Telaio a misura d'uomo oppure uomo a misura di telaio?

bicidiferro

Pignone
5 Ottobre 2011
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bicidiferro
Fermo restando che l'altezza rimane quella, secondo Te uno con un femore lungo e uno con il femore corto, avranno la stessa inclinazione del tubo piantone sella.

L'inclinazione del piantone è un attributo della bicicletta che vuoi ottenere da un progetto a misura, così come un attributo della bici che vai a scegliere in negozio già fatta; questo attributo determina il fatto che tu voglia stare più avanzato o più arretrato, in funzione del tipo di bici da corsa che vuoi avere; una bici da salita, una da crono ecc....

La lunghezza del femore può avere una sua importanza se il piantone lo utilizzi come output del tuo progetto telaio. Ma allora ciò significa che dai per scontato che l'atleta possa stare in bici con una, e una sola, postura d'attacco.

Io, invece, l'inclinazione del piantone la vedo come un input.

PRIMA decido la bici che voglio, le sue caratteristiche corsaiole, gli angoli d'attacco, ecc....

POI mi ci metto sopra con la corretta disposizione dei punti di contatto.
 

999marti

Apprendista Velocista
4 Agosto 2008
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Bici
giuro che ce l'ho!
L'inclinazione del piantone è un attributo della bicicletta che vuoi ottenere da un progetto a misura, così come un attributo della bici che vai a scegliere in negozio già fatta; questo attributo determina il fatto che tu voglia stare più avanzato o più arretrato, in funzione del tipo di bici da corsa che vuoi avere; una bici da salita, una da crono ecc....

La lunghezza del femore può avere una sua importanza se il piantone lo utilizzi come output del tuo progetto telaio. Ma allora ciò significa che dai per scontato che l'atleta possa stare in bici con una, e una sola, postura d'attacco.

Io, invece, l'inclinazione del piantone la vedo come un input.

PRIMA decido la bici che voglio, le sue caratteristiche corsaiole, gli angoli d'attacco, ecc....

POI mi ci metto sopra con la corretta disposizione dei punti di contatto.
domanda: con questo approccio non stai considerando la regola dell'allineamento ginocchio pedale, o sbaglio?
se non sbaglio, se si considera questa regola l'inclinazione del piatone e' determinata necessariamente dalle lunghezze di femore, tibia e piede, a meno di minimi aggiustamenti del carrello della sella.
 
T

tzimbar1

Guest
domanda: con questo approccio non stai considerando la regola dell'allineamento ginocchio pedale, o sbaglio?
se non sbaglio, se si considera questa regola l'inclinazione del piatone e' determinata necessariamente dalle lunghezze di femore, tibia e piede, a meno di minimi aggiustamenti del carrello della sella.
Anch'io ho sempre pensato così, forse bicidiferro parla di bici con misure standard, almeno credo.
 
S

skylite

Guest
L'inclinazione del piantone è un attributo della bicicletta che vuoi ottenere da un progetto a misura, così come un attributo della bici che vai a scegliere in negozio già fatta; questo attributo determina il fatto che tu voglia stare più avanzato o più arretrato, in funzione del tipo di bici da corsa che vuoi avere; una bici da salita, una da crono ecc....

La lunghezza del femore può avere una sua importanza se il piantone lo utilizzi come output del tuo progetto telaio. Ma allora ciò significa che dai per scontato che l'atleta possa stare in bici con una, e una sola, postura d'attacco.

Io, invece, l'inclinazione del piantone la vedo come un input.

PRIMA decido la bici che voglio, le sue caratteristiche corsaiole, gli angoli d'attacco, ecc....

POI mi ci metto sopra con la corretta disposizione dei punti di contatto.

D'accordo su tutto.

Peccato per il ban, sono molto interessanti le cose che scrivi.
 

999marti

Apprendista Velocista
4 Agosto 2008
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giuro che ce l'ho!
bicidiferro dava per scontato il corretto allineamento rotula/piede,l'inclinazione del piantone la si può determinare in base all'uso che se ne vuol fare della bici(crono,salita etc.).
peccato non possa piu' parlarcene...

Sante , scusa se insisto, ma se si allineano rotola e piede automaticamente si determina l' angolo del piantine. A meno di non utilizzare reggisella particolari. I telai specialistici tipo crono o pista se non sbaglio hanno guantoni più verticali perché non tengono conto di quell'allineamento.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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se si allineano rotola e piede automaticamente si determina l' angolo del piantine. A meno di non utilizzare reggisella particolari. I telai specialistici tipo crono o pista se non sbaglio hanno guantoni più verticali perché non tengono conto di quell'allineamento.

Non è proprio così.

Premesso che l'allineamento rotula-piede lascia spazio già di per se ad alcuni gradi d'angolo, per ragioni legate all'elasticità delle articolazioni e alla differente postura da rilassati o sotto sforzo, una volta che hai scelto il giusto assetto rotula-piede non hai fatto altro che definire i segmenti (e i relativi angoli) del triangolo formato da femore-tibia-piantone (vedendola in maniera schematica).

A quel punto, sempre schematizzando, si può pensare ad una figura geometrica (il triangolo) incernierata nel movimento centrale (da dove il piantone parte formando l'angolo piantone con il carro e/o con il piano terra); facendo ruotare tale figura attorno a quel cardine, seppur mantenendo l'allineamento corretto piede-rotula definito sopra, si possono scegliere differenti assetti del telaio, più pronunciati in avanti oppure all'indietro, a seconda del tipo di mezzo meccanico che si vuole ottenere.

E' ovvio, non serve dirlo, che tale rotazione va ad incidere con il resto della bici, e cioè l'avantreno. Si tratta infatti di un sistema che ha infinite soluzioni, si tratta di fissare alcune variabili e parametri per trovare il valore delle altre rimanenti.
 

999marti

Apprendista Velocista
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giuro che ce l'ho!
Non è proprio così.

Premesso che l'allineamento rotula-piede lascia spazio già di per se ad alcuni gradi d'angolo, per ragioni legate all'elasticità delle articolazioni e alla differente postura da rilassati o sotto sforzo, una volta che hai scelto il giusto assetto rotula-piede non hai fatto altro che definire i segmenti (e i relativi angoli) del triangolo formato da femore-tibia-piantone (vedendola in maniera schematica).

A quel punto, sempre schematizzando, si può pensare ad una figura geometrica (il triangolo) incernierata nel movimento centrale (da dove il piantone parte formando l'angolo piantone con il carro e/o con il piano terra); facendo ruotare tale figura attorno a quel cardine, seppur mantenendo l'allineamento corretto piede-rotula definito sopra, si possono scegliere differenti assetti del telaio, più pronunciati in avanti oppure all'indietro, a seconda del tipo di mezzo meccanico che si vuole ottenere.

E' ovvio, non serve dirlo, che tale rotazione va ad incidere con il resto della bici, e cioè l'avantreno. Si tratta infatti di un sistema che ha infinite soluzioni, si tratta di fissare alcune variabili e parametri per trovare il valore delle altre rimanenti.

scusatemi. si vede che sono tardo di comprendonio, ma non capisco.
una volta fissato il triangolo femore tibia piantone e l'allineamento rotula-piede, se cambio l'inclinazione del piantone perdo l'allineamento rotula piede.
oppure devo cambiare pedivella. oppure devo cambiare reggisella (con arretramento maggiore o senza arretramento, ovviamente non considerando la slitta della sella).

sfruttando l'aggiustamento del carrello sella sul reggisella quanti gradi di piantone puo' compensare?
e quanto bisogna cambiare l'angolo piantone per avere un cambiamento avvertibile nel comportamento del telaio?
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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scusatemi. si vede che sono tardo di comprendonio, ma non capisco.

Figurati, basta intendersi.

una volta fissato il triangolo femore tibia piantone e l'allineamento rotula-piede, se cambio l'inclinazione del piantone perdo l'allineamento rotula piede.

Questo sarebbe vero se le gambe fossero dei segmenti lineari assimilabili ad una retta, come i tubi, ma non lo sono. Non lo sono sia per ragioni dimensionali che per ragioni elastiche, quindi pur rimanendo in un ambito di accettabilità del concetto di allineamento rotula-piede, c'è spazio per angolare in più o in meno il piantone. Sono movimenti minimi, del resto non si deve spostare il piantone di 30 gradi alla volta.

oppure devo cambiare pedivella. oppure devo cambiare reggisella (con arretramento maggiore o senza arretramento, ovviamente non considerando la slitta della sella).

Esatto, anche queste sono regolazioni che possono compensare, per ottenere un buon risultato.

Sfruttando l'aggiustamento del carrello sella sul reggisella quanti gradi di piantone puo' compensare?
e quanto bisogna cambiare l'angolo piantone per avere un cambiamento avvertibile nel comportamento del telaio?

Alla prima domanda non saprei rispondere con precisione, senza avere davanti un disegno, riga e squadrette. Ma credo che si possa agire di un bel po', anche se filosoficamente mi piacerebbe sempre vedere la sella ancorata in mezzo al carrello.

Alla seconda domanda è impossibile rispondere in maniera oggettiva. Si può dire facilmente che l'angolo piantone contribuisce (così come altri fattori ad es. la geomeria sloping e l'angolo dello sterzo) a differenziare il comportamento della bicicletta.
Si può dire come contribuisce a differenziare, accentuando le caratteristiche di stabilità e passo rispetto a quelle di reattività allo scatto, ma secondo me diventa molto arduo stabilire quanto contribuisce, perché si tratta di una combinazione (abbastanza lineare, ma sempre conbinazione è) di questi fattori.
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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io no so se riuscirei ad avvertire gradi differenti(non macroscopici,s'intende...) di piantone,a meno che a qusti non corrispondano cambiano nella lunghezza del carro e/o interasse,allora in questo caso si che la cosa si sentirebbe.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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io no so se riuscirei ad avvertire gradi differenti(non macroscopici,s'intende...) di piantone,a meno che a qusti non corrispondano cambiano nella lunghezza del carro e/o interasse,allora in questo caso si che la cosa si sentirebbe.
esatto, proprio perche' è la combinazione dei fattori a determinare il comportamento del mezzo, la sola modifica di uno (benché difficile da ottenere lasciando tutto il resto inalterato) è difficile, a mio modesto avviso impossibile, da percepire, se stiamo parlando di scartamenti ridotti, probabilmente mi renderei conto se stessi pedalando su una recumbent...
 

bello

Apprendista Passista
23 Ottobre 2005
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sfruttando l'aggiustamento del carrello sella sul reggisella quanti gradi di piantone puo' compensare?

Se ho tempo faccio un disegnino. Io ho calcolato che per un'altezza sella di 75 cm, considerata dal centro del movimento centrale al centro anatomico della sella, si ha uno scarto di circa 1 cm con un piantone da 74° e uno da 73°.
Quindi a parità di altezza sella, 75 cm nel mio caso, con un piantone di 74° dovrei "scarrellare" la sella all'indietro di 1 cm per arrivare all'arretramento che solitamente uso con la mia bici avente piantone a 73°.
 

999marti

Apprendista Velocista
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giuro che ce l'ho!
Figurati, basta intendersi.



Questo sarebbe vero se le gambe fossero dei segmenti lineari assimilabili ad una retta, come i tubi, ma non lo sono. Non lo sono sia per ragioni dimensionali che per ragioni elastiche, quindi pur rimanendo in un ambito di accettabilità del concetto di allineamento rotula-piede, c'è spazio per angolare in più o in meno il piantone. Sono movimenti minimi, del resto non si deve spostare il piantone di 30 gradi alla volta.

mardot, sinceramente tutta questa elasticita' nelle gambe non la vedo: le ossa sono belle rigide e le giunture di anca ginocchio e caviglia non mi sembra che permettano grandi aggiustamenti.
non capisco neanche cosa siano le ragioni dimensionali per cui le gambe non sono assimilabili a segmenti rigidi. ;nonzo%

comunque se ce la faccio stasera mi faccio un bel disegnino di tutto il sistema usando le mie misure. e cerco anche di capire quanta variazione di inclinazione del piantone si puo' compensare usando il carrello della sella.

infine, spesso nel forum si parla di carattere della bici, geometrie azzeccate, geometrie da salita o da pianura, ma quando cerco di entrare nello specifico non si riesce mai a capire di cosa stiamo parlando. dico proprio in termini numerici: un piantone da 73 rispetto ad una da 74 come cambia il carattere della bici? e un angolo sterzo? e il carro posteriore di 1 cm piu' lungo? boh! ;nonzo%
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
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mardot, sinceramente tutta questa elasticita' nelle gambe non la vedo: le ossa sono belle rigide e le giunture di anca ginocchio e caviglia non mi sembra che permettano grandi aggiustamenti.
non capisco neanche cosa siano le ragioni dimensionali per cui le gambe non sono assimilabili a segmenti rigidi. ;nonzo%

Il centro della rotula e il centro del piede non sono luoghi geometrici assimilabili a un punto. Questo è il senso.

comunque se ce la faccio stasera mi faccio un bel disegnino di tutto il sistema usando le mie misure. e cerco anche di capire quanta variazione di inclinazione del piantone si puo' compensare usando il carrello della sella.

infine, spesso nel forum si parla di carattere della bici, geometrie azzeccate, geometrie da salita o da pianura, ma quando cerco di entrare nello specifico non si riesce mai a capire di cosa stiamo parlando. dico proprio in termini numerici: un piantone da 73 rispetto ad una da 74 come cambia il carattere della bici? e un angolo sterzo? e il carro posteriore di 1 cm piu' lungo? boh! ;nonzo%
Dovresti provare a sovrapporre due telai specifici.
Io l'ho fatto.
Come dicevo, non stiamo parlando di variazioni esagerate, e stiamo parlando di variazioni distribuite, come è logico che sia, di modo che non si vada a modificare tanto il piantone, ad esempio, lasciando per quanto possibile le altre grandezze simili, ma si vada a modificare un po' tutto l'assetto, in una direzione o nell'altra a seconda di ciò che si vuole ottenere.
Sovrapponendo una bici da salita con una bici da passista le ovvie caratteristiche che emergono sono la diversa inclinazione del piantone, la lunghezza del carro, l'inclinazione e l'altezza del tubo sterzo. Almeno per quanto ho riscontrato sovrapponendo a suo tempo le due bici specifiche che utilizzava Rominger ai tempi che correva in Italia.
Non dimentichiamoci che alcuni atleti, ancora oggi, cambiano bici in corsa in funzione del percorso che affrontano durante le tappe dei grandi giri.

Detto questo, è chiaro che un cristiano normale non si fa costruire una bici ultraspecifica, ma e' altrettanto chiaro che se uno, ad esempio, abita in un territorio pieno di salite e gli piace andare in salita, quelle citate sopra sono le caratteristiche di cui deve tener conto se vuole andare a farsi fare un telaio a misura da un telaista.
Altrimenti l'esercizio a misura diventa inutile e ciò che cerca lo può trovare da qualunque negozio.
 

orsoarcubo

Velocista
29 Ottobre 2008
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Fossato (PO)
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Bici
Colnago-Masi-Grandis-Passoni
Macrospcopicamente si intende che le bici da salita richiedano un piantone più "steso",quindi con angolo orizzontale-piantone più ridotto,perchè in sella in salita si tende a scivolare indietro e spingere molto "in avanti" sui pedali.
Viceversa in pianura coi rapportoni si tende a scivolare in punta di sella,quindi i telai richiedono un piantone più verticale e con l'angolo maggiore (un pò come nelle bici da crono,in proporzioni ovviamente minori).
Questi telai più verticali a mio avviso tendono anche a favorire l'uso del fuori sella perchè ci si trova in una posizione relativamente più ruotata in avanti rispetto ai telai "da salita" che perà assorbono meglio le asperità grazie alla maggior inclinazione del piantone rispetto alla strada.
La verità di solito stà in mezzo...così sono la maggior parte dei telai di serie,per gli estremi ci vuole il su misura...che poi serva o no è un altro paio di maniche.

P.S.
bentornato tra noi Mardot o-o!
 

999marti

Apprendista Velocista
4 Agosto 2008
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giuro che ce l'ho!
Macrospcopicamente si intende che le bici da salita richiedano un piantone più "steso",quindi con angolo orizzontale-piantone più ridotto,perchè in sella in salita si tende a scivolare indietro e spingere molto "in avanti" sui pedali.
Viceversa in pianura coi rapportoni si tende a scivolare in punta di sella,quindi i telai richiedono un piantone più verticale e con l'angolo maggiore (un pò come nelle bici da crono,in proporzioni ovviamente minori).
Questi telai più verticali a mio avviso tendono anche a favorire l'uso del fuori sella perchè ci si trova in una posizione relativamente più ruotata in avanti rispetto ai telai "da salita" che perà assorbono meglio le asperità grazie alla maggior inclinazione del piantone rispetto alla strada.
La verità di solito stà in mezzo...così sono la maggior parte dei telai di serie,per gli estremi ci vuole il su misura...che poi serva o no è un altro paio di maniche.

P.S.
bentornato tra noi Mardot o-o!
non so perche' pensavo che un telaio da salita dovesse avere il piantone piu' verticale per favorire un carro corto e reattivo mentre un telaio da pianura dovesse avere un piantone un pelo piu' steso per favorire una pedalata che coinvolga tutti i distretti muscolari della gamba.
chissa' dove l'ho sognato?;nonzo%

vabbe', non si finisce mai di imparare!! :mrgreen:
 

bello

Apprendista Passista
23 Ottobre 2005
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Piccolo disegnino per vedere la differenza di arretramento tra un piantone a 74° e uno a 75° a parità di altezza sella.
 

Allegati

  • piantone73.pdf
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  • piantone74.pdf
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