Colnago: "molti non capiscono il valore reale di una bici"

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Ammaza, tutti "imprenditori" ed esperti di marketing... Forse non avete capito che a Colnago non gliene è mai importato niente del marketing. Lui ha sempre costruito ciò che gli piaceva e che riteneva funzionale . Ricordate ad esempio, quando introdusse la forcella dritta? Tutti a criticarla, adesso tutti i costruttori l'adottano.
Certo, allo stesso tempo forniva le bici all'URSS e la donava a papa Wojtila, non era marketing questo? Quando usava tubi Tange perché sponsorizzato il made in Italy non era un valore aggiunto. La serie sterzo integrata era il male assoluto, poi ha fatto... una serie sterzo integrata, ma dal nome leggermente diverso. Ho una Colnago in salotto, sono appassionato del marchio, mi piacerebbe avere una C64, però non prendiamoci in giro. Colnago é sempre stato un mago del marketing. Si è sempre avvalso di terzisti pur passando per un artigiano, per esempio. Solo che era un marketing che funzionava fino agli anni novanta-primi duemila. Ora ci sono altri mezzi di comunicazione, e sarebbe meglio non facesse interviste a ruota libera, sono controproducenti.
 
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dare lezioni a Colnago è come spiegare a Froome come allenarsi.

come imprenditore, chapeau ! io non ne sarei capace , come eventuale esternatore mi astengo perché non conosco né il personaggio né il contesto in cui è stato detto e neanche il tono
 

bicilook

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Se solo per un'intervista rilasciata a un sito straniero,siamo alla 14ma pagina di commenti e dibattito su una sua affermazione,direi che l'anziano signore di Cambiago ha centrato l'obbiettivo anche a 'sto giro...
Io trovo che la sua strategia sia perfetta...Cosa gli si può contestare a una persona così?...che alla sua età svolge ancora con passione il suo mestiere,che è stato un innovatore è innegabile...che mantiene lo status del Made in Italy con il suo cavallo di battaglia la serie C,è la Porsche 911 delle biciclette,un concetto che si rinnova si aggiorna ed è sempre più bello ogni volta che esce la nuova serie...è il pezzo sartoriale della sua gamma.
Poi sa benissimo che se vuoi stare nel world tour devi fare dei numeri e non ti puoi limitare all'abito sartoriale,allora ecco i monoscocca sempre top di gamma,aero e non..made in Taiwan come il 99% dei telai del pianeta...che consentono margini di guadagno altissimi da poter spendere in sponsorizzazioni etc...
Chapeau a Ernesto anche stavolta....
 
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Se solo per un'intervista rilasciata a un sito straniero,siamo alla 14ma pagina di commenti e dibattito su una sua affermazione,direi che l'anziano signore di Cambiago ha centrato l'obbiettivo anche a 'sto giro...
.........
Non credo che il suo obiettivo fosse far parlare delle sue bici a 20/30 persone (quelle che hanno alimentato queste 14 pagine) rilasciando una intervista che su un forum molto tematico è stata riportata, ma che il 99% di chi è un potenziale cliente non conoscerà mai. Ci dimentichiamo molto spesso che, come forum, siamo un microcosmo non popolo. Quel che qui sembra ovvio e conosciuto ai più (e manco più tanto) nel mondo amatoriale è sconosciuto alla maggior parte delle persone....persino molti prò ne sanno ben meno, soprattutto tecnicamente.
 
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20 persone che scrivono su un forum o no, Colnago è da sempre un marchio divisivo tra gli amatori italiani.
E' anche e sopratutto la forza di questo marchio, stesso forse vale per Pinarello.

Di Colnago si deve dare atto di avere imposto diversi trend senza averli diciamo scoperti.
Come Forcella Dritta, Telaio in Carbonio e non ultimo i dischi nel 2012, quando c'era la moda dei telai in alluminio, lui non ci credeva e sosteneva che sarebbe passata a breve.. Sul peso è vero non è mai stato un seguace dei pesi al limite...

Che i suoi prodotti piacciano, piaccia il suo parruchino :mrgreen: o meno...Il settore dove opera è stato fortemente segnato dal suo marchio..
 

Raven

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Colnago é sempre stato un mago del marketing. .... Ora ci sono altri mezzi di comunicazione, e sarebbe meglio non facesse interviste a ruota libera, sono controproducenti.
dare lezioni a Colnago è come spiegare a Froome come allenarsi.
Se solo per un'intervista rilasciata a un sito straniero,siamo alla 14ma pagina di commenti e dibattito su una sua affermazione,direi che l'anziano signore di Cambiago ha centrato l'obbiettivo anche a 'sto giro...
Io trovo che la sua strategia sia perfetta...Cosa gli si può contestare a una persona così?...che alla sua età svolge ancora con passione il suo mestiere,che è stato un innovatore è innegabile...che mantiene lo status del Made in Italy con il suo cavallo di battaglia la serie C,è la Porsche 911 delle biciclette,un concetto che si rinnova si aggiorna ed è sempre più bello ogni volta che esce la nuova serie...è il pezzo sartoriale della sua gamma.
Poi sa benissimo che se vuoi stare nel world tour devi fare dei numeri e non ti puoi limitare all'abito sartoriale,allora ecco i monoscocca sempre top di gamma,aero e non..made in Taiwan come il 99% dei telai del pianeta...che consentono margini di guadagno altissimi da poter spendere in sponsorizzazioni etc...
Chapeau a Ernesto anche stavolta....
Non credo che il suo obiettivo fosse far parlare delle sue bici a 20/30 persone (quelle che hanno alimentato queste 14 pagine) rilasciando una intervista che su un forum molto tematico è stata riportata, ma che il 99% di chi è un potenziale cliente non conoscerà mai. Ci dimentichiamo molto spesso che, come forum, siamo un microcosmo non popolo. Quel che qui sembra ovvio e conosciuto ai più (e manco più tanto) nel mondo amatoriale è sconosciuto alla maggior parte delle persone....persino molti prò ne sanno ben meno, soprattutto tecnicamente.

Per evitare di finire a parlare di pareri e gusti proviamo a ritornare sui fatti?


Colnago è stato IL MARKETING in ambito ciclistico come ricorda gamba, con ottime intuizioni e risultati.. Intuizioni di un imprenditore scaltro ed istintivo. Questo negli anni 80 e 90 a seguire le cose iniziano a cambiare. Cambiano le tecnologie e cambiano i clienti.
Il paragone con Froome non ha molto senso. Di froome sappiamo i risultati ma che sia un genio dell'allenamento no lo so, probabilmente applica un fisico straordinario su piani fatti da persone con molta esperienza, non credo si alleni a sensazione. Un professionista dell'allenamemnto sicuramente ne sa più di froome o no? Non mi sembra molto pertinente mettere sullo stesso piano capacità fisiche (innate) e capacità di pensare strategicamente (intuizione aiuta ma richiede un processo strutturato e studio).

Per quanto concerne la parte del dibattito e del famoso "pur che se ne parli.."
Ovvio che l'intervista non ha alcun fine specifico in tal senso, è la persona che parla e racconta il suo pensiero, non è una pubblicità. La cosa interessante, e che si ricollega all'istintività del personaggio, è l'affermazione che secondo lui il mercato non capisce il valore delle sue bici. Questa affermazione, per chiunque abbia mai gestito un'azienda vuol dire una sola cosa: le vendite/margini non vanno come dovrebbero e non so più come crescere.

Guardando i bilanci (che sono nella discussione postati piu volte) si vede che il fatturato ha un picco e poi scende immediatamente appena passato l'effetto novità dato dall'introduzione nuovo modello (durato un ano) ed i margini decadono e continuano a scendere.
Questo vuol dire una cosa sola, al di la dei gusti personali, dal punto di vista aziendale di sicuro non sta crescendo ed i clienti, evidentemente, non sembrano premiare/capire queste scelte. Confrontando poi il fatturato con Pinarello si vede che è meno della metà.
Si vede quindi, datti alla mano, che i clienti sono sensibili e rispondono alle novità ma appena si esaurisce l'effetto scappano.
Se le vendite ed i margini scendono ( ameno di un mercato in forte contrazione, ma non sembra essere il caso) dipende, solitamente da uno o piu problemi relativo a questi elementi:
  • Prezzo
  • Prodotto
  • Comunicazione
  • Rete commerciale

Questo quindi conferma le parole di Colnago, i clienti non capiscono quanto lui vorrebbe il valore del suo prodotto (prezzo vs. prodotto e comunicazione/marketing).

Porsche 911 se fosse rimasta raffreddata ad aria, sarebbero andati tutti a casa. Io personalmente preferisco ancora le 964 (alle 993 e anche alle attuali) ma il mercato dice e ha detto chiaramente altro. L'azienda è praticamente fallita ad inizio anni 90 e si è dovuta reinventare (come struttura aziendale e come prodotto). Senza il passaggio all'acqua effettuato con la (criticatissima) 996 sarebbero morti. (tralasciando le trame aziendali di proprietà e l'ampliamento gamma con suv su base vw e la relativa ripartizione costi di sviluppo) attualmente la 911 è meno del 30% della produzione.

Questi passaggi sono stati fatti con una specifica strategia e non ad intuizione.

L'augurio, ovviamente, è che Colnago abbia ancora decenni di successi, ma per farlo dovrà pensare bene alla strategia da applicare nei prossimi anni, le "intuizioni del capo" ed il fascino del made in Italy ormai non bastano più a crescere in questo mercato. E se non cresci non è facile sopravvivere. Il risultato di solito è la vendita ad un gruppo che sfrutterà il tuo marchio o il diventare "di nicchia". Sarebbe un peccato in entrambi i casi!
 

Shinkansen

Xeneize
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Colnago 50 Anniversary
Se solo per un'intervista rilasciata a un sito straniero,siamo alla 14ma pagina di commenti e dibattito su una sua affermazione,direi che l'anziano signore di Cambiago ha centrato l'obbiettivo anche a 'sto giro...
Insomma, 14 pagine dove parlano due gatti. Non so quanto l'indicizzazione di Google porti a visualizzare questa discussione, ma a naso direi che stiamo facendo più casino noi qui dentro che tutti gli altri fuori.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Questo quindi conferma le parole di Colnago, i clienti non capiscono quanto lui vorrebbe il valore del suo prodotto (prezzo vs. prodotto e comunicazione/marketing).
Se i clienti non lo capiscono è compito della direzione darsi da fare per capire cosa vuole il mercato.
Sono sicuro che lo stanno già facendo, ma la cosa non è né semplice né facile, perché non sempre ad una precisa comunicazione si ottiene la risposta desiderata.
Capisco anche lo sfogo di Colnago, ma lui analizza una situazione dal punto di vista logico e razionale, ma spesso - anzi, quasi sempre - il consumatore agisce su stimoli emozionali.
 
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gore07

via col vento
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scott
Io mi chiedo ma avete i titoli per valutare i fatturati di un'azienda?

E se li avete su quali dati vi basate.? Quelli di una videata di report Aziende...? Patrimonio, investimenti.. Propietà.. Mi risulta sia in mano ad una sola propietà e probabilmente molto solida.. Di che azz stiamo parlando..:==?

Passaggio generazionale, età propietà...? sono azz.. loro..
per fare un esempio.. Età propietà Luxotticca e Safilo.. Gioca a favore della seconda... Di chi vorreste essere dipendenti..?:mrgreen:

Capisco quando si cazzeggia su su Disc/sk.. o su quale mutandone mettere... Ma su dati oggettivi, magari qualche competenza oggettiva..

Io non ho nessun titolo.. per valutare un fatturato.. Ma un'azienda come Colnago non mi sembra sia al gas... Anzi...
Probabile non faccia ricavi anni 80... Ma questo vale per molti altri.. e discorso diventerebbe lungo...

Di fronte a taluni commenti mi permetto di palesare una certa perplessità..
 

Gamba_tri

via col vento
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Ma in tutto questo, Colnago come ha comunicato la qualità dei suoi prodotti? Non ricordo nessuna pubblicità in merito. Il cliente come dovrebbe percepire la qualità superiore? Non sono neanche così frequenti test day, che altri marchi fanno. Ricordo, solo, l'infelice sfogo di Aru, che ebbe problemi più imputabili al gruppo che telaio. Non ci si può lamentare che il pubblico non capisce, se neanche lo si comunica.
 

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Gregario
19 Aprile 2006
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Da paura..una azienda che e' nel settore una bandiera per l' Italia da decenni con alcuni prodotti dove ancora gli italiani ci mettono mano e non si parla dell' artigiano che fa 10 pezzi l'anno....e perche' difende il suo prodotto( vorrei vedere) c'e' chi critica come si parlasse del primo sprovveduto ....povera Italia senza arte ne parte dove sempre piu' si parla solo per fare prendere aria alla bocca.
 
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Da paura..una azienda che e' nel settore una bandiera per l' Italia da decenni con alcuni prodotti dove ancora gli italiani ci mettono mano e non si parla dell' artigiano che fa 10 pezzi l'anno....e perche' difende il suo prodotto( vorrei vedere) c'e' chi critica come si parlasse del primo sprovveduto ....povera Italia senza arte ne parte dove sempre piu' si parla solo per fare prendere aria alla bocca.
Stessa cosa fatta dal cavaliere nei confronti dei concorrenti
 
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Gregario
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Stessa cosa fatta dal cavaliere nei confronti dei concorrenti
Poveri concorrenti da tutelare .....quando si sa che sul mercato la buona parte ( e aumentano sempre di piu' ) sono marchi farlocchi che non fanno altro che rimarchiare telai china dozzinali (fatti un giro sui siti on line ad esempio)...questo nuoce a tutto il mercato "serio" di qualita' e innovazione ( quello che poi investe nel ciclismo e lo fa andare avanti) ;le stesse parole le dovrebbero dire tutti i marchi di livello che vedranno scendere i fatturati inevitabilmente e per sopravvivere si adegueranno a standard piu' bassi tanto conta solo marketing e prezzo per la massa .
 
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Poveri concorrenti da tutelare .....quando si sa che sul mercato la buona parte ( e aumentano sempre di piu' ) sono marchi farlocchi che non fanno altro che rimarchiare telai china dozzinali (fatti un giro sui siti on line ad esempio)...questo nuoce a tutto il mercato "serio" di qualita' e innovazione ( quello che poi investe nel ciclismo e lo fa andare avanti) ;le stesse parole le dovrebbero dire tutti i marchi di livello che vedranno scendere i fatturati inevitabilmente e per sopravvivere si adegueranno a standard piu' bassi tanto conta solo marketing e prezzo per la massa .

se ti riferisci ai classici open mould guarda che questi sono una minoranza e con numeri risibili rispetto al complesso del venduto, comunque forse te lo sei scordato ma il buon cavaliere si è allineato agli altri marchi di livello facendo fare la maggioranze delle sue bici da quelli con gli occhi a mandorla, non che sia un delitto ma si è allineato ai suoi concorrenti diretti, pertanto non è stato altro che una mera pubblicità dei suoi prodotti, c’è chi ci crede e chi sceglie altro tutto qui.
 

BULLDOG

Gregario
19 Aprile 2006
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se ti riferisci ai classici open mould guarda che questi sono una minoranza e con numeri risibili rispetto al complesso del venduto, comunque forse te lo sei scordato ma il buon cavaliere si è allineato agli altri marchi di livello facendo fare la maggioranze delle sue bici da quelli con gli occhi a mandorla, non che sia un delitto ma si è allineato ai suoi concorrenti diretti, pertanto non è stato altro che una mera pubblicità dei suoi prodotti, c’è chi ci crede e chi sceglie altro tutto qui.
Tutto il mercato e' ormai in asia ...ma un conto e' prendere un telaio senza sapere nemmeno i controlli di qualita' che subisce ad esempio ( al di la' dell' open mould) un altro e' curare tutto il processo produttivo dovunque esso sia e nel basso medio gamma si andra' sempre piu' in questa direzione . Colnago ad esempio usa una serie sterzo semi integrata proprietaria come il movimento centrale su tutti i modelli dalla media gamma anche quelli Taiwanesi ( per durare di piu' senza cricche ) e almeno C64 e acciaio lo progetta e produce in Italia dove ha la sede . Che Ernesto sia supertifoso di quel che produce e a cui mette il nome e che ci sia qualcuno che si stupisca stupisce me' .Non mi stupisce la nostra esterofilia spesso insensata...
 

pietrogrip

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Tutto il mercato e' ormai in asia ...ma un conto e' prendere un telaio senza sapere nemmeno i controlli di qualita' che subisce ad esempio ( al di la' dell' open mould) un altro e' curare tutto il processo produttivo dovunque esso sia e nel basso medio gamma si andra' sempre piu' in questa direzione . Colnago ad esempio usa una serie sterzo semi integrata proprietaria come il movimento centrale su tutti i modelli dalla media gamma anche quelli Taiwanesi ( per durare di piu' senza cricche ) e almeno C64 e acciaio lo progetta e produce in Italia dove ha la sede . Che Ernesto sia supertifoso di quel che produce e a cui mette il nome e che ci sia qualcuno che si stupisca stupisce me' .Non mi stupisce la nostra esterofilia spesso insensata...
Sei fuori strada qui mi sembra che l’unico discorso da tifoso sfegatato lo stia facendo unicamente tu, ripeto colnago ha fatto un discorso da titolare di azienda che elogia i suoi prodotti comparandoli con gli generici altri che si rompono ovvero di scarsa qualità, che c’entra l’esterofilia non l’ho ancora capito, posso essere un bianchista sfegatato e dire che le colnago fanno cacare che c’entra con i marchi esteri.
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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Io mi chiedo ma avete i titoli per valutare i fatturati di un'azienda?

E se li avete su quali dati vi basate.? Quelli di una videata di report Aziende...? Patrimonio, investimenti.. Propietà.. Mi risulta sia in mano ad una sola propietà e probabilmente molto solida.. Di che azz stiamo parlando..:==?

Passaggio generazionale, età propietà...? sono azz.. loro..
per fare un esempio.. Età propietà Luxotticca e Safilo.. Gioca a favore della seconda... Di chi vorreste essere dipendenti..?:mrgreen:

Capisco quando si cazzeggia su su Disc/sk.. o su quale mutandone mettere... Ma su dati oggettivi, magari qualche competenza oggettiva..

Io non ho nessun titolo.. per valutare un fatturato.. Ma un'azienda come Colnago non mi sembra sia al gas... Anzi...
Probabile non faccia ricavi anni 80... Ma questo vale per molti altri.. e discorso diventerebbe lungo...

Di fronte a taluni commenti mi permetto di palesare una certa perplessità..
Io invece mi permetto di palesare qualche perplessità di fronte a chi non sapendo (per sua ammissione) nulla su un argomento contesta chi sull'argomento ne sa qualcosa. Mi riferisco a @Raven che da quello che scrive (e come lo scrive) ad occhio mi pare uno del settore ben più diquato possa esserlo io, che certi argomenti li pratico per lavoro ma dall'esterno.

Due osservazioni tra le tante che si potrebbero fare.
La prima è che si vogliono dati oggettivi abbiamo il bilancio. Dati più oggettivi non ne esistono.

La, seconda è che la successione generazionale è un problema reale per un tessuto produttivo come il nostro popolato di molte aziende familiari, tanto che si stima che il passaggio generazionale coincide con la fine dell'azienda nel 30% dei casi. A tal proposito paragonare Luxottica che è una multinazionale da 9 miliardi di euro di fatturato con Colnago non ha alcun senso.
 

sembola

Velocista
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Da paura..una azienda che e' nel settore una bandiera per l' Italia da decenni con alcuni prodotti dove ancora gli italiani ci mettono mano e non si parla dell' artigiano che fa 10 pezzi l'anno....e perche' difende il suo prodotto( vorrei vedere) c'e' chi critica come si parlasse del primo sprovveduto ....povera Italia senza arte ne parte dove sempre piu' si parla solo per fare prendere aria alla bocca.
A me pare che "senza arte né parte" sia chi parte lancia in resta a commentare quello che ha letto e non ha capito.

Non c'è niente da fare, per quanto si provi a scrivere messaggi chiari e comprensibili c'è sempre chi ne distorce il contenuto, leggendoci quello che vuole leggerci e non quello c'è effettivamente scritto.

È veramente scoraggiante.
 

gore07

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La, seconda è che la successione generazionale è un problema reale per un tessuto produttivo come il nostro popolato di molte aziende familiari, tanto che si stima che il passaggio generazionale coincide con la fine dell'azienda nel 30% dei casi. A tal proposito paragonare Luxottica che è una multinazionale da 9 miliardi di euro di fatturato con Colnago non ha alcun senso.

Se mi citi ti pregherei di farlo in modo corretto.
Non ho paragonato Luxottica a Colnago

Scritto questo.., si puo' dissentire da tutto e da tutti..

ma non decontestualizziamo continuamente gli scritti, come vedo fai spesso tu..
Diventa forviante e scoretto.

Quindi ti pregherei di non citarmi piu'

Grazie :mrgreen:
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Non c'è niente da fare, per quanto si provi a scrivere messaggi chiari e comprensibili c'è sempre chi ne distorce il contenuto, leggendoci quello che vuole leggerci e non quello c'è effettivamente scritto.

È veramente scoraggiante.
Veramente scoraggiante. Ti quoto e lo ribadisco.
 
Stato
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