alcune non sono rintracciabili (microdosi e molecole sconosciute), altre invece sono rintracciabili me è difficilissimo adottare procedure standardizzate che diano la sicurezza prossima al 100% nella loro definizione di sostanze dopanti (stiamo parlando di procedure che devono essere affidabili per quasi tutta la casistica umana
).
è nella stesura di queste procedure, per la quali c'è necessità di continui test, per le nuove sostanze (aicar, gas6 epo-z ecc.) che si "perde" tempo e per le quali sono necessari anni affinchè siano adottate dai laboratori.
sono straconvinto (sempre personalissima idea) che lo staff del team sky abbia trovato quel qualcosa in più che consente ai propri atleti di raggiungere i massimi livelli.
e sono anche convinto che anche gli altri team non staranno certo a guardare e che già dalla prossima stagione riusciranno a colmare in parte il divario. agli sponsor rode parecchio vedere i propri atleti "umiliati" nel modo in cui froome ha fatto con gli avversari.
da questo punto di vista ritengo che si possa confrontare il ciclismo con la f1 con la differenza che in f1 vincono gli ingegneri più bravi, in bici quelli con lo staff tecnico-medico migliore.
e la 15ma tappa ne è stata un chiaro esempio.
per questo, come per la f1, continuo a seguire questo sport consapevole che quanto vedo non è finzione o un falso.
anche perchè sarebbe impossibile stabilire la famigerata "parità di condizioni" chiamata in causa nei confronti più accesi.
e concludo precisando che non sono certo favorevole al doping libero, anzi, sarei d'accordo con un abbassamento dei limiti attuali perchè c'è di mezzo la salute umana.
e ben vengano i controlli postumi, perchè ritengo, viste le premesse, che le inchieste e le squalifiche anche con anni di distanza possano fungere da deterrente per gli atleti attuali.