automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Ormai siamo diventati il bersaglio di chiunque utilizzi la strada. C'è una prevenzione "a prescindere". Pensavo che 'sta storia si esaurisse come quella per i pitbull che, per chi se lo fosse perso, sono anni che non sbranano più nessuno, benché in un certo periodo non ci fosse giorno che qualcuno non venisse morso da uno di loro. Invece, dicevo, questa situazione, che va dall'insofferenza all'odio vero e proprio, continua imperterrita e si autoalimenta. A Genova stanno mettendo le ciclabili, si può essere d'accordo o meno, personalmente lo sono, anche se non uso la bici quale mezzo di trasporto. Sono nati un paio di gruppi che ne contestano la presenza, ma entrambi finiscono per prendersela con i ciclisti (e i monopattinisti, nuova categoria che ci soppianterà di brutto), perché alla fine la lingua batte dove il dente duole. Per alcuni, il ciclista dà fastidio per il semplice fatto di esistere, perché occupa uno spazio che - secondo alcuni - non gli competerebbe.
Certo, alcuni di noi non fanno nulla per attenuare questa sorta di scontro asimmetrico. Tuttavia, a parte una esigua minoranza irrispettosa delle regole, la maggior parte di noi si comporta in bici come si comporta da pedone: c'è rosso? Non arriva nessuno, quindi proseguo. Oppure: passa una macchina al mille e chiacchieramo affiancati anche se il codice lo vieta. Se la strada lo permette rimaniamo affiancati, altrimenti ci mettiamo in fila indiana. Sono ovviamente infrazioni, ma sono le stesse che commettono i pedoni. Se un pedone attraversa col rosso arriva forse un automobilista che dice: «Poi, fanno bene se vi ammazzano.»? No. Perché, a turno, siamo tutti pedoni. Mentre ciclisti alcuni non lo sono, non lo sono mai stati o non saranno mai.

Entro, finalmente, nel tuo discorso.
Per quanto riguarda il secondo episodio. Ovviamente, il tipo ha fatto bene a redarguirti. Non concepisco un attraversamento ferroviario, anche se so di avere il tempo necessario. Non lo concepisco né a piedi, né in bici, né con qualsiasi altro mezzo.
La frase che ti è stata rivolta è stata particolarmente odiosa, figlia del disprezzo di questi tempi nei nostri confronti. Naturalmente, si è ben guardato bene di rivolgerla anche ai pedoni che hanno attraversato insieme a te. Si è concentrato sul ciclista, l'unico vero reo del caso.
Anziché stare zitto, avresti potuto rispondergli: «Fanno bene ad ammazzare anche i pedoni, vero?» Tanto per saggiare la risposta.
Sul fatto che abbia fatto bene a redarguirmi, la vedo diversamente: a me pare un eccesso. Che altro non è che l'anticamera della frase successiva. Ma perché la gente si sente in dovere di fare la morale, di puntare il dito? Cosa c'è a monte? Perché la disamina che hai fatto tu è perfetta: i pedoni no, perché tutti siamo pedoni e automobilisti, ma non tutti sono ciclisti. Quindi si tende ad accettare e giustificare forse quello che uno ha fatto o fa anche da pedone. Mentre per il ciclista tolleranza zero.

Ad esempio venendo al lavoro in bici per un tragitto di 10 km guardo le macchine e alla fine ho potuto riscontrare che facendo una media tra quelle che incrocio, mi sorpassano, etc. 1 guidatore su 7 è al telefono (chiamata, messaggi). Ma non mi sogno di fargli la morale. Soltanto quando a momenti rischio di venire investito, mi permetto (a ragione) di fargli notare che il telefono potevano infilarselo...ecco, ci siamo capiti.

Perché questa esigenza di puntualizzare per categorie e anche in situazioni di non pericolo per sé e per gli altri?!? Qui sembra si faccia a gara a trovare la pagliuzza nell'occhio dell'altro. Ma è tutto lì avere senso civico, oppure semplicemente si è un po' stronzi?

Ci vuole un codice della strada che faccia chiarezza e che non consenta certe cose ai ciclisti, ma che sposti l'attenzione anche sulle auto sanzionando le leggerezze che possono costare veramente la vita agli utenti deboli della strada. Io sarei per addirittura per dare un num. massimo di ciclisti che può viaggiare in gruppo in fila, per agevolare il sorpasso delle auto. Ma dall'altro lato le auto devono stare obbligatoriamente e sempre alla distanza di 1,5 mt. Deve diventare una abitudine e una cosa normale per entrambe le categorie.
 

Paolore

via col vento
13 Luglio 2012
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albinea
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Nevi titanio
Ci vuole un codice della strada che faccia chiarezza e che non consenta certe cose ai ciclisti, ma che sposti l'attenzione anche sulle auto sanzionando.....
Concordo su tutto tranne sul fatto che non serve un codice della strada che faccia chiarezza. Le disposizioni ci sono già sia per le bici che per gli autoveicoli. Dalla piccola violazione per entrambi sino all' omicidio stradale. Basterebbe usarle. Anche la tua idea di limitare il numero dei ciclisti non servirebbe se tutti stessero in fila.
 
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paris

Cronoman
12 Luglio 2007
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FOCUS IZALCO MAX
Ultimamente mi sono capitati due episodi che hanno messo in luce la scarsa comprensione sia del codice della strada, che delle azioni altrui. Sempre al mattino, andando al lavoro, con bici da corsa/trekking con borse, casco, luci accese e gilet ad alta visibilità (anche se era giorno).

- La prima volta sono su un vialone largo che porta in centro città, viale a 4 corsie, due per lato, in mezzo una ampia striscia di verde con alberi etc. larga quanto due corsie dello stesso viale. Sono tutto sulla destra, procedo a velocità spedita, c'è spazio, il traffico è normale. Sennonché mi si affianca una donna e tira giù il finestrino e mi fa: c'è la pista ciclabile sull'altro lato. Ed è così, come darle torto, i due viali hanno una pista ciclabile SOLO su un lato, ed è il lato opposto al mio. Ora, non so quale codice della strada abbia letto, ma che io sappia in un contesto del genere, il ciclista non è obbligato a spostarsi sull'altro lato per utilizzare la ciclabile. Tanto più che non c'era nessun divieto all'inizio del vialone a proseguire con la bici nella direzione che sto percorrendo. Quindi mi domando: ma perché tanto zelo? Perché prendersi la briga di insegnarmi come devo andare in bicicletta e quali spazi occupare, quando lo so benissimo e soprattutto non sto recando problemi a nessuno, sono sulla destra, mi faccio i fatti miei...mah!

L'obbligo di transitare sulla pista ciclabile (dove presente) lo si deve a quanto riportato nel comma 9 del'articolo 182 del codice della strada "i velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento".
L'obbligo decade, nel caso di piste ciclopedonale non essendo riservata alle sole bici.
Solo in caso di valide motivazioni (da dimostrare in giudizio) si può fare ricorso ad un eventuale sanzione. Ad esempio si potrebbe ricorrere in caso di scarsa manutenzione, insufficiente visibilità della pista, segnaletica sbagliata, per un pericolo presente sulla pista nel momento del transito, ecc.
Non percorrere la ciclabile se presente, in caso di sinistro si rischia il concorso di colpa.
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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L'obbligo di transitare sulla pista ciclabile (dove presente) lo si deve a quanto riportato nel comma 9 del'articolo 182 del codice della strada "i velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento".
L'obbligo decade, nel caso di piste ciclopedonale non essendo riservata alle sole bici.
Solo in caso di valide motivazioni (da dimostrare in giudizio) si può fare ricorso ad un eventuale sanzione. Ad esempio si potrebbe ricorrere in caso di scarsa manutenzione, insufficiente visibilità della pista, segnaletica sbagliata, per un pericolo presente sulla pista nel momento del transito, ecc.
Non percorrere la ciclabile se presente, in caso di sinistro si rischia il concorso di colpa.
Sono tutte cose che so e che ho già sperimentato anni e anni fa quando ebbi un incidente e fui multato per non essere sulla pista. Ma fui comunque risarcito.

Ma il caso che raccontavo è diverso. La pista ciclabile non era sul mio lato della.carreggiata e non c'era nessun segnale ad inizio strada che mi indicasse che dovevo attraversare due carreggiate per raggiungere la pista sul lato opposto per proseguire in bici. Non so se mi sono spiegato.
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Concordo su tutto tranne sul fatto che non serve un codice della strada che faccia chiarezza. Le disposizioni ci sono già sia per le bici che per gli autoveicoli. Dalla piccola violazione per entrambi sino all' omicidio stradale. Basterebbe usarle. Anche la tua idea di limitare il numero dei ciclisti non servirebbe se tutti stessero in fila.
Guarda, parlavo con un vigile/ciclista l'altro giorno che mi faceva notare come i codici di altri paesi europei hanno molti più articoli dedicati alla bici e alla tutela del ciclista. Il nostro solo due. Se si vuole chiarezza nei comportamenti si devono aggiungere regole. Per tutti. I ciclisti in fila sono un problema, quando una macchina deve sorpassarne più di 20. È un pericolo per tutti, è come se tu facendo un sorpasso dovessi passare 5-6 macchine in fila. Vero, il ciclista va più piano, ma è poca cosa se la fila è lunga. Questo vigile mi diceva che molti incidenti capitano per questo motivo. Lui stesso non va più in gruppo per questo. Quindi stiamo parlando di una cosa consentita dal codice, i ciclisti in fila non commettono infrazione, ma che nella realtà sarebbe da evitare. Per questo sostengo che il codice sia da integrare.
 

sembola

Velocista
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verde
...monto sulla bici per proseguire e mi sento dire: "Poi fanno bene se vi ammazzano!" Al che mi si è gelato il sangue ed è partito il vaffa.
A me restano incomprensibili certi comportamenti, come anche quello dell'automobilista che ha preso @sy-lo. Chi ti garantisce che anzichè abbozzare o aspettare la municipale il ciclista non afferri il catenaccio e ti rifaccia i connotati? Perchè il ciclista è visto come un inerme da prendere a pesci in faccia a prescindere? :roll:
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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A me restano incomprensibili certi comportamenti, come anche quello dell'automobilista che ha preso @sy-lo. Chi ti garantisce che anzichè abbozzare o aspettare la municipale il ciclista non afferri il catenaccio e ti rifaccia i connotati? Perchè il ciclista è visto come un inerme da prendere a pesci in faccia a prescindere? :roll:
Non tanto incomprensibili se si fa una media con le scuse/motivazioni che di solito vengono tirate in ballo. Mi sono capitati incidenti vari in bici, e anche qualcuno in macchina tipo tamponamento etc. ed in più di un caso il mantra è che chi ha torto sembra non voglia averelo tutto, o comunque voglia girare la frittata. Ad un amico è capitato pure il tizio che gli ha aperto la portiera e lo ha preso in pieno, e quando si è trattato di fare la constatazione ha detto se andava bene che compilasse il nome del modulo mettendo quello della sorella, o una cosa del genere...perché lui non voleva figurare. Non so, molti hanno paura che poi passano di classe nella assicurazione e devono pagare di più. Poi anche l'altro atteggiamento che hai fatto notare è diffuso: prima l'aggressività, magari il ciclista si intimorisce e si riesce a farla franca.

Il culmine di questi atteggiamenti che denotano forse un senso di colpa che si trasforma in aggressività e che portano a pensare solo a se stessi (che è strano se si è appena investito qualcuno, in effetti) è la fuga immediata dal luogo dell'incidente, il mancato soccorso e tutto ciò che ne consegue. Atteggiamento sempre più diffuso, purtroppo.

Bisogna prendersi le proprie responsabilità, tutti noi possiamo sbagliare una manovra o essere distratti e causare un incidente: nessuno è perfetto. Ma è ciò che facciamo da quel momento in poi che ci rende parte della società, nella quale abbiamo diritti ma anche doveri verso gli altri.
 
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thelorleo

Pignone
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Non tanto incomprensibili se si fa una media con le scuse/motivazioni che di solito vengono tirate in ballo. Mi sono capitati incidenti vari in bici, e anche qualcuno in macchina tipo tamponamento etc. ed in più di un caso il mantra è che chi ha torto sembra non voglia averelo tutto, o comunque voglia girare la frittata. Ad un amico è capitato pure il tizio che gli ha aperto la portiera e lo ha preso in pieno, e quando si è trattato di fare la constatazione ha detto se andava bene che compilasse il nome del modulo mettendo quello della sorella, o una cosa del genere...perché lui non voleva figurare. Non so, molti hanno paura che poi passano di classe nella assicurazione e devono pagare di più. Poi anche l'altro atteggiamento che hai fatto notare è diffuso: prima l'aggressività, magari il ciclista si intimorisce e si riesce a farla franca.


Tutti fenomeni quando stan in macchina o quando vedono uno più debole. Da ragazzino mi han tagliato la strada sulla ciclabile e mi son infilato nella portiera della macchina sfondandola, il tizio è sceso e ha cominciato a dire le solite robe "eh ma non guardi, dovevi fermarti adesso mi ripaghi i danni", dal bar è spuntato un testimone che ha detto "nono tu hai tagliato la strada al ragazzo, ora chiamo la municipale e la vediamo con loro". Ha cambiato immediatamente registro scuse, "no ma ti sei fatto male, mi dispiace". Era pure un mio vicino di casa il fenomeno. Ah poi ovviamente io zero danni, lui, mi han poi detto, due portiere sfondate con 2500 euro di danni.

Poi i mentecatti che van in bici facendo i cretini, visti più di uno infilarsi in contromano, in rotonda senza dar le precedenze etc, son poi quelli che in auto han rispetto zero per gli altri che siano, auto, bici o moto. Non dividerei più in "ciclista e automobilista" ma cretino su un mezzo.
 
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sy-lo

Pedivella
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A me restano incomprensibili certi comportamenti, come anche quello dell'automobilista che ha preso @sy-lo. Chi ti garantisce che anzichè abbozzare o aspettare la municipale il ciclista non afferri il catenaccio e ti rifaccia i connotati? Perchè il ciclista è visto come un inerme da prendere a pesci in faccia a prescindere? :roll:
Probabilmente non ci pensano e vedono uno su una bici senza "armi" e fanno i gradassi.
Probabilmente il fatto che io fossi per niente impaurito dal suo modo di fare lo ha colpito nella virilità.
Comunque senza catenaccio io avevo il casco, e non quello tutto forato da bdc ma un bel pataccone della Decathlon.. fosse passato all'azione una cascata sul naso non gliela toglieva nessuno
 

bonny92

Velocista
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Franciacorta, oddio un pò più in giù!
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Probabilmente non ci pensano e vedono uno su una bici senza "armi" e fanno i gradassi.
Probabilmente il fatto che io fossi per niente impaurito dal suo modo di fare lo ha colpito nella virilità.
Comunque senza catenaccio io avevo il casco, e non quello tutto forato da bdc ma un bel pataccone della Decathlon.. fosse passato all'azione una cascata sul naso non gliela toglieva nessuno
Spada 2 la vendetta :mrgreen:
Loro sono chiusi in una scatola di acciaio e hanno il pedale dell'acceleratore che li fa sentire al sicuro, già quando non hanno più la possibilità di usare l'acceleratore la sicurezza che hanno gli viene meno
 

j-axl

Passista
29 Maggio 2013
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ce l'ho
Il ciclista è tra gli utilizzatori della strada quello che più rompe le balle perchè occupa spazio, ha una velocità sufficiente per creare disagio, ed in più ci si mette di impegno tra semafori rossi saltati, stop non rispettati, rotonde tagliate, gruppi enormi di tre persone al pari sulle statali, ecc..ecc...per farsi odiare.
Molto meno il pedone/corridore.
Ma il problema fondamentale è l'insofferenza, la maleducazione generale, l'analfabetismo funzionale, l'esagerata percezione della libertà personale e l'egocentrismo delle persone al giorno d'oggi.
Lo stesso odio verso il ciclista lo si riversa sul camionista, sul mezzo agricolo, sul mezzo movimento terra, ecc...tutti quei mezzi che ti fanno perdere 10" della tua preziosissima vita e che magari avresti potuto godere al bar o sul divano col telefonino in mano.
Solo che con sti mezzi non fai il gradasso, al limite dai una strombazzata, ma col cacchio che gli fai il pelo o ti distrai al telefono.
Del resto, per citare qualcosa che riconduca al post di @green dolphin, anche i genitori di quei 4 bulli che hanno ammazzato il povero Willy hanno detto che tanto era solo un extracomunitario.....
Non esiste rimedio se non l'educazione, peccato che stanno facendo di tutto per farci tornare degli ignoranti maleducati.
Il problema è che ci sono quasi riusciti.
 

fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Tralasciando discorsi del tipo "io gli avrei detto - io gli avrei fatto" che lasciano il tempo che trovano oltre che passare velocemente dalla parte del torto, mi interrogo spesso sul PERCHÉ gli automobilisti ci vedo così male.
Premesso che come al solito si parla di una minoranza ma parecchio pericolosa ho chiesto a una ventina di miei colleghi, la cui cultura generale ed educazione spazia dalla capra lobotomizzata al padre Pio con tre lauree.

Al primo posto è che intralciamo la marcia, espresso così o come 'state sempre in mezzo alla strada' oppure come 'siete sempre in coppia'.
La seconda è che passiamo sempre con il rosso o sui marciapiedi.
La terza è che siamo imprevedibili, andiamo a zigzag.

Ora, sorvolando un po' sull'ultima risposta dovuta evidentemente al fatto che nessuno dei miei colleghi o quasi ha mai provato l'ebbrezza di scansare buche, tombini e quant'altro, e che potrebbe risolversi solo con la costruzione e l'uso di piste ciclabili, direi che i problemi evidenziati sono principalmente due:

il retaggio culturale che prevede la strada dedicata solo e soltanto alle auto e simili, e che forma il concetto di intruso (alimentato anche dalla scarsa visibilità fisica del mezzo),
il fastidio nel vedere una delle regole principali e più importanti del codice della strada, il 'rosso', che viene sistematicamente e soprattutto impunemente infranta.

Da qui a dire cosa bisognerebbe fare c'è di mezzo il mare.
 

sy-lo

Pedivella
4 Maggio 2019
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Questa cosa del fatto che chi va in auto odi la nostra categoria perché "passiamo con il rosso" é una roba che proprio non capisco.

Cosa cambia a te automobilista se io passo con il rosso?

- devi fare più attenzione alla guida? Dovresti farla comunque in ogni momento

- se mi metti sotto vai nei casini? Si, ma anche se lo fai perché mi superi a 20cm e mi butti per terra o se mi tagli la strada con la differenza che se mi metti sotto perché sono passato con il rosso la cosa viene poi provata abbastanza facilmente se si é in città e quindi finiscono i problemi mentre se si é fuori vale il punto sopra (rallenta e fai attenzione perché non si può mai sapere, magari invece di una bici é un bambino con un pallone, cosa facciamo? Odiamo tutti i bambini?) e, anche in quel caso, difficile che poi la ragione non venga data a chi la ha realmente.

Secondo me, come detto da tanti, é che non c'é una cultura alternativa all'auto. Le strade sono tutte e solo per le auto tutto il resto é fastidiante. Quando ci troviamo il trattore davanti in campagna (che se uno ragiona un attimo a più senso di star lì che noi che magari stiamo andando a farci il weekend, ma anche se troviamo uno che rispetta i limiti di velocità in una strada dove quei limiti sono oggettivamente bassi) smadonniamo proprio per questo.. la strada é nostra e guai a chi ci impedisce di usarla come vogliamo.

Io ho un sogno... Una legge, un giorno, che preveda che se metti sotto qualcuno per un motivo "futile" tipo distrazione con il cellulare, superato e fatto il pelo,ecc (diciamo tutte quelle cose che NON DEVONO SUCCEDERE quando si é alla guida, quindi ad esempio da escludere se mi tagliano la strada perché si può essere attenti quanto si vuole ma può capitare) a prescindere che l'investito si faccia più o meno male la patente ti viene ritirata, tagliata senza la possibilità di rifarla mai più.
Noi siamo un popolo in cui non bisogna fare "bastone e carota" ma solamente "bastone,mazza,bastone e bastone" e sono dell'idea che con una legge così cattiva applicata per davvero in pochi anni si rieducherebbero molti individui (anche solo per il fatto di aver paura di non poter più usare l'auto)
 
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Ma non è la prima volta: tempo fa sempre una donna mi aveva invitato ad usare una ciclabile...che non c'era: avevano alzato dei cordoli sul lato della strada, ma era in realtà un marciapiede, c'era solo il simbolo del pedone. Poi dopo avermi redarguito, ha pensato bene di mettere la freccia e sorpassare un auto dove c'era la striscia continua. Fatico a capire questa necessità di fare sempre la morale agli altri anche senza fondamento.

Ma dici sul serio? DONNE... si tratta di donne. Se non dicono la loro, anche a sproposito, per fare le maestrine, non sono contente. Dovrebbe essere assodato.
 

kikhit

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tra torinese e pinerolese, un po' qui e un po' lì
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una bitumiera e altri aggeggi a pedali con due ruote più o meno grasse
Ma dici sul serio? DONNE... si tratta di donne. Se non dicono la loro, anche a sproposito, per fare le maestrine, non sono contente. Dovrebbe essere assodato.

Un po' come fai tu? :mrgreen:
 

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Secondo me, come detto da tanti, é che non c'é una cultura alternativa all'auto. Le strade sono tutte e solo per le auto tutto il resto é fastidiante....
Tu dici?
Io penso di no.
Fai una prova, rispetta i limiti(a volte ridicoli) per una giornata e vedi quanti ti suonano e mandano aff.. lo.
È proprio insofferenza verso chi ti priva di una libertà, quella di fare come ti pare.
Stessa cosa per il rosso, tu godi di un benefit che a loro non è concesso( e comunque non si fa lo stesso).
 
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una bitumiera e altri aggeggi a pedali con due ruote più o meno grasse
il retaggio culturale che prevede la strada dedicata solo e soltanto alle auto e simili, e che forma il concetto di intruso (alimentato anche dalla scarsa visibilità fisica del mezzo),
il fastidio nel vedere una delle regole principali e più importanti del codice della strada, il 'rosso', che viene sistematicamente e soprattutto impunemente infranta.

No, non è il 'semplice' fastidio di vedere una delle regole principali infrante, bensì è il 'fastidio' (che sarebbe meglio definire come invidia che si tramuta in odio, come i balconari in tempi di lockdown che insultavano il runner solitario, non perché aumentasse i rischi di contagio, bensì perché poteva andare a spasso all'aria aperta quando il balconaro non runner doiveva stare in casa senza altra valvola di sfogo oltre alla caccia al lievito al supermercato) nel vedere che la regola viene violata impunemente quando invece in auto tra targa, velox e t-red si rischia maggiormente la sanzione.
 

green dolphin

Scalatore
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Ma dici sul serio? DONNE... si tratta di donne. Se non dicono la loro, anche a sproposito, per fare le maestrine, non sono contente. Dovrebbe essere assodato.
Non volevo fare una distinzione di genere basata su qualche mancanza/inferiorità rispetto agli uomini. Semplicemente un po' sono stupito perché di solito sono gli uomini (che in generale sono più aggressivi) quelli con cui mi trovo da dire mentre cerco di sopravvivere in bici in mezzo al traffico. Le donne le vedo meno inclini al ruolo di giustiziere verbale, insomma.
 
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Tu dici?
Io penso di no.
Fai una prova, rispetta i limiti(a volte ridicoli) per una giornata e vedi quanti ti suonano e mandano aff.. lo.
È proprio insofferenza verso chi ti priva di una libertà, quella di fare come ti pare.
Stessa cosa per il rosso, tu godi di un benefit che a loro non è concesso( e comunque non si fa lo stesso).
Direi che hai fotografato bene l'indole di tali persone che poi sfociano in vari atteggiamenti. Se non è il ciclista, sarà un altro bersaglio. Poco importa. Ma noi ciclisti siamo un bersaglio facile e diffuso da odiare. In parte non facciamo nulla per evitarlo (certi gruppi sarebbero da multare e sequestrare le bici), ma in parte il ciclista in senso ampio è anche il vecchietto che va a zig zag con le borse della spesa. Vero, è imprevedibile e pericoloso. Ma di meglio non può fare, e siamo noi che dobbiamo essere comprensivi perché neanche se chiamassimo un vigile lo multerebbe per intralcio alla circolazione o cose del genere. E quindi siamo noi che se arriviamo in macchina dietro di lui dobbiamo tutelarlo e scegliere un comportamento che non è scritto in nessuna regola.

Quindi come dicevo, ci vorrebbero più e migliori regole, ma basterebbe avere i comportamenti giusti da parte di ambo le parti in alcune situazioni e si risolverebbe tanto.
 
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Non volevo fare una distinzione di genere basata su qualche mancanza/inferiorità rispetto agli uomini. Semplicemente un po' sono stupito perché di solito sono gli uomini (che in generale sono più aggressivi) quelli con cui mi trovo da dire mentre cerco di sopravvivere in bici in mezzo al traffico. Le donne le vedo meno inclini al ruolo di giustiziere verbale, insomma.
OT
Guarda che non si tratta di sessismo.
Si tratta di descrivere caratteristiche.
Le donne hanno caratteristiche negative, oltre a quelle positive.
Così come gli uomini.
Chiaramente sempre intese "in media".
E sono diverse, fra i due sessi.
Farle notare non è sessismo. Chi lo taccia di sessismo è un fanatico.
Ma temo che prima o poi si arriverà agli eccessi di fanatismo femminista degli (ipocriti) statunitensi, dove ad una domanda fatta ai passanti, "dimmi qualcosa in cui le donne sono più brave degli uomini" e tutti, uomini e donne: "empatia, sensibilità, applicazione nello studio, ecc... ecc..." giusto. Poi, subito "dimmi ora qualcosa in cui gli uomini sono più bravi delle donne": SILENZIO. Nessuno osava dire qualcosa, pur di non essere tacciato di sessismo.
Alla diretta domanda: "ma neanche la forza fisica? non ritenete che per forza fisica gli uomini siano migliori delle donne?" ed una femminista radicale addirittura rispose qualcosa tipo: "cosa si intende per forza fisica, occorre secondo me ridefinirne il concetto, e ritengo che le donne non siano inferiori in questo aspetto".
Avevo visto il video su youtube.

Per tornare al nostro esempio: l'uomo non fa le ramanzine, ma invece è violento, visto che "fanno bene ad ammazzarvi" lo ha detto un uomo, giusto? (anche se credo certamente che non lo pensasse veramente). Una donna non si sognerebbe mai di dire quello. Non è nella sua indole la violenza "gratuita". Così come un uomo molto difficilmente fermerebbe uno per dirgli "stai facendo una infrazione, bla bla bla bla bla..." come fare la ramanzina ad un bambino di 5 anni.
 
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