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hallo

Pedivella
7 Ottobre 2009
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scott addict r2
 

camoscio d'oro

Apprendista Scalatore
4 Novembre 2010
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Pontedellolio (PC)
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AL CHIODO
Ciao, volevo chiedere un tuo consiglio.

Mi pare di avere individuato 3 tipologie di test (in laboratorio) per determinare la soglia anaerobica ossia:

1) quello fatto mediante il metodo di mader
2) test conconi
3) test vo2 max

Secondo te, questi test sono analoghi o possono dare risultati diversi, quale ti sentiresti di consigliare?

ciao e grazie
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
km? continuativi?

la necessità/possibilità di cambiare posizione alzandosi sui pedali è utile per reclutare diversi e/o un numero superiore di distretti muscolari oltre che in fase di accelerazione/scatto (sempre per il precedente motivo).
Protrarre questo esercizio per lunghi periodi però annulla tale beneficio, oltre ad essere poco indicato andando a sollecitare in maniera anomala ed inutile (> richiesta o2) muscoli non direttamente implicati nella propulsione del mezzo.
 

lori

Apprendista Scalatore
15 Marzo 2008
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in quel di zola (BO)
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canyon ultimate cf-merida scultura team
Roberto, ti chiedevo un consiglio per aumentare i wattaggi alle varie potenze critiche è preferibile iniziare dal basso , cp(5) cp(10) ....o cominciare dalla potenza sull'ora , e avvicinandosi il periodo gare puntare a migliorare le cp "basse" scusami il termine e considerando che il prossimo anno dovrei fare medio fondo e qualche gf.?
grazie
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
nel caso proposto (MF e GF) generalizzando, poi nello specifico ogni profilo potenza e quindi atleta ha esigenze differenti, è utile lavorare su più fronti quindi contemporaneamente sia su valori di CP "misti" (3-8 fino a 10') che su intensità puramente aerobiche (>20') attuando una strategia di progressiva distribuzione del carico passando da una prevalenza di carichi estensivi (per es SST per lavorare inizialmente ad intensità inferiori ad FTP) a carichi di picco (es lavori specifici in Vo2max). Anche durante la stagione, e in funzione dell'eventuale calendario gare previsto, va sempre mantenuto uno stimolo sopra/sotto +estensivo/picco per valori/e di CP da voler/dover incrementare (NON NECESSARIAMENTE solo FTP).
La progressione di intervento dev'essere individualizzata sulle caratteristiche (note o in divenire) dell'atleta: alcuni atleti rispondono molto velocemente ad un carico intenso (es carico incentrato su lavori Vo2max) arrivando velocemente ad una condizione di forma (fitness+riposo) mentre altri sono più impermeabili o reagiscono differentemente ad uno stimolo similare di dose (carico allenante) - risposta (stato di forma raggiunto).
 

Pois

Pignone
27 Dicembre 2011
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Whistle
ho visto che in alcuni post consigliavi gli esercizi pliometrici per il potenziamento invernale. quali esercizi consigli e come vanno svolti (rip, serie, reupero)?
 

Mirko B8

Pignone
20 Settembre 2011
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wilier le roi

Grazie!
 

oldschool

Passista
17 Ottobre 2008
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Prateria
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CAAD10, BSB9 RDO, BICE GRV, AllCity NatureBoy Disk, Cinelli VIGORELLI
ecco la mia domanda:
allenandomi molto sui rulli ( e quindi con tempistiche mediamente più brevi rispetto ad una uscita su strada) ho la sensazione che PM sottostimi i livelli di TSB/ATL (SB/STS)con conseguenze pigro innalzamento di CTL (LTS).....
è solo una sensazione oppure c'è fondamento?
grazie per l'attenzione
 
Ultima modifica:

hallo

Pedivella
7 Ottobre 2009
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scott addict r2

Gentilmente potresti indicare cosa sono CTL/ATL - LTS !! :eek:
Grazie
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
ho visto che in alcuni post consigliavi gli esercizi pliometrici per il potenziamento invernale. quali esercizi consigli e come vanno svolti (rip, serie, reupero)?

Il consiglio è stato forse inteso in maniera generica, nello specifico quest'attività è utile ove è necessario esprimere forza massimale e veloce, tanto da essere una pratica di cross-training (anche durante la stagione) per biker (pro). Queste premesse pongono tale metodica come mediamente utile anche per chi appunto ha necessità di esprimere e/o migliorare gli aspetti condizionali di forza e velocità sopra indicati.
Ci sono ovviamente PRO e CONTRO:

PRO
- attività semplice per logistica ed attrezzi necessari, molti esercizi, non necessariamente con utilizzo di gradoni e/o balzi hanno una componente pliometrica: con tale definizione indica esercitazioni che tengono conto (e sfruttano) la componente elastica del muscolo , cioè una fase di accumulo di energia e una successiva fase di restituzione della stessa.
- è valida alternativa ad esercizi di sola "muscolazione" poiché l'intervento nervoso (ma anche la difficoltà tecnico-esecutiva che ne consegue) è superiore
-attraverso il miglioramento della coordinazione neuromuscolare si ottiene un rapido ed intenso incremento della forza SENZZA che vi sia un incremento della massa muscolare e/o peso corporeo
- con una fase adattativa si può passare da una piccola pliometria ad una media; difficilmente un atleta che pratica prevalentemente uno sport in assenza di impatti potrà passare agevolmente ad una grande pliometria.
NB chi sottolinea che "ah la pliometria ti fa male", omette a volte l'aspetto di gradualità e progressione. Anche per un neofita farsi 200Km di uscita "fa male", tutto va relazionato a proprie possibilità e caratteristiche, poi ci torno.
- i ciclisti, tendenzialmente, proprio per il punto di cui sopra (assenza impatti) sono atleti più soggetti a osteoporosi rispetto a chi pratica attività con diretto contrasto gravitazionale (es podismo): le ossa, sono un tessuto "vivo" e come tale può essere allenato, il periodo invernale di cross-training può essere sicuramente il più indicato.
CONTRO
- con il progredire degli esercizi (es passaggio da piccola a media pliometria) è necessario acquisire un'elevata padronanza tecnica del gesto onde evitare traumi
- presuppone un apparato motorio passivo preparato, questo presupposto spesso è assente nella maggioranza dei ciclisti
- il successo (o fallimento) della metodica è strettamente correlato alla corretta acquisizione del gesto e procedura (es nella fase esplosiva, angolo ottimale tra gamba e coscia).

Riferimenti: poiché ogni atleta ha una storia (anche eventualmente di infortuni, elemento che richiedo ad un atleta prima di avviare una collaborazione) è alquanto rischioso e/o inopportuno dare indicazioni "alla cieca".
Posso però fornire riferimenti: le pag 178 e 240-245 del testo L'allenamento Ottimale (1^ edizione italiana, libro fortemente consigliato per chi è interessato agli aspetti generali dell'allenamento) fornisce ottime indicazioni.
Esempi di esercizi "semplificati" (tanto che questi esercizi sono ordinari anche nella didattica scolastica), tratti dall'ottimo libro The runner's body:
- da posizione di ortostatismo, piedi divaricati con larghezza pari a quella delle spalle, saltare "verso" l'alto su un gradino di 20-25cm (poi si può incrementare). La posizione di partenza dev'essere quella simile ad uno squat concentrandosi 1) sulla velocità esecutiva (minor tempo possibile in posizione di squat) 2) sulla fase di atterraggio che dev'essere quanto più "morbida" possibile. Ripetere 15x scendendo (no saltando) giù dal gradino.
- sprint in salita: salita ripida, 50-80m, possibilmente su terreno morbido: corsa a ginocchia più alto di quanto si terrebbe in una corsa normale, concentrarsi su 1)massima velocità nella fase propulsiva di appoggio ma 2) con il minor impatto possibile
- corsa skip, 25m, massima velocità esecutiva concentrandosi 1) su coordinazione arti superiori 2) postura tronco che non deve retrocedere sul piano saggitale
- balzi: su terreno morbido, 25m, correre esagerando l'ampiezza della falcata concentrandosi sull'eseguire un'azione leggera, minimo tempo di contatto piede-terreno. Obiettivo: coprire i 25m nel minor numero di falcate possibili. Ripetere 3x
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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Bici
n+1

E' inevitabile che ad una riduzione di volume (su rulli/allenamento indoor) ci sia una riduzione dei valori di carico a lungo termine (LTS/CTL= riferimento quantitativo) anche con un tasso di crescita invariato di carico a breve termine.
Questo va tenuto in considerazione ma è normale, il volume rappresenta una (ma non l'unica) QUANTIFICAZIONE del carico.

Se si utilizzano rulli con misurazione di potenza annessa, è sempre consigliabile utilizzare test e riferimenti specifici per quello strumento, per il principio che ogni strumento va utilizzato in maniera specifica.
Medesimo discorso vale per l'utilizzo sensore già montato su bici per poi lavorare su rullo: temperatura e minor possibilità di movimento sono due dei principali, ma non unici, fattori che vanno ad influire, soggettivamente in maniera più o meno marcata, la sostenibilità del carico rispetto condizioni outdoor.
Riferimenti sovrastimati non sostenibili su rullo andrebbero a sottostimare i tassi di crescita dei riferimenti sopra citati.
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
non necessariamente è inferiore su uno strumento rispetto ad un altro anche se tendenzialmente questo è ciò che avviene (e nello specifico la linearità/precisione, specie nel superamento di determinati valori di potenza di alcuni modelli di rulli con misurazione di potenza inclusa non è comparabile con altri sensori).

Come scritto in precedenza ha più "senso" ed è, per meglio dire, ottimale, utilizzare riferimenti specifici per ogni strumento.
 

oldschool

Passista
17 Ottobre 2008
4.105
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CAAD10, BSB9 RDO, BICE GRV, AllCity NatureBoy Disk, Cinelli VIGORELLI
Ti ringrazio. Mi sembra di capire quindi che il minor volume deprime per forza di cose l'LTS ma non essendo il volume l'unica quantificazione del carico è fuorviante inseguire per forza aumenti di LTS ...
Sui rulli uso parametri di potenza ad hoc

Grazie ancora
 

valverde76

Novellino
20 Ottobre 2008
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Ciao, Roberto. Ti seguo da molto tempo su bdc, e quello che scrivi sui metodi e gli strumenti di allenamento è sempre interessantissimo. Sperando di non violare il regolamento del topic, ti pongo 2 domande.

1) Da ciò che hai scritto tantissime volte, anche in risposta a una mia specifica domanda dell'anno scorso, si capisce che consideri allenamenti d'elezione per il miglioramento della forza esercizi come le partenze da fermo in salita (10"-30"), le "SFR" a 55/60 rpm tra la Z3 e la Z4 e, penso, allenamenti similari come, ad esempio, tratti in pianura, magari su falsopiano, a basse frequenza di pedalata (diciamo 70 ca.). Ora, ti chiedo: in quale periodo della preparazione ritieni vadano inseriti questi lavori? È necessario avere già una buona base di allenamento per svolgerli? E, nel caso delle partenze da fermo, quali ritieni possa essere, in linea di massima, il range di carico specifico da rispettare (chiaro che il carico va poi modulato a seconda dell'atleta)? Ti chiedo questo perché l'altro giorno, girando in rete, mi è capitato di leggere uno schema di allenamento (non dico di chi) in cui, a parte il fatto che l'esercizio, una volta effettuata la partenza da fermo, si protraeva per un tratto variabile fra i 500 e i 1000 m, partendo dalle 11 "ripetizioni" della prima settimana si arrivava, all'ottava settimana, a consigliare qualcosa come 40 partenze da fermo!!! Ecco, sinceramente mi è sembrato un po' eccessivo, e vorrei che mi chiarissi le idee a riguardo. Inoltre, pensi che in una seduta dedicata a partenze da fermo di questo tipo, che rappresentano già un lavoro molto impegnativo, sia possibile inserire altri lavori (es. fondo medio, salite percorse a ritmo regolare) o sia preferibile fare il resto dell'allenamento in z2?

2) Visto che questo è il periodo in cui ogni amatore comincia a pianificare la stagione successiva, vorrei farti una domanda sull'utilizzo dei vari mezzi di allenamento nei vari periodi in cui si suddivide la stagione (periodo di preparazione generale, speciale, agonistico). In un tuo vecchio post scrivevi che preferisci impostare la prima fase della preparazione con lavori "ad ampio spettro" (lavori sulla tecnica di pedalata, Z3 senza esagerare, lavori di forza, addirittura un po' di Tabata, etc.). Ecco, come pensi che vadano modulati questi lavori nei vari periodi di preparazione e in quello agonistico e, se si fanno già dei lavori a una certa intensità (vedi Tabata) in preparazione generale, in che modo le fasi successive della preparazione, che dovrebbero essere più impegnative, differiscono dalla prima? Detto ancora in altri termini, come collochi cronologicamente gli allenamenti prima citati ed altri come HoP, ripetute in soglia o sotto la soglia, etc.?
Grazie.
 
Stato
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