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[Test] Reggisella Ergon CF3 Pro carbon

L’azienda tedesca Ergon è ben conosciuta nel mondo della mtb per via delle sue rivoluzionarie manopole e di prodotti molto tecnici e ben pensati.

Abbiamo avuto l’opportunità di testare il nuovo reggisella CF3 Pro carbon di questa azienda. Reggisella specifico per un utilizzo road.

Questo reggisella in carbonio ha una costruzione molto particolare grazie alla quale dovrebbe avere una funzione ammortizzante garantita dal movimento ad arco di cerchio che la sella farebbe sotto l’impulso delle asperità stradali grazie al movimento garantito dalle due parti in carbonio di cui è composto lo stelo del reggisella e dai due perni rotanti del morsetto reggisella che garantiscono che la sella resti sempre “in bolla”.

 

Montaggio

Il reggisella è arrivato nella sua scatola con istruzioni di montaggio, pasta grippante e spessore in carbonio.

In realtà il montaggio del reggisella non è nulla di complicato. Sul fondo dello stelo del reggisella c’è una piccola vite che va svitata per lasciare i due pezzi in carbonio dello stelo “liberi”

A questo punto si può montare la sella. Sono disponibili due morsetti per il reggisella, uno per selle con carrello con tubi tondi 7 x 7mm  ed uno optional (22,95eu) per tubi ovali 7 x 9.6mm per carrelli in carbonio. C’è anche un limite peso ciclista: 100kg.

Sulla porzione da inserire nel telaio la pasta grippante per carbonio fornita, serrata la vitina del reggisella (7Nm max), inserito il reggisella e serrato il collarino. Nel caso serrando la vite del reggisella si dovesse avere un po’ di tolleranza col telaio (“stringendosi” il reggisella) è previsto un piccolo spessore in carbonio da inserire tra le due parti in carbonio dello stelo.

Con una dinamometrica il tutto si fa in 3′.

Il sistema del morsetto funziona con una brugola a livello dei due perni ed è semplicissimo serrarci la sella e trovare la giusta inclinazione. Davvero ben pensato.

Noi abbiamo utilizzato una sella Ergon Sp3 che ci è stata fornita (test prossimamente). Anche la scala graduata sul retro del reggisella è un ottimo ausilio visivo ad un facile montaggio.

 

In pratica

La prima impressione una volta seduti in sella è assolutamente quella di un reggisella “normale”. Non aspettatevi di sentirlo “molleggiare” o cose del genere. Il reggisella Ergon è assolutamente fermo e le sensazioni percepibili arrivano dopo un po’ di utilizzo.

Noi lo abbiamo utilizzato per circa 700km, ovviamente andando a cercare anche strade rovinate e qualche buca.

L’effetto ammortizzante è percepibile proprio sulle buche, e per buche non si intende delle voragini ovviamente, ma piccole buchette ed avvallamenti dell’asfalto.

Su tratti di asfalto rovinato o molto ruvido invece non aspettatevi comfort supplementare.

Per chi e per quale utilizzo è indicato quindi? Secondo Ergon dovrebbe essere un reggisella da utilizzare sui moderni telai super-rigidi in carbonio per avere un po’ di comfort nel caso si incappi in buche o sassi. Il peso di 220gr del reggisella, unito al design piuttosto minimale e ben riuscito (ad opinione di chi scrive) si può sposare bene in effetti anche con i moderni telai, stemperandone un po’ la rigidità.

Questo ovviamente per chi la ricerca o ne sente l’esigenza.

Chiaramente può essere anche indicato, e forse è l’utilizzo più indicato, anche per chi si cimenta nelle lunghe distanze “al passo”, come nelle randonnées.

Noi lo abbiamo montato su un telaio in titanio ed in effetti da un po’ più di comfort proprio nelle situazioni più “estreme” come buche o pavé, con appunto un aggravio di peso minimo.

Da tenere ben presente che è disponibile solo in diametro 27,2mm, che ha un limite di peso del ciclista di 100kg ed un prezzo non propriamente a buon mercato di 249,95eu di listino. Giustificato in parte dalla costruzione elaborata e molto ben realizzata, quindi “ragionevole” rispetto a semplici tubi in carbonio a volte dai prezzi esorbitanti.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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