il regisella forse meglio che sia in alluminio...non conviene tenere 2 materiali diversi a contatto
Lo sò ma la mia schiena e fondo schiena ringraziano il canotto in carbonio.
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il regisella forse meglio che sia in alluminio...non conviene tenere 2 materiali diversi a contatto
Volevo chiedere a chi ha più conoscenze quanti cicli medi occorrono per provocare un rottura da fatica nell'alluminio?
In un qualsiasi telaio?
Secondo me c'è molta confusione, e ci si fanno molte **** mentali....forse troppe.
Anche se non sono propriamente un metallurgista di studi sui metalli ne ho dovuti digerire molti e riguardo l'alluminio le cose stanno così:
- L'invecchiamento dell'alluminio di solito è un trattamento termico fatto ad alte temperature ma avviene anche naturalmente anche se molto molto più lentamente dato che la temperatura ambiente è molto inferiore a quella del trattamento termico.
Comunque sia sull'alluminio effettuare un trattamento di invecchiamento, sia naturale che artificiale, vuol dire migliorarne le caratteristiche meccaniche; questo poichè si formano precipitati finissimi che bloccano il movimento delle dislocazioni, ovvero dei difetti presenti all'interno del reticolo tipico della struttura del metallo (effetto bordo di grando per i tecnici).
- Riguardo la fatica in linea di massima si può dire che l'alluminio non ha un limite di fatica e questo è male al contrario di ciò che si può pensare; infatti se un metallo (acciaio) presenta un limite di fatica vuol dire che al di sotto di tale limite (cioè al di sotto di una certa "forza" di sollecitazione) esso ha vita infinita, per cui possiamo progettare un telaio facendo in modo che le sollecitazioni che esso subisce, per quanto forti, restino sempre al di sotto del limite di fatica.
L'alluminio invece non ha tale limite, il che vuol dire che qualsiasi sollecitazione esso subisca, per quanto piccola, contribuisce all'usura dello stesso; c'è però da dire che, nel caso di un telaio, i calcoli che vengono fatti assicurano la vita del telaio stesso per almeno qualche milione di cicli (con sollecitazioni importanti e fino a centinaia di milioni di cicli per sollecitazioni piccole) prima che si abbia rottura; ovviamente una bici da corsa non arriverà mai a compiere un milione di cicli (per ciclo possiamo intendere, semplificando, l'applicazione di un carico alternato di trazione/compressione) a meno che non venga usata tutti i giorni per molte ore per più di 100anni; questo equivale a dire che in realtà un telaio in alluminio ha vita infinita.
-riguardo la perdita delle proprietà meccaniche per quanto ne so posso dire che poichè il telaio, per quanto sollecitato, lavora sempre in fase elastica (se lavorasse in fase anelastica alla prima buca la bici rimarrebbe tutta storta) le proprietà meccaniche a livello di trazione, torsione e flessione restano inalterate; se c'è una diminuzione delle stesse è minima e in un tempo molto lungo, non rilevabile quindi da un ciclista che pedala ma solo da macchinari da laboratorio.
Riguardo il danno da fatica invece diciamo che esso si somma nel tempo, ma qui torniamo al discorso di prima per cui a meno che una bici non la usiamo per almeno cent'anni la fatica non rappresenta un problema.
Tutto ciò ovviamente vale per telai ben progettati con saldature fatte con criterio e tubazioni senza difetti.
Ovviamente sui quei telai alu con tubazioni molto spinte e spessori piccolissimi si corre sempre il rischio di qualche rottura in più, ecco perchè sono garantiti fino ad un certo peso; se un ciclista pesa troppo rispetto a quanto considerato dal progettista, questo vuol dire che le sollecitazioni sul telaio saranno molto maggiori per cui la durata del telaio sarà drasticamente minore.
Secondo me questo è quanto, ma sicuramente o scritto qualche minch****, quindi se qualcuno mi corregge è benvenuto.
Fratelli di virus,
Ho da poco sostituito il telaio in carbonio della mia specialissima con uno in alluminio costruito da un artigiano torinese. Ovviamente visto il tempaccio di questo periodo l'ho potuta provare poco ma mi sembra più divertente del "vecchio" telaio,grazie anche alle diverse geometrie. Credo che sia un telaio di qualità, tubazioni dedacciai, leggevo xò che l'alluminio si snerva nel tempo più del carbonio, perdendo in parte le sue caratteristiche meccaniche. Il mio è stato trattato termicamente dopo la saldatura. Per quanto ne sapete è vero sempre?
Grazie
Sperando nel tempodura fino al momento esatto che ti stanchi .....
quando non ti piacera' piu' la linea, lo sentirai flettere mostruosamente
quando non ti piacera' piu' la colorazione lo sentirai particolarmente scomodo
quando passeranno gli anni e il gruppo sara' obsoleto sara' inguidabile
il mio consiglio fatti meno seghe mentali ,mena forte sui pedali,e divertiti
Sperando nel tempo
Non sai quanto vorrei...per il discorso ""stancarsi""la mia ha un design classico.
Quello che fa stancare sono proprio le forme del carbonio e le grafiche che l'anno seguente sono fuori moda. Per il resto conterebbero le gambe ma, sai come sono i ciclisti,non vado in salita perché la bici pesa 7,5 kg e il mio amico che mi passa ne ha una da 7,2 e il caampione del condominio una da 6,8.
In fondo la bici è il nostro giocattolo e fra un uomo e un bimbo la sola differenza è proprio il costo dei giocattoli
Il mio wilier escape è stato comprato a settembre 2009 è ha circa 16-17000 km (non so dirti con precisione poiché parte dei km sono stati fatti con un altra bici) e sinceramente non noto comportamenti sostanzialmente diversi: la rigidità mi sembra simile con risposta abbastanza secca e brusca - nonostante i pendenti posteriori a clessidra - sullo sconnesso delle fantastiche strade del capoluogo sabaudo e provincia.Chiedo agli esperti di questo metallo e agli utilizzatori a lungo termine di bici in alluminio, se si può pensare che un telaio in alluminio possa essere resistente nel tempo e conservare le proprie caratteristiche meccaniche.
Se così fosse potrebbe essere la soluzione per chi predilige una risposta efficace in termini di reattività e una buona affidabilità a lungo termine: infatti io, per mio evidente preconcetto, poco mi fido del carbonio, o meglio sarebbe dire di quello commerciale, anche perché eventuali danni o cricche non sono visibili ad occhio nudo, neppure se esperto.
Informandomi un po' ho scoperto, tuttavia, che l' alluminio essendo poco elastico conserva memoria degli stress che ha subito durante l' uso in qualche modo sommandoli fino modificare le caratteristiche meccaniche e nel caso peggiore a portare alla rottura.
Nella pratica, questa caratteristica è effettivamente presente o nell' utilizzo di un amatore medio è poco avvertibile?
I trattamenti di pre-invecchiamento cui vengono sottoposti i telai migliori per rispristinare le caratteristiche meccaniche in zona saldatura e rendere la risposta in termini di confort più accettabile hanno anche una efficacia per quanto riguarda la persistenza delle caratteristiche meccaniche del mezzo?
Ho avuto per circa due anni un blue marlin Gios, ovvero un allumino/carbonio, che ho improvvidamente rivenduto: devo dire che è stato il telaio migliore che io abbia mai utilizzato
Of Course anche il carbonio e anche il titanio ma in condizioni d'uso normali, senza incidenti, scongiuri del caso a parte.Ho un telaio in alluminio da otto anni. Avrà.... Bo.. Ma tanti tanti km. Almeno un 50 mila, se non di piu. Solo questo anno ho "sentito" che sta perdendo rigidità. Prima era più, diciamo, scorbutico. Cmq montata c'è anche una forcella look in carbonio/ alluminio, vecchia più della bici ed ancora non si è frantumata. Tutto si rompe e tutto dura. Ho visto anche bici in titanio rotte, quindi...
Fossi in te andrei di acciaio. Su misura poi..alluminio no,in genere più secco, ma cmq non definitivo.. Anche a me il titanio non piace, anche se ho visto dei bei lavori. ( io sono tornato all acciaio...)of course anche il carbonio e anche il titanio ma in condizioni d'usop normali, senza incidenti , scongiuri del caso a parte.
Sto x farmi un telaio su mnisura e sono indeciso fra acciaio e alluminio ..il titanio.. be: prima non mi piace il colore poi costa troppo e secondo me rimane morbido
Io sono in contatto con vetta, onestissimo ed esperto: mi ha proposto una realizzazione in tubazioni spirit, però sul sito ho visto che fa anche alluminioFossi in te andrei di acciaio. Su misura poi..alluminio no,in genere più secco, ma cmq non definitivo.. Anche a me il titanio non piace, anche se ho visto dei bei lavori. ( io sono tornato all acciaio...)
Fossi in te andrei di acciaio. Su misura poi..alluminio no,in genere più secco, ma cmq non definitivo.. Anche a me il titanio non piace, anche se ho visto dei bei lavori. ( io sono tornato all acciaio...)
Si ma la maggior inefficienza della risposta dell' acciaio è compensata dalla possibilità di cucire addosso la bici, inoltre le geometrie contribuiscono a determinare la risposta tanto quanto il materiale se non di più.Adoro l'acciaio ma se si vuole una bici con cui esprimere potenza e prestazioni è il materiale meno efficace.
Forse con particolari tubazioni inox si ottiene una buona rigidità ma secondo me alluminio e carbonio rimangono sempre una spanna sopra, il carbonio ha anche il vantaggio di essere comodo oltre che prestazionale.
Il titanio è un materiale particolare, può essere comodissimo o rigidissimo a seconda del tipo di tubazioni utilizzate.
Ha il vantaggio di essere inattaccabile dalla corrosione e agenti esterni.
Per quel che riguarda l'alluminio il grande vantaggio è il prezzo molto competitivo, però bisogna essere fisicamente "a posto" perché con le buche e le vibrazioni non perdona e chi ha problemi fisici (tipo ernia al disco) con l'alluminio rischia di patire dolori.