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Polemiche sul Vortex della Sky

Dopo lavatrici personali, saponi disinfettanti per i giornalisti, camper ed altri Marginal Gains vari, per il Team Sky è l’ora di attirarsi nuove simpatie grazie al Vortex. Il nome fa il paio con quello dell’autobus della squadra, il rassicurante Death Star, ma in realtà non si tratta di cannoni laser, ma di pannelli integrati nei body da cronometro atti a creare dei vortici in alcune posizioni del corpo al fine di rendere maggiormente aerodinamico il ciclista.

“Integrati” è la parola chiave, perché qualunque tipo di artificio a questo scopo è proibito da regolamento UCI se aggiunto al vestiario. La regola (Articolo 1.3.033) nello specifico recita: “L’abbigliamento non deve essere adattato in alcun modo e differenziarsi da un uso a puro scopo di vestiario. L’aggiunta di elementi non essenziali o dispositivi è proibito.”

Evidentemente per la Sky sono integrati, mentre per la Française des Jeux e la BMC no. Tanto che un allenatore della BMC e Fred Grappe, consulente scientifico della squadra francese, hanno protestato presso l’UCI.

Grappe ha dichiarato che anche la FdJ ha testato questo tipo di vestiario in galleria del vento, e che per la cronometro di Düsseldorf stima il vantaggio ottenibile in 18-25″.

Philip Marien, capo della giuria UCI al Tour, ha dichiarato che prima della cronometro hanno convocato i dirigenti Sky ed esaminato i body, verificando che i pannelli erano integrati nel tessuto e non aggiunti , e che quindi pur comprendendo le motivazioni delle altre squadre, non hanno ritenuto di vietarli.

Evidentemente ritrovarsi con 4 corridori Sky nei primi 10 non è stato ben digerito dagli avversari, anche se Geraint Thomas ha ammesso di aver utilizzato questa combinazione anche al Giro d’Italia.

Insomma, l’operazione simpatia della Sky cominciata con il cambio di look da Darth Vader a Stormtrooper, ha ancora una lunga strada davanti a se.

 

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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