È quello che scrivevo prima:
gli inconsapevoli!
Ora però questi ultimi per definizione sono innocenti, non perché la legge possa ammettere l'ignoranza, ma perché probabilmente nessuno glielo ha mai insegnato oppure si sono trovati in quella situazione troppo raramente.
È il caso della mia città, Genova, dove le strade sono sempre strette e spesso in salita oltre che piene di traffico. E infatti non c'è mai stata una tradizione ciclistica cittadina, la signora che va a comprare il pane con la Graziella non esiste per capirci.
Ma è anche la città dove un residente su tre (compresi vecchi e bambini) viaggia su moto e scooter. Ci sono autentici fiumi di due ruote, addirittura a volte con difficoltà di parcheggio!
Ma i ciclisti sono pochissimi e l'automobilista medio spesso non sa che fare. Mi è capitato di frequente di essere stato sorpassato lentamente e prudentemente ma, nello stesso tempo, pericolosamente vicino anche quando c'era spazio...
Ciao, se uno non sa che fare e come comportarsi va cauto x non fare casini, danni e non farsi male.
Vedendo una bici, chi guida subito capisce che x lui non è un pericolo in alcun caso, e quindi osa e va: questo è un comportamento di alta inciviltà perché egoista ed altamente pericoloso.
Chi guida è un adulto, quindi zero scuse e piena responsabilità delle proprie azioni.