News Aggiornamento sul malore di Sonny Colbrelli

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Apprendista Cronoman
18 Febbraio 2014
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Ieri sera l'organizzazione della Volta a Cataluña ha rilasciato un comunicato riguardo il malore avvenuto a Sonny Colbrelli (Bahrain-Victorious) subito dopo lo sprint al traguardo della prima tappa della corsa: "Circa 100 metri dopo aver tagliato il traguardo, Colbrelli ha perso conoscenza con convulsioni e successivamente ha subito un arresto cardiopolmonare....
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Teo66

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4 Ottobre 2015
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Personalmente non sono troppo meravigliato da questi eventi.

Benessere e attività sportiva vanno a braccetto fino ad un certo punto, poi inizia a diventare inversamente proporzionale, più si spinge in là la prestazione e meno salutare rischia di diventare.

Non dimentichiamoci che i loro fisici sono portati all'estremo per massimizzare le prestazioni e questo non è propriamente salutare.
Aggiungiamoci qualche strascico della bronchite e lo sforzo massimale dello sprint...

Auguro a Sonny di ristabilirsi al meglio e ritornare in sella al più presto, speriamo in bene.
 

pedalone della bassa

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9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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mamma mia, a pensare che sono atleti super controllati e super seguiti, io, da ignorante completo, rimango sempre stupito/allibito.
niente, nella vita, ci vuole sempre un gran bel .......

gli fosse capitato in un altra occasione....:sbianca:

un immenso in bocca al lupo, in primis per la propria salute. poi, si penserà al ritorno all'attività
 

Teo66

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mamma mia, a pensare che sono atleti super controllati e super seguiti, io, da ignorante completo, rimango sempre stupito/allibito.
niente, nella vita, ci vuole sempre un gran bel .......

gli fosse capitato in un altra occasione....:sbianca:

un immenso in bocca al lupo, in primis per la propria salute. poi, si penserà al ritorno all'attività
Faccio un'analogia con i motori di F1, pur essendo ipercontrollati dai migliori meccanici ed ingegneri capita che improvvisamente si rompono.
Certo, il corpo umano non è meccanica ma parliamo sempre di prestazioni estreme e l'imprevisto c'è.
Anche dopo una visita dal cardiologo sotto sforzo "tutto ok" non si è al riparo da ogni rischio, il corpo umano è estremamente complesso e non è possibile prevedere tutte le variabili.
 
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RamboGuerrazzi

via col vento
28 Marzo 2007
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Benessere e attività sportiva vanno a braccetto fino ad un certo punto, poi inizia a diventare inversamente proporzionale, più si spinge in là la prestazione e meno salutare rischia di diventare.

Non a caso, gli sportivi professionisti sembrano sempre più "anziani" di quello che sono. Lo stress fisico, e mentale, invecchia il nostro corpo.
 
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123lorka

Apprendista Cronoman
8 Ottobre 2007
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mamma mia, a pensare che sono atleti super controllati e super seguiti, io, da ignorante completo, rimango sempre stupito/allibito.
niente, nella vita, ci vuole sempre un gran bel .......

gli fosse capitato in un altra occasione....:sbianca:

un immenso in bocca al lupo, in primis per la propria salute. poi, si penserà al ritorno all'attività
Ovviamente non sapendo le cause si possono fare solo delle ipotesi. Come detto da altri però e stato ampiamente dimostrato che quando parliamo di attività fisica vale il principio della “curva gaussiana”. Tempo fa leggevo che chi fa “troppa” attività fisica soprattutto negli sport di endurance tipo maratone, lunghi in bici oltre tot km e triathlon ha un’aspettativa di vita pari ai sedentari che fanno zero sport. Questo deve far riflettere. Ci sono dottori dello sport che sostengono che certe, e ripeto SOLO certe sostanze!!!!, che consideriamo dopanti negli atleti professionisti dovrebbero essere legalizzate perché a certi livelli servono più a preservare la salute dell’atleta che a dargli dei significativi vantaggi nelle prestazioni. Ovviamente uno studio serio e legalizzato su un “doping controllato” non è e non sarà mai approvato, ma il concetto di considerare atleti che portano il proprio corpo al limite, e come vediamo spesso anche oltre, come dei “malati” non è un’idea completamente campata per aria. Secondo me però da questi casi noi semplici amatori possiamo trarre delle grandi lezioni. Prima di usare le gambe andrebbe usata la testa. Sempre, ma soprattutto dopo una certa età evitare certe cose tipo 5-6-7 ore in bici, uscire anche se fuori ci sono 40°, fare salite al 20% e “crepare ma non mollare” finisse il mondo, uscire anche se non si sta bene ecc.ecc.… Non ho una e-bike, ma chi la denigra e non la considera più “sport” dovrebbe considerare che molti escono per il puro piacere di stare sereni all’aria aperta e non hanno il demone della competizione e della sfida contro gl’altri o anche semplicemente contro se stessi ad ogni giro.
 

Luca38

Passista
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Faccio un'analogia con i motori di F1, pur essendo ipercontrollati dai migliori meccanici ed ingegneri capita che improvvisamente si rompono.
Certo, il corpo umano non è meccanica ma parliamo sempre di prestazioni estreme e l'imprevisto c'è.
Anche dopo una visita dal cardiologo sotto sforzo "tutto ok" non si è al riparo da ogni rischio, il corpo umano è estremamente complesso e non è possibile prevedere tutte le variabili.
È che quando il motore si rompe una volta, le possibilità si rompa di nuovo, non potendolo cambiare, crescono mica poco se continui a spremerlo al massimo.

Questo unito al fatto che il defibrillatore non te lo puoi portare dietro a me farebbe nascere qualche domanda sul continuare o meno visto che se invece di succedere dopo il traguardo succedeva in allenamento poteva finire diversamente.

Poi non so, ci sono stati casi di professionisti che dopo convulsioni, infarto sono tornati a gareggiare ?! ( In sport di resistenza veri, non tirando 4 calci ad un pallone ).
 
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Teo66

Scavalcacavalcavia
4 Ottobre 2015
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È che quando il motore si rompe una volta, le possibilità si rompa di nuovo, non potendolo cambiare, crescono mica poco se continui a spremerlo al massimo.

Questo unito al fatto che il defibrillatore non te lo puoi portare dietro a me farebbe nascere qualche domanda sul continuare o meno visto che se invece di succedere dopo il traguardo succedeva in allenamento poteva finire diversamente.

Poi non so, ci sono stati casi di professionisti che dopo convulsioni, infarto sono tornati a gareggiare ?! ( In sport di resistenza veri, non tirando 4 calci ad un pallone ).
Certo, oltre all'aspetto medico c'è quello psicologico, ti senti fortissimo e all'improvviso cede tutto.
Mica facile da superare ..
 

alearc66

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Ovviamente non sapendo le cause si possono fare solo delle ipotesi. Come detto da altri però e stato ampiamente dimostrato che quando parliamo di attività fisica vale il principio della “curva gaussiana”. Tempo fa leggevo che chi fa “troppa” attività fisica soprattutto negli sport di endurance tipo maratone, lunghi in bici oltre tot km e triathlon ha un’aspettativa di vita pari ai sedentari che fanno zero sport. Questo deve far riflettere. Ci sono dottori dello sport che sostengono che certe, e ripeto SOLO certe sostanze!!!!, che consideriamo dopanti negli atleti professionisti dovrebbero essere legalizzate perché a certi livelli servono più a preservare la salute dell’atleta che a dargli dei significativi vantaggi nelle prestazioni. Ovviamente uno studio serio e legalizzato su un “doping controllato” non è e non sarà mai approvato, ma il concetto di considerare atleti che portano il proprio corpo al limite, e come vediamo spesso anche oltre, come dei “malati” non è un’idea completamente campata per aria. Secondo me però da questi casi noi semplici amatori possiamo trarre delle grandi lezioni. Prima di usare le gambe andrebbe usata la testa. Sempre, ma soprattutto dopo una certa età evitare certe cose tipo 5-6-7 ore in bici, uscire anche se fuori ci sono 40°, fare salite al 20% e “crepare ma non mollare” finisse il mondo, uscire anche se non si sta bene ecc.ecc.… Non ho una e-bike, ma chi la denigra e non la considera più “sport” dovrebbe considerare che molti escono per il puro piacere di stare sereni all’aria aperta e non hanno il demone della competizione e della sfida contro gl’altri o anche semplicemente contro se stessi ad ogni giro.
Intanto sono contento che ,pare, i primi test cardiologici non hanno rilevato compromissioni della capacita' cardiaca, e che Sonny sia fuori pericolo e sta' bene. Poi stanno cercando di capire la causa.
Io banalizzo il tutto dicendo che abbiamo dei limiti, e penso che se facciamo sport da un po' , possiamo conoscerli abbastanza bene (dico abbastanza,perche' ci sara' sempre un margine di errore).
Ognuno di noi dovrebbe cercare di conoscersi per sapere se certi sforzi sono alla nostra portata(a seconda dell'eta',allenamento,stato di salute del momento, impegni vari)oppure se è piu' prudente fermarsi prima.
Col tempo dovremmo avere un po' piu conoscenze di noi stessi e capire fin dove ci possiamo spingere senza rischiare troppo.
Penso che molti di noi si rendano conto quando stiamo entrando in zona gialla-rossa.
Chiaro che piu' viaggiamo a lungo oltre i nostri limiti, e piu' rischiamo con la salute.
Poi sempre meglio fare qualche esame in piu' (mi riferisco soprattutto per un atleta a cuore e polmoni), consapevoli che magari ci dia un responso negativo e ci obblighi a fermarci o limitare lo sport (anche solo temporaneamente,magari), che non ignorare qualche campanello d'allarme e rischiare.
A me viene da pensare ,che Sonny abbia saltato qualche passaggio dopo la malattia, per rientrare in tempo per le classiche del Nord alle quali (giustamente) puntava tantissimo. Lo capisco e magari avrei fatto lo stesso. La tappa di ieri poi, con un'impegno del genere(soprattutto nel finale), non l'ha sicuramente aiutato,sia come percorso che come dinamica. Anche perche' Sonny voleva vincere a tutti i costi,ma Matthews in quegli arrivi,quando è in forma, è micidiale, e quel testa a testa è stata una mazzata. Ho letto anche che il tempo è stato brutto e mi pare abbiano anche preso l'acqua. Tanti fattori anche imprevisti, che si sono sommati nella peggiore delle combinanzioni.
Questa è la mia opinione ,per quello che conta
 

martin_galante

Nel Gruppetto
24 Ottobre 2017
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cletta
Di certo bisogna aspettare il referto dei medici che lo esamina, comunque l'arresto cardiaco puo' essere correlato all'infezione polmonare (con la volata come trigger). Comunque tra chi ha incidenti stradali in allenamento, chi si rompre l'osso del collo in gara, chi logora il cuore in volata... il ciclismo pro e' veramente pericolosissimo.
 

pedalone della bassa

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il mio discorso, magari qualunquistico, è che, nella vita, ci vuole, spesso, anche una bella botta di.......

e, come dissi per Bernal, prima di tutto che si riprenda, a livello di salute. e poi, dopo, in un secondo momento, si penserà al ritorno all'attività agonistica
 

danieletesta79

Maglia Gialla
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il mio discorso, magari qualunquistico, è che, nella vita, ci vuole, spesso, anche una bella botta di.......

e, come dissi per Bernal, prima di tutto che si riprenda, a livello di salute. e poi, dopo, in un secondo momento, si penserà al ritorno all'attività agonistica

Il fatto è che il suo sport non è il golf o il biliardo, pertanto se troveranno qualche problema il cuore per la sua salute sarà difficile rivederlo in gara. Per prima cosa, come giustamente dici tu, speriamo stia bene di salute.
 

123lorka

Apprendista Cronoman
8 Ottobre 2007
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Croazia
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Specialized, Triban
Ovviamente la vita è la sua, ma secondo me si possono fare tutte le ipotesi che si vogliono, ma pensare ad un suo rientro dopo quello che gli è successo è follia pura. Parliamo di un arresto cardiaco in uno sport dove il cuore è strasollecitato per ore e ore. Ha 32 anni e nel ciclismo si è tolto le sue belle soddisfazioni coronate con la Roubaix. Probabilmente se gli fanno capire cosa ha rischiato e che se proprio gli doveva capitare una cosa cosi grave gli è capitata nel luogo giusto e al momento giusto secondo me smette. Il suo jolly per questa vita se lo è giocato. Ma come fa in una prossima volata a “dare tutto”??? Anche quel medico che gli da il permesso di riprendere si prende un enorme responsabilità. Poi chiaro, se gli esami strumentali non mostreranno “anomalie” qualcuno gli metterà la firma, pero….
 

danieletesta79

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Ovviamente la vita è la sua, ma secondo me si possono fare tutte le ipotesi che si vogliono, ma pensare ad un suo rientro dopo quello che gli è successo è follia pura. Parliamo di un arresto cardiaco in uno sport dove il cuore è strasollecitato per ore e ore. Ha 32 anni e nel ciclismo si è tolto le sue belle soddisfazioni coronate con la Roubaix. Probabilmente se gli fanno capire cosa ha rischiato e che se proprio gli doveva capitare una cosa cosi grave gli è capitata nel luogo giusto e al momento giusto secondo me smette. Il suo jolly per questa vita se lo è giocato. Ma come fa in una prossima volata a “dare tutto”??? Anche quel medico che gli da il permesso di riprendere si prende un enorme responsabilità. Poi chiaro, se gli esami strumentali non mostreranno “anomalie” qualcuno gli metterà la firma, pero….
Vedi Eriksen
 

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Da credente praticante, credo molto che quando giunge la tua ora e Dio ti chiama ce poco da fare. Credo pero che Dio ci mandi (spesso) dei segnali. In un mondo dove l’Ego delle persone è smisurato pochi pensano “agl’altri”, anche a chi ci sta quotidianamente a fianco, ci sostiene e ci ama. Eriksen ha fatto una scelta molto egoistica….con tutto il bene che si può volere ad una persona che gli capita quello che è capitato a lui… Ha 2 bambini piccoli e la prima cosa da fare era pensare a loro. Se lui “si sente vivo” solo se gioca a calcio vuol dire che la sua scala di valori è completamente sballata. Io sono nessuno, ma proprio NESSUNO per poter giudicare lui o altri che hanno fatto scelte simili, “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, però quando ho sentito che aveva deciso di riprendere a giocare la prima persona che mi è venuta in mente, dopo i suoi figli essendo io padre, è stato Astori al quale il Signore non ha dato una seconda possibilità. Io ho 2 figli (14 e 10 anni) è quello che mi fa più incazzare non sono i brutti voti, la cameretta in disordine, il mangiare troppi dolci o cose simili, ma il fatto che non riescano a capire fino in fondo la fortuna che hanno, l’apprezzare le tante cose che hanno e non quel poco che non hanno! Spero che crescendo lo capiscano. Probabilmente alla loro eta io facevo lo stesso. SCUSATE l’ENORME GIGANTESCO :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic:
 
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