Non ho mica ben capito. Per te quello che manca sono solo qualche piacere della vita? Ma perché le libertà in cosa altro consistono? Il divieto di andare a trovare mia madre se siamo in più di 6 è un piacere della vita?
L'impossibilità di lavorare è un piacere della vita? Molti gli si sta vietando di lavorare e ancora non hanno capito e insistono. Ora voglio ammazzare tutti quelli che campano con la stagione invernale perché non sono capaci di far rispettare una serie di regole necessarie e quindi tutto chiuso ( ora vogliono che i paesi confinanti facciano altrettanto, sennò tutti vanno al di là del confine).
L'impossibilità di andare a scuola (in sicurezza) è un piacere della vita?
Sono sempre più convinto che queste privazioni (gravi) stiano sempre più diventando come la norma sulla quale si può soprassedere.
Alternativa? Prevenzione. Tamponi a tappeto della popolazione che costano meno del bonus bici. Poche semplici regole, e rispettate senza se e senza ma. Poche e ferree.
Invece no, andiamo avanti a mettere la gente sul lastrico, pensando che avanti a ristori e bonus (che chissà da dove vengono) si riesca ad andare avanti. A me sembra proprio un addà passà a nuttata….e tanta gente ci si sta pure abituando dicendo come fai tu "ma si, sono cose voluttuarie e poi è per poco". A me sembra che invece si navighi a vista. Gravemente a vista, senza uno straccio di piano a medio/lunga scadenza né in fatto di Covid e né in fatto di economia.
Ecco, questo è un flame, uno dei tuoi, se mi permetti, visto che con te sono sempre stato sincero e ho comunque stima di quello che dici, credo di poterlo dire.
Lo sai bene a cosa mi riferisco: mi riferisco a quelli che non posso più fare l'aperitivo, quelli che in bici solo in gruppo, quelli che il centro commerciale è un modo di passare la giornata, quelli che si organizzano per il trekking fuori comune in 40 persone perché non possono farsi una passeggiata tranquilli e da soli nella propria città, quelli che non posso più fare il compleanno, la festa di qua e di là, il ristorante la domenica, la pizza il sabato sera con gli amici, etc. etc. Per me queste modalità non rappresentano l'esercizio delle proprie libertà, ma un'altra cosa: fattene una ragione. Il resto che dici, sulla libertà di studio, sulla sicurezza economica, sull'importanza del lavoro, lo condivido, ma dovresti averlo capito: non è questo in discussione.
Se posso dirti mia madre che è anziana ed è in un altro comune lo scorso anno si è preso il fuoco di Sant'Antonio, per mesi, visto che è molto contagioso, sono stato lontano e ci siamo sentiti solo al telefono, non potendo fare Natale insieme e nemmeno la festa di Santa Lucia che è il suo onomastico, a dicembre, e a cui lei tiene molto; poi quando la malattia era passata è arrivato il lockdown, e abbiamo aspettato maggio per rivederci. La volta precedente era stato agosto dell'anno prima, per darti un'idea, di quanto tempo sia passato.
Anche questa volta, sia a Santa Lucia che a Natale, temo che andrà come lo scorso anno, ma per fortuna lei sta bene.
Non mi sono lamentato allora di una presunta mancanza di libertà, né mi lamenterò ora.