sentenza giusta solo a metà.
Giusta perchè LA ha barato ed è giusto che paghi indipendentemente dal fatto che barassero tutti, cosa che non lo giustifica. Giusta a metà perchè il trattamento è asimmetrico rispetto a quanto adottato per altri ciclisti e SOPRATTUTTO perchè a quanto pare l'UCI ha scaricato tutto il barile su LA senza fare alcuna autocritica: se si vuole salvare lo sport bisogna cominciare da chi lo sport lo organizza, crocefiggere un ormai Ex corridore e lasciare libero il Barabba/UCI che invece ha ancora pieni poteri di manipolare a piacere questo sport non serve a nessuno se non all'UCI stessa.
La cosa più triste rimane comunque il fatto che ormai è assodato oltre ogni ragionevole dubbio che per almeno 10 anni il ciclismo è stato come il wrestling, una messa in scena. Nessun ciclista nato negli anni 70 ha avuto la possibilità di competere veramente: se volevi rimanere pulito non potevi vincere, quindi niente sponsor fama e soldi. E se vincevi era perchè eri sporco, e quindi un truffatore ( che però s'è portato a casa soldi fama e successo negandolo a chi veramente lo meritava ).
Mi domando se per i tifosi del ciclismo, o anche gli stessi scommettitori esistano gli estremi legali per aprire una class action nei confronti dell'UCI, l'unico linguaggio che capiscono certe persone sono i soldi e i tribunali.