No, guarda, mi spiace ma il discorso di Golias/Dagos è estremamente pericoloso, in genere si riduce ad essere l'inno alla giustificazione della propria ignoranza.
Poi non lamentiamoci se musicisti geniali sopravvivono o finiscono nel dimenticatoio e ignobili incapaci sono ricoperti di oro e gloria. Al diffondersi dell'ignoranza, questo è cio' che accade
Ma no, dai, funziona così da sempre, i nobili del '500 sostenevano i Leonardo &c, ma mica tutti studiavano la storia dell'arte, guardavano quadri iperfigurativi e... "gli piaceva" al signorotto di turno.
A volte si è illuminati a prescindere, es. I Medici.
Al concerto di capodanno di Vienna quanti studiano la musica e quanti son là solo perché (oltre a riuscire a prenotarsi) i valzer, la proposta principale del concerto, son sempre e semplicemente orecchiabili?
A me il 'an der schönen blauen Donau' piacque al primo contatto quando avevo 10 anni, 1961, e nessuna cultura musicale o storica.
Cosa mi piace adesso l'ho già scritto, praticamente ascolto di tutto, sono arrivato vicino al confine dell'amare la musica, indipendentemente dal genere e dalla presa emozionale, anche se non sono musicista affatto. Ci sono arrivato per letture? Solo in parte, credimi. Una buona parte ma pur sempre una parte.
Per me la linea di separazione, anche se ripeto ed invito a non giudicare, è fra chi deride e sprezza ciò che non 'gli fa effetto' e fra chi pur non avendone cultura comunque guarda e frequenta mostre e musei. C'è una differenza abissale.
In parte il mio gusto è evoluto con letture e studio, in parte solo ascoltando sempre di più anche ciò che di primo acchito non mi dava la scintilla, o guardando opere pittoriche e sculture di ogni scuola e tempo.
Dopo un po' invece... la crosta cedeva, anche in me, e non solo per aver letto in merito.
L'ultima tua frase riguarda invece, imho, quel mostro che si chiama mercato. Gloria e soldi talvolta divergono completamente dal merito e dal valore dei contenuti.