Dovrei riportare questo post in altro thread dove lo scrivevo ma nessuno ci credevaCon la seconda domanda hai risposto sia alla prima che alla seconda
Il limite è metabolico/efficienza = il limite è la resistenza/capacità aerobiche non forza nelle attività/gesti/sforzi SUBmassimali. Leggi bene la conclusione del capitolo sopra.
Se forzatamente andiamo ad attivare altri muscoli rispetto a quelli già ottimali per quel gesto (e la pedalata non è un gesto tecnico perché siamo vincolati a 2 leve...) a parità di sforzo (metabolismo) incrementa l'inefficienza. L'efficienza nel ciclismo/pedalare è circoscritta a una ristretta finestra (circa 22-25%...significa che solo 1/4 dell'energia biochimica diventa lavoro meccanico).
Forzare un'azione di richiamo si traduce in 2 risultati = o minor potenza per unità di tempo (precoce affaticamento) o un maggiori dispendio sostenibile per meno tempo. Il secondo scenario è accettabile solo per brevissime espressioni di potenza; come indicato nella schermata libro.
I muscoli della catena posteriore della coscia (bicipite femorale, semitendinoso e il semimembranoso) sono muscoli "più" piccoli rispetto a quelli prevalenti nell'azione di pedalata (rimando ancora al libro sopra per più dettagli) e quindi più affaticabili e meno resistenti = meno adatti ad un'azione continuativa e ripetuta come è il pedalare per minuti o ore. Se lo scopo è pedalare per pochi secondi e meno di un minuto ....tutto è reclutato = massimo reclutamento muscolare e il limite della performance si sposta da capacità aerobiche a forza massimale/esplosiva.
Non perchè io sia un genio.. ma perchè lo avevo già letto in PubMed.