Premesso che questa discussione sta diventando illeggibile con ragionamenti di cui non si riesce a seguire la logica, da fedele cliente Pinarello vi segnalo che nel sito Pinarello, tutta la vicenda F12 è illustrata in maniera quasi equidistante tra disk e rim (a smentire che ci sarebbe un interesse a spingere verso rim) tanto è vero che troverete una simpatica slide che ha mezza disk da una parte e mezza rim dall'altra. Spostando il mouse si aumenta la percentuale di immagine rim o disk, e il commento è che hanno messo il cliente nella condizione di scegliere. Poi però, se guardate bene, i disegni preparatori della F12 (o meglio ancora se quelli fossero quelli che si vuol far credere essere i disegni preparatori) hanno i dischi...
Io credo che la posizione di Froome (che pure è il mio corridore preferito e non solo come atleta ma come persona) costituisca un piccolo problema in questa storia del disco (piccolo perché secondo me in ambito pro gli si da meno importanza di quanto non si stia facendo qui, come dimostra il fatto che, dopo un paio di anni, il gruppo sia abbastanza ben equilibrato tra le due scelte, il che non sarebbe se ci fosse una superiorità e non una semplice alternativa). Froome rappresenta ancora il 90% dell'immagine Ineos/Pinarello e nella sua posizione se per lui l'alternativa è rim, rim ha da essere (ripeto, alternativa e non superiorità e su un aspetto non decisivo). E, poiché una squadra che non voglia problemi deve fare, in questo caso specifico per ovvi problemi logistici, una scelta uguale per tutti, la scelta di Froome è quella che vale per tutti.
Poi magari, tra due anni, Froome si ritira, Bernal diventa il riferimento e magari preferisce i dischi e Ineos/Pinarello da a tutti i dischi.
Qualcuno ha giustamente citato le corone asimmetriche di Froome.. Ancora una alternativa e non una superiorità (come quasi tutte le soluzioni nel ciclismo) ma, guarda caso, siccome quell aalternativa non pone problemi di logistica, il resto del team pedala con corone rigorosamente tonde, lasciando a Frrome la sua preferenza. Lui furbo e gli altri scemi? No, solo adattamento a esigenze differenti.
P.S. Aggiungo solo una considerazione. Nonostante si chiami ciclismo, è sintomatico quanto poco si parli delle biciclette nelle cronache televisive (di tutte le reti, nazionali e internazionali) benché il mercato oramai sia miliardario e non certo per non favorire questa o quella marca (nell'automobilismo non ci si pongono problemi simili, anzi...) Il fatto è che, come già qualcuno ha scritto, sulla bici si può limare l'1% di quello che si può limare con la preparazione atletica e psicologica. Ma nessuno di voi si accorge che da una uscita all'altra su uno stesso percorso possiamo avere differenze di rendimento di svariati km/h di media? E non è questione di amatori, perché vediamo fior di campioni sembrare Jeckill e Hide da un giorno all'altro. Per cui, il tune up della bici è importante, ma senza esagerare rispetto ad altri fattori e molte soluzioni hanno pro e contro che rendono la scelta, come dicevo, solo una alternativa.