Miiii! Io ho il problema opposto: non sono abituato a gestire in bicicletta la respirazione in modo diverso da quella ritmica imposta dal nuoto: tendo ad andare a tutta da subito.
Risultato: in bici devo necessariamente fare il "diesel".
Ma veniamo al tuo quesito: in quale degli stili hai difficoltà di respirazione?
Non credo siano il dorso (respirazione pressochè libera), la rana o il delfino (farfalla) che hanno delle cadenze di respirazione ben definite.
Perciò suppongo che il tuo problema con il ritmo della respirazione sia dovuto al fatto che nuoti a stile libero con la testa poggiata sull'acqua e che faccia nuoto di fondo e non scatti.
L'inspirazione "normal" (nella sua versione che dovrebbe essere più o meno istintiva), avviene girando la testa alternativamente sulla destra e sulla sinistra ogni tre bracciate (cd. respirazione bilaterale) quando si è in fase di recupero delle stesse (cioè quando concludi la trazione da dietro e riporti il braccio in avanti fuori dall'acqua).
La velocità dello spostamento in avanti, crea una specie di piccola depressione nell'acqua in corrispondenza della testa che consente di girare quest'ultima di pochissimo.
L'espirazione avviene con la testa posata sull'aqua nell'intervallo tra la prima e la terza bracciate (ogni tre bracciate, l'intervallo tra le respirazioni è un buon compromesso per evitare da una parte il debito di ossigeno dei muscoli e dall'altra consente un'andatura ed un assetto pressochè regolari).
Lo schema del ciclo di respirazioni su bilaterale è il seguente:
sinistro - destro - sinistro (respirazione) - destro - sinistro - destro (respirazione) e così via.
Con un po' di concentrazione, almeno all'inizio, questo dovrebbe consentirti di prendere un ritmo tale da controllare la respirazione.
Se ti trovi male, puoi respirare ogni quattro bracciate sempre sullo stesso lato.
Non è conveniente fare meno di tre bracciate per ciascuna respirazione: lo scopo è stabilizzarla dandole un certo ritmo (per il fondo) in modo da condizionare il cuore a mantenere un ritmo ottimale (al massimo al 90% della soglia).
Aumentare il numero di bracciate tra una respirazione e l'altra (io sui 100 m s.l. in assetto gara arrivavo a farne una ogni 13) lo si fa solo per aumentare la velocità complessiva nelle frazioni brevi (e il cuore ti va irrimediabilmente e brutalmente sopra soglia) perchè la respirazione ti rallenta notevolmente la bracciata.
Un esercizio classico per acquisire il ritmo della respirazione (tipico da scuola nuoto) è quello di aggrapparsi con le mani al bordo della vasca, inspirare, sempre con le mani aggrappate mettere la testa sotto il pelo dell'acqua, espirare lentamente contando - lentamente - fino a 6/10, facendosi durare l'aria per tutto quel tempo in modo da arrivare al momento dell'emersione nella fase immediatamente precedente a quella della successiva inspirazione.
Non so se sono stato chiaro, ma se ti serve sapere qualcos'altro, chiedi pure: ho praticato nuoto agonistico per una vagonata di anni
(accidenti a me, se solo avessi scoperto prima il ciclismo
).
P.S. Ha mai notato che i nuotatori alle gare si trattengono a lungo in acqua dopo le gare? E' perchè dopo uno sforzo intenso quale quello richiesto da una frazione breve, quasi non si riesce a stare in piedi, a causa dello sforzo che per circa un minuto ha mandato il cuore improvvisamente e brutalmente soprasoglia e i muscoli in forte debito di ossigeno
.