Un racconto del Dr. Michele Ferrari sulle crisi di fame (bonking)

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Durante il Giro d’ Italia del 1984 ero solito percorrere in bicicletta parte di ogni tappa, precedendo la partenza della gara di circa 40-50 minuti, pedalando alla massima velocità possibile in modo da raggiungere la zona del rifornimento prima dei corridori, per poi salire sull’ ammiraglia al seguito della corsa.

La 7° tappa di quel Giro d’ Italia attraversava le zone interne della regione delle Puglie, da Foggia a Marconia di Pisticci, per circa 230 km.

Quella mattina mi sentivo particolarmente bene e con il morale alle stelle per le belle prestazioni di Francesco Moser nei giorni precedenti.

In quella tappa erano previsti 2 rifornimenti, il primo dopo 90 km e il secondo a 150 km dalla partenza: l’ idea era quella di arrivare fino al primo.
Il ritmo della tappa quel giorno fu piuttosto blando, per cui arrivato al primo rifornimento con lo stesso vantaggio (40’) con il quale ero partito, decisi di proseguire fino al secondo.

La giornata era splendida, il percorso leggermente ondulato e la “gamba” veramente buona.
Non avevo con me molto da mangiare: solo una banana e una borraccia di acqua.

Verso mezzogiorno si alzò il vento; attorno a me niente altro che sterminati campi di grano.
Nonostante i miei sforzi, la mia velocità media era calata inesorabilmente da 36 a 33 km/h e temendo di essere raggiunto dalla corsa spingevo veramente a fondo.

Improvvisamente, percorsi circa 120 km, nel giro di poche centinaia di metri, mi sono sentito vuoto, le gambe e le braccia senza forza, la mente vagamente confusa. La velocità era precipitata a 20-22 km/h, e per quanto mi sembrasse impossible sentivo la bicicletta come incollata all’ asfalto.

Nonostante la giornata di sole, sentivo freddo, e la frequenza cardiaca, per quanto mi sforzassi al massimo, non saliva oltre le 120-130 pulsazioni. Tratti in salita al 2-3% di pendenza erano “muri” insuperabili, la schiena nella zona lombare era rigida e dolente.

Un passaggio a livello chiuso mi costringe finalmente a mettere piede a terra; da una macchina a fianco un amico giornalista mi riconosce.

“Hai qualcosa da mangiare?”. Fatico ad articolare le parole.

“Solo 2 Coca-Cola… vanno bene lo stesso?”, mi rispose.

Prosciugate in un attimo le due lattine, quei 70 g di zucchero mi riaccesero il cervello, il calore rientrò nel mio corpo, consentendomi di riprendere a pedalare, sia pure a velocità molto ridotta, fino al rifornimento, che raggiunsi con pochi minuti di anticipo sui corridori.

Le “crisi di fame” non hanno risparmiato nessun corridore ciclista, ed ogni grande campione l’ ha provata almeno una volta: da Coppi a Merckx, da Anquetil a Hinault, da Ullrich ad Armstrong, con esiti più o meno clamorosi.

Tutte sono riconducibili ad un’ unica causa: l’ esaurimento delle riserve di glicogeno epatico e muscolare.
Nel fegato sono stivati circa 100 g di glicogeno che servono a mantenere costante il livello di zucchero nel sangue (glicemia), cosa essenziale per il funzionamento del cervello.

L’ esaurimento del glicogeno epatico può essere facilmente contrastato ingerendo almeno 30-50 g di zuccheri o carboidrati di rapida assimilazione ogni ora di sforzo.

FONTE: https://www.53x12.com/ita-bonking-on-the-bike
L’ esaurimento di glicogeno muscolare (circa 400 g) può essere prevenuto con un adeguato apporto di carboidrati nelle 12-24 ore che precedono losforzo.

Ma anche un giusto apporto di lipidi nella alimentazione, assieme ad una appropriata strategia di allenamento, consente di utilizzare in maggior misura i grassi come combustibile, risparmiando il glicogeno per i finali di gara.
 

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Morale della favola, cosa suggerisci di mangiare durante l'uscita? Intendo dal punto di vista delle calorie cosa bisogna mangiare cioè carboidrati quello si sa.
 

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Morale della favola, cosa suggerisci di mangiare durante l'uscita? Intendo dal punto di vista delle calorie cosa bisogna mangiare cioè carboidrati quello si sa.

Se vai ad un'andatura ciclo amatoriale, e magari come tantissimi ciclisti hai anche qualche chiletto da perdere, dovresti andare attorno ai 70 g di carboidrati l'ora, se vuoi invece lavorare sulla performance, ti alleni sul serio diciamo a scopo semi agonistico probabilmente devi avvicinarti ai 100 g di carboidrati l'ora
 

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mi permetto
quantitativi da raggiungere per gradi...per evitare rischi :cac:
anche lo stomaco/intestino va allenato...
 

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Ti ringrazio, ottima precisazione, ma tenuto però anche presente che quello è un articolo un po' "racing", considera l'alimentazione prima e durante una giornata di gara, tanta gente va in bici per divertirsi ed ha delle necessità inferiori, non di molto ma inferiori e che vanno presi in considerazione nella totalità dell'apporto calorico giornaliero, perché poi di ciclisti che vanno in bicicletta anche con una certa frequenza e non capiscono perché non dimagriscono, ne è pieno il mondo.
 

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quantitativi da raggiungere per gradi...per evitare rischi :cac:
anche lo stomaco/intestino va allenato...

Diciamo che se non vieni da un pregresso di anoressia, non ci sono problemi, è sempre molto più difficile la parte organizzativa che alimentarsi correttamente, È più difficile il "prepararlo" che il "farlo".

In teoria parliamo di una striscetta di focaccia e mezza, di quelle che prendi al bar ogni ora, non di pranzi di matrimonio calabresi
 

Salvomeng

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Diciamo che se non vieni da un pregresso di anoressia, non ci sono problemi, è sempre molto più difficile la parte organizzativa che alimentarsi correttamente, È più difficile il "prepararlo" che il "farlo".

In teoria parliamo di una striscetta di focaccia e mezza, di quelle che prendi al bar ogni ora, non di pranzi di matrimonio calabresi

Riconoscerai però che è un bel po' di roba da mangiare, se uno non è abituato non è che potrebbe avere problemi?
 
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Diciamo che se non vieni da un pregresso di anoressia, non ci sono problemi, è sempre molto più difficile la parte organizzativa che alimentarsi correttamente, È più difficile il "prepararlo" che il "farlo".

In teoria parliamo di una striscetta di focaccia e mezza, di quelle che prendi al bar ogni ora, non di pranzi di matrimonio calabresi
Mah, al netto del contenuto di olio della focaccia 100g di carbo/h durante uno sforzo non sono proprio banali da digerire ne da assumere
 

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Mah, al netto del contenuto di olio della focaccia 100g di carbo/h durante uno sforzo non sono proprio banali da digerire ne da assumere

Rispondo a te e a @Salvomeng Nello stesso post perché fondamentalmente avete fatto la stessa domanda.

È solo una questione organizzativa sicuramente ci vogliono delle tasche capienti quello non c'è dubbio, ma 100 g di carboidrati l'ora possono essere:
- praticamente mezza busta della mia frutta disidratata, vuol dire farsi una striscia di mango o quel che è ogni 15'
- 75-80 gr di pre-load in borraccia ogni hr, una boccata di borraccia ogni 15', ed in UNA borraccia ti puoi portare tranquillamente autonomia per 4-5hr, invece mettiamo 50gr di malotdestrine nella prima borraccia a casa e pensiamo di aver risolto.
- 3 gel ethic o simili ogni hr, 120kcal l'uno, soluzione velocissima ma costosissima.
- 2 barrette tipo long race ethic ogni ora, altra soluzione costosissima ma semplicissima
- un panino da 80gr con 50gr di miele ogni hr
- ecc

Poi immagino che ci possa essere qualcuno che ha dei problemi, ma deve essere quel qualcuno che ha seri problemi anche nell'alimentazione nella vita quotidiana, non il classico ciclista sovrappeso che non ha nessun problema a farsi un tegame di lasagne un'ora prima di andare a dormire, però poi non riesce a digerire il gel durante l'uscita perché non ha voglia di portarselo dietro..... E ha letto non si ricorda dove che le proteine "fanno male al fegato"
 

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Rispondo a te e a @Salvomeng Nello stesso post perché fondamentalmente avete fatto la stessa domanda.

È solo una questione organizzativa sicuramente ci vogliono delle tasche capienti quello non c'è dubbio, ma 100 g di carboidrati l'ora possono essere:
- praticamente mezza busta della mia frutta disidratata, vuol dire farsi una striscia di mango o quel che è ogni 15'
- 75-80 gr di pre-load in borraccia ogni hr, una boccata di borraccia ogni 15', ed in UNA borraccia ti puoi portare tranquillamente autonomia per 4-5hr, invece mettiamo 50gr di malotdestrine nella prima borraccia a casa e pensiamo di aver risolto.
- 3 gel ethic o simili ogni hr, 120kcal l'uno, soluzione velocissima ma costosissima.
- 2 barrette tipo long race ethic ogni ora, altra soluzione costosissima ma semplicissima
- un panino da 80gr con 50gr di miele ogni hr
- ecc

Poi immagino che ci possa essere qualcuno che ha dei problemi, ma deve essere quel qualcuno che ha seri problemi anche nell'alimentazione nella vita quotidiana, non il classico ciclista sovrappeso che non ha nessun problema a farsi un tegame di lasagne un'ora prima di andare a dormire, però poi non riesce a digerire il gel durante l'uscita perché non ha voglia di portarselo dietro..... E ha letto non si ricorda dove che le proteine "fanno male al fegato"
Tutto bene, ma alla prova dei fatti quello che pensi sia un problema per pochi è invero un problema per la maggior parte dei ciclisti, ovvero arrivare a gestire per davvero 100g/h per più ore oltre che un problema logistico è abbastanza complicato anche a livello di stomaco
Anche perché sono
120g di frutta disidratata quindi quasi tutta la busta o appunto 3 gel non piccoli
E non per un' ora ma per almeno 3/4 o più mentre stai sforzando, facile a dirsi molto meno a farsi
 

Salvo@ing

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Mah, al netto del contenuto di olio della focaccia 100g di carbo/h durante uno sforzo non sono proprio banali da digerire ne da assumere
Maratona Dolomiti di quest'anno, 550 gr di CHO, esclusa la barretta mangiata in griglia ed il fatto che a 2 km dall'ultimo scollinamento ero proprio saturo di zuccheri e non ho più assunto nulla. Si può fare, ma va allenata senza alcun dubbio.
 

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Maratona Dolomiti di quest'anno, 550 gr di CHO, esclusa la barretta mangiata in griglia ed il fatto che a 2 km dall'ultimo scollinamento ero proprio saturo di zuccheri e non ho più assunto nulla. Si può fare, ma va allenata senza alcun dubbio.
Sono certo che si può fare e si gestisce con il giusto allenamento ma appunto serve allenamento anche in questo e il rischio di essere "saturi" o di avere fastidi c'è

Non è appunto come mangiare seduti sul divano e quelle dosi sono sempre impegnative, questo volevo ribadire
 

gibo2007

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Durante il Giro d’ Italia del 1984 ero solito percorrere in bicicletta parte di ogni tappa, precedendo la partenza della gara di circa 40-50 minuti, pedalando alla massima velocità possibile in modo da raggiungere la zona del rifornimento prima dei corridori, per poi salire sull’ ammiraglia al seguito della corsa.

La 7° tappa di quel Giro d’ Italia attraversava le zone interne della regione delle Puglie, da Foggia a Marconia di Pisticci, per circa 230 km.

Quella mattina mi sentivo particolarmente bene e con il morale alle stelle per le belle prestazioni di Francesco Moser nei giorni precedenti.

In quella tappa erano previsti 2 rifornimenti, il primo dopo 90 km e il secondo a 150 km dalla partenza: l’ idea era quella di arrivare fino al primo.
Il ritmo della tappa quel giorno fu piuttosto blando, per cui arrivato al primo rifornimento con lo stesso vantaggio (40’) con il quale ero partito, decisi di proseguire fino al secondo.

La giornata era splendida, il percorso leggermente ondulato e la “gamba” veramente buona.
Non avevo con me molto da mangiare: solo una banana e una borraccia di acqua.

Verso mezzogiorno si alzò il vento; attorno a me niente altro che sterminati campi di grano.
Nonostante i miei sforzi, la mia velocità media era calata inesorabilmente da 36 a 33 km/h e temendo di essere raggiunto dalla corsa spingevo veramente a fondo.

Improvvisamente, percorsi circa 120 km, nel giro di poche centinaia di metri, mi sono sentito vuoto, le gambe e le braccia senza forza, la mente vagamente confusa. La velocità era precipitata a 20-22 km/h, e per quanto mi sembrasse impossible sentivo la bicicletta come incollata all’ asfalto.

Nonostante la giornata di sole, sentivo freddo, e la frequenza cardiaca, per quanto mi sforzassi al massimo, non saliva oltre le 120-130 pulsazioni. Tratti in salita al 2-3% di pendenza erano “muri” insuperabili, la schiena nella zona lombare era rigida e dolente.

Un passaggio a livello chiuso mi costringe finalmente a mettere piede a terra; da una macchina a fianco un amico giornalista mi riconosce.

“Hai qualcosa da mangiare?”. Fatico ad articolare le parole.

“Solo 2 Coca-Cola… vanno bene lo stesso?”, mi rispose.

Prosciugate in un attimo le due lattine, quei 70 g di zucchero mi riaccesero il cervello, il calore rientrò nel mio corpo, consentendomi di riprendere a pedalare, sia pure a velocità molto ridotta, fino al rifornimento, che raggiunsi con pochi minuti di anticipo sui corridori.

Le “crisi di fame” non hanno risparmiato nessun corridore ciclista, ed ogni grande campione l’ ha provata almeno una volta: da Coppi a Merckx, da Anquetil a Hinault, da Ullrich ad Armstrong, con esiti più o meno clamorosi.

Tutte sono riconducibili ad un’ unica causa: l’ esaurimento delle riserve di glicogeno epatico e muscolare.
Nel fegato sono stivati circa 100 g di glicogeno che servono a mantenere costante il livello di zucchero nel sangue (glicemia), cosa essenziale per il funzionamento del cervello.

L’ esaurimento del glicogeno epatico può essere facilmente contrastato ingerendo almeno 30-50 g di zuccheri o carboidrati di rapida assimilazione ogni ora di sforzo.

FONTE: https://www.53x12.com/ita-bonking-on-the-bike
L’ esaurimento di glicogeno muscolare (circa 400 g) può essere prevenuto con un adeguato apporto di carboidrati nelle 12-24 ore che precedono losforzo.

Ma anche un giusto apporto di lipidi nella alimentazione, assieme ad una appropriata strategia di allenamento, consente di utilizzare in maggior misura i grassi come combustibile, risparmiando il glicogeno per i finali di gara.
Interessante come certi concetti erano ben chiari quasi 40 anni fa.
 
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Tutto bene, ma alla prova dei fatti quello che pensi sia un problema per pochi è invero un problema per la maggior parte dei ciclisti, ovvero arrivare a gestire per davvero 100g/h per più ore oltre che un problema logistico è abbastanza complicato anche a livello di stomaco
Anche perché sono
120g di frutta disidratata quindi quasi tutta la busta o appunto 3 gel non piccoli
E non per un' ora ma per almeno 3/4 o più mentre stai sforzando, facile a dirsi molto meno a farsi

allora:
queste sono 315kcal di ananas disidratato, 90gr a 350kcal/100gr dichiarati
IMG_9607.JPG

magari potrebbero sembrare gigantesche, ne prendo in mano una:
IMG_9608.JPG

Se il problema è mangiare in un'ora questi tre anellini di ananas, il vostro problema digestivo è veramente serio, mi immagino che la sera siate sempre a minestrina di dado sennò poi non dormite......

LA MIA FRUTTA DISIDRATATA:
 
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Sono certo che si può fare e si gestisce con il giusto allenamento ma appunto serve allenamento anche in questo e il rischio di essere "saturi" o di avere fastidi c'è

Non è appunto come mangiare seduti sul divano e quelle dosi sono sempre impegnative, questo volevo ribadire

Ho risposto un altro tuo post, postandoti un esempio di cosa sono oltre 300 cal da carboidrati; tre piccoli dischetti di ananas disidratato, probabilmente abbiamo idee diverse su cosa sia una "dose impegnativa" e io non sono neanche un grande mangiatore oltretutto...
 

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26 Gennaio 2013
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allora:
queste sono 315kcal di ananas disidratato, 90gr a 350kcal/100gr dichiarati
Vedi l'allegato 418542

magari potrebbero sembrare gigantesche, ne prendo in mano una:
Vedi l'allegato 418543

Se il problema è mangiare in un'ora questi tre anellini di ananas, il vostro problema digestivo è veramente serio, mi immagino che la sera siate sempre a minestrina di dado sennò poi non dormite......

Effettivamente è poca roba, mi sto convincendo che sia più un fatto psicologico e come dici tu di pigrizia organizzativa
 
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