watt, rpm, forza, potenza...

vaminga

Apprendista Passista
19 Febbraio 2010
1.111
153
Brianza
Visita sito
Bici
Canyon Ultimate CF slx 8.0- Cannondale caad 7
Il concetto è esattamente il contrario, è l'incremento della forza, frutto di specifica preparazione che permette di incrementare la potenza sostenibile.
Giusto per chiarire, ho scritto esattamente quello che scrivi tu.
"disponendo di un incremento di potenza frutto di specifica preparazione che gli ha permesso anche di incrementare la forza sostenibile"
Una preparazione specifica che ha permesso anche di aumentare la forza ha "fruttato" un incremento di potenza! Ho specificato "anche" perchè la preparazione non ha solo il fine di aumentare la forza.
 
  • Mi piace
Reactions: giovagiov

watt

Novellino
1 Novembre 2010
24
0
Visita sito
Bici
Cinelli Willin
Io pedalo molto agile in pianura 115-120 rpm e noto grandissimi vantaggi da ciò:
le gambe rimangono belle fresche anche pedalando per tanti km!
devo ammettere che non è stato semplice raggiungere questo risultato ore e ore di lunghe uscite in pianura ad alta cadenza però ora tutto ciò mi ripaga di brutto.

In salita aimè non riesco ancora a capire come comportarmi...
quello che è ovvio è che:
se vado agilissimo anche in salita risparmio le gambe e reggo bene i fuori soglia
se vado duro a momenti neanche ci vado in fuori soglia perchè ''secco''
prima le gambe però sembra che la velocità sia maggiore rispetto alle alte rpm
è altresì vero che prima o poi le gambe s'induriscono e la velocità diminuisce...

Su salite pedalabili tipo 2,5 - 5 km al 3-5% secondo me
conviene senza dubbio andare su con il rapportone mantenendo le 80-90 rpm
così da sviluppare un' adeguata velocità tanto poi si recupera lo sforzo...

Il problema è semmai quando si decide di affrontare uscite con
almeno 3-4 montange tipo 6-12 km con pendenze medie 8-10%
potrei salire con il 34x25-23-21 a bassa cadenza 70-80 rpm (cosa che faccio ora)
sfruttando spesso la pedalata fuori sella (sono 168x58kg)
oppure salire con un 34x29-27-25 ad alta cadenza 90-100rpm (cosa che vorrei sperimentare)
stando bello seduto

Condividete ciò che ho detto?
Secondo voi sarebbe conveniente tentate l'alta cadenza anche in salita?
 
Ultima modifica:

watt

Novellino
1 Novembre 2010
24
0
Visita sito
Bici
Cinelli Willin
Per tornare ai watt,rpm,fc e compagnia cantando io mi rifarei ad un vecchio detto in voga fra i cicloamatori di una volta " se ti bruciano le gambe riduci il rapporto, se ti bruciano i polmoni aumentalo". A ben vedere giriamola come vogliamo ma avevano ragione loro. Le alte rpm che abbiamo visto in questi ultimi anni fra i prof. mi sa che sono figlie di chimica.

io sono riuscito ad umentare la mia cadenza media di pedalata tantissimo grazie ad un sacco di allenamento mirato...Su un uscita tipo 120 km e 1500 metri di dislivello sono passato da 95 rpm a 105 rpm medi pedalando grosso modo a 80-90 in salita 110-120 in pianura e falsopiani 120-140 in discesa
In pianura paga dico per esperienza personale!
Non so se in salita valga lo stesso discorso vorrei sentire qualche parere prima di montare un 29 e un 27 sul mio pacco pignoni sacrificando un 16 e un 12...
Il gap di velocità che si ha inizialmente utilizzando rapporti più agili si riesce a colmare con un grosso sforzo di allenamento posso garantirtelo per esperienza...credo che si possa fare anche per la salita...
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
15.932
280
49
Centumcellae - Terra di Cafoni
Visita sito
Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
ahahah di poche parole!!!

Perchè???!!!Sono aperto a consigli per migliorare...

Vorrei scrivere quanto scrivi te, ma non ne sono capace, figuriamoci a dare consigli...:wacko:
Tu parti da rpm fisse in base alla pianura e salita ed eventualmente alla pendenza.
Io le rpm le valuto in funzione della pianura/salita ma guardando in primis la velocità.
A 35 km/h non vado a 115rpm ma a meno a 60 km/h qualora fossi capace di arrivarci andrei ben oltre le 115 rpm.
Di 3d sulle rpm è pieno il forum e anche di post molto più interessanti ed esaustivi dei miei.
Alhoa
 
  • Mi piace
Reactions: vaminga

ibiziano

Cronoman
7 Novembre 2007
712
16
Ravenna
Visita sito
Bici
S2 black 2011/Athena/303+404
Io pedalo molto agile in pianura 115-120 rpm e noto grandissimi vantaggi da ciò:
le gambe rimangono belle fresche anche pedalando per tanti km!
devo ammettere che non è stato semplice raggiungere questo risultato ore e ore di lunghe uscite in pianura ad alta cadenza però ora tutto ciò mi ripaga di brutto.

In salita aimè non riesco ancora a capire come comportarmi...
quello che è ovvio è che:
se vado agilissimo anche in salita risparmio le gambe e reggo bene i fuori soglia
se vado duro a momenti neanche ci vado in fuori soglia perchè ''secco''
prima le gambe però sembra che la velocità sia maggiore rispetto alle alte rpm
è altresì vero che prima o poi le gambe s'induriscono e la velocità diminuisce...

Su salite pedalabili tipo 2,5 - 5 km al 3-5% secondo me
conviene senza dubbio andare su con il rapportone mantenendo le 80-90 rpm
così da sviluppare un' adeguata velocità tanto poi si recupera lo sforzo...

Il problema è semmai quando si decide di affrontare uscite con
almeno 3-4 montange tipo 6-12 km con pendenze medie 8-10%
potrei salire con il 34x25-23-21 a bassa cadenza 70-80 rpm (cosa che faccio ora)
sfruttando spesso la pedalata fuori sella (sono 168x58kg)
oppure salire con un 34x29-27-25 ad alta cadenza 90-100rpm (cosa che vorrei sperimentare)
stando bello seduto

Condividete ciò che ho detto?
Secondo voi sarebbe conveniente tentate l'alta cadenza anche in salita?

Si probabilmente ci sono topic più specifici..
Comunque non volermene ma le cose sono 2,o fisicamente sei un mostro e hai un motore assurdo, oppure esci con gente non troppo performante...;nonzo%
 

phenomena

Apprendista Cronoman
16 Novembre 2008
2.709
187
varese
Visita sito
Io pedalo molto agile in pianura 115-120 rpm e noto grandissimi vantaggi da ciò:
le gambe rimangono belle fresche anche pedalando per tanti km!
devo ammettere che non è stato semplice raggiungere questo risultato ore e ore di lunghe uscite in pianura ad alta cadenza però ora tutto ciò mi ripaga di brutto.

In salita aimè non riesco ancora a capire come comportarmi...
quello che è ovvio è che:
se vado agilissimo anche in salita risparmio le gambe e reggo bene i fuori soglia
se vado duro a momenti neanche ci vado in fuori soglia perchè ''secco''
prima le gambe però sembra che la velocità sia maggiore rispetto alle alte rpm
è altresì vero che prima o poi le gambe s'induriscono e la velocità diminuisce...

Su salite pedalabili tipo 2,5 - 5 km al 3-5% secondo me
conviene senza dubbio andare su con il rapportone mantenendo le 80-90 rpm
così da sviluppare un' adeguata velocità tanto poi si recupera lo sforzo...

Il problema è semmai quando si decide di affrontare uscite con
almeno 3-4 montange tipo 6-12 km con pendenze medie 8-10%
potrei salire con il 34x25-23-21 a bassa cadenza 70-80 rpm (cosa che faccio ora)
sfruttando spesso la pedalata fuori sella (sono 168x58kg)
oppure salire con un 34x29-27-25 ad alta cadenza 90-100rpm (cosa che vorrei sperimentare)
stando bello seduto

Condividete ciò che ho detto?
Secondo voi sarebbe conveniente tentate l'alta cadenza anche in salita?
gambe belle fresche ok,ma bisogna vedere anche se si produce un lavoro utile alle gare(se le fai):con quelle rpm x avere un lavoro utile dovresti andare oltre i 50 orari,altrimenti fai solo un lavoro di fiato.in salita idem,pedalare a 90 rpm e' produttivo solo x vattaggi da prof,altrimenti fai solo fiato e non alleni la potenza muscolare.non condivido :angrymod:
 
  • Mi piace
Reactions: vaminga and saurox

Fabercula

Apprendista Velocista
11 Maggio 2009
1.581
19
Visita sito
gambe belle fresche ok,ma bisogna vedere anche se si produce un lavoro utile alle gare(se le fai):con quelle rpm x avere un lavoro utile dovresti andare oltre i 50 orari,altrimenti fai solo un lavoro di fiato.in salita idem,pedalare a 90 rpm e' produttivo solo x vattaggi da prof,altrimenti fai solo fiato e non alleni la potenza muscolare.non condivido :angrymod:


Ciao, fatemi capire per favore.
Io avrei ragionato così: conosco la mia soglia anaerobica quindi in salita se voglio durare non dovrei superarla.
Ho alcune salite di riferimento e l'ultima volta ne ho fatta una osservando questo parametro (tranne in cima dove sono andato fuori soglia). E' una salita di 8 km. circa. Ho cercato di mantenere le rpm fra le 70-80, quando la salita aumentava, scalavo, diminuivo le rpm ma sempre restando in soglia.
Quello che volevo chiedere è se è giusto il mio ragionamento o meno.

Grazie e ciao
 

watt

Novellino
1 Novembre 2010
24
0
Visita sito
Bici
Cinelli Willin
rispondo a tutti
non è questione di essere mostri o di andare piano...
dopo un periodo d' intenso allenamento specifico se a parità di giro e
a parità di media (o a medie superiori) riesci ad aumentare la cadenza media passando ad esempio da 90 a 100 tutto ciò a mio avviso porta dei grossi vantaggi!ovviamente entro certi limiti!

inoltre la storia del fiato è vera solo all'inizio
le prime volte andari in affanno ma con l'allenamento questa cosa si compenserà
e poi verrà naturale pedalare in agilità senza che il cuore vada non so dove e il fiato faccia chissà cosa ne più ne meno come accadeva prima con il grosso vantaggio
di non stressare le gambe tenendole fresche per qualche scatto o passo impegnativo
 

vaminga

Apprendista Passista
19 Febbraio 2010
1.111
153
Brianza
Visita sito
Bici
Canyon Ultimate CF slx 8.0- Cannondale caad 7
Ciao, fatemi capire per favore.
Io avrei ragionato così: conosco la mia soglia anaerobica quindi in salita se voglio durare non dovrei superarla.
Ho alcune salite di riferimento e l'ultima volta ne ho fatta una osservando questo parametro (tranne in cima dove sono andato fuori soglia). E' una salita di 8 km. circa. Ho cercato di mantenere le rpm fra le 70-80, quando la salita aumentava, scalavo, diminuivo le rpm ma sempre restando in soglia.
Quello che volevo chiedere è se è giusto il mio ragionamento o meno.

Grazie e ciao

Premesso ancora che se ti interessa capire di più puoi trovare informazioni molto interessanti anche in questo 3d specie nei post dei preparatori (Tendola, Massa, Ciclotrainer....), ma anche di altri forumerndoli, per quanto riguarda il tuo ragionamento bisogna chiarire.
In linea di massima certamente, per non scoppiare, è opportuno non superare la F.C. di soglia relativa al percorso e tempo dell'impegno (*).
Per quanto riguarda le rpm, a meno che non si tratti di un allenamento specifico per velocizzare il gesto al fine di arrivare ad esprimere la massima potenza sostenibile privilegiando "l'agilità", se devi semplicemente realizzare la miglior prestazione su una salita di riferimento non ha senso "predeterminare" le rpm; devi semplicemente esprimere la massima potenza sostenibile alle rpm che, in base alla tua attitudine/capacità/preparazione del momento, senti più adeguate.
Per esempio quando io faccio i test sulle mie salite (vanno dai 15 ai 60 minuti) salgo a circa 65 rpm (ma questo lo scopro dopo). Stante la mia preparazione/attitudine se salissi a 80 rpm impiegherei più tempo!
Questo ovviamente non significa che se mi allenassi (o meglio mi fossi allenato vista l'età:mrgreen:) a salire a rpm più elevate non otterrei una migliore prestazione rendendo più efficiente il trasferiemento di potenza, ma questo è un altro discorso.


(*) Va precisato che la F.C.di soglia anaerobica è un dato abbastanza variabile non solo in funzione della durata dello sforzo, ma purtroppo anche delle circostanze di tempo e di percorso.
 
  • Mi piace
Reactions: MrSpock

vaminga

Apprendista Passista
19 Febbraio 2010
1.111
153
Brianza
Visita sito
Bici
Canyon Ultimate CF slx 8.0- Cannondale caad 7
rispondo a tutti
non è questione di essere mostri o di andare piano...
dopo un periodo d' intenso allenamento specifico se a parità di giro e
a parità di media
(o a medie superiori) riesci ad aumentare la cadenza media passando ad esempio da 90 a 100 tutto ciò a mio avviso porta dei grossi vantaggi!ovviamente entro certi limiti!

inoltre la storia del fiato è vera solo all'inizio
le prime volte andari in affanno ma con l'allenamento questa cosa si compenserà
e poi verrà naturale pedalare in agilità senza che il cuore vada non so dove e il fiato faccia chissà cosa ne più ne meno come accadeva prima con il grosso vantaggio
di non stressare le gambe tenendole fresche per qualche scatto o passo impegnativo

Così mi pare un discorso troppo sbrigativo.
Se dopo un periodo di intenso allenamento mantieni la stessa media sul medesimo percorso significa che esprimi la stessa potenza, il che non mi pare di per sè un gran risultato.
Se poi mi dici che la stessa potenza riesci ad esprimerla a rpm più alte (quindi con meno forza media) questo potrebbe essere utile se partivi da rpm piuttosto basse per la potenza che esprimi, ma IMHO non è necessariamente un vantaggio se già procedevi con sufficiente "agilità".
Se come scrivevi nel tuo primo post pedali a 115/120 rpm ho l'impressione che tu abbia un po' il "feticcio" dell''agilità;nonzo%.

In quanto a "salvare la gamba" occorre contemperarla con la prestazione, anche a 70 rpm salvo benissimo la gamba se vado in scia a 30Km/h:mrgreen:
Ma come dicevo all'inizio il discorso andrebbe approfondito.o-o
 
  • Mi piace
Reactions: MrSpock and Febox

ValeXX

Apprendista Cronoman
15 Luglio 2009
3.667
2.611
Visita sito
Bisogna stare attenti comunque a parlare di agilità... se sto facendo uno scarico mi sta bene girare a 95/105 rpm con cuore al lento per un' oretta e mezza... Ma in un lungo estivo magari con salite, come ha già detto qualcun altro nei messaggi precedenti girare a 110 rpm col rapportino (nei tratti in pianura) per me non è la scelta migliore...
Se in pianura sto viaggiando tranquillo 26 all' ora posso benissimo tenere 85/90 rpm se sto menando di brutto a 44/45 all' ora meglio tenere ad esempio un 50/15 e girarlo (se la potenza aerobica lo permette) a 105 rpm...
Insomma, agilità vuol dire poco... dipende dalle situazioni...
Per questo in allenamento si cerca di toccare un pò tutti i ritmi e tutte le cadenze, per essere pronti quando serve...
Durante un giro lungo posso benissimo ingranare in pianura un 50/19/17 e girarlo a 85 90 rpm e cuore al lento, non mi consumo la gamba!! sopra le 85 rpm soprattutto se con rapporti leggeri non si viaggia duri!!, se poi incontro qualcuno che mena duro si passa ad un bel 50/16/15/14 menato a 95/100/105 rpm e non ci si disintegra le gambe (cuore permettendo of course ;-) )
A parte lavori particolari trovo abbastanza inutile frullare a 30 all' ora con 110 rpm...

Tutto questo ovviamente IMHO e prendetelo con le molle perchè sono una schiappa... ;-)
 

phenomena

Apprendista Cronoman
16 Novembre 2008
2.709
187
varese
Visita sito
Ciao, fatemi capire per favore.
Io avrei ragionato così: conosco la mia soglia anaerobica quindi in salita se voglio durare non dovrei superarla.
Ho alcune salite di riferimento e l'ultima volta ne ho fatta una osservando questo parametro (tranne in cima dove sono andato fuori soglia). E' una salita di 8 km. circa. Ho cercato di mantenere le rpm fra le 70-80, quando la salita aumentava, scalavo, diminuivo le rpm ma sempre restando in soglia.
Quello che volevo chiedere è se è giusto il mio ragionamento o meno.

Grazie e ciao
in genere,quando si pedala ad andature sostenute,soglia,vo2max,mettetela come volete,la cadenza viene naturale.poi piu' potenza si ha,piu' rpm si fanno
 

ciclotrainer

Apprendista Scalatore
25 Novembre 2007
2.639
236
Visita sito
Bici
S3, R3, P3C, SLC-SL TdF, Cinelli Willi'n, Cinelli Experience
Forse questo parallelismo vi può essere utile.
In bici si ha Potenza = forza (rapporto=sviluppo metrico) X velocità (rpm)
Sulla corsa Potenza = forza (falcata=sviluppo metrico) X velocità (frequenza del passo)

Andare in agilità a bassa velocità (potenza) sarebbe la stessa cosa come se in un andatura da 8' al chilometro anzicchè farla a passi normali la facessi a passettini piccoli, vi sembra corretto?
Per non parlare delle SFR a 40rpm, sarebbe come se mi allenassi a passi esageratamente lunghi rispetto alla mia falcata di base, è corretto?
Sostanzialmente ognuno è capace di un passo in relazione al rapporto che può sostenere ad una certa frequenza (rpm), se non ha quel passo deve ridurre il rapporto (falcata per la corsa)
Quindi è evidente che conoscendo il valore potenza anche sulla bici, il sistema di training deve essere analogo a quello che si utilizza per la corsa.
Pertanto, in un sistema corretto di training dove si prevedono sforzi di tipo continuo, es. crono o lunghe salite, è più corretto allenarsi sulla distanze piuttosto che a minuti a X watts.
Ad esempio, una crono da 10km si può allenare dai 1000 ai 5000mt su potenze superiori a quelle che si prevedono sulla distanza totale, in questo modo si sviluppa la forza necessaria per sostenere una maggior potenza di gara.
 
Ultima modifica:
  • Mi piace
Reactions: Braccio

ciclotrainer

Apprendista Scalatore
25 Novembre 2007
2.639
236
Visita sito
Bici
S3, R3, P3C, SLC-SL TdF, Cinelli Willi'n, Cinelli Experience
in genere,quando si pedala ad andature sostenute,soglia,vo2max,mettetela come volete,la cadenza viene naturale.poi piu' potenza si ha,piu' rpm si fanno

No, più forza si ha più potenza si fà, per questo è necessario allenare la forza per sostenere maggiore potenza, sostanzialmente per andare più veloci.
L'andatura è quella che riesci a sostenre sulla base della forza di cui disponi, ovviamente se hai la forza per spingere il 14 a 95rpm, andrai più veloce rispetto a chi riesce a spingere solo il 15, però potrebbe essere più veloce uno che ha la forza necessaria per spingere il 13 ad rpm legg più basse.
 

gianni.tendola

Pignone
8 Aprile 2008
148
41
Castelnuovo Magra (Sp)
Visita sito
Facciamo un'ipotesi concreta in relazione allo sviluppo metrico dei rapporti.
Con il 42/19 si sviluppano 4,72mt., mentre con il 42/18 i metri sono 4,98.
Ovviamente occorre più forza, però andiamo a vedere cosa succede a 70 e 75rpm, ipotizzando un miglioramento minimo.
Con 42/19 e 70 rpm si percorrono 330,53mt/1', mentre con il 42/18 i metri diventano 348,88, quindi si ha maggiore potenza con un +6% di forza.
Però con il 42/19 a 75rpm la distanza percorsa nell'unità di tempo (1') è di 354,13mt. quindi un +7% di potenza a parità di forza perchè lo sviluppo metrico del rapporto è sempre 4,72.
Facendo il confronto con il 42/18 l'aumento di potenza è pari ad un +6%, di conseguenza è più economico aumentare la cadenza piuttosto che il rapporto in quanto a parità di forza si copre più distanza.
Stando sempre all'esempio, anche se il 42 lo trovo inusuale, con il 42x18 a 70 rpm occorre una coppia di 3 kg di spinta in più ad ogni pedalata rispetto a quella richiesta dal rapporto 42x19 a 75 rpm, che vuol dire spingere 210 kg in più al minuto e in una salita di 30' oltre 6 tonnellate! e ciò porta sicuramente ad un affaticamento muscolare rilevante per la prestazione. Ora questo non significa che chi fa più rpm in assoluto va più forte e si stanca di meno, ma c'è una proporzionalità da seguire in base alla potenza a disposizione. Uso il tuo post, perchè sei un pò il faro di questa discussione, per rispondere anche a altri. Ad esempio la cadenza che consiglierei per chi ha una FTP sotto i 250 watt in una salita media del 7% può anche essere intorno alle 65, ma chi ne ha 250 anzichè con un 39x21 a 65 rpm è meglio un 39x23 a 70, a 300w 39x21 a 75, a 350 39x19 a 77. Naturalmente a potenze massime tipo MPA ,per alcuni minuti, si devono realizzare 10 rpm in più di quelle sopra. Qui l'agilità non c'entra nulla se non è messa in relazione con il lavoro compiuto, se agilità vuol dire eseguire facilmente l'esercizio cioè "agilmente" e con meno fatica, grazie ad un allenamento mirato ovviamente, allora si può accettare ma bisogna andare anche più veloci. Dobbiamo leggere la potenza sotto 2 punti di vista: 1) Forza x Velocità (e qui specifico velocità angolare) perchè si riferisce alla velocità di rotazione della pedalata e non ai km/h; 2) Lavoro/Tempo. La prima riguarda l'aspetto muscolare, meccanico della pedalata,il lavoro periferico, il rendimento meccanico. La seconda attiene più all'aspetto metabolico, potenza in termini di VO2 max, soglia anaerobica, FTP..., il lavoro centrale cardio-circolatorio. L'allenamento per il miglioramento della potenza deve passare attraverso l'esecuzione di esercizi, sia specifici che generali, che impegnino i due sistemi tenendo conto che il ciclismo è uno sport di resistenza, dove entrano in gioco con un ruolo determinante, fattori di economicità del gesto per poter eseguire il lavoro per lungo tempo, consumando meno energie e quindi più grassi e meno zuccheri: per questo scopo è molto importante eseguire distanze almeno 1 volta la settimana.
 

oettam20

Pignone
20 Gennaio 2007
186
3
Visita sito
Stando sempre all'esempio, anche se il 42 lo trovo inusuale, con il 42x18 a 70 rpm occorre una coppia di 3 kg di spinta in più ad ogni pedalata rispetto a quella richiesta dal rapporto 42x19 a 75 rpm, che vuol dire spingere 210 kg in più al minuto e in una salita di 30' oltre 6 tonnellate! e ciò porta sicuramente ad un affaticamento muscolare rilevante per la prestazione. Ora questo non significa che chi fa più rpm in assoluto va più forte e si stanca di meno, ma c'è una proporzionalità da seguire in base alla potenza a disposizione. Uso il tuo post, perchè sei un pò il faro di questa discussione, per rispondere anche a altri. Ad esempio la cadenza che consiglierei per chi ha una FTP sotto i 250 watt in una salita media del 7% può anche essere intorno alle 65, ma chi ne ha 250 anzichè con un 39x21 a 65 rpm è meglio un 39x23 a 70, a 300w 39x21 a 75, a 350 39x19 a 77. Naturalmente a potenze massime tipo MPA ,per alcuni minuti, si devono realizzare 10 rpm in più di quelle sopra. Qui l'agilità non c'entra nulla se non è messa in relazione con il lavoro compiuto, se agilità vuol dire eseguire facilmente l'esercizio cioè "agilmente" e con meno fatica, grazie ad un allenamento mirato ovviamente, allora si può accettare ma bisogna andare anche più veloci. Dobbiamo leggere la potenza sotto 2 punti di vista: 1) Forza x Velocità (e qui specifico velocità angolare) perchè si riferisce alla velocità di rotazione della pedalata e non ai km/h; 2) Lavoro/Tempo. La prima riguarda l'aspetto muscolare, meccanico della pedalata,il lavoro periferico, il rendimento meccanico. La seconda attiene più all'aspetto metabolico, potenza in termini di VO2 max, soglia anaerobica, FTP..., il lavoro centrale cardio-circolatorio. L'allenamento per il miglioramento della potenza deve passare attraverso l'esecuzione di esercizi, sia specifici che generali, che impegnino i due sistemi tenendo conto che il ciclismo è uno sport di resistenza, dove entrano in gioco con un ruolo determinante, fattori di economicità del gesto per poter eseguire il lavoro per lungo tempo, consumando meno energie e quindi più grassi e meno zuccheri: per questo scopo è molto importante eseguire distanze almeno 1 volta la settimana.

Grazie per la professionalità, chiarezza e apertura che traspare dai suoi interventi!o-o
Ad esempio la cadenza che consiglierei per chi ha una FTP sotto i 250 watt in una salita media del 7% può anche essere intorno alle 65, ma chi ne ha 250 anzichè con un 39x21 a 65 rpm è meglio un 39x23 a 70, a 300w 39x21 a 75, a 350 39x19 a 77.


Una domanda: ma fra un Velocista di 80kg con una FTP di 420 watt e uno Scalatore da 55kg con una FTP di 320 mi sembra che nella realtà in salita il primo tenderà a spingere rapporti a rpm più basse mentre il secondo andrà più in agilità.
Questo non è contrario all'affermazione che più alti sono i wattaggi espressi e maggiori dovrebbereo essere le cadenza ideali da sostenere?
Quanto contano le caratteristiche muscolari e fisiche dell'atleta?;nonzo%
 

gianni.tendola

Pignone
8 Aprile 2008
148
41
Castelnuovo Magra (Sp)
Visita sito
Grazie per la professionalità, chiarezza e apertura che traspare dai suoi interventi!o-o



Una domanda: ma fra un Velocista di 80kg con una FTP di 420 watt e uno Scalatore da 55kg con una FTP di 320 mi sembra che nella realtà in salita il primo tenderà a spingere rapporti a rpm più basse mentre il secondo andrà più in agilità.
Questo non è contrario all'affermazione che più alti sono i wattaggi espressi e maggiori dovrebbereo essere le cadenza ideali da sostenere?
Quanto contano le caratteristiche muscolari e fisiche dell'atleta?;nonzo%
Non i watt assoluti ma il rapporto w/kg fanno andare più veloci in salita, il velocista ha 5,2 w/kg e lo scalatore ne ha 5,8 per cui oltre a prevalere può permettersi di spingere rapporti più lunghi del velocista avendo a disposizione più potenza per kg ma anche più forza. Il velocista con 5,2 w/kg su una salita al 7% va a 21 km/h con rapporto consigliato 39x19 a 80 rpm mentre lo scalatore va a 22 km/h con rapporto 39x17 a 75 rpm sempre che si tratti di FTP che però mi pare sovrastimata per il velocista che se ha una FTP di 420 watt dovrebbe avere una MPA di 500 watt che mi sembrano un pò troppi, comunque è un esempio, d'accordo. Certo che contano le caratteristiche muscolari: basti pensare che un velocista che possiede prevalentemente fibre bianche veloci, che si stancano prima, deve procedere in salita con rapporti corti e rpm alte per non accumulare troppo acido lattico e rischiare di saltare.
 
  • Mi piace
Reactions: Braccio and saurox

gianni.tendola

Pignone
8 Aprile 2008
148
41
Castelnuovo Magra (Sp)
Visita sito
Voi spifferate troppi segreti ai miei potenziali avversari :rosik:

Scherzi a parte, tempo fa leggevo su un vecchio libro di nuoto scritto a fine anni 70, che predica l'abbassamento della frequenza di bracciata per migliorare le prestazioni (ma nel nuoto c'è di mezzo anche la corretta esecuzione del movimento ...) che il raddoppio della velocità di contrazione del muscolo e quindi di frequenza di bracciata, comporta una aumento del consumo di ossigeno di 4 volte. Sapete dirmi qualcosa a riguardo?
Il nuoto ha una particolarità rispetto alla corsa e al ciclismo: l'alta resistenza offerta alla progressione ,che per la densità dell'acqua 800 volte maggiore dell'aria, comporta un bassa velocità di avanzamento. Ciò condiziona in modo preponderante il costo energetico tanto che molto è stato dedicato, per il suo miglioramento, alle tecniche di progressione più economica che consente di raggiungere velocità più elevate con lo stesso dispendio metabolico per unità di tempo fino ad arrivare ai famosi costumi ipertecnologici. Il fattore limitante è la superficie corporea e non il peso. D'altro lato la componente forza (=massa d'acqua spostata ad ogni bracciata) è direttamente proporzionale alla velocità di spinta del braccio e quindi alla frequenza delle bracciate stesse con il risultato che la potenza stessa (distanza percorsa o tempo impiegato) aumenta o diminuisce se aumentano o diminuiscono forza e velocità: nel nuoto non c'è il cambio che consente di risparmiare forza aumentando le bracciate (rpm) o aumentare la velocità con meno bracciate. E' come andare in salita con energia cinetica e forza d'inerzia quasi nulle con il rapporto fisso: ne consegue che la qualità da allenare è la forza e in modo specifico la resistenza di forza. Quando allenavo una squadra di nuoto facevo percorrere ai nuotatori vasche su vasche con una tanica piena d'acqua legata in vita per migliorare la resistenza di forza e anche partenze dai blocchi con lunghi elastici, sempre legati ai fianchi, fino ad estenderli completamente alla massima velocità per aumentare la forza esplosiva e veloce come si fa in bici su salite intorno al 5% con rapporti lunghi con partenza da fermi per 15"-20"; un altro lavoro consistente era l'intermittente per elevare la resistenza ai ritmi di gara: in fondo però le metodologie di allenamento in due sport così diversi tra loro hanno molti punti in comune!
 
  • Mi piace
Reactions: saurox