Ciclismo solitario....

Redoute

Maglia Amarillo
31 Maggio 2007
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Io sono diventato praticamente un lupo solitario,principalmente per scelta,svariati sono i motovi.... Ma ho capito che in questo modo vivo la bdc in modo molto intenso,godendomi al massimo questo adorato sport ;-)
Nel periodo meno attivo giri di 100-110km completamente in solitario,salvo qualche compagno di viaggio che per qualche km trovo sul mio percorso.
Il bello arriva quando comincio a coprire distanze che vanno da 150-220km in solitario,8-9-10h disperso in montagna che ti danno modo di accantonare problemi e pensieri e di vivere tante ore nel "silenzio" .
Quanti di voi si trovano bene a lunghe uscite in solitario?? con poche parole ma molte emozioni......o-o

Per me, da due-tre anni a questa parte, uscite "lunghe" vogliono dire giri da 80-90 km perché non ho il tempo per allenarmi e avere più fondo per arrivare a chilometraggi maggiori, ad ogni modo pur avendo compagni di squadra eccezionali e con i quali c'è un bel rapporto di amicizia che dura da anni, anch'io mi trovo benissimo a fare giri in solitario e nel silenzio, o meglio nei "rumori" della natura, in zone montane e lontane dal traffico caotico.
Ultimamente poi ho scoperto il piacere di fermarmi un attimo durante la pedalata e fare anche delle foto alla "natura", a paesini e posti caratteristici e a condividerle con gli amici dei social network a cui sono iscritto.
Questi giri mi aiutano molto a scaricare le tensioni e i problemi del lavoro e a "ricaricarsi" per affrontare poi nuove giornate impegnative...
 
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rapportoagile

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20 Agosto 2008
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Scapin Dyapason
Quanti di voi si trovano bene a lunghe uscite in solitario?? con poche parole ma molte emozioni......o-o

Per apprezzare il "ciclismo solitario" bisogna essere predisposti, o meglio "voler pedalare da soli".
Ho sentito di gente che era arrivata tardi all'appuntamento e il gruppo era giá partito, e questi sono tornati a casa rinunciando all'uscita, pur di non pedalare da soli. Chissá, potrebbero avere avuto timore di incappare in cadute o guasti che non sarebbero in grado di risolvere. Da questo punto di vista li posso anche comprendere.
Infatti, un aspetto da non sottovalutare nelle uscite solitarie -soprattutto lunghe- è quello della maggior autonomia possibile in caso di guasti.
Mi sono trovato più volte "in tanta malora", lontano da tutto e da tutti, con uno (una volta anche due) raggi rotti a causa di una buca. Oppure con un copertone squarciato, o con il cambio storto a causa di una scivolata. Spesso dove capitano questi inconvenienti non c'é neppure la copertura telefonica, e comunque non me la sentirei di chiamare la mia compagna, per farmi venire a prendere a 80/100 km di distanza.
Quindi la mia borsetta degli attrezzi, oltre alla 2 camere d'aria e pezzette, contiene anche un attrezzo multiuso con smaglia catena, un pezzetto di filo di alluminio, un paio di fascette di plastica, un po' di nastro isolante, 2/3 nipple, un pezzo di gomma grossa per tappare eventuali squarci al copertone...
Insomma, le uscite in solitaria necessitano anche di maggiore autonomia e un pizzico di capacità manuale.
 

raccone

Apprendista Velocista
9 Maggio 2007
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Per apprezzare il "ciclismo solitario" bisogna essere predisposti, o meglio "voler pedalare da soli".
Ho sentito di gente che era arrivata tardi all'appuntamento e il gruppo era giá partito, e questi sono tornati a casa rinunciando all'uscita, pur di non pedalare da soli. Chissá, potrebbero avere avuto timore di incappare in cadute o guasti che non sarebbero in grado di risolvere. Da questo punto di vista li posso anche comprendere.
Infatti, un aspetto da non sottovalutare nelle uscite solitarie -soprattutto lunghe- è quello della maggior autonomia possibile in caso di guasti.
Mi sono trovato più volte "in tanta malora", lontano da tutto e da tutti, con uno (una volta anche due) raggi rotti a causa di una buca. Oppure con un copertone squarciato, o con il cambio storto a causa di una scivolata. Spesso dove capitano questi inconvenienti non c'é neppure la copertura telefonica, e comunque non me la sentirei di chiamare la mia compagna, per farmi venire a prendere a 80/100 km di distanza.
Quindi la mia borsetta degli attrezzi, oltre alla 2 camere d'aria e pezzette, contiene anche un attrezzo multiuso con smaglia catena, un pezzetto di filo di alluminio, un paio di fascette di plastica, un po' di nastro isolante, 2/3 nipple, un pezzo di gomma grossa per tappare eventuali squarci al copertone...
Insomma, le uscite in solitaria necessitano anche di maggiore autonomia e un pizzico di capacità manuale.

Io ho dovuto farmi venire a prendere a Berna! Pero' ero giustificato, il guasto era alla mia testa/faccia dopo caduta rovinosa. 99% solitario, con giri lunghi, spesso all'estero.
ciao ciao
 

Shinkansen

Xeneize
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Colnago 50 Anniversary
Ho sentito di gente che era arrivata tardi all'appuntamento e il gruppo era giá partito, e questi sono tornati a casa rinunciando all'uscita, pur di non pedalare da soli.

Ho un amico simile. Pur di non pedalare da solo rinuncia ad uscire. E non stiamo parlando di uscite lunghe. Con gli anni è migliorato e si "avventura" anche ai 70 chilometri, ma è un modo di concepire il ciclismo che non condivido. Se mi trovo bene in gruppo vado, ma non rinuncio ad un programma perché non ho compagnia.
Per esempio, l'anno scorso volevo fare un giro molto bello sia paesaggisticamente che impegnativo dalle salite. Da metà agosto siamo finiti a metà settembre. A quel punto me lo sono fatto da solo. Poi sarebbe diventato freddo e non avrebbe avuto più lo stesso sapore.
 

rapportoagile

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Scapin Dyapason
Ho un amico simile. Pur di non pedalare da solo rinuncia ad uscire. E non stiamo parlando di uscite lunghe. Con gli anni è migliorato e si "avventura" anche ai 70 chilometri, ma è un modo di concepire il ciclismo che non condivido. Se mi trovo bene in gruppo vado, ma non rinuncio ad un programma perché non ho compagnia.
Per esempio, l'anno scorso volevo fare un giro molto bello sia paesaggisticamente che impegnativo dalle salite. Da metà agosto siamo finiti a metà settembre. A quel punto me lo sono fatto da solo. Poi sarebbe diventato freddo e non avrebbe avuto più lo stesso sapore.

Partire da solo per giri in zone poco abitate (qui da noi, pur non essendo in Alaska, ce ne sono diverse) è un po' come andare all'avventura. C'é chi ci è portato e chi no. C'é chi esce solo, ma solo in zone molto battute da altri ciclisti, dove chi ti dà una mano lo trovi facilmente. Io invece preferisco "scoprire" valli solitarie, dove è raro persino che passi una macchina. In fondo , non sono poi fuori dal mondo e in qualche maniera a casa ci torno. Solo una volta me lo sono vista.....problematica, ma ero in MTB. Avevo sottovalutato i km e il dislivello, quindi il tempo di percorrenza era aumentato di molto. Era estate con le giornate lunghe, ma alle 20.30 ero ancora su un alpeggio a 1.900 m di altitudine. Era il 1995 e non avevo il cellulare. Insomma, mi ero proprio perso, o meglio, sapevo dov'ero ma la strada che pensavo ci fosse, per scendere a valle non c'era. E ripercorrere quella da cui ero salito significava perdere diverse ore.
Ero ormai deciso e bivaccare in un baracca, che avevo trovato aperta e coprirmi con il fieno per la notte. Se più volte, sdraiato sul divano di casa pensavo che un'avventura del genere mi sarebbe piaciuta, ora che era realtà mi piaceva meno. Avrei sopportato il freddo della notte? Avrei saputo gestire la fame? e la sete? A quell'epoca vivevo solo, qundi in familiari probabilmentenon si sarebbero neppure accorti, ma il fatto di non poter far saper dove fossi mi inquietava.
Poi, come per miracolo il rumore di un trattore. Sono uscito fuori dalla baita saltato sulla bici e ho raggiunto il contadino, che mi ha mostrato dov'era la stradina che non trovavo, e che non avrei mai trovato perchè le pioggie, la scarsa manutenzione avevano ormai cancellato. Però, come da sue indicazioni poco dopo ho raggiunto la strada forestale, che in poco tempo mi ha riportato a valle. Sono arrivato a casa alle 22.30 (fortuna che avevo un piletta) dove alla faccia del digiuno paventato poco prima, mi sono fatto 2 etti di pasta alla carbonara:mrgreen:
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Partire da solo per giri in zone poco abitate (qui da noi, pur non essendo in Alaska, ce ne sono diverse) è un po' come andare all'avventura. C'è chi ci è portato e chi no.

Ho tagliato la parte dell'avventura, benché divertente, ma tu eri in MTB. Ed è diverso. Io stesso non sono mai andato fuori strada perché da solo non mi fidavo... infatti, poco dopo mi sono disfatto della MTB e ne ho presa una da strada.
Fare giri lunghi è problematico, se hai un impiccio e sei a 100 Km. da casa son problemi. Ma come ho sottolineato, la tua frase è indicativa. Ma per fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) da noi non siamo in lande desolate e il mio amico non si avventura(va) nemmeno in Riviera, dove al massimo potevi prendere il treno, se non la corriera, per tornare a casa.
Da parte mia, spesso voglio proprio uscire da solo - ripetuto per milioni di volte, scusate - proprio per fare il mio ritmo e allenarmi come voglio io.
 

pat_bateman

Apprendista Velocista
27 Dicembre 2004
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cspt
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Gallium Argon 18 & Caad10
..preferibilmente esco solo, anche per 5 o 6 ore, sia per una maggior e ovvia flessibilità degli orari ma soprattutto perché quando siamo in gruppo noi ciclisti siamo indisciplinati e rischiamo troppo!
Già da solo mi sento molto a rischio sulle strade e in mezzo al traffico...in tanti c'è quello che si allarga in mezzo alla carreggiata, l'altro che soprassa da destra, l'altro ancora che ti sta con la ruota a metà pedaliera...
se mi capita di esser insieme a chi conosco, va del mio passo e io del suo, rispetta il codice e "l'etichetta" dello stare in gruppo mi diverto e mi trovo bene ma troppe volte non capita...
 

marmar

Apprendista Scalatore
31 Ottobre 2008
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savona
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Wilier 100 Hybrid
Ma la bici non ha una sola sella?;nonzo%:mrgreen:
Ovviamente scherzo, ma anche io preferisco i giri in solitaria, per gestirmi meglio, per scegliermi il percorso e godermelo, per sentire il mio respiro affannato in salita e non temere che quello davanti a me faccia un lungo in discesa. Il gruppo non mi piace, troppa tensione, troppo agonismo. Al massimo due o te amici con cui condividere le sensazioni e la fatica o-o
 

Devastazione

via col vento
2 Maggio 2010
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Nord est Sardegna
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Colnago
In mtb in gruppo e strada assolutamente sempre da solo. Ho fatto qualche uscita con amici bitumari ma nessuno di loro esce per godersi compagnia e piacere della pedalta,stanno sempre a preparare una qualche gara e devi stare dietro alle loro regole da agonisti. Indubbiamente si impara molto ma visto che non faccio gare non sono uscite in cui mi diverto,pertanto ho mollato.

Giro la domanda a voi : ma c'e' qualcuno che va su strada per il puro piacere di pedalare o per un 99% gli stradisti sono persone che stanno sempre a preparare qualche gara o ad allenarsi in modo meticoloso ? Mah...
 

maur56

Pedivella
6 Gennaio 2013
334
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italy Mi nord ovest
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giant defy pro 1
io ...per il piacere di pedalare e guardarmi attorno. Non disdegno qualche tiratina ma...perché mi illudo di essere un campione:mrgreen:.
A parte le considerazioni, ognuno interpreta il piacere come crede. Conosco persone che devono sempre tirarsi il collo ed altre che si fanno la passeggiata anche lunga godendo del percorso.
:mrgreen:il ciclista è bello perché è vario;nonzo% ma non avariato ehhhhhhh:mrgreen:
 

Alro

Apprendista Velocista
23 Settembre 2012
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85
Stoccolma (Svezia)
Www.larennaincucina.blogspot.com
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Bianchi Oltre XR4
Io mi diverto molto sia da solo che in gruppo!
In solitaria, mi gestisco il ritmo da tenere in liberta' e mi impegna di piu' che stare a ruota per lughi tratti in gruppo. E' piu' riflessivo e posso vagare con la mente...

Qui so' svedesi per cui in gruppo sono tutti ligi al dovere e raramente si sgarra sulle regole da rispettare a partire dalla velocita' da tenere e quant'altro.
 

eddy 666

Apprendista Scalatore
24 Maggio 2012
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toscana
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BMC srl03; Bianchi Via Nirone
In mtb in gruppo e strada assolutamente sempre da solo. Ho fatto qualche uscita con amici bitumari ma nessuno di loro esce per godersi compagnia e piacere della pedalta,stanno sempre a preparare una qualche gara e devi stare dietro alle loro regole da agonisti. Indubbiamente si impara molto ma visto che non faccio gare non sono uscite in cui mi diverto,pertanto ho mollato.

Giro la domanda a voi : ma c'e' qualcuno che va su strada per il puro piacere di pedalare o per un 99% gli stradisti sono persone che stanno sempre a preparare qualche gara o ad allenarsi in modo meticoloso ? Mah...

Praticamente sempre da solo e su strada.
E con passione smisurata, gare non ne faccio, km tanti e sempre piano, dsl tanto, alterno i percorsi, i paesaggi non finiscono mai di stupirmi e mi fermo spesso pure a farmi un bel piatto di pasta e vino rosso! :-x:-x
 

donatello1963

Maglia Amarillo
15 Febbraio 2011
8.938
352
EDEN
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ALCUNE
Esco praticamente il 99% delle volte da solo... L'altro 1% è quando mi organizzo con amici e conoscenti oppure mi accodo a qualche gruppo...
Io ieri tutto in solitaria così :cassius::cassius::cassius: ..... unica cosa che al KM 245 si è riazzerato il contacalorie che era arrivato a 9999 :-x:-x:-x ..... io esco spesso anche in gruppo o-oo-o ..... MA IN SOLITARIA MI DIVERTO MOLTO DI PIU' :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
 

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Montyone

Apprendista Passista
22 Giugno 2012
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Saronno
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Rose CSL Sram Force, Bianchi Rekord 745, Cinelli Xperience e qualche cancello rugginoso
Oggi trittico lariano e San Fermo vecchio (la salita su cui scattò un immenso Bettini per vincere con le lacrime agli occhi il giro di Lombardia in maglia iridata), tutto in solitario per 158km.
Lago di Como che regala sempre grandi emozioni, soprattutto la discesa verso Onnom, che non avevo mai fatto essendo sempre e solo salito da quella strada.
Ricordi negativi: una bella ustione ad entrambe le braccia nonostante la protezione 50 che mi sono spalmato la mattina. :cry:

http://www.strava.com/activities/134311734

PS Strava mi ha mangiato i primi km