E' anche vero che così escludi la possibilità che sia in qualche modo necessario per tenere sotto controllo l'asma da sforzo. Preciso che non sto dicendo che questa necessità e questa incidenza non possano essere viste come una forzatura a cui venga sottoposto il fisico di un atleta di alto livello. Ma la situazione sembra effetivamente questa, visto che è comunque una condizione patologia ("professionale", in questo caso) riconosciuta e riscontrata, nel particolare gruppo degli atleti
elite, con queste incidenze.
Per evitare potenziali vantaggi ottenibili su aspetti direttamente legati alla prestazione già si opera escludendo l'uso di altri principi attivi, quelli che hanno dato evidenze in tal senso (al contrario del salbutamolo, finora).
Alla luce di questo interpreto la precedenza da rivolgere ad altri metodi (di cui è invece provata l'efficacia).
Pour parler, chiaramente.