Ma io non sono d'accordo con il suo ragionamento.Premesso che non intendo sostituirmi a quanto ha specificato l'avv. Napoleone, che in materia sicuramente é un punto di riferimento.
Mi voglio spingere oltre ponendo alcune domande, da conoscitore dei regolamenti.
Per quale motivo un signore che non é tesserato, che non aveva ancora annunciato il suo ritorno alle gare (la data del controllo antecede di una decina di giorni l'accordo con l'Amore&Vita) per di più in una categoria federale FCI "non professionistica": infatti sarà tesserato nel 2015 come elite (ndr dilettante) correndo per una continental.
Lui farà parte di una squadra continental e non di una WT o di una Professional .......
Detto questo vi potrebbe essere una lettura molto diversa dei fatti: il doping e l'antidoping, più volte l'ho scritto, sono forse le braccia di uno stesso corpo e, quindi, di una stessa "testa"........
E se ho un contratto, che "magari e forse" mi impegna a garantire, un TOT numero minimo di controlli annui, ad un provider antidoping "esterno ..........." (a circa 4000 euro a controllo) cosa faccio? ........: li faccio fare anche su mia sorella che tessero come donna elite!
business is business.....
E con le nuove norme antidoping ci sguazzerò ancora di più .......
Il ciclismo era ed è ancora uno sport ad alto tasso di doping,e giusto che sia molto controllato perche' altrimenti sarebbe un delirio ,(lo abbiamo constatato mi pare,no?),e perche',soprattutto,si cerchi di renderlo un vero sport,piu' pulito.
I controlli,per me, sono
sempre un discreto deterrente,se li riduciamo,nessuno mi togliera' dalla testa(dopo tutto quello che si è visto),che aumenterebbero il numero di atleti che si dopano