Paesi in cu*o al mondo: Rima e Sassiglioni (VC)
Ieri faceva freddo, per cui mi son detto "perché non andare a prendere un po' di fresco in montagna?"
E via, facendo campo base ad Isola di Varallo, si percorre la provinciale della Valsesia fino a Balmuccia, dove si imbocca la val Sermenza, e si comincia a salire, alternando pezzi tranquilli a qualche strappetto impegnativo, su una bella strada in mezzo al verde.
Si arriva a Rimasco (900m), dove la valle si biforca e da una parte si sale con bella salita a Carcoforo (1300m), dall'altra con brutta salita, più dura, a Rima (1400m).
E si sceglie la seconda. Che io odio, ma che debbo fare una volta all'anno, per dire "anche stavolta ti ho sconfitta, brutta bestia!".
Ciò accade da quando mi sconfisse e mi ricacciò indietro lei, per ben due volte, una diciottina di anni fa.
E' una sfida tra me e lei, un po' come i Duellanti di Ridley
Scott.
Fuori da Rimasco all'inizio inganna; si sale moderatamente, poi dopo il paravalanghe inizia la sofferenza: pendenze che raramente scendono sotto l'8% e spesso vanno sopra il dieci, in una strada di fondovalle, senza un tornante, con diversi lunghi drittoni che non finiscono mai, senza un bel panorama, tutta al sole (quando c'è), e si continua così per quattro lunghissimi chilometri.
Quando, imboccato l'ennesimo drittone, si vede sullo sfondo il paesino, si sa che arriva l'unica parte divertente, anche se oramai si è troppo stanchi per godersela: passato un ponticello, si risale un bel pratone affrontando una sequenza di sette tornanti, poi un traverso impietoso e ripido, poi altri quattro tornanti e si è arrivati, dentro il paese, nella piazzetta col pavimento di pietra e la doppia fontana anch'essa in pietra.
Il paesino è grazioso, belle case walser in pietra e legno, quasi tutte risistemate di recente; un abitante del luogo, simpatico signore ottantottenne, mi attacca bottone e mi racconta che uno dei prossimi fine settimana ci sarà la 'sagra della patata" (la domanda verrebbe spontanea e maliziosa, ma mi fermo in tempo).
La discesa è fredda, freddissima, il paese è a millequattrocento e rotti metri, ci saranno dodici gradi, pantaloni e guanti corti non sono il massimo, ma alla fine si sopravvive.
Alla fine vedo che mi manca poco per arrivare ai millemetri di dislivello, e vado alla ventura: prima della base so che c'è una stradina che risale dalla riva della Sesia e porta a dei paesini, che mi avevano incuriosito; e quindi si va, al solo scopo di fare cifra tonda.
La salita è dura e poi diventa durissima, con almeno cinquecento metri a doppia cifra ed una punta del 15% (meno male che avevo deciso di prendere la bici col 32!); passate un paio di borgate la strada termina a Sassiglioni, piccola località del tutto inedita per me, ma devo dire che stata una piacevole scoperta: belle case, una via lastricata in pietra, atmosfera di pace e di bellezza. Stanco ma contento.
La piazza di Rima, ed alcune case:
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Il lago di Rimasco
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Sassiglioni
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