Visita a Pinarello

mascalzone fiammingo

Apprendista Scalatore
18 Agosto 2010
2.005
98
anversa(BE) / genova
Visita sito
Bici
italiane preferibilmente
Volevo portare una mia impressione, per capire se oltre ad essere un'impressione reale che vale nella mia zona (Liguria-Piemonte), questa vale anche nel resto del territorio, ed è questa: fino ai primi anni 2000 vedevo in giro una percentuale di bici Pinarello, rispetto al totale delle bici circolanti, molto maggiore di quelle che vedo ora.

Io stesso ho posseduto sia una Galileo che una Prince, e gareggiai anni con una Montello SLX (a dir poco fantastica); beh, posso parlare solamente bene di quest'azienda, sotto tutti i punti di vista, relativamente ai prodotti che ho posseduto.

Ma, c'è un ma, io penso che da quando l'azienda ha inserito "l'onda" nel carro e nella forcella abbia perso un sacco di clienti, progressivamente, ma inesorabilmente.

Altrimenti non mi spiego perché continuo a vedere Colnago, Bianchi e altre bici italiane, magari con share di mercato ridotte rispetto a quando erano leader, ma comunque continuo a vederne un buon numero, mentre invece di Pine per strada ne vedo sempre meno.

Dalle mie parti questa non è un'impressione, tanto è vero che sono dinuiti anche i punti vendita che distribuiscono queste bici sul territorio, rispetto a 10-15 anni fa.
purtroppo non è solo pinarello ad essere calata sulle strade le stesse bianchi e colnago che tu citi a cui aggiungerei de rosa ecc sono decisamente meno rispetto ad un pò di anni fà, la risposta, a mio parere, non è da ricercare nelle "onde o asimmetrie varie" ma nel marketing dei marchi di ultima generazione (cervelo, bmc, specy, canyon ecc ecc) che pur senza un consistente backgroung, a furia di investimenti nel mondo dei pro, hanno conquistato fette di mercato importanti a scapito di aziende come pinarello.
credo , comunque, che i recenti successi del "commissario basettoni" & c daranno nuova linfa al marchio trevigiano
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.748
22.889
98
dove capita
Visita sito
La mossa dell'assumere Scapin e farlo rilevare in maniera così netta mi pare l'ennesima trovata pubblicitaria.

Cerchiamo di non "piegare" la verità per rafforzare le proprie convinzioni e preconcetti pero'.
Che Scapin sia entrato in Pinarello ho pensato io che fosse una notizia degna di risalto.
L'unico responsabile di quello che scrivo o non scrivo delle visite sono io.
 

oscar_b

Novellino
9 Agosto 2012
2
0
Visita sito
Bici
legnano
Anche se oggi Pinarello produce in Oriente, a Taiwan. “E non potrebbe essere altrimenti, aggiunge Fausto Pinarello, perché certa tecnologia e qualità su certi volumi è possibile solo li“.

nessuno domanda perche e' cosi'? Vorrebbe dire, "non VOGLIAMO fare altrimenti"...sua frase e' un ulteriore conferma che L'Italia s'arrende. Perche DEVE ESSERE cosi'? se e' perche i costi di manodopera sono piu' bassi, siamo messi male per davvero..

A cominciare dal carbonio Toray, il migliore sul mercato, “non solo per il materiale in se, ma perché solo alcuni stabilimenti sono autorizzati dalla Toray a lavorarlo. Ovviamente se rispondono a certi criteri…questo la gente spesso lo ignora e basta dire “carbonio”, ma non è tutto uguale…“. La smorfia di disappunto di Fausto sottolinea il concetto.

Perche non puo essere "non solo per il materiale in se, ma perche solo alcuni stabilimenti sono autorizzati dalla Toray a lavorarlo..come la Pinarello..." Cosi' e' come dire la Pinarello non e' capace a lavorare con il materiale che e' utilizzato per costruire le bici con marchio Pinarello..non e' vergognoso?? non voglio provocare, ma solo evidenziare che frasi buttate cosi' fanno diminuire la capacita' di questo paese per riconoscere la qualita' dell'artigiano. cosi' e' come dire che siamo un paese di deficiente...e' non e' cosi'!

Poi i telai arrivano nel trevigiano e vengono controllati, alesati, fresati, verniciati. Tutto a mano, uno per uno.
uffa..che orgoglio...
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.748
22.889
98
dove capita
Visita sito
nessuno domanda perche e' cosi'?

Avrei anche potuto chiedere se è meglio Campagnolo o Shimano :mrgreen:
Battute a parte sono discorsi che non stanno in piedi..."l'Italia si arrende" tanto quanto gli USA o la Germania visto che ogni brand produce in Oriente, tranne qualche piccolo artigiano. E non solo per una questione di costi, ma perché decenni di investimenti nel settore carbonio ora pagano. Tutta la tecnologia di punta del settore produce li. E non parliamo di biciclette, ma anche di cose un po' più complicate. La Boeing non costruisce i suoi nuovi aerei in carbonio in Oriente per risparmiare sulla manodopera.

non voglio provocare, ma solo evidenziare che frasi buttate cosi' fanno diminuire la capacita' di questo paese per riconoscere la qualita' dell'artigiano. cosi' e' come dire che siamo un paese di deficiente...e' non e' cosi'!

Peccato che qui non si tratti di artigianato, ma di industria. Che funziona solo se investi somme ingenti, indipendentemente dalla "deficienza" o meno.
Come detto sopra in questo settore gli investimenti sono stati fatti da altri o in altri paesi. Ora è un po' tardi per farli, a meno di non voler chiudere baracca per costi che non si ammortizzerebbero mai. Forse si poteva fare diversamente anni fa, ma la realtà è questa.
E non si capisce perché se non lo fanno giganti come Trek lo dovrebbe fare Pinarello...

uffa..che orgoglio...

Pinarello, come altri marchi Italiani fa lavorare della gente in Italia, paga le tasse in Italia ed è considerato un "portabandiera" dell'Italianità nel mondo (tranne che da parte di qualche italico ovviamente). Per me l'orgoglio è salvo.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
5.566
1.692
Visita sito
Bici
Mia
Che Scapin sia entrato in Pinarello ho pensato io che fosse una notizia degna di risalto.
E lo è, senza dubbio.

Però lo sappiamo bene da dove viene Stefano Scapin, e sappiamo ancor meglio il motivo per cui è diventato famoso. Scapin è stato un eccellente designer (Compasso d'Oro) e un eccellente costruttore di bici in acciaio, generando prodotti di assoluto livello.

Il suo impiego in Pinarello può avere quindi due risvolti, uno è quello di sfruttarne il nome e le conoscenze, l'altro è quello di sfruttare le sue capacità e conoscenze tecniche.

Nel primo caso mi sentirei di battezzare negativamente la scelta, perché sarebbe una scelta fine a se stessa, sfrutti un po' le sue conoscenze e quel po' di notorietà in ambito ciclistico e poi, quando si esaurisce la spinta, torna tutto come prima.

Nel secondo caso invece mi sentirei di dire che sarebbe un'arma vincente, non mi pare che oltre a Stefano Scapin ce ne siano tanti altri sul mercato come lui, ci sarebbe Doriano, ma per ora sembra autoimpegnato. Ma a questo punto con l'ingresso di Scapin in Pinarello mi aspetterei di rivedere forme aggraziate, sobrie, eleganti e uniche nei nuovi cataloghi, benché rimanendo esclusivamente in ambito carbonio, perché queste erano le qualità di Scapin e questi erano (e sono) i punti di forza di un design che vuole/deve contraddistinguersi dal "piattume" medio che si vede in giro.
 

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
1.156
34
Visita sito
Bici
TREK DOMANE SL 6 DISC
Avrei anche potuto chiedere se è meglio Campagnolo o Shimano :mrgreen:
Battute a parte sono discorsi che non stanno in piedi..."l'Italia si arrende" tanto quanto gli USA o la Germania visto che ogni brand produce in Oriente, tranne qualche piccolo artigiano. E non solo per una questione di costi, ma perché decenni di investimenti nel settore carbonio ora pagano. Tutta la tecnologia di punta del settore produce li. E non parliamo di biciclette, ma anche di cose un po' più complicate. La Boeing non costruisce i suoi nuovi aerei in carbonio in Oriente per risparmiare sulla manodopera.



Peccato che qui non si tratti di artigianato, ma di industria. Che funziona solo se investi somme ingenti, indipendentemente dalla "deficienza" o meno.
Come detto sopra in questo settore gli investimenti sono stati fatti da altri o in altri paesi. Ora è un po' tardi per farli, a meno di non voler chiudere baracca per costi che non si ammortizzerebbero mai. Forse si poteva fare diversamente anni fa, ma la realtà è questa.
E non si capisce perché se non lo fanno giganti come Trek lo dovrebbe fare Pinarello...



Pinarello, come altri marchi Italiani fa lavorare della gente in Italia, paga le tasse in Italia ed è considerato un "portabandiera" dell'Italianità nel mondo (tranne che da parte di qualche italico ovviamente). Per me l'orgoglio è salvo.
hai perfettamente ragione....infatti l'unico appunto che si può fare è non aver investito un po' di più negli anni passati, ma come dicevo, non ricordo se l'avevi fatto tu, c'erano dei bellissimi reportage sullle fabbriche in oriente, e già 20 anni fà in cina e dintorni si producevano milioni di bici, che anche se erano da passeggio o per andare al lavoro..erano sempre milioni di bici...e quindi per loro riconvertire la produzione su larga scala di telai di alta gamma è stato un gioco da ragazzi, senza contare la manodopera...non penso che anche con tutta la buona volontà Pinarello o chiunque avesse potuto investire all'epoca svariati miliardi per macchianri ecc.ecc.. anche perchè per ammortizzarli avrebbe dovuto produrre anche per altri marchi...e cosa non da poco in cina e dintorni, se c'è una contrazione del mercato il giorno dopo penso che ti rimandino al tuo paesello a fare il contadino (cosa stupenda..) o ti inviino in qualche altro lagher di lavoro!!
 

oscar_b

Novellino
9 Agosto 2012
2
0
Visita sito
Bici
legnano
E non solo per una questione di costi, ma perché decenni di investimenti nel settore carbonio ora pagano.

Ser, come sempre hai un punto di vista molto valido. E non credo che L'Italia e' l'unico paese che soffre delle conseguenze. Anche USA, Germania sono in barca con noi. Si' gli investimenti ora pagano, ma a chi pagano? per me siamo messi in ginocchio per le scelte fatto anni fa e siamo costretti a lavorare in una maniera tutto sbagliato. A leggere le parole del Sig. Pinarello, non mi sembra che lui e' molto contento della situazione. Forse sbaglio io a capire.

Il succo del mio discorso e' proprio questo: perche abbiamo investito altrove e non nel ns. bel paese? Certo ora gli investimenti pagano, ma a quale costo? Certo il costo di realizzare questi prodotti e molto meno che realizzarli in Italia, ma come abbiamo gia' notato, pian piano si diluisce il marchio (vedi altri nomi storici che si sono trovati nei guai perche non si sono accorti degli stampi esclusivi). L'investire non vuol dire "abbattere i costi" ma spendere per il ns. futuro. Quanto sarebbe bello sapere che la Boeing ha scelto L'Italia per realizzare i suoi componenti etc etc.

A leggere quanto scritto nel intervista ed il "tono" del il Sig. Pinarello (con il massimo rispetto per lui e sua azienda) siamo a cercare le scuse per le scelte aziendale che abbiamo fatto (e non dico Pinarello, nemmeno aziende nel ns. settore) anni fa, vendendo macchinari a loro.

Per finire con un pensiero positivo: immagina se tutte le aziende Italiane che producono nel Far East si raggruppono e si investono in un unico "casa" produttrice della fibra in Italia. Il know-how esiste gia' qui. Loro potrebbero realizzare lo stesso prodotto (ogni uno con dei prodotti esclusivi) per un costo molto competitivo, mettendo a lavorare gli Italiani anziche gli stranieri. I voli nel Far East sarabbero per vendere, non per contollare la merce. Sembra un idea impossibile ma non lo e'. E solo che dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e non pensare (come scritto in precedenza) che "non c'e un alternativa"..questo modo di pensare mi fa venire l'angoscia.

cmq grazie Ser Pecora per il reportage, interessante ed informativo come sempre.
 

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
1.156
34
Visita sito
Bici
TREK DOMANE SL 6 DISC
E lo è, senza dubbio.

Però lo sappiamo bene da dove viene Stefano Scapin, e sappiamo ancor meglio il motivo per cui è diventato famoso. Scapin è stato un eccellente designer (Compasso d'Oro) e un eccellente costruttore di bici in acciaio, generando prodotti di assoluto livello.

Il suo impiego in Pinarello può avere quindi due risvolti, uno è quello di sfruttarne il nome e le conoscenze, l'altro è quello di sfruttare le sue capacità e conoscenze tecniche.

Nel primo caso mi sentirei di battezzare negativamente la scelta, perché sarebbe una scelta fine a se stessa, sfrutti un po' le sue conoscenze e quel po' di notorietà in ambito ciclistico e poi, quando si esaurisce la spinta, torna tutto come prima.

Nel secondo caso invece mi sentirei di dire che sarebbe un'arma vincente, non mi pare che oltre a Stefano Scapin ce ne siano tanti altri sul mercato come lui, ci sarebbe Doriano, ma per ora sembra autoimpegnato. Ma a questo punto con l'ingresso di Scapin in Pinarello mi aspetterei di rivedere forme aggraziate, sobrie, eleganti e uniche nei nuovi cataloghi, benché rimanendo esclusivamente in ambito carbonio, perché queste erano le qualità di Scapin e questi erano (e sono) i punti di forza di un design che vuole/deve contraddistinguersi dal "piattume" medio che si vede in giro.
avere un buon tecnico e disegnatore è sempre un valore agggiunto al dilà di tutto ..ma io però non capisco i giudizi delle persone come vengono formulati..tutti a dire che le forme ad onda non sono forme "pulite" sono sgraziate ecc.ecc. ma le avete viste, cioè innanzitutto le forme tonde sono più aggraziate e pulite di quelle spigolose ( vedi BMC) per esempio, le proporzioni sono ottime , ci sono dei telai con dei tubi obliqui da far rabbrividire (vedi cervelo') po le finiture sono al top ..per esempio come si raccorda la forcella con il telaio, non ha quelle rientranze antiestetiche sul tubo della sella ecc.ecc. poi può piacere oppure no, ma dire che siano forme sporche o sgraziate o sproporzionate mi sembra eccessivo... (si vede che ha me piaciono?:mrgreen::mrgreen::-x)
 

Ciclo

Apprendista Velocista
27 Luglio 2009
1.591
18
Visita sito
Cerchiamo di non "piegare" la verità per rafforzare le proprie convinzioni e preconcetti pero'.
Che Scapin sia entrato in Pinarello ho pensato io che fosse una notizia degna di risalto.
L'unico responsabile di quello che scrivo o non scrivo delle visite sono io.

Grazie per la precisazione. Dal risalto con cui hai affermato la cosa mi sembrava una mossa quasi imposta.

Mi fa piacere il capire che così non è.
 

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
1.156
34
Visita sito
Bici
TREK DOMANE SL 6 DISC
Ser, come sempre hai un punto di vista molto valido. E non credo che L'Italia e' l'unico paese che soffre delle conseguenze. Anche USA, Germania sono in barca con noi. Si' gli investimenti ora pagano, ma a chi pagano? per me siamo messi in ginocchio per le scelte fatto anni fa e siamo costretti a lavorare in una maniera tutto sbagliato. A leggere le parole del Sig. Pinarello, non mi sembra che lui e' molto contento della situazione. Forse sbaglio io a capire.

Il succo del mio discorso e' proprio questo: perche abbiamo investito altrove e non nel ns. bel paese? Certo ora gli investimenti pagano, ma a quale costo? Certo il costo di realizzare questi prodotti e molto meno che realizzarli in Italia, ma come abbiamo gia' notato, pian piano si diluisce il marchio (vedi altri nomi storici che si sono trovati nei guai perche non si sono accorti degli stampi esclusivi). L'investire non vuol dire "abbattere i costi" ma spendere per il ns. futuro. Quanto sarebbe bello sapere che la Boeing ha scelto L'Italia per realizzare i suoi componenti etc etc.

A leggere quanto scritto nel intervista ed il "tono" del il Sig. Pinarello (con il massimo rispetto per lui e sua azienda) siamo a cercare le scuse per le scelte aziendale che abbiamo fatto (e non dico Pinarello, nemmeno aziende nel ns. settore) anni fa, vendendo macchinari a loro.

Per finire con un pensiero positivo: immagina se tutte le aziende Italiane che producono nel Far East si raggruppono e si investono in un unico "casa" produttrice della fibra in Italia. Il know-how esiste gia' qui. Loro potrebbero realizzare lo stesso prodotto (ogni uno con dei prodotti esclusivi) per un costo molto competitivo, mettendo a lavorare gli Italiani anziche gli stranieri. I voli nel Far East sarabbero per vendere, non per contollare la merce. Sembra un idea impossibile ma non lo e'. E solo che dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e non pensare (come scritto in precedenza) che "non c'e un alternativa"..questo modo di pensare mi fa venire l'angoscia.

cmq grazie Ser Pecora per il reportage, interessante ed informativo come sempre.
Come dicono molti il vero costo aggiuntivo è quello del alvoro, perchè credo che produrre un telaio in cina o in Italia a livello di materiale sia identico, solo che lì li pagano pochissimo e da noi il giusto per vivere dignitosamente....come dicevo sarebbe stato comunque difficile a prescindere dalle buone intenzioni, il problema è che il sig. Pinarello, con tutti i meriti del caso, in questa maniera guadagna, senza tanti problemi di impianti, macchinari, operai, costi energetici ecc..ecc. 10 volte tanto che produrre in Italia.....fà fare tutto in oriente, ha una fabbrica a misura sostenible, operai qualificati e in numero ideale, ovvero mantiene un'azienda a carattere familiare ma con un mercato mondiale!! Bene tutto regolare e lecito!
Però come giustamente dici tu, siamo in Italia e io vorrei che qualche imprenditore cominciasse a dire...va beh invece di 10.000 magari provo a investire nel mio paese anche rispetto alla forza lavoro e guadagnerò 7.000 e magari farò un accordo con i miei operai in cui anche loro cercheranno di lavorare di più quando c'è bisogno e magari rinunciare a qualche euro in busta quando c'è flessione.. o magari anche loro investiranno nell'azienda facendone parte non solo come forza lavoro ma anche come finanziatori.....Ma credo sia irraggiungibile.....
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.748
22.889
98
dove capita
Visita sito
Nel primo caso mi sentirei di battezzare negativamente la scelta, perché sarebbe una scelta fine a se stessa, sfrutti un po' le sue conoscenze e quel po' di notorietà in ambito ciclistico e poi, quando si esaurisce la spinta, torna tutto come prima.

Per ora ne sfruttano le conoscenze in ambito mtb: http://www.mtb-forum.it/antemprima-pinarello-dogma-xc/
Scapin sta lavorando anche ad una nuova full.
Per il resto non credo che Pinarello cambi il proprio design, che è il suo elemento di riconoscibilità, per scopiazzare le Scapin in acciaio di 15 anni fa, che va da se, non vendevano più...

e già 20 anni fà in cina e dintorni si producevano milioni di bici, che anche se erano da passeggio o per andare al lavoro..erano sempre milioni di bici...

Il maggior produttore al mondo di biciclette è indiano e produce 40 milioni di bici l'anno. Bici che vende nel suo mercato che evidentemente è ricettivo.
Si tratta di bici da passeggio e non di top di gamma ovviamente.

Qual'è un marchio europeo che potrebbe fargli concorrenza? Nessuno. Costo della manodopera a parte è una questione di dimensioni dei mercati e delle loro esigenze.
Negli anni '20 i più grandi produttori di bici erano inglesi e francesi. Negli anni '50 gli Italiani, poi sono arrivate le automobili, le lambrette, etc...e fior di fabbriconi o hanno chiuso o hanno dovuto riconvertirsi.

Da decenni vari brands hanno investito nel settore del carbonio per vari utilizzi, non solo per le biciclette, ma per ogni tipo di applicazione, dalle racchette da tennis ai satelliti. Chi ha fatto più ricerca e sviluppo sono stati i giapponesi (Toray, Mitsubishi) che pero' per ragioni di costi hanno impiantato tutto nella vicina (a loro) Taiwan.
Il resto è noto credo. Pensare che oggi un marchio industriale possa essere competitivo producendo in Europa è irrealistico. Come attaccare sempre le solite fisime della "tradizione" rapportando realtà economiche morte e sepolte (a livello industriale) con quello che è il mercato oggi.
E' un po' come lamentarsi che l'Olivetti non produca smartphones concorrenziali all'iphone a Ivrea...
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
5.566
1.692
Visita sito
Bici
Mia
avere un buon tecnico e disegnatore è sempre un valore agggiunto al dilà di tutto ..ma io però non capisco i giudizi delle persone come vengono formulati..tutti a dire che le forme ad onda non sono forme "pulite" sono sgraziate ecc.ecc. ma le avete viste, cioè innanzitutto le forme tonde sono più aggraziate e pulite di quelle spigolose ( vedi BMC) per esempio, le proporzioni sono ottime , ci sono dei telai con dei tubi obliqui da far rabbrividire (vedi cervelo') po le finiture sono al top ..per esempio come si raccorda la forcella con il telaio, non ha quelle rientranze antiestetiche sul tubo della sella ecc.ecc. poi può piacere oppure no, ma dire che siano forme sporche o sgraziate o sproporzionate mi sembra eccessivo... (si vede che ha me piaciono?:mrgreen::mrgreen::-x)
Come dicevo può anche essere una sensazione. Oggettivamente si potrebbero esprimere dei giudizi solo dinnanzi a degli studi che dimostrassero il reale vantaggio nell'adottare "l'onda" rispetto a una forma curvilinea contigua, invece dal punto di vista soggettivo è normale che si confrontino le opinioni di quelli a cui piace con quelli a cui non piace.

Dal mio punto di vista, anche nel caso in cui si riuscisse a dimostrare che quella forma fosse la più prestazionale, il vantaggio che ne trarrei nell'adottarla non pagherebbe l'impatto estetico che non mi piace, quindi opterei per un altro prodotto.

Esattamente il contrario di ciò che feci per la Prince, che acquistai sia per ragioni tecniche, ma anche perche' aveva una linea che rasentava il top della bicicletta tradizionale, che a me piace tanto.
 

Mardot

Velocista
25 Febbraio 2008
5.566
1.692
Visita sito
Bici
Mia
Per il resto non credo che Pinarello cambi il proprio design, che è il suo elemento di riconoscibilità, per scopiazzare le Scapin in acciaio di 15 anni fa, che va da se, non vendevano più...
Per scopiazzare un progetto esistente, a maggior ragione se è vecchio di 15 anni, non serve mettere a libro paga un designer d'eccezione.
Invece se ingaggi uno Stefano Scapin uno dei motivi validi sarebbe proprio quello di consegnargli in mano l'attuale gamma prodotti e chiedergli di svilupparla ulteriormente, magari non stravolgendola, quindi mantenendo quel particolare che le contraddistingue, ma cercando di sfruttare al meglio le sue capacità di designer.
Per quanto riguarda la MTB, io "by default" vedo male qualunque progetto made in italy, non so perché.
 

Stradista

Apprendista Cronoman
4 Aprile 2007
3.542
146
59
Mestre
Visita sito
Bici
Dedacciai Vertigine , Sram Red 22 , Vision Metron 40
Per scopiazzare un progetto esistente, a maggior ragione se è vecchio di 15 anni, non serve mettere a libro paga un designer d'eccezione.
Invece se ingaggi uno Stefano Scapin uno dei motivi validi sarebbe proprio quello di consegnargli in mano l'attuale gamma prodotti e chiedergli di svilupparla ulteriormente, magari non stravolgendola, quindi mantenendo quel particolare che le contraddistingue, ma cercando di sfruttare al meglio le sue capacità di designer.
Per quanto riguarda la MTB, io "by default" vedo male qualunque progetto made in italy, non so perché.

Credo perchè la MTB è nata in America ed li che sono nati i grandi nomi .....In Italia qualsiasi marchio prenda il nome del costruttore non ti da l'idea del mito quanto un marchio americano.... lo dimostra chi ha scelto di chiamare la propria produzione MTB con nomi di fantasia come ad esempio Battaglin con la linea Full Dinamix
 

blek macigno

Pedivella
29 Gennaio 2012
429
12
Visita sito
Bici
triciclo
una domanda provocatoria, ma a nessuno è venuto in mente che forse il sig Pinarello abbia spostato la produzione dall'Italia a Taiwan perchè producendo li un telaio gli costa meno di 200 dollari e qui lo rivende a 2000/3000 euro con un lauto guadagno?
 

Stradista

Apprendista Cronoman
4 Aprile 2007
3.542
146
59
Mestre
Visita sito
Bici
Dedacciai Vertigine , Sram Red 22 , Vision Metron 40
una domanda provocatoria, ma a nessuno è venuto in mente che forse il sig Pinarello abbia spostato la produzione dall'Italia a Taiwan perchè producendo li un telaio gli costa meno di 200 dollari e qui lo rivende a 2000/3000 euro con un lauto guadagno?

Se c'è questa logica e non nego sia cosi vale per tutti i costruttori mondiali non solo per Pinarello.
 

Ser pecora

Diretur
Membro dello Staff
16 Aprile 2004
22.748
22.889
98
dove capita
Visita sito
una domanda provocatoria, ma a nessuno è venuto in mente che forse il sig Pinarello abbia spostato la produzione dall'Italia a Taiwan perchè producendo li un telaio gli costa meno di 200 dollari e qui lo rivende a 2000/3000 euro con un lauto guadagno?

E tu sai forse quanto gli costava un telaio in acciaio o in alluminio "made in Italy" che poi ti vendeva a 2.000.000 di lire?
 

badboy

Apprendista Scalatore
13 Ottobre 2009
2.311
42
Basso Lazio
Visita sito
Bici
Pinarello DOGMA S.Record
quando si parla di pinarello i finisce sempre sul polemizzare su costi e guadagni...
riflettendoci, pagando anche poco un telaio, poi portarlo in italia, verniciarlo, adattarlo, montarlo, pubblicizzarlo, dare la garanzia, aggiungerci iva, ova, uva, si arriva ai costi che conosciamo.

consideriamo comunque che una FP2 in carbonio montata completa viene venduta a circa 1500 euro comprese tasse ed oneri.... in questo caso credo proprio che il prezzo rispecchi un'effettivo risparmio della fabbricazione in oriente.

seppoi, vogliamo, anziché un telaio che resista a 60 tonnellate al cm quadrato con tramatura 1k anziché 24 tonn e trama 12k, un telaio rigido, con forme più racing ed aero, un telaio pubblicizzato dai vincitori del tour e delle olimpiadi, un telaio sempre sulla bocca di tutti... questo ha un costo sicuramente molto più alto di una FP2 completa!
ma, come vale per pinarello, lo vale anche per specy, trek e cannondale