[Nuoto] Respirazione ... come fare in abbinamento al ciclismo?

slowOne

Novellino
5 Ottobre 2007
10
0
57
RugolonHills
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Il nuoto è decontratturante solo se lo fai a ritmo di fondo lento, praticamente ti devi fare il bagnetto.
Personalmente io non mi ritrovo in ciò.
Se nuoto 1500m a fondo lento, esco dalla vasca che ho freddo e anche "col nervoso".
Se invece li fo a un ritmo non elevato, ma sufficientemente "mosso" da farmi venire un pò di fiatone, esco dall'acqua in una situazione di rilassamento totale.
Mi rendo conto che il discorso è un pò troppo generico, al limite del qualunquismo, ma il concetto che volevo sostenere è che una seduta troppo blanda, alla fine, rischia di essere a impatto zero, quindi nemmeno utile come scarico.
A meno che non sia tremendamente luuuuuuuunga (e qui rischia di diventare troppo noiosa).
 

triciclo71

Novellino
21 Giugno 2007
92
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52
Torino
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Personalmente io non mi ritrovo in ciò.
Se nuoto 1500m a fondo lento, esco dalla vasca che ho freddo e anche "col nervoso".
Se invece li fo a un ritmo non elevato, ma sufficientemente "mosso" da farmi venire un pò di fiatone, esco dall'acqua in una situazione di rilassamento totale.
Mi rendo conto che il discorso è un pò troppo generico, al limite del qualunquismo, ma il concetto che volevo sostenere è che una seduta troppo blanda, alla fine, rischia di essere a impatto zero, quindi nemmeno utile come scarico.
A meno che non sia tremendamente luuuuuuuunga (e qui rischia di diventare troppo noiosa).

Giusto per qualunquare anch'io...
Ma non è così anche per bici e corsa?
... una seduta solo di fondo lento, a parte l'aspetto della noia, lascia una sensazione di non espresso... Proprio seguendo i consigli di esperti (o-o), ho imparato a unire sempre al FL qualche allungo o scatto, più o meno strutturato in ripetizioni brevi o totalmente lasciato al fartlek ad min***am. Il cuore si sveglia un po', si attiva, e si raggiunge un po' di stanchezza "sana" che fa solo bene... (credo) c'entri l'endorfina... se non è un piacere, che piacere è...:-x
 

SDG

Novellino
5 Ottobre 2007
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0
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Nuotare per allenarsi è una cosa, nuotare per sciogliersi/defaticare è tutta un altra cosa!
La prima bene o male la riescono a fare tutti, la seconda no perchè comporta un acquaticità e una scioltezza molto buona che non tutti hanno.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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1.272
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Bici
Colnago V1-r
Ma infatti, il discorso è "entro in acqua per allenarmi o per rilassarmi?"
Esattamente come farei con la bici "mi faccio una passeggiatina oppure faccio le SFR?"

L'allenamento che ho postato per esempio lo facevo in preparazione delle gare Masters quindi è fatto per l'agonistica ed ha l'obiettivo preciso di incrementare le prestazioni con inevitabile lavoro in acido.
E' chiaro che nel post allenamento, finito l'effetto delle endorfine (circa un'oretta dopo) ti senti una schifezza (almeno per me era così).

Non mi dite che dopo una seduta di SFR ben fatte vi sentite freschi come una rosa.

Quindi dobbiamo capirci bene su cosa ci si vuol fare in piscina, se è solo un sistema per mantenere tonico il corpo e aumentare le capacità aerobiche (soglia) a beneficio della bdc tutto ok.

Se invece voglio realmente incrementare le prestazioni natatorie allora cambia tutto e devi fare allenamenti seri, come quello descritto.

In quest'ultimo caso, personalmente, credo che il nuoto sia incompatibile con la bdc perchè vai a sviluppare capacità muscolari che non ti servono.

Insomma se vuoi fare sul serio la bdc devi allenarti in modo specifico e altrettanto vale per il nuoto e in generale per tutte le discipline.
 

triciclo71

Novellino
21 Giugno 2007
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Ma infatti, il discorso è "entro in acqua per allenarmi o per rilassarmi?"
Esattamente come farei con la bici "mi faccio una passeggiatina oppure faccio le SFR?"

L'allenamento che ho postato per esempio lo facevo in preparazione delle gare Masters quindi è fatto per l'agonistica ed ha l'obiettivo preciso di incrementare le prestazioni con inevitabile lavoro in acido.
E' chiaro che nel post allenamento, finito l'effetto delle endorfine (circa un'oretta dopo) ti senti una schifezza (almeno per me era così).

Non mi dite che dopo una seduta di SFR ben fatte vi sentite freschi come una rosa.

Quindi dobbiamo capirci bene su cosa ci si vuol fare in piscina, se è solo un sistema per mantenere tonico il corpo e aumentare le capacità aerobiche (soglia) a beneficio della bdc tutto ok.

Se invece voglio realmente incrementare le prestazioni natatorie allora cambia tutto e devi fare allenamenti seri, come quello descritto.

In quest'ultimo caso, personalmente, credo che il nuoto sia incompatibile con la bdc perchè vai a sviluppare capacità muscolari che non ti servono.

Insomma se vuoi fare sul serio la bdc devi allenarti in modo specifico e altrettanto vale per il nuoto e in generale per tutte le discipline.

Io non parlavo di un pesante allenamento (tipo SFR)... solo, anche quando faccio un'ora sciolto col 53/19 in piano, trovo bene (a sensazione) fare che so, 10 scatti da 30 secondi, non alla morte, ma con un netto cambio di ritmo. Totale 5' di impegno su un'ora.
O a piedi, qualche allungo da 100 o 200 m... non "lavori"...
Senza, mi smoscio (e mi scaxxo...).
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.469
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Bici
Colnago V1-r
ma volendo fare allenamento in piscina non per fare nuoto ma per andare discretamente bene in bdc che esercizi consigliate?


La risposta la potrai avere osservando un nuotatore e un ciclista entrambi evoluti.
Il primo ha tutta la parte alta del busto ben sviluppata, in particolare la schiena, le fasce pettorali e le braccia che sono deputate alla trazione.
Le gambe, che servono solo in minima parte alla spinta e che hanno prevalentemente la funzione di stabilizzatori, sono poco sviluppate.
Insomma non vedrai mai un nuotatore con le gambe di Bettini o un ciclista con i pettorali di Rosolino.

Nel ciclista è esattamente l'inverso, busto snello e poco sviluppato ma grandi gambe.

Tra l'altro nell'agonismo, sviluppare settori muscolari inutili è controproducente perchè oltre a portarti peso in più (zavorra) le grandi masse muscolari richiedono più sangue per essere nutrite a scapito delle altre.

Quindi, il nuoto, se fatto con modalità allenanti, ribalta sulla bdc l'incremento delle capacità aerobiche e un miglior tono muscolare generale.
In particolare, se si lavora seriamente a delfino, rana e dorso si ottiene un rafforzamento di tutta la fascia dorsale che diventa benefico per la bdc dove la schiena è molto sollecitata dovendo sostenere tutta la posizione.
 

Franky

Pedivella
6 Aprile 2007
407
2
prov. di Taranto
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La risposta la potrai avere osservando un nuotatore e un ciclista entrambi evoluti.
Il primo ha tutta la parte alta del busto ben sviluppata, in particolare la schiena, le fasce pettorali e le braccia che sono deputate alla trazione.
Le gambe, che servono solo in minima parte alla spinta e che hanno prevalentemente la funzione di stabilizzatori, sono poco sviluppate.
Insomma non vedrai mai un nuotatore con le gambe di Bettini o un ciclista con i pettorali di Rosolino.

Nel ciclista è esattamente l'inverso, busto snello e poco sviluppato ma grandi gambe.

Tra l'altro nell'agonismo, sviluppare settori muscolari inutili è controproducente perchè oltre a portarti peso in più (zavorra) le grandi masse muscolari richiedono più sangue per essere nutrite a scapito delle altre.

Quindi, il nuoto, se fatto con modalità allenanti, ribalta sulla bdc l'incremento delle capacità aerobiche e un miglior tono muscolare generale.
In particolare, se si lavora seriamente a delfino, rana e dorso si ottiene un rafforzamento di tutta la fascia dorsale che diventa benefico per la bdc dove la schiena è molto sollecitata dovendo sostenere tutta la posizione.

per non saper ne leggere e ne scrivere mi stavo appunto concentrando su quello che mi hai consigliato tranne il delfino che non sono mai riuscito a saper fare e quindi compensavo facendo stile usando poca spinta con le braccia e facendo spingere dalle gambe
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.469
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Bici
Colnago V1-r
per non saper ne leggere e ne scrivere mi stavo appunto concentrando su quello che mi hai consigliato tranne il delfino che non sono mai riuscito a saper fare e quindi compensavo facendo stile usando poca spinta con le braccia e facendo spingere dalle gambe

Si, l'esercizio lo puoi fare o usando la tavoletta oppure mantenendo le braccia dritte davanti alla testa, quest'ultimo metodo è più difficile ma più efficace.

Così si potenziano le gambe del nuotatore ma vista la differenza di carico tra acqua e pedali non saprei che effetto si può avere su quelle del ciclista: i settori muscolari non saranno mai gli stessi.

Comunque, come dice il grande capo esticaxxi " meglio fare qualcosa tra un'uscita e l'altra che niente" :mrgreen:
 

Franky

Pedivella
6 Aprile 2007
407
2
prov. di Taranto
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Si, l'esercizio lo puoi fare o usando la tavoletta oppure mantenendo le braccia dritte davanti alla testa, quest'ultimo metodo è più difficile ma più efficace.

Così si potenziano le gambe del nuotatore ma vista la differenza di carico tra acqua e pedali non saprei che effetto si può avere su quelle del ciclista: i settori muscolari non saranno mai gli stessi.

Comunque, come dice il grande capo esticaxxi " meglio fare qualcosa tra un'uscita e l'altra che niente" :mrgreen:

spero di mantenere una buona condizione generale o almeno me lo auguro visto che sono costretto per esigenze di lavoro a dovermi fare tutto l'inverno in piscina e fare solo una uscita settimanale in bdc
 

renatiello

Velocista
10 Novembre 2006
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O sul lungomare o intorno allo stadio
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Bici
Cervelo SLC - Cinelli Estrada - Giant Omnium
Io penso che x un ciclista fare esercizi particolari in piscina non serva a nulla. Credo che l'ideale sarebbe tenere un ritmo "aerobico" per fare fiato, non perdere tono ed evitare di ingrassare durante la pausa invernale e rinforzare (come dice Darius) tutta la zona dorsale.
Io comincio Lunedì
 

narda13

Pedivella
27 Settembre 2005
363
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lucca
xoomer.virgilio.it
Miiii! Io ho il problema opposto: non sono abituato a gestire in bicicletta la respirazione in modo diverso da quella ritmica imposta dal nuoto: tendo ad andare a tutta da subito.
Risultato: in bici devo necessariamente fare il "diesel".

Ma veniamo al tuo quesito: in quale degli stili hai difficoltà di respirazione?

Non credo siano il dorso (respirazione pressochè libera), la rana o il delfino (farfalla) che hanno delle cadenze di respirazione ben definite.

Perciò suppongo che il tuo problema con il ritmo della respirazione sia dovuto al fatto che nuoti a stile libero con la testa poggiata sull'acqua e che faccia nuoto di fondo e non scatti.

L'inspirazione "normal" (nella sua versione che dovrebbe essere più o meno istintiva), avviene girando la testa alternativamente sulla destra e sulla sinistra ogni tre bracciate (cd. respirazione bilaterale) quando si è in fase di recupero delle stesse (cioè quando concludi la trazione da dietro e riporti il braccio in avanti fuori dall'acqua).

La velocità dello spostamento in avanti, crea una specie di piccola depressione nell'acqua in corrispondenza della testa che consente di girare quest'ultima di pochissimo.

L'espirazione avviene con la testa posata sull'aqua nell'intervallo tra la prima e la terza bracciate (ogni tre bracciate, l'intervallo tra le respirazioni è un buon compromesso per evitare da una parte il debito di ossigeno dei muscoli e dall'altra consente un'andatura ed un assetto pressochè regolari).

Lo schema del ciclo di respirazioni su bilaterale è il seguente:
sinistro - destro - sinistro (respirazione) - destro - sinistro - destro (respirazione) e così via.

Con un po' di concentrazione, almeno all'inizio, questo dovrebbe consentirti di prendere un ritmo tale da controllare la respirazione.
Se ti trovi male, puoi respirare ogni quattro bracciate sempre sullo stesso lato.

Non è conveniente fare meno di tre bracciate per ciascuna respirazione: lo scopo è stabilizzarla dandole un certo ritmo (per il fondo) in modo da condizionare il cuore a mantenere un ritmo ottimale (al massimo al 90% della soglia).

Aumentare il numero di bracciate tra una respirazione e l'altra (io sui 100 m s.l. in assetto gara arrivavo a farne una ogni 13) lo si fa solo per aumentare la velocità complessiva nelle frazioni brevi (e il cuore ti va irrimediabilmente e brutalmente sopra soglia) perchè la respirazione ti rallenta notevolmente la bracciata.

Un esercizio classico per acquisire il ritmo della respirazione (tipico da scuola nuoto) è quello di aggrapparsi con le mani al bordo della vasca, inspirare, sempre con le mani aggrappate mettere la testa sotto il pelo dell'acqua, espirare lentamente contando - lentamente - fino a 6/10, facendosi durare l'aria per tutto quel tempo in modo da arrivare al momento dell'emersione nella fase immediatamente precedente a quella della successiva inspirazione.

Non so se sono stato chiaro, ma se ti serve sapere qualcos'altro, chiedi pure: ho praticato nuoto agonistico per una vagonata di anni :wacko: (accidenti a me, se solo avessi scoperto prima il ciclismo :cry:).

P.S. Ha mai notato che i nuotatori alle gare si trattengono a lungo in acqua dopo le gare? E' perchè dopo uno sforzo intenso quale quello richiesto da una frazione breve, quasi non si riesce a stare in piedi, a causa dello sforzo che per circa un minuto ha mandato il cuore improvvisamente e brutalmente soprasoglia e i muscoli in forte debito di ossigeno :mrgreen: .

anche io faccio nuoto d'inverno, fino a 80 vasche in 50'.
anche io con la respirazione mica vado tanto bene... ogni 3 bracciate non riesco quindi finche ce la faccio vado ogni 4 poi devo adeguarmi ogni 2. Quando faccio velocita' tiro anche a ogni 8 e se si tratta di 50mt respiro ogni 12.

la domanda e' fare nuoto 2 volte a settimana oltre che divertente e' anche utile per la bici?
 

Arcor

Apprendista Passista
15 Dicembre 2006
1.016
1
Roma
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Io l'ho fatto per 26 anni e devo dire che dal punto di vista della capacità polmonare ti aiuta tantissimo, poi ovviamente queste cose te le ritrovi in bici.......
Se sei un velocista forse il nuoto non è la cosa piu indicata....