Dico la mia, e mi scuso in anticipo per il pensierò forse un po' drastico, privo però di polemica.
Muoiono tanti ciclisti perchè in Italia manca quasi completamente una sana e civile cultura delle due ruote.
La bc viene vissuta, in ogni sua espressione, non come soluzione (qual'è) ma come problema.
Uso la bc per andare al lavoro tutti i giorni, e materialmente percepisco di rappresentare non un'alternativa agli altri mezzi di locomozione, bensì solo un ostacolo, un problema, un fastidioso impiccio.
Non vengo considerato come legittimo utilizzatore della strada, da noi comanda l'auto e tutte le sue nevrosi che si porta dentro.
Il problema, ripeto, è "solo" culturale.
Per averne conferma, è sufficiente recarsi a Londra, Berlino, Copenaghen o Amsterdam.
Tutto il resto, a mio modesto parere, sono solo balle o, comunque, dettagli insignificanti.
Al nord un po' meno ma generalmente in itaglia è così. Il ciclista è un povero coxxxxne che fatica senaza motivo e intralcia il libero sfrecciare (solitamente oltre i limiti consentiti) delle auto.