Concordo che le dichiarazioni che uno che riveste il suo ruolo possano essere definite inopportune. Del merito di quel che ha dichiarato, risponderà lui, io la mia idea ce l'ho e per stavolta me la tengo per me, tanto in un senso o nell'altro scatenerebbe qualcuno che non è d'accordo. Credo che lui si riferisse fondamentalmente ai prò, quindi non agli amatori, fra i quali sono fermamente convinto che la maggior parte sia ancora pulita. Dubito che qualcuno di quelli a cui si riferisce (i prò) possa sentirsi "ingiustamente" implicato tanto da muovergli causa con una benchè minima possibilità di successo.
Non concordo assolutamente con chi dice che se la pensa così dovrebbe dimettersi perchè ha fallito. Le regole non le fa lui, i controlli antidoping non li fa lui, in laboratorio a migliorare le tecniche di investigazioni non ci va lui.
Lui, quando gli arrivano le carte sulla scrivania deve solo valutare se può sensatamente dimostrare che l'atleta a cui quelle carte si riferiscono è colpevole di qualche cosa, sulla base di quelle leggi che non ha fatto lui.
Un p.m. (è il suo ruolo) non è mica responsabile se una legge gli impone di scarcerare un omicida se non sussiste un pericolo di fuga, reiterazione dei reato ecc.ecc.. Un finanziere non è mica responsabile se a tizio caio e sempronio viene concessa la possibilità di fare condoni concordati ecc.ecc. per pagare 1/10 di quello che avrebbe dovuto......
Torri deve solo fare al meglio il lavoro per cui è stato messo lì cercando di farlo al meglio con gli strumenti che solo altri gli possono dare. Possiamo discuterne se lo faccia al meglio o meno; molti penseranno di no, altri penseranno di sì, ma ciò non attiene alle sue dichiarazioni di cui stiamo qui discutendo. Non attribuirei alle sue parole responsabilità che queste non hanno. Se il mondo del ciclismo è nel fango (e questo sarà pure un dato oggettivo), non diamo le colpe alle parole di Torri o alla sua presunta inoperosità. Diamo la colpa a chi il fango ce lo porta sommergendoci, quindi a noi ciclisti in primis. trovo stucchevole mettere sempre in mezzo gli altri sport, calcio in primis. Mal comune non è mezzo gaudio e finiamola di urlare al complotto contro il ciclismo. Il complotto per me non c'è, è solo e soltanto grande responsabilità dei praticanti, dal 1 al mondo (Contador, guarda che caso) proseguendo per troppi altri, se anche l'ultimo degli stupidi ci addita come tutti dopati, compresi noi amatori.
Rimedio? Spegnere la televisione. Non guardiamoli, non seguiamoli sulle strade, non bagnamo il
fondello se incontriamo qualcuno di loro o se qualcuno di loro è alla partenza in qualche nostra GF. Calando l'interesse mediatico, calano i soldi in ballo e magari cala anche la corsa al guadagno ed alla gloria che comportano tanti comportamenti dissennati. So che è un'utopia irrealizzabile....talmente irrealizzabile che infatti il fenomeno doping appare tutt'altro che in via di ridimensionamento e, su questo concordo con Torri, non estirpabile.
Quanto agli amatori dopati.....beh se ne parla nel 3d di Alessandr, inutile ripeterci qui.
P.S. Dimenticavo: Torri non ha detto di liberalizzarlo, ma solo che sarebbe il caso di farlo
qualora ciò non fosse dannoso per la salute.