Fasterway Classic, la mia nuova cinesina tutta nera

adri.75

Pedivella
27 Settembre 2008
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road klein quantum pro, mtb:merlin,klein,GT xizang,Titus, FTW 29er,fiocco, cinelli,ferremi,breezer
se a una ruota in carbonio togli di colpo un raggio non collassa in quel modo, al max si storge e ti tocca nei freni o nella forcella, mi è già successo.
Io propendo per un surriscaldamento del cerchio, su molti cerchi carbon ogni tanto ci sono dei fori appositi per non fare stagna la camera tra nippli e quella dove c'è la camera d'aria con relativa esplosione di questa camera ad elevata pressione e temperatura
 

luigi_g

Apprendista Cronoman
7 Giugno 2019
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@Rone69 mah....io non ne sarei proprio convinto, secondo me il cerchio aveva già dall'inizio un piccolo difetto di fabbricazione che è andato ad aggravarsi man mano che lo utilizzavi; oltretutto veniva sollecitato da un peso del ciclista che può essere normale per una persona (ad es. se sei alto 2 mt) ma non per determinati cerchi.
Ma scusa in base a cosa dici cio? Non ho mai visto ne analizzato il cerchio ne prima ne dopo l'incidente
 

gssergio

Domatore di scoiattoli mannari.
22 Aprile 2014
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ADAPTIVE FALATH EVO
Ma scusa in base a cosa dici cio? Non ho mai visto ne analizzato il cerchio ne prima ne dopo l'incidente
E' solo un mio ragionamento un po dettato dal lavoro, però cerchi con quel danno per il troppo calore sviluppato da pesi del ciclista per frenate troppo lunghe + temperature esterne elevate non ne ho mai avuti e visti. Deformazione della pista frenante, delaminazione di quest'ultima, cambiamento colore, cambiamento col tempo dell'efficacia della frenata, fumo, bolle sotto lamina, ecc.
A meno che.....a meno che....non ci sia stato un surriscaldamento tale da rendere il cerchio "debole" su alcuni punti che hanno causato il collasso/cedimento. Ma anche in questo caso lo valuto/valuterei come un difetto perché quel/i punto/i non dovrebbero essere presenti nel prodotto.
 

leandro_loi

Velocista
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[...] però cerchi con quel danno per il troppo calore sviluppato da pesi del ciclista per frenate troppo lunghe + temperature esterne elevate non ne ho mai avuti e visti. Deformazione della pista frenante, delaminazione di quest'ultima, cambiamento colore, cambiamento col tempo dell'efficacia della frenata, fumo, bolle sotto lamina, ecc.
Anche da subito il mio pensiero.
A meno che.....a meno che....non ci sia stato un surriscaldamento tale da rendere il cerchio "debole" su alcuni punti che hanno causato il collasso/cedimento. Ma anche in questo caso lo valuto/valuterei come un difetto perché quel/i punto/i non dovrebbero essere presenti nel prodotto.
Stesso mio ragionamento. Il caldo avrebbe fatto delaminare la pista frenante, non collassare la struttura (fatta poi per un cerchio tubeless quindi più robusta di un cerchio per copertoncino).
 

Cyboraf

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Faccio una domanda non polemica.
Lo so che che le ruote in carbonio (di marca e non di marca) sono diffusissime e questi casi sono rarissimi.
Ma, chiedo, il rischio che il carbonio ceda di schianto non impone una riflessione.
Ovvero, se effettivamente abbiamo bisogno delle ruote in carbonio e forse non sarebbero meglio le care e vecchie ruote in alluminio.
Mentre scrivo mi viene in mente che potrebbe farsi lo stesso discorso per i telai in carbonio, e non solo per le ruote.
Cosa ne pensate?
Prendiamo spunto da questo caso per un confronto sereno.
Grazie.
Nello specifico è una mia particolarissima remora.
Col carbonio non mi sento del tutto sicuro, però cosa vuoi farci : o cosi o decidi di prendere una bici totalmente in acciaio con cerchi in alluminio, il che potrebbe anche non essere una sciocchezza come sembra, ma qui andiamo o.t.
il problema del carbonio è che può cedere senza preavviso perché le cricche eventuali non sono visibili ad occhio nudo come accade col metallo.
Anche se i casi sono rari, tuttavia esistono, soprattutto in quei mezzi iper-sofisticati che pesano pochissimo, vi ricordate lo scorso anno mi il manubrio rotto di MVDP?
Certo che il buon senso imporrebbe una riflessione, la sicurezza dovrebbe essere la prima cosa da tenere in considerazione, soprattutto alla luce del fatto che per noi la bici è un hobby.
Però i margini di guadagno che si fanno coi telai in carbonio prodotti in serie sono enormi ... ti immagini tornare indietro?.
Specifico che questa non vuol essere la solita diatriba carbonio vs metallo ma semplicemente che , secondo me, affidarsi al carbonio comporta un rischio di incidenti lievemente superiore , dove quel lievemente è difficile da quantificare, tanto più presente in quei componenti ultraleggeri oppure in quelli ultraeconomici.
 
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golias

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Nello specifico è una mia particolarissima remora.
Col carbonio non mi sento del tutto sicuro, però cosa vuoi farci.. o cosi o decidi di prendere una bici totalmente in acciaio con cerchi in alluminio,
Anche i cerchi in alu non sono sicurissimi al 100%, in un negozio di bici anni fa vidi un cerchio spezzato in alu.. chiesi se era stato per un incidente sebbene il cerchio non presentasse botte o deformazioni.. mi fu risposto che no.. succede che si dissaldino :wacko: :shock:
 

albertissimo

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Nello specifico è una mia particolarissima remora.
Col carbonio non mi sento del tutto sicuro, però cosa vuoi farci.. o cosi o decidi di prendere una bici totalmente in acciaio con cerchi in alluminio, il che potrebbe anche non essere una sciocchezza come sembra, ma qui andiamo o.t.
il problema del carbonio è che può cedere senza preavviso perché le cricche eventuali non sono visibili ad occhio nudo come accade col metallo.
Anche se i casi sono rari, tuttavia esistono, soprattutto in quei mezzi iper-sofisticati che pesano pochissimo, vi ricordate lo scorso anno mi il manubrio rotto di MVDP?
Certo che il buon senso imporrebbe una riflessione, la sicurezza dovrebbe essere la prima cosa da tenere in considerazione, soprattutto alla luce del fatto che per noi la bici è un hobby.
Però i margini di guadagno che si fanno coi telai in carbonio prodotti in serie sono enormi ... ti immagini tornare indietro?.
Specifico che questa non vuol essere la solita diatriba carbonio vs metallo ma semplicemente che , secondo me, affidarsi al carbonio comporta un rischio di incidenti lievemente superiore , dove quel lievemente è difficile da quantificare, tanto più presente in quei componenti ultraleggeri oppure in quelli ultraeconomici.
Analisi impeccabile!
 

leandro_loi

Velocista
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Però i margini di guadagno che si fanno coi telai in carbonio prodotti in serie sono enormi ... ti immagini tornare indietro?.
Questo lo scrivono tutti, ma mai nessuno ha visto fatture di materiale grezzo, messo in conto manodopera, tasse, spese globali DI TUTTA LA FILIERA e scritto chiaramente "il guadagno netto totale che viene fatto su questo telaio venduto alla cifra finale di X euro è stato di Y euro."
Tante supposizioni, mai nessuna cifra che tenga conto di tutte (e intendo tutte) le spese che vengono fatte dal momento di costruzione dello stampo, dell' acquisizione del materiale grezzo alla vendita finale.
 
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Questo lo scrivono tutti, ma mai nessuno ha visto fatture di materiale grezzo, messo in conto manodopera, tasse, spese globali DI TUTTA LA FILIERA e scritto chiaramente "il guadagno netto totale che viene fatto su questo telaio venduto alla cifra finale di X euro è stato di Y euro."
Tante supposizioni, mai nessuna cifra che tenga conto di tutte (e intendo tutte) le spese che vengono fatte dal momento di costruzione dello stampo, dell' acquisizione del materiale grezzo alla vendita finale.
Infatti... considerando inoltre che saranno pure fatti in serie, ma il posizionamento delle pelli in carbonio (circa 500 per ogni telaio...) viene fatto a mano, pezza per pezza, telaio per telaio: https://www.bicycling.com/bikes-gear/a20022549/carbon-fiber-bike-construction/
(E' un telaio da mtb xc, ma per le bdc è più o meno lo stesso... immagine presa da https://bikerumor.com/unno-aora-new-lightest-production-xc-hardtail-mountain-bike-frame/)

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Anche i cerchi in alu non sono sicurissimi al 100%, in un negozio di bici anni fa vidi un cerchio spezzato in alu.. chiesi se era stato per un incidente sebbene il cerchio non presentasse botte o deformazioni.. mi fu risposto che no.. succede che si dissaldino :wacko: :shock:
ovvio tutto può accadere, ma rimane il fatto che col carbonio di certo non ti accorgi di fessurazioni varie.
 

leandro_loi

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Infatti... considerando inoltre che saranno pure fatti in serie, ma il posizionamento delle pelli in carbonio (circa 500 per ogni telaio...) viene fatto a mano, pezza per pezza, telaio per telaio: https://www.bicycling.com/bikes-gear/a20022549/carbon-fiber-bike-construction/
(E' un telaio da mtb xc, ma per le bdc è più o meno lo stesso... immagine presa da https://bikerumor.com/unno-aora-new-lightest-production-xc-hardtail-mountain-bike-frame/)

Vedi l'allegato 353191
si, e anche qui poi non è finita. gli stampi bisogna progettarli (e i progettisti hanno il brutto vizio di voler essere pagati), realizzarli, i prodotti realizzati sfruttando energia e manodopera, trasportati (pagando tasse e dazi e sfruttando energia e manodopera), immagazzinati (i magazzini sono un costo), e via così fino alla vendita finale. Ed ogni anello della catena deve portare a casa uno stipendio per investire ancora, dare da mangiare alla propria famiglia e pagare le tasse e le spese.
 

matteof93

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bagnolo piemonte
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ovvio tutto può accadere, ma rimane il fatto che col carbonio di certo non ti accorgi di fessurazioni varie.
In realtà un difetto sulle saldature lo puoi avere anche con l'acciaio, l'alluminio o il titanio. La differenza è che di solito la probabilità di avere un difetto di saldatura su acciaio o alluminio (lascio stare il titanio che è più complesso da saldare) è molto minore della probabilità di avere un void, una delaminazione innescata dal forare il telaio per mettere i rivetti dei portaborraccia, o un qualsiasi altro difetto possibile con un telaio in carbonio. A questo bisogna aggiungere che i telai in carbonio hanno forme sempre più complesse, rendendo il posizionamento dei singoli fogli (manuale) molto più laborioso e soggetto ad errori.

Comunque, non nego che tornare ad un telaio completamente in acciaio (forcella inclusa) e ruote in alluminio basso profilo 32 raggi...toglierebbe anche a me un bel po' di preoccupazioni.
 
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(E' un telaio da mtb xc, ma per le bdc è più o meno lo stesso... immagine presa da https://bikerumor.com/unno-aora-new-lightest-production-xc-hardtail-mountain-bike-frame/)

Vedi l'allegato 353191
Emblematico:

"Building a carbon bike is like putting people in a kitchen, all with the same ingredients," says Jeff Soucek, director of research and development at Felt Bicycles. "Some will be great chefs, and they will make something delicious."

:-)xxxx
 

bradipus

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si, e anche qui poi non è finita. gli stampi bisogna progettarli (e i progettisti hanno il brutto vizio di voler essere pagati), realizzarli, i prodotti realizzati sfruttando energia e manodopera, trasportati (pagando tasse e dazi e sfruttando energia e manodopera), immagazzinati (i magazzini sono un costo), e via così fino alla vendita finale. Ed ogni anello della catena deve portare a casa uno stipendio per investire ancora, dare da mangiare alla propria famiglia e pagare le tasse e le spese.
I costi della filiera ci sono anche per i telai di altri materiali, volevo solo far notare che i processi di produzione dei telai in carbonio richiedono parecchia manodopera.
Comunque, questi fantomatici guadagni pazzeschi che si fanno con i telai in carbonio io non li vedo, se vado a guardare i bilanci 2021, ad esempio, di Pinarello (2,2 milioni di perdite su 53 di fatturato) e Colnago (0,8 milioni di utile su 10 di fatturato; dati reportaziende.it).
 

golias

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Comunque, questi fantomatici guadagni pazzeschi che si fanno con i telai in carbonio io non li vedo, se vado a guardare i bilanci 2021, ad esempio, di Pinarello (2,2 milioni di perdite su 53 di fatturato) e Colnago (0,8 milioni di utile su 10 di fatturato; dati reportaziende.it).
Il discorso è ben più complesso e poi un conto è spulciare i fatturati di chi immette il prodotto sul mercato e in che modo lo fa la sua stessa "organizzazione", un altro chi produce.. in pratica gli scenari sono molteplici e ognuno ha le proprie sfaccettature.
Tutto ciò poi crea differenze sostanziali sul mercato oggi globale.
 

bradipus

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Il discorso è ben più complesso e poi un conto è spulciare i fatturati di chi immette il prodotto sul mercato e in che modo lo fa la sua stessa "organizzazione", un altro chi produce.. in pratica gli scenari sono molteplici e ognuno ha le proprie sfaccettature.
Tutto ciò poi crea differenze sostanziali sul mercato oggi globale.
Certo, il mio esempio era solo per rendere evidente come le 'fameliche' case non grondino quattrini da tutti i pori.
Ogni elemento della filiera ha le sue specificità ed il suo livello di redditività, che magari non ha nemmeno direttamente a che fare con lo specifico prodotto... per quel che ne possiamo sapere noi, chi guadagna di più (in termini relativi) dalle vendite di bicicliette potrebbe benissimo essere l'operatore di logistica che le trasporta in un container, assieme ad altre mille container pieni delle più svariate merceologie, su una nave.

Poi ci sono altri aspetti da tener presente, di cui si tiene poco conto, come l'accorciamento del ciclo di vita dei prodotti: oramai, anche per le bdc, si parla di prodotti annualizzati o quasi, il che comporta uno spalmare i costi di r&d, progettazione e utilizzo degli stampi su un periodo di tempo più limitato che in passato, con un innalzamento del costo unitario di prodotto.
Il marchio che lo fa per primo ha un vantaggio competitivo, ma viene ben presto imitato da tutti gli altri, il che alla fine genera solo costi maggiori per tutti (io ho vissuto personalmente un fenomeno del genere in un'azienda per cui ho lavorato, alla fine fu un bagno di sangue per tutti gli operatori del settore).
 
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Certo, il mio esempio era solo per rendere evidente come le 'fameliche' case non grondino quattrini da tutti i pori.
Ogni elemento della filiera ha le sue specificità ed il suo livello di redditività, che magari non ha nemmeno direttamente a che fare con lo specifico prodotto... per quel che ne possiamo sapere noi, chi guadagna di più (in termini relativi) dalle vendite di bicicliette potrebbe benissimo essere l'operatore di logistica che le trasporta in un container, assieme ad altre mille container pieni delle più svariate merceologie, su una nave.

Poi ci sono altri aspetti da tener presente, di cui si tiene poco conto, come l'accorciamento del ciclo di vita dei prodotti: oramai, anche per le bdc, si parla di prodotti annualizzati o quasi, il che comporta uno spalmare i costi di r&d, progettazione e utilizzo degli stampi su un periodo di tempo più limitato che in passato, con un innalzamento del costo unitario di prodotto.
Il marchio che lo fa per primo ha un vantaggio competitivo, ma viene ben presto imitato da tutti gli altri, il che alla fine genera solo costi maggiori per tutti (io ho vissuto personalmente un fenomeno del genere in un'azienda per cui ho lavorato, alla fine fu un bagno di sangue per tutti gli operatori del settore).
Sono d'accordo.. oggi in un mercato così liquido e poco statico è difficile quantificare chi e come si porta a casa i maggiori profitti, fatto salvo chi "lavora" la materia prima che in genere fa cartello.
Poi ci sono le scelte commerciali costi pubblicitari etc etc etc.. essendo nel commercio noto che non c'è più una sola formula ma un insieme che spesso chiede-necessita di sinergie, vale un pò in tutti i campi.
 

Cyboraf

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Wilier SLR 0 su Ultegra Elettrico - Vetta Acciao su Campy
Sono d'accordo.. oggi in un mercato così liquido e poco statico è difficile quantificare chi e come si porta a casa i maggiori profitti, fatto salvo chi "lavora" la materia prima che in genere fa cartello.
Poi ci sono le scelte commerciali costi pubblicitari etc etc etc.. essendo nel commercio noto che non c'è più una sola formula ma un insieme che spesso chiede-necessita di sinergie, vale un pò in tutti i campi.
Ok tutto vero, ma questa era la parte meno importante del mio discorso.
Concordate sul fatto che una bici completamente in acciaio sia più sicura di una in carbonio o no?
Quando si acquista una bici varrebbe la pena ragionare anche in termini di sicurezza, anzi dovrebbe essere il primo requisito.
Con ciò non voglio dire che il carbonio si rompa al solo sguardo
 
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