Come detto in altri thread, il ciclismo per me è arrivato tardi e non come sport primario, però dopo giri brevi e locali, fatti da ragazzini su bici circa "city", e una 98km casa Pavia (1971, 20 anni) con zaino e valigia su una gerbi monocorona e cambio a 3v, smisi fino all'84 ca. La montagna, talvolta giri lunghi e duri, ogni tanto mi regalava qualche giorno di dolorini, così come far jogging per i boschi, e un primo giro di 30 km in bici mi fece star bene. Da allora, con troppo pochi km/anno, però, ho sempre fatto qualcosa, e le soddisfazioni sono legate alla prima salita a Oropa e poi a Bielmonte, di meglio non ho in carnet. Coinvolta la moglie 7 anni fa, dopo le prime difficoltà si è sciolta e tonificata, e siamo arrivati, sia pur con pause qua e là, ad esplorare fino a 80 km di stradine mai conosciute prima, scegliendo la pianura fino al Po, sia nel VC-Trino sia nella bassa Novarese, sempre cercando le strette asfaltate ai limiti del deserto, cioè zero auto o quasi.
Ma la prima grande soddisfazione, con un amico, biciclette senza cambio, 70 km!!... a 16 anni.
Via da casa, poi per Buronzo, giù a Santhià e ritorno verso Cossato, quindi, rimanendo su stradine secondarie, Buronzo, Garella, Masserano....zainetto con frutta e due panini di burro e marmellata. I paesi offrivano più fontanini di adesso, borraccina riempita qua e là.
Siamo stati in giro per ore e solo dopo anni avremmo visto in tv Jonathan l'avventura, con Fogar, ...bene, la psiche/psicologia di quel giorno era la stessa!
Impossibile dimenticare.