News Tragico incidente in gara a Castelfidardo

golias

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PS: non perchè non sia vero in certi contesti, ma perchè è sbagliato, lo spirito sportivo è un'altra cosa, e comprende il rispetto dell'avversario
Questo nel contesto moderno.. nei tempi andati non era propriamente così, la cultura del rispetto è giovane se confrontata alla storia dello sport.
Comunque convenzioni sociali.. nel reale la competizione porta a questo in sostanza quindi non è una stronzata, semmai lo sono certe convinzioni attuali.
 

Lumi

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"Non ricordo chi" ha detto una colossale stronzata

PS: non perchè non sia vero in certi contesti, ma perchè è sbagliato, lo spirito sportivo è un'altra cosa, e comprende il rispetto dell'avversario

PPS: e comunque in questo caso parliamo della gara del prosciutto di Castelfidardo, non di sport serio
Mi autocito e correggo, ho trovato l'articolo dove Orwel esprimeva questi concetti, non certo per elevarli a esempio, ma piuttosto per ripudiare il concetto di sport competitivo, in quanto portatore di violenza

 

pedalone della bassa

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Vero che è disonesto, ma gli incidenti nelle gare accadono, e accadranno sempre, a prescindere dalle responsabilità

e quindi, non facciamo nulla per diminuirne il numero e/o la pericolosità?
già me lo immagino, un genitore che porta un bimbo nella sua squadra e lei dice:" eh signori, comunque sappiate che in gara gli incidenti capitano e sempre capiteranno"
beh, complimenti
 

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A me veramente sembra che la discussione non sia tanto sulla condanna del ragazzo, quanto sul fatto che certi comportamenti (usare il marciapiede per guadagnare o non perdere posizioni) siano da considerare normale dinamica di gara o se vadano evitati/prevenuti/sanzionati.

Mi sembra strano che non si riesca a raggiungere una condivisione su questo, basterebbe il regolamento UCI, ma per qualcuno la consuetudine e la furbizia sembrano prevalere su regolamento e comportamento sportivo.

ma vuoi mettere l'importanza di fare podio o addirittura vincere la coppa "pinco pallino del quartierino" che bellezza!!!!!!!
così poi i DS o altri si possono anche far belli e dire "visto, qui si vince, venite a correre qui che diverrete il nuovo Cipollini"
:cry
 
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Iena1975

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e quindi, non facciamo nulla per diminuirne il numero e/o la pericolosità?
già me lo immagino, un genitore che porta un bimbo nella sua squadra e lei dice:" eh signori, comunque sappiate che in gara gli incidenti capitano e sempre capiteranno"
beh, complimenti
Rovesciamo la domanda, Lei cosa farebbe per aumentare la sicurezza?
 

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Rovesciamo la domanda, Lei cosa farebbe per aumentare la sicurezza?

io non lavoro nel settore. se ci lavorassi, e non avessi idea ne riuscissi a garantire la sicurezza, avrei l'accortezza di fare altro.

nel mio piccolo, con bambini, ho avuto solo l'esperienza, ahimè di un solo anno, di allenare a pallacanestro dei ragazzini. alla seconda partita, ne abbiamo mandati 3 negli spogliatoi (e poi parlato con i loro genitori) solo per il fatto di aver "sfottuto pesantemente" gli avversari. se avessi visto situazioni di pericolosità per la salute...... non avrei fatto spallucce e detto "eh, ma capita dai"

nella fattispecie: vedo pratiche corrette? vado dai giudici di gara a farlo presente. non mi ascoltano, lo segnalo ad un "organo superiore" (FCI provinciale, Regionale o altro ente)
 

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Pedivella
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"Non ricordo chi" ha detto una colossale stronzata

PS: non perchè non sia vero in certi contesti, ma perchè è sbagliato, lo spirito sportivo è un'altra cosa, e comprende il rispetto dell'avversario

PPS: e comunque in questo caso parliamo della gara del prosciutto di Castelfidardo, non di sport serio
Va bene tutto, ma non si può dire che non era una corsa di sport serio, li il livello era simile a quello di alcune corse prof che si vedono alla tele...
Questo ovviamente non cambia di una virgola tutto il resto, ma se si considera corsa del prosciutto una corsa di u23 non ci siamo.
 
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Va bene tutto, ma non si può dire che non era una corsa di sport serio, li il livello era simile a quello di alcune corse prof che si vedono alla tele...
Questo ovviamente non cambia di una virgola tutto il resto, ma se si considera corsa del prosciutto una corsa di u23 non ci siamo.
Sì la mia era un'iperbole per sottolineare la sproporzione tra la competitività esagerata fine a se stessa e cosa c'era in palio nella gara, diciamo che era una gara di una categoria minore che non valeva la vita di una persona (neanche il TdF la vale, beninteso)
 

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io non lavoro nel settore. se ci lavorassi, e non avessi idea ne riuscissi a garantire la sicurezza, avrei l'accortezza di fare altro.

nel mio piccolo, con bambini, ho avuto solo l'esperienza, ahimè di un solo anno, di allenare a pallacanestro dei ragazzini. alla seconda partita, ne abbiamo mandati 3 negli spogliatoi (e poi parlato con i loro genitori) solo per il fatto di aver "sfottuto pesantemente" gli avversari. se avessi visto situazioni di pericolosità per la salute...... non avrei fatto spallucce e detto "eh, ma capita dai"

nella fattispecie: vedo pratiche corrette? vado dai giudici di gara a farlo presente. non mi ascoltano, lo segnalo ad un "organo superiore" (FCI provinciale, Regionale o altro ente)
Sono cose che si fanno, e ogni società nel "loro" piccolo, fanno il possibile perché si rispettino i regolamenti. Nel giovanile si cerca con discipline diverse dalla strada (pista e simili) ad insegnare agli atleti a prevenire, e gestire quelli che sono gli imprevisti in gara e fuori gara, si migliora la tecnica di guida ecc..Però più che istruire, formare, non si incentiva a fare i furbi. I vari comitati regionali, interpretano a loro modo le regole su transenne ecc.. ci sono quelli più restrittivi e quelli "al limite del regolamento" per ottenere l'abilitazione alla gara, insomma la solita gestione all'italiana. Statisticamente, e aggiungerei per fortuna, drammi come quelli della discussione, sono rari (non dovrebbero proprio esistere a dirla correttamente), se rapportate al numero di gare che vengono svolte, perché gli atleti, hanno anche un cervello, non solo gambe. Ma allo stesso tempo, garantire che non ci saranno mai incidenti (intesi come cadute o simili, questo intendevo nel post precedente), è utopico.
 

EliaCozzi

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L'emorragia interna non la puoi diagnosticare sul campo, il serissimo pericolo di vita è se l'individuo non respira autonomamente o peggio è senza battito, lì bisogna intervenire, l'ideale sarebbe avere nozioni di BLS.
non fare nulla quando un cuore non batte (ed ovviamente i polmoni non lavorano) per paura di fare danni alla schiena non è un supporto alla vita perchè in pochissimi minuti si potrebbe avere un morto con una buona schiena.

Spero di aver reso l'idea, l'ideale sarebbe che ogni cittadino abbia nozioni di BLS (per la legge italiana basta aver chiamato il numero delle emergenze e per il resto si può stare a guardare), non vorrei aver scatenato un nuovo ramo della discussione e non vorrei che proseguisse, solo che caso per caso vanno esaminate le priorità.
Condivido quello che scrivi. Probabilmente non sono stato chiaro nello scrivere quello che avevo in mente. Per emorragia intendevo una esterna, cioè una consistente ed evidente perdita di sangue.
Chiaro che in arresto cardiaco o mancanza di respiro (imminente e serissimo pericolo di vita) si dovrebbe provare a fare di tutto, ivi compreso voltare il corpo e provare a rianimarlo.
Nello specifico, mi pare di aver visto dal filmato che il ciclista fosse in qualche modo "mobile", quindi sarebbe stato meglio evitare di toccarlo. Fatto salvo, ovviamente, che non ho riscontro che la persona intervenuta fosse più o meno competente per tale attività.
 
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Sì la mia era un'iperbole per sottolineare la sproporzione tra la competitività esagerata fine a se stessa e cosa c'era in palio nella gara, diciamo che era una gara di una categoria minore che non valeva la vita di una persona (neanche il TdF la vale, beninteso)
Per me la competitività deve essere la stessa sia in una corsa di prof che in una corsa under.
È molto più facile eccedere da under in una corsa qualsiasi che hai 20 anni, rispetto a un prof che si gioca il tour a 30 con famiglia ecc...
Per quanto sempre sbagliato rimanga.
Anche perchè se certi comportamenti li adottano i prof e vengono spesso tollerati (sbagliando) dalle giurie, è molto difficile disincentivare tale comportamento nelle altre categorie aldilà di quello che dice il regolamento. Questo all'atto pratico, se cominci a fare la caccia al marciapiede tra i pro dove hai i mezzi per poterlo fare, vedi che piano piano cambia per tutti.
Un po' come è successo per il lancio delle borracce all'inizio.
 

harlos

Pignone
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colnago master ol. record + paletti meteor record 1988 + leonino record 1977+ SCAPIN S8+COLNAGO EPS
Ok, diciamo che è chiaro che sul marciapiede non si possa andare, anche se in condizioni di sicurezza e senza che ci sia un vantaggio è probabile che molte volte si chiuda un occhio. Qui a 400 metri dall'arrivo la sicurezza non c'era, ovviamente. L'unica cosa che resta poco chiara a questo punto è se dove è salito ci fosse comunque un rialzamento tale da essere considerato marciapiede, oppure se la strada torna piatta per un tratto (e in quel caso il ciclista che arriva e che ha la visuale coperta dagli altri potrebbe pensare che il marciapiede sia finito e ci sia un allargamento della carreggiata).

Presumo che per essere sicuri di non trovarsi in queste situazioni i velocisti debbano visionare gli ultimi chilometri metro per metro. Chiedo a chi fa gare, sia amatoriali che professionisti, è pratica comune visionare carreggiate e varchi negli ultimi chilometri (o almeno ultime centinaia di metri) oppure lo fanno solo i perfezionisti? Se un ciclista avesse visionato quel tratto ad esempio, avrebbe capito che lì c'era un falso varco che finiva subito in un marciapiede.
Sembra per i passi carrai vi sia una delimitazione tratteggiata a bordo carreggiata, comunque era un circuito e di lì passano diverse volte...
 

harlos

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scusami, pensavo che dicessi il contrario, quindi giudici sufficienti e nessuno per tot giri ha visto i corridori salire sul marciapiede, o i giudici sono conniventi con una pratica vietata dall'uci o non sono sufficienti o non sono in grado di giudicare una manovra pericolosa, quindi vanno esclusi dal giudice gare di ciclismo,
però ritorniamo sempre li, se devo applicarti delle sanzioni per farti capire che quello che stai facendo è sbagliato vuol dire che nessuno ti ha mai insegnato che quella manovra è sbagliata, si ritorna all' insegnamento che si da ai ragazzi,
come la giri la bruci sempre questa frittata,
"come la giri la bruci sempre questa frittata": bellissima!
 

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Per me la competitività deve essere la stessa sia in una corsa di prof che in una corsa under.
È molto più facile eccedere da under in una corsa qualsiasi che hai 20 anni, rispetto a un prof che si gioca il tour a 30 con famiglia ecc...
Per quanto sempre sbagliato rimanga.
Anche perchè se certi comportamenti li adottano i prof e vengono spesso tollerati (sbagliando) dalle giurie, è molto difficile disincentivare tale comportamento nelle altre categorie aldilà di quello che dice il regolamento. Questo all'atto pratico, se cominci a fare la caccia al marciapiede tra i pro dove hai i mezzi per poterlo fare, vedi che piano piano cambia per tutti.
Un po' come è successo per il lancio delle borracce all'inizio.
Io penso che se si insegna il rispetto delle regole e degli avversari dalle giovanili poi viene più facile che tutto il movimento le segua, inclusi i prof che sono la punta dell'iceberg e la vetrina più visibile dello sport. Poi sono d'accordo con te che se un prof fa una scorrettezza e non viene corretto/sanzionato è di esempio negativo per i giovani, ma mi sembra non capiti spesso per fortuna ad alto livello di assistere a grosse scorrettezze e quando succede non vengono lasciate passare (ci fu quel caso l'anno scorso di un ciclista che spinse contro le transenne un altro corridore in volata, quasi uccidendolo, ma venne sanzionato a dovere se non sbaglio)
 

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Io penso che se si insegna il rispetto delle regole e degli avversari dalle giovanili poi viene più facile che tutto il movimento le segua, inclusi i prof che sono la punta dell'iceberg e la vetrina più visibile dello sport. Poi sono d'accordo con te che se un prof fa una scorrettezza e non viene corretto/sanzionato è di esempio negativo per i giovani, ma mi sembra non capiti spesso per fortuna ad alto livello di assistere a grosse scorrettezze e quando succede non vengono lasciate passare (ci fu quel caso l'anno scorso di un ciclista che spinse contro le transenne un altro corridore in volata, quasi uccidendolo, ma venne sanzionato a dovere se non sbaglio)
Ce ne sono tantissime ad ogni corsa di escursioni sul marciapiede molto simili a quella del ragazzo.
La differenza è che non venendo sanzionate e non causando spesso alcun tipo di incidenti si dimenticano in fretta.
E sono anche forse più pericolose considerando che quasi sempre i pro corrono in linea...
Lo stesso discorso vale per jacobsen e gronewengen se è loro che intendi, non ricordo bene la scena ma colpi del genere in volata ce ne sono a decine in ogni corsa poi ovvio che ogni tanto accade il fattaccio. In quel caso forse il discorso è leggermente diverso perchè non si mette in pericolo l'incolumità degli spettatori, ma solo dei corridori stessi. Infatti chi va a fare la volata è disposto a correre quei rischi, motivo per cui mezzo gruppo (guardate le interviste) ne sta fuori e dice che i velocisti devono essere un po' matti e hanno ragione secondo me.