eocman
Apprendista Velocista
- 22 Novembre 2009
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- Bici
- Trek Madone 7.s 2^series H2 - Red 22 - Enve - Garmin Vector
Nella pratica le innovazioni discendono da un errore perché seguire processi e teorie conosciute non ti apre nuove strade. Normalmente se sai dove andare ad intervenire per raffinare, correggere, migliorare, sostituire, non innovi ma tutto al più rendi maggiormente efficace un processo già esistente.Il principio teorico è ciò che guida l'applicazione, ed applicabilità e validità della stessa sono conseguenza della sua congruenza con la teoria. E siccome per capire cosa ha importanza dal punto di vista pratico occorre saper individuare cosa non ha importanza, direi che la conoscenza della teoria è un passaggio obbligato.
Apprezzo il tuo spirito, ma per poter pensar ad altre e diverse (quindi mi sembra di intendere sostanzialmente nuove... correggimi se sbaglio) applicazioni pratiche è necessaria una conoscenza approfondita delle applicazioni usualmente adottate e della teoria che c'è dietro, per poter capire se e dove andare ad intervenire per raffinare, correggere, migliorare, semplificare, sostituire. Quindi l'esperienza assume importanza quando va ad affiancare una conoscenza di cui si dispone.
Sono gli schemi conosciuti e che ci danno sicurezza che ci fregano.
Ho postato poco tempo fa questo articolo:
"La considerazione dell'errore in azienda è generalmente legata alla valutazione di attività operative e di processo, in cui la cultura della qualità globale ci ha abituato a prevenire l'errore, cercando di evitarlo. Tuttavia, nei processi di innovazione, molti autori mettono in risalto come l'errore debba essere considerato parte del percorso innovativo e, dunque, dotato di valenze positive.
Infatti chi innova procede per errori. Pensiamo a Galileo Galilei, il primo a introdurre formalmente il metodo di indagine scientifico, che consiste prima nella formulazione di unipotesi poi nella ricerca di conferme.
Se la tesi non trova riscontro, si ricomincia daccapo. Si procede dunque per tentativi! Quando cerchiamo una soluzione a un problema è riduttivo dunque parlare di errore: si tratta piuttosto di un errare tra possibili soluzioni.
Un esempio? La nascita del Post-It. Nel 1968 uno dei ricercatori dellazienda, Spencer Silver, stava cercando di mettere a punto un adesivo ultraforte. Durante uno degli esperimenti creò invece una colla particolarmente debole. Anziché buttarla e dichiarare il fallimento, la affidò ai propri colleghi sperando trovassero una possibile applicazione. Qualche anno dopo, uno di questi, tale Art Fry, si ricordò della capacità di questa colla di aderire alla carta anche dopo essere stata più volte staccata. Nacquero così i famosi foglietti gialli.
Qual è stato il passaggio in più che ha fatto linventore delladesivo per i Post-It? Ha condiviso con i propri colleghi il tentativo di creare una speciale colla! E, di fatto, la sua mancata invenzione è stata proprio alla base di un nuovo prodotto."