Visita a Pinarello

Stradista

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Mestre
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certo che vale per tutti, avrei fatto la stessa domanda anche se si fosse trattato di specialized o trek, ma qui si parla di Pinarello

Ho capito ma mica Pinarello puo' uscire da questa regola che ormai è di tutti i costruttori mondiali per andare controcorrente con il rischio di fallire.........credo che ormai cio' che caratterizza il made il Italy sia lo studio del telaio il designer che gli vuoi dare, che poi i telai vengano fatti fuori è una realtà assodata ma il progetto è nato qua.
 

BEM1974

Apprendista Passista
15 Giugno 2011
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Per ora ne sfruttano le conoscenze in ambito mtb: [URL]http://www.mtb-forum.it/antemprima-pinarello-dogma-xc/[/URL]
Scapin sta lavorando anche ad una nuova full.
Per il resto non credo che Pinarello cambi il proprio design, che è il suo elemento di riconoscibilità, per scopiazzare le Scapin in acciaio di 15 anni fa, che va da se, non vendevano più...



Il maggior produttore al mondo di biciclette è indiano e produce 40 milioni di bici l'anno. Bici che vende nel suo mercato che evidentemente è ricettivo.
Si tratta di bici da passeggio e non di top di gamma ovviamente.

Qual'è un marchio europeo che potrebbe fargli concorrenza? Nessuno. Costo della manodopera a parte è una questione di dimensioni dei mercati e delle loro esigenze.
Negli anni '20 i più grandi produttori di bici erano inglesi e francesi. Negli anni '50 gli Italiani, poi sono arrivate le automobili, le lambrette, etc...e fior di fabbriconi o hanno chiuso o hanno dovuto riconvertirsi.

Da decenni vari brands hanno investito nel settore del carbonio per vari utilizzi, non solo per le biciclette, ma per ogni tipo di applicazione, dalle racchette da tennis ai satelliti. Chi ha fatto più ricerca e sviluppo sono stati i giapponesi (Toray, Mitsubishi) che pero' per ragioni di costi hanno impiantato tutto nella vicina (a loro) Taiwan.
Il resto è noto credo. Pensare che oggi un marchio industriale possa essere competitivo producendo in Europa è irrealistico. Come attaccare sempre le solite fisime della "tradizione" rapportando realtà economiche morte e sepolte (a livello industriale) con quello che è il mercato oggi.
E' un po' come lamentarsi che l'Olivetti non produca smartphones concorrenziali all'iphone a Ivrea...
Certo diaciamo la stessa cosa..oggi è purtroppo irrealistico pensare di fare concorrenza sui grandi numeri a paesi che anno miliardi di abitanti, però ti chiedo...con questa politica di delocalizzazione, con questa politica del maggior profitto possibile sempre e comunque che fine faremo noi lavoratori italiani, è vero abaimo sbagliato delle scelte annia ddietro ..ma non possiamo aspettare che crolli tutto per rifondare di nuovo la nostra società ed economia qui si parla di bici e ad un certo punto, quando gli orientali cominceranno ad imporre, come stanno facendo, prodotti fatti e venduti da loro stessi, il sig. Pinarello (come tanti altri che farà..lascerà a casa lavoratori italiani mica cinesi o indiani...una soluzione và trovata perchè quando il lavoro quello vero quello sulel materie prime, non l'aria fritta del marketing o della finanza finisce i guai cominciano ....(ma il discorso e diventato troppo serioso)
 

BEM1974

Apprendista Passista
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Come dicevo può anche essere una sensazione. Oggettivamente si potrebbero esprimere dei giudizi solo dinnanzi a degli studi che dimostrassero il reale vantaggio nell'adottare "l'onda" rispetto a una forma curvilinea contigua, invece dal punto di vista soggettivo è normale che si confrontino le opinioni di quelli a cui piace con quelli a cui non piace.

Dal mio punto di vista, anche nel caso in cui si riuscisse a dimostrare che quella forma fosse la più prestazionale, il vantaggio che ne trarrei nell'adottarla non pagherebbe l'impatto estetico che non mi piace, quindi opterei per un altro prodotto.

Esattamente il contrario di ciò che feci per la Prince, che acquistai sia per ragioni tecniche, ma anche perche' aveva una linea che rasentava il top della bicicletta tradizionale, che a me piace tanto.
o-oo-oo-oo-o
 

BEM1974

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In giro ci sono artigiani che ti fanno un telaio in acciaio per 200eu (Vetta ad es.)...e ci guadagnano qualcosa suppongo...e non ordinano tonnellate di tubi all'ingrosso come poteva fare un Pinarello 20 anni fa...
Appunto il mio discorso è puramente di mercato del lavor ed economia italiana...siccome Pinarello ha detto che sarebeb impossibile guadagraci se venissero fatti in italia..cosa intende..guadagnarci milioni lui o che andrebbe fallito!!??
 

Ser pecora

Diretur
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quando gli orientali cominceranno ad imporre, come stanno facendo, prodotti fatti e venduti da loro stessi

Lo stanno facendo con molta parsimonia. Un mercato molto diversificato in cui hanno il monopolio come terzisti conviene pure a loro.
Basti vedere Giant che produce l'80% delle bici top in circolazione, ma che non ha certo una politica di vendita e marketing aggressiva.

Se domani chiudesse i rubinetti e si mettesse a fare il monopolista potrebbe correre grossi rischi. Ci sono un sacco di mercati emergenti (Vietnam, Thailandia, India, etc.) pronti ad accogliere investitori....

Cmq non vorrei che il topic diventasse un OT unico. Tanto più che questi argomenti sono triti e ritriti da anni nel forum.
 

blek macigno

Pedivella
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Ho capito ma mica Pinarello puo' uscire da questa regola che ormai è di tutti i costruttori mondiali per andare controcorrente con il rischio di fallire.........credo che ormai cio' che caratterizza il made il Italy sia lo studio del telaio il designer che gli vuoi dare, che poi i telai vengano fatti fuori è una realtà assodata ma il progetto è nato qua.
io non ho detto questo, tutti oramai producono in cina e dintorni, ma producendo la i costi di fabbricazione sono notevolmente bassi rispetto a quelli italiani, quello che non mi va è pagare 3000 per un prodotto che costa 200 e sembra quasi che chi te lo vende non ci guadagna niente
ora chiudo se no sembra che sono contro pinarello, cosa di cui non mi sogno nemmeno
e come disse qualcuno "Lo sai che sta dicendo? Lo sai? Questa è dialettica, semplicissima dialettica, conti da 1 a 9: nessun forse, nessuna supposizione, nessuna frazione... Non ci vai nello spazio! Non ci vai nello spazio sai! Senza qualche frazione, su che cosa atterrerai? 1/4 e 3/8 e che cosa farai quando andrai da qui a Venere? Insomma questa è dialettica, fisica, ok! La logica dialettica è solo amore o odio, o hai amore per qualcuno o lo odi! Questo è il modo con cui finisce questo mondo del cazzo! Guarda in che merda del cazzo ci troviamo! Non con un boom... con un gemito e con un gemito io mi tolgo dalle palle ragazzo!"
 

Ser pecora

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Appunto il mio discorso è puramente di mercato del lavor ed economia italiana...siccome Pinarello ha detto che sarebeb impossibile guadagraci se venissero fatti in italia..cosa intende..guadagnarci milioni lui o che andrebbe fallito!!??

In Italia le strutture per costruire 10.000 o più telai in carbonio l'anno non ci sono.
Si potrebbero fare, ma poi i costi (che non è robetta) dove li ammorti? Andando fuori mercato coi prezzi. Ergo un suicidio commerciale.

Tutti i produttori "made in Italy" di carbonio (ma anche di acciaio e alu) sono realtà artigianali che se arrivano a qualche centinaio di telai l'anno è un successone.

D'altronde che in Italia si sia forti nell'artigianato e non nell'industria non è una scoperta che si fa con le biciclette.
 

Mardot

Velocista
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Mia
In Italia le strutture per costruire 10.000 o più telai in carbonio l'anno non ci sono.
Si potrebbero fare, ma poi i costi (che non è robetta) dove li ammorti? Andando fuori mercato coi prezzi. Ergo un suicidio commerciale.
Concordo.

Domanda: in America queste strutture ci sono oppure anche gli ammerregani fanno largo uso solamente del terzismo orientale?

Parlo sopratuttto della componentistica (Ritchey in primis), ma anche telai/forche/bici complete.
 

BEM1974

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Lo stanno facendo con molta parsimonia. Un mercato molto diversificato in cui hanno il monopolio come terzisti conviene pure a loro.
Basti vedere Giant che produce l'80% delle bici top in circolazione, ma che non ha certo una politica di vendita e marketing aggressiva.

Se domani chiudesse i rubinetti e si mettesse a fare il monopolista potrebbe correre grossi rischi. Ci sono un sacco di mercati emergenti (Vietnam, Thailandia, India, etc.) pronti ad accogliere investitori....

Cmq non vorrei che il topic diventasse un OT unico. Tanto più che questi argomenti sono triti e ritriti da anni nel forum.
Si si scusa lo sfogo...ma è un argomento che mi fà incavolare..perchè le prospettive sono molto brutte e le cose dette trite e ritrite ora si stanno avverando sul serio...e ci sarà da penare... FINE OT!!!!
 

marco

Diretur
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Domanda: in America queste strutture ci sono oppure anche gli ammerregani fanno largo uso solamente del terzismo orientale?

Parlo sopratuttto della componentistica (Ritchey in primis), ma anche telai/forche/bici complete.

Tutto oriente.

Rispondo a quelli sopra: lee cougan è italiana e vende solo in Italia dei telai open mold rimarchiati.
 

Ser pecora

Diretur
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Concordo.

Domanda: in America queste strutture ci sono oppure anche gli ammerregani fanno largo uso solamente del terzismo orientale?

Parlo sopratuttto della componentistica (Ritchey in primis), ma anche telai/forche/bici complete.

Fanno tutto in Oriente anche loro. A parte qualche piccolo produttore, qualche artigiano ed un po' di top di gamma. Tipo Trek, che pero' ha il suo core business nella fascia 500$. Cose anche queste da tenere in grossa considerazione.
In Italia i vari Colnago, Pinarello & c. mica sono coperti dai volumi fatti con le bici da trekking...

Per capire meglio la cosa del fare investimenti in Europa basti pensare a BMC che è forse l'unico marchio che ha impiantato una linea produttiva per il proprio top di gamma (con fortune alterne al momento...) negli ultimi decenni.
Guardate pero' il fatturato del gruppo proprietario del marchio per capire che coperta per le spalle serve: http://en.wikipedia.org/wiki/Phonak
 

bdiegoz

Purple Mod
4 Novembre 2007
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Nessuno vieta di scegliere l'artigiano sotto casa (che mi fa il telaio in acciaio columbus su misura per 300 euro) a pinarello, ma confondere le due realtà produttive mi par insensato. Senza contare che, come giustamente ha sottolineato ser pecora, pinarello è italiana e paga le tasse in Italia. cosa da non sottovalutare
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
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Come dicevo può anche essere una sensazione. Oggettivamente si potrebbero esprimere dei giudizi solo dinnanzi a degli studi che dimostrassero il reale vantaggio nell'adottare "l'onda" rispetto a una forma curvilinea contigua, invece dal punto di vista soggettivo è normale che si confrontino le opinioni di quelli a cui piace con quelli a cui non piace.

Dal mio punto di vista, anche nel caso in cui si riuscisse a dimostrare che quella forma fosse la più prestazionale, il vantaggio che ne trarrei nell'adottarla non pagherebbe l'impatto estetico che non mi piace, quindi opterei per un altro prodotto.

Esattamente il contrario di ciò che feci per la Prince, che acquistai sia per ragioni tecniche, ma anche perche' aveva una linea che rasentava il top della bicicletta tradizionale, che a me piace tanto.
quando la funzionalità arriva prima dell'estetica.....
ormai sono diversi anni che la forma deella onda non cambia ed i risultati,a tutti i livelli,testimoniano della bontà della soluzione.
impossibile che dietro non ci siano uno studio approfondito ed una progettazione accurata.
d'altronde ho sempre pensato che la classica curvatura della forcella si oppone proprio a tutto ciò che arriva dall'asfalto.
la curva va proprio contro il senso di marcia della bici,l'unica flessione dei foderi così curvati,arriva dall'alto,e cioè dal peso del ciclista.
una forcella con i foderi curvati al contrario(tipo dietro motore),invece,asseconderebbe proprio i colpi provenienti dall'asfalto,e fletterebbe meno alle sollecitazioni imposte dal ciclista.
ecco,la onda di pinarello mi piace,anche sulla carta,proprio perchè raggiunge il rake dovuto "spezzando" la classica curvatura.
un esempio di quanto sopra finora l'ho visto su una fondriest di cui non ricordo il nome del modello,chissà come va.