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Inizia la nuova stagione di Wout Van Aert

Dopodomani si correrà la Omloop Het Nieuwsblad, prima classica del pavé dell’anno che inaugura la stagione europea. Al via ci sarà Wout Van Aert (Jumbo-Visma) assieme agli altri favoriti specialisti di queste gare: Asgreen, Sagan, Colbrelli, Hayter ed altri.  Per Van Aert si tratta non solo della prima gara su strada della nuova stagione, dopo le ultime deludenti gare della scorsa (7° alla Roubaix, 11° al mondiale), ma della prima gara del nuovo corso intrapreso, ovvero un gruppo di compagni per le classiche più competitivo grazie all’innesto di nuovi elementi. Un gruppo classiche della Jumbo che consterà in Tosh Van Der Sande, Tiesj Benoot, Nathan Van Hooydonck, Mike Teunissen e Christophe Laporte al servizio di capitan Wout.

Inoltre per quest’anno è cambiata tutta la preparazione invernale, che si è basata maggiormente sul creare una base di resistenza, come spiega lui stesso in un’intervista al Wielerfits:

Di solito si cerca prima di ottenere la base di fondo il più ampia possibile per poi aumentare gradualmente l’intensità da gennaio. Tuttavia, a causa del ciclocross, quell’intensità per me arrivava un po’ più velocemente, e quindi ho cercato di evitare di andare in forma troppo velocemente con una base di fondo non troppo pronta. Ecco perché mi sono concentrato sull’allenamento di resistenza e un po’ più di lavoro sugli sprint durante lo stage ad Alicante. I miei obiettivi sono più avanti in primavera, da qui la scelta consapevole di avere una base davvero ampia. Speriamo ci sia un po’ di esplosività in più dopo le prime gare, così da dare il meglio di me alla Milano-Sanremo. Voglio estenderlo sino alla Parigi-Roubaix“.

Grosso cambiamento è stato abbandonare la stagione di ciclocross, anche se i risultati ottenuti da Wout sono stati all’altezza del suo nome: 9 vittorie su 10 gare corse (ed un 4° posto dovuto ad un guaio meccanico).

Come ho appena accennato negli ultimi anni nello stage di gennaio mi sono allenato su intervalli e intensità per lavorare verso la forma migliore in vista del Mondiale. Ora l’abbiamo evitato e abbiamo impiegato molte più ore di fondo. Di conseguenza ho iniziato qui a Tenerife con una condizione di base molto migliore. Questo mi ha dato anche un beneficio mentale, infatti ho potuto allenarmi molto rilassato. Negli ultimi anni di solito era una corsa contro il tempo per essere pronto per le prime gare. Ricordo l’anno scorso: ho dovuto lottare per due settimane a Tenerife per avere quel bel feeling e ci sono riuscito all’ultimo minuto. Ora è andato tutto molto più liscio. E spero che alla fine della primavera sarò meno altalenante“.

A Tenerife Van Aert si è allenato sia col gruppo classiche che con quello da grandi giri, in particolare con Steven Kruijswijk, Rohan Dennis, Jonas Vingegaard ed il suo compagno di stanza, Primož Roglič.  Van Aert ha spiegato che il gruppo parte per intero dall’hotel Parador (in quota, sul Teide) per scendere verso il mare, dove poi ogni gruppo si allena secondo il proprio programma. E solo nel rientro “il gruppo va a pezzi”, in particolare sotto l’impulso degli scalatori (dal livello del mare all’hotel sono 2400mt di dislivello).

Van Aert ha spiegato che il lavoro non è stato fatto solo sulla bici, ma anche sceso dalla bici:  “Ora formiamo un gruppo affiatato, le tattiche sono state ponderate, le gare degli anni precedenti sono state riviste e analizzate. Si è trattato di più che non aggiungere qualche buon corridore“.

In particolare sono stati analizzati anche gli errori, come la preparazione in vista della Roubaix dell’anno scorso, con un Tour of Britain vinto (per soli 6″ su Ethan Hayter in un duello serrato sino all’ultima tappa), ma in cui ha sprecato troppe energie, trovandosi a correre la crono mondiale solo 7 giorni dopo, il mondiale su strada la settimana successiva e la Roubaix ancora una settimana dopo.

Insomma, quest’anno gli obiettivi di Wout sono chiari: Milano-Sanremo e Roubaix, ovviamente senza correre da turista le gare di preparazione, come la Paris-Nice, ma sapendo che Wout può fare tutto, ma non deve per forza cercare di vincere tutto.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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