Oggi aggrego 2 domande e risposta di cicloandrea riconducibili allo stesso tema: FC e interpretazione del suo valore generale
Presupposto importante, la frequenza cardiaca (FC) è una rispsta al carico/ritmo che stiamo sostenendo, e come tale, cioè una riposta "biologica" e non una componente oggettiva -fisica o meccanica- del nostro gesto come può appunto essere la potenza/= forza espressa sui pedali x velocità di rivoluzione dei pedali) va valutata nel suo contesto e fluttuazioni fisiologiche.
Spesso poi ci si sofferma in maniera troppo puntigliosa su questo valore; faccio un esempoi, mi trovo spesso con atleti che mi dicono "non riesco a far salire il cuore, DEVO farlo salire ma non riuscivo". Questa è una visione estremamente ridotta e non funzionale della frequenza cardiaca, non ci alleniamo per migliorare SOLO un singolo muscolo (cuore) ma per allenare un sistema complesso che è l'atleta. FC è solo uno dei parametri che possiamo ottenere come riferimento. Paradossalmente concentrarsi troppo sulla risposta al carico interpretandola come valore oggettivo (ed oggettivo non è , punti seguenti) comporta che alleniamo con troppa focalizzazione (e spesso AUTOLIMITANDOCI nella prestazione) sul sistema cuore e cardiocircolatorio/cardiorespiratorio.
ValeXX+CicloAndrea SOGLIA e Zone.
Qui il discorso è ancora più ampio ma rispondo in maniera concisa e sintetica così come è la domanda.
perchè zone così ampie e come utilizzarle?
- fc ha una notevole variabilità quotidiana e la soglia FC non rappresenta un PUNTO ma una zona di transizione di risposta fisiologica/metabolica al carico applicato. Fissarsi su un singolo valore numerico, per le implicazioni sopra fornite, risulta quindi abbastanza inutile.
Per alcuni studiosi/ricercatori//preparatori è inoltre un valore aleatorio che, provocatoriamente non esiste o è comunque sempre variabile (vedi Aldo Sassi, Dalla parte del ciclismo)
- canonicamente negli ultimi anni si tendono a identificare 5 zone FC con le percentuali così suddivise per questo motivo ma anche per avere poi un riferimento di intervalli gestibile: personalmente tendo poi a specificare in che intervallo (alto o basso rispetto ai valori min e max dell'intervallo) l'atleta debba lavorare
- confermo come dice cicloandrea che statisticamente (e quindi non applicabile a tutti!) la SA sia compresa tra 90-95% del valore massimale raggiungibile. Perchè variabile? perchè ogni test va poi valutato nell'andamento della risposta al carico sia prima che dopo questo ipotetico punto di deflessione per valutare le caratteristiche di risposta al carico (meglio se con step watt/tempo e non incrementi velocità/tempo): le differenze maggiori in tal senso si riscontrano tra atleti che praticano discipline che richiedono una diversa distribuzione di carico percentuale prestativo-tipico rispetto al massimale (es MTB vs randonneur)
Ok, il discorso è chiaro...
Volendo fare una distinzione tra le varie zone cardiache comunque per una frequenza di soglia misurata 172 è giusto individuare le seguenti zone??
Z1 < 120
120 < Z2 > 144
145 < Z3 bassa <154
155 < Z3 alta > 161
162 < Z4 bassa > 166
167 < Z4 > 173
Vo2MAX = 180
Grazie di tutto...