Questa è la mia minirecensione
È un libro da leggere, per capire, anche se chi ama lo sport potrà sentirsi tradito e forse anche schifato, benché io creda che non possiamo fare sempre quelli che cascano dal pero o che hanno gli occhi foderati di prosciutto come si è soliti dire.
Si legge in fretta, perlomeno io l'ho letto in fretta, forse perché ho unito due passioni, il ciclismo e l'informatica, l'ho letto infatti sul mio nuovo
galaxy nexus7 in formato kindle :-)
Non è solo un libro che parla di doping, parla di un mondo, il ciclismo professionistico, da un punto di vista interno, da uno al di dentro di questo mondo. Gli economisti definisco le organizzazioni aziendali come il complesso delle modalità secondo le quali viene effettuata la divisione del lavoro in compiti distinti e quindi viene realizzato il coordinamento tra tali compiti. Più in generale parliamo di sistema ossia di un insieme di elementi interconnessi tra di loro - o con l'ambiente esterno - tramite reciproche relazioni, ma che si comporta come un tutt'uno, secondo proprie regole.
Ecco Hamilton nel suo libro parla di questo, il ciclismo è un sistema con le sue regole e quando sei dentro le vivi sulla tua pelle, le accetti o sei fuori.
Parla di come fossero radicati certi metodi, parla di come tutto fosse definito e conosciuto da tutti, sì certo scende nei dettagli del doping ma vengono trattegiati anche gli aspetti emotivi e umani della questione, oltre che a tratteggiare profili abbastanza particolareggiati di personaggi noti. E' come se fosse un filo d'arianna - un
connecting the dots - a posteriori su quello che è stato il ciclismo dalla fine degli anni 90 ad oggi.
Ecco che allora abbiamo una serie di personaggi, quasi come se fosse un romanzo vero, ciascuno con le proprie caratteristiche :
- Edgar - il nome in codice per l'epo
- Lance - il padre padrone della US Postal, quello che sa tutto e si informa su tutto e tutti, perché la conoscenza è potere. Quello che cerca sempre di stare avanti perchè gli altri cosa fanno?
- The Eagle - Riis - L'uomo di ferro, quello con l'ematocrito a 60, quello con l'aspetto robotico da Danese ma con il cervello creativo italiano.
- The Myth or Dr.Evil - Ferrari - assolutamente ossessionante per il cibo che gli atleti mangiavano, allo stesso tempo ossessionato dai numeri ma straordinariamente intelligente. L'antidoping ci mette anni a sviluppare un sistema per rintracciare Edgar, a lui bastano 5 minuti per evadere il controllo.
- Ufe - Eufemiano Fuentes - L'affarista del doping, l'uomo sempre di corsa, con tantissimi numeri telefonici segreti ma disorganizzato come pochi e poco professionale il contrario di quello che era la US Postal.
- Cecco - Cecchini - che gli dice di non doparsi troppo e di concentrarsi sulla dieta e sull'allenamento.
Non è solo un attacco contro Armstrong, in un passaggio del libro dove parla della sua intervista a 60minutes con l'intervistatore Pelley concentrato su Armstrong Hamilton dice "I did my best to redirect him toward the bigger picture" ( Ho fatto del mio meglio per portarlo a guardare l'intero quadro della situazione ) E qual'è il questo quadro ?
Che lo sport is skilled at protecting its asset - è abile a proteggere i suoi beni - ma non tutti però.
Se lo chiede anche l'autore - Come mai nell'Operation Puerto solo il suo calendario gare sia stato reso pubblico e non quello di giovani star ( Alberto Contador )? ed è in parte la molla che fa scattare Landis - l'inequità - perchè io sì e lui no.
Ecco forse è proprio questo il lascito maggiore del libro, una presa di coscienza di quello che è stato il ciclismo di quegli anni e un quadro abbastanza chiaro di quelle che sono le dinamiche al suo interno. Per capire tutti e per far sì che non si possa ripetere.