Colnago EPS 2010 - Qual'è la verita?

orsoarcubo

Velocista
29 Ottobre 2008
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Colnago-Masi-Grandis-Passoni
....eh eh! capisci che stiamo parlando di una azienda che ha la dimensione che tu dici. Lavorano più persone nel forno-panetteria sotto casa mia! Con tutto il rispetto per le ditte artigianali, ci mancherebbe, ma di realtà come quelle di Grandis in giro per il mondo ce ne sono a milioni. In Piemonte, a pochi passi da casa mia c'era una volta l'Olivetti che costruiva calcolatori e computer e dava lavoro a migliaia di persone. Anche loro importavano materie prime dall'estero o comunque acquistavano da altri costruttori anche esteri dei manufatti, anche se potevano vantare al loro interno un grande contenuto tecnologico di ricerca ed evoluzione continua. Tutto questo non è bastato perchè gli indebitamenti causati dal continuo crescere dei prezzi da parte dei fornitori esteri e la contemporanea ascesa delle grandi multinazionali americane e giapponesi, ha determinato la chiusura di un grande stabilimento. Per la Fiat il discorso sta diventando lo stesso, nonostante costruisca ormai prevalentemente in Brasile e Polonia (altro che Hand made in Italy!). Se vogliamo parlare di Made in Italy forse sarebbe opportuno che i grandi industriali tornino nel nostro paese a ricostruire quella filiera (ricerca+progettazione+produzione) necessaria a rilanciare l'economia delle aziende italiane, anche piccole come Grandis che sarebbe ben felice di poter acquistare tubi italiani al prezzo del ferro e non dell'oro!

Stiamo parlando di produttori di biciclette però,non di multinazionali da 50000 dipendenti,se mi permetti i numeri sono un pò diversi,altrimenti parliamo non più di biciclette e loro realtà ma di economia industriale mondiale.
Il discorso è iniziato su un piano un pò più piccolo,e chi dovrei portare ad esempio se non un costruttore di telai visto che parliamo di biciclette?
Ovvio che se mi parli di Mitsubishi il discorso è diverso,per loro la produzione di tubazioni in composito per bici è l'infinitesima parte della enorme ditta che è,ed infatti come ho già detto,non ci vedo nulla di male per un artigiano a comprare da loro,ditta top che per lavoro vende proprio prodotti e tecnologia.
Poi a trasformare i tubi e le pelli in carbonio in telai ci vogliono i costruttori esperti di biciclette ed in questo campo,ribadisco,noi non siamo secondi a nessuno,con i nostri pregi e difetti.
 
T

tzimbar1

Guest
Anche se leggermente OT voglio solo dire che sabato sono andato da Grandis (che non conoscevo neanche di persona fino all'altro giorno) a ritirare un loro telaio in acciaio che mi hanno modificato e riverniciato.
Ebbene il signor Ezio Grandis quando parlando con me si è reso conto di parlare con uno della vecchia scuola che se ne intendeva di materiali,trattamenti,saldature ecc,mi ha fatto fare un giro guidato nell'officina di costruzione telai.
Ebbene loro si fanno TUTTO in casa,dalle preparazioni dei tubi in carbonio alle microofusioni dei telai saldobrasati in acciaio,saldano e assemblano all'interno del loro laboratorio OGNI SINGOLO TELAIO col loro marchio,sia esso di acciaio,alluminio o carbonio.
Addirittura anche la verniciatura è fatta all'interno dello stesso laboratorio attrezzato con una camera aspirata ed eseguita da un altro dei fratelli Grandis.
Quindi per cortesia prima di dire c.....e pensiamoci,i VERI COSTRUTTORI ARTIGIANI in Italia esistono ancora e che razza di costruttori,veri appassionati e fini artigiani che si arrangiano anche a lavorare materiali nuovi e a costruirsi le attrezzature da soli.
Non pensate che all'estero le cose vadano così,non ci si avvicinano neanche...
Il fatto è che la manod'opera gli costa un decimo,comunque dopo aver visto con i miei occhi il modo di lavorare di Grandis(ma sicuramente anche di un De rosa o un Colnago) preferisco spendere in manufatti realizzati totalmente in Italia.
Inoltre nel comportamento di Colnago non ci vedo altro che trasparenza,in fondo lui dichiara quali telai sono costruiti totalmente in Italia e quali no,specificando quali parti sono fatte fuori.
Poi la scelta tocca al cliente.

ma sei venuto a verona senza avvisare:rosik:
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
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Gios Prodigiosa
...il mio discorso era semplicemente indirizzato alla conclusione di quello che ho scritto prima, ovvero che è inutile parlare di made in italy o hand made quando sappiamo tutti benissimo che la nostra economia industriale è ostaggio di un'economia che non è più sotto controllo. Secondo me non bisogna cadere nell'errore sostenendo che se un telaio in acciaio prodotto è in Italia allora è giusto pagarlo 2mila euro altrimenti no, per il semplice motivo che noi siamo i più bravi e i più belli, ecc ecc. Quello che i nostri artigiani fanno stra pagare non è solo riconducibile alla loro "raffinata arte", ma a un sistema economico-produttivo che li fa diventare sempre meno "industria" e sempre più "oreficeria". Detto in sintesi, il mio pensiero è questo.Dopodichè lunga vita a Grandis e a tutti quelli che, grandi o piccoli che siano, almeno ci provano e non se ne scappano altrove!
 

orsoarcubo

Velocista
29 Ottobre 2008
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Colnago-Masi-Grandis-Passoni
...il mio discorso era semplicemente indirizzato alla conclusione di quello che ho scritto prima, ovvero che è inutile parlare di made in italy o hand made quando sappiamo tutti benissimo che la nostra economia industriale è ostaggio di un'economia che non è più sotto controllo. Secondo me non bisogna cadere nell'errore sostenendo che se un telaio in acciaio prodotto è in Italia allora è giusto pagarlo 2mila euro altrimenti no, per il semplice motivo che noi siamo i più bravi e i più belli, ecc ecc. Quello che i nostri artigiani fanno stra pagare non è solo riconducibile alla loro "raffinata arte", ma a un sistema economico-produttivo che li fa diventare sempre meno "industria" e sempre più "oreficeria". Detto in sintesi, il mio pensiero è questo.Dopodichè lunga vita a Grandis e a tutti quelli che, grandi o piccoli che siano, almeno ci provano e non se ne scappano altrove!

Su questo sono pienamente d'accordo con te,niente da dire o-o.
In effetti a galla stanno maggiormente proprio i veri artigiani che lavorano in modo esclusivo e raffinato a prezzi,ovviamente,alti.
La difficoltà per noi italiani è proprio riuscire a produrre a livello semi-industriale a prezzi ragionevoli quegli articoli di più larga diffusione.
Comunque io continuo a preferire la produzione artigianale in ambito telaistico,in cui oltre a comprare un telaio con un nome sopra si può dare una faccia ed una voce allo stesso nome.
E su questo,pur rimanendo io un cliente soddisfatto di Colnago,la ditta dell'asso di fiori si stà un pò staccando dalla clientela come personalità.
Pur non riuscendo ad essere nè una ditta pienamente industriale nè totalmente artigianale in questo modo.
Rimane il fatto che comunque Colnago le bici le sa fare e molto bene.
 

bh

Apprendista Scalatore
4 Febbraio 2006
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interessante topic. x quanto mi riguarda nn ho mai considerato colnago alla stregua di un artigiano. al limite come una industria, un po'elitaria.
 

bicimix

Ammiraglia
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7 Tour de France consecutivi!
interessante topic. x quanto mi riguarda nn ho mai considerato colnago alla stregua di un artigiano. al limite come una industria, un po'elitaria.

Quando si parla di migliaia di pezzi l'anno non è artigianato ma industria!!! poi che Colnago (ma non è l'unico) abbia avuto la capacità di posizionarsi sul mercato come um marchio "esoterico/elitario" questo è un altro discorso, ma sempre di industria si parla!!!
 

abatta68

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Quando si parla di migliaia di pezzi l'anno non è artigianato ma industria!!! poi che Colnago (ma non è l'unico) abbia avuto la capacità di posizionarsi sul mercato come um marchio "esoterico/elitario" questo è un altro discorso, ma sempre di industria si parla!!!
...guardate che anche la Jaguar e la Ferrari sono industrie! Cosa c'è di male ad esserlo? anzi... un artigiano che si organizza per produrre più pezzi possibili in virtù della grande richiesta del suo prodotto che cosa deve fare? Poi però sono perfettamente d'accordo con te quando dici che Colnago induce nei suoi clienti un'idea "esoterica-elitaria", come se il signor Colnago andasse a casa dei suoi clienti a prendere la misura del cavallo!
 

abatta68

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Sei sicuro che nn siamo noi utenti ad "indurci" l'idea di esoterismo...
ho capito cosa vuoi dire...però il sistema commerciale và sempre in un'unica direzione, ovvero sono io che offro e tu che compri. E quando offro lo faccio in modo che tu sia più che motivato all'acquisto no? Anche proponendomi come "esoterico", per continuare ad usare il termine. Non ho mai visto nessuno che cerca di convincere Ernesto Colnago a vendergli una bici!!
 

wlfsempre

Pignone
28 Ottobre 2005
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C59 DURA ACE
ho capito cosa vuoi dire...però il sistema commerciale và sempre in un'unica direzione, ovvero sono io che offro e tu che compri. E quando offro lo faccio in modo che tu sia più che motivato all'acquisto no? Anche proponendomi come "esoterico", per continuare ad usare il termine. Non ho mai visto nessuno che cerca di convincere Ernesto Colnago a vendergli una bici!!

Hai ragione in parte, prendiamo lo stato attuale dell'azienda in questione, un tempo era innovativa proponendo un sacco di cambiamenti ed evoluzioni, ora è molto conservatrice e anche le ultime innovazioni nn sono certo all'altezza della concorrenza più agguerrita. In virtù di questo siamo noi che "concediamo" ancora dei benefit in nome dei tempi che furono anche perchè i prezzi non sono certo concorrenziali, la qualità è sicuramente alta ma non è così palpabile. Personalmente, in aggiunta a quanto detto, stò vivendo un problemino che chiama in causa il post vendita, mi è stato accordata la riverniciatura del mio CX1 (a voce), ma il sivende ancora non ha ricevuto il modulo RMA per spedirlo in azienda e sono passate ormai due settimane che aggiunte alle tre che sono servite per effettuare la valutazione del danno mi fanno sprgere spontaneo un'interrogativo, ma quando potrò tornare a pedalare la mia bici????:cry
 

abatta68

Scalatore
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Hai ragione in parte, prendiamo lo stato attuale dell'azienda in questione, un tempo era innovativa proponendo un sacco di cambiamenti ed evoluzioni, ora è molto conservatrice e anche le ultime innovazioni nn sono certo all'altezza della concorrenza più agguerrita. In virtù di questo siamo noi che "concediamo" ancora dei benefit in nome dei tempi che furono anche perchè i prezzi non sono certo concorrenziali, la qualità è sicuramente alta ma non è così palpabile. Personalmente, in aggiunta a quanto detto, stò vivendo un problemino che chiama in causa il post vendita, mi è stato accordata la riverniciatura del mio CX1 (a voce), ma il sivende ancora non ha ricevuto il modulo RMA per spedirlo in azienda e sono passate ormai due settimane che aggiunte alle tre che sono servite per effettuare la valutazione del danno mi fanno sprgere spontaneo un'interrogativo, ma quando potrò tornare a pedalare la mia bici????:cry
si credo comunque che siano anche tanti altri i marchi che, diciamo cosi, "vivono sugli allori del passato"... è anche vero che il mercato è veramente ampio adesso e comprende vere e proprie multinazionali (guarda in che gruppi rientrano marchi come cannondale, specialized, giant, ecc) che brevettano innovazioni che altri, molto meno forti economicamente, utilizzeranno alla scadenza dei brevetti stessi. Ripeto un concetto espresso in precedenza: se viene meno la filiera produttiva ricerca-sviluppo-produzione, il mercato italiano è costretto a stare alla finestra o, in alternativa, cercare partner asiatici....
 

ziococco

via col vento
27 Agosto 2009
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cinelli,colnago,somec
si credo comunque che siano anche tanti altri i marchi che, diciamo cosi, "vivono sugli allori del passato"... è anche vero che il mercato è veramente ampio adesso e comprende vere e proprie multinazionali (guarda in che gruppi rientrano marchi come cannondale, specialized, giant, ecc) che brevettano innovazioni che altri, molto meno forti economicamente, utilizzeranno alla scadenza dei brevetti stessi. Ripeto un concetto espresso in precedenza: se viene meno la filiera produttiva ricerca-sviluppo-produzione, il mercato italiano è costretto a stare alla finestra o, in alternativa, cercare partner asiatici....
oppure fare come ha fatto la ducati sbaraglindo i giapponesi,brevettando innovazioni che gli asiatici nemmeno se le sognano(perchè i brevetti da sempre li fanno i singoli geni e non le multinazionali) e smetterla di considerare il carbonio come materiale principe per la realizzazione di telai per bdc.
chi di carbonio ferisce,di carbonio perisce,colnago docet.
 

abatta68

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Gios Prodigiosa
oppure fare come ha fatto la ducati sbaraglindo i giapponesi,brevettando innovazioni che gli asiatici nemmeno se le sognano(perchè i brevetti da sempre li fanno i singoli geni e non le multinazionali) e smetterla di considerare il carbonio come materiale principe per la realizzazione di telai per bdc.
chi di carbonio ferisce,di carbonio perisce,colnago docet.
...già... il problema è che a livello industriale in Italia oggi mancano soldi e coraggio. Chi li ha è perchè li ha fatti seguendo magari la via più breve, e a maggior ragione quella intende continuare a seguire (non solo Colnago, credo che quasi tutti i principali marchi abbiano un modello carbon di media gamma costruito made in Taiwan, magari con le colorazioni Team Replica che fa tanto fico!). L'esempio che hai fatto di Ducati è giusto... il punto però è che dovrebbero essere i grandi industriali a indicare la via da seguire agli artigiani e non il contrario, sono loro che devono rendere facile ed accessibile lo sviluppo delle piccole aziende "made in Italy", li si che servirebbero gli incentivi dello stato, magari prendendo i soldi dai 400miliardi di euro che Fastweb deve versare allo Stato Italiano!!:angrymod:
 

bicimix

Ammiraglia
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7 Tour de France consecutivi!
Se parliamo di produrre prodotti "generalisti" l'Italia anzi l'Europa ha perso in partenza, dato che su questa tipologia di prodotti il costo finale non risce a coprire i costi di energia, manodopera, 626, tasse, pubblicità, ecc...l'unica soluzione è produrre prodotti di alta gamma dove tecnologia-ricerca-innovazione-qualità-desing-artigianalità-esclusività sono ampliamente percepibili dall'acquirente finale (app. vedi Ducati, Brembo, Ferrari, Tood's, ecc!)
 

abatta68

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Se parliamo di produrre prodotti "generalisti" l'Italia anzi l'Europa ha perso in partenza, dato che su questa tipologia di prodotti il costo finale non risce a coprire i costi di energia, manodopera, 626, tasse, pubblicità, ecc...l'unica soluzione è produrre prodotti di alta gamma dove tecnologia-ricerca-innovazione-qualità-desing-artigianalità-esclusività sono ampliamente percepibili dall'acquirente finale (app. vedi Ducati, Brembo, Ferrari, Tood's, ecc!)
o-o ...perfettamente d'accordo! Però un'azienda come Colnago, che una volta poteva anche vantare tutto ciò, oggi propone evoluzioni del telaio C40 di 10anni fa nel momento in cui tutto il mondo produce telai in carbonio, anche di pregevole fattura, a prezzi molto più competitivi per i motivi che tu hai appena elencato. Una volta imparato il metodo di fasciare tre tubi con un pò di resina, i telai te li sanno fare pure nel Congo belga, anche se nelle foto sulle riviste i produttori si fanno vedere ancora con gli occhialini abbassati mentre passano con mano sapiente i telai ad uno ad uno!:mrgreen: Dove sta l'innovazione in tutto questo?