[Test] BMC Impec – Dura Ace 9000

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“Impec”, secondo BMC, è l’abbreviazione di “impeccabile”. I progettisti hanno dedicato quattro anni del proprio lavoro per giungere alla realizzazione di questo telaio. Pur non essendo una novità della Casa elvetica – il team BMC lo utilizzava già nel 2010 – il telaio Impec rappresenta ancora oggi lo stato dell’arte tecnologico per quanto riguarda il carbonio intrecciato.
Concetti come “Tuned Compliance Concept” e “Force Specific Tubing” sono innovazioni BMC che hanno permesso di ottenere maggiore stabilità, precisione, controllo, comfort di guida e che hanno avuto una importanza fondamentale per lo sviluppo della Impec.

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I procedimenti costruttivi del telaio sono essenzialmente due. Il primo è il “Load Specific Weave” (LSW), nel quale ogni singolo tubo del telaio Impec viene realizzato su misura senza saldature e con assoluta precisione durante le fasi di avvolgimento, resinatura e taglio. Il risultato è un tubo in carbonio privo di impurità, che deve essere solo verniciato, stampato e collegato con altri tubi, anch’essi realizzati mediante il medesimo processo. Nella Impec l’intero telaio è ottimizzato in funzione delle sollecitazioni specifiche cui è sottoposto. Poiché ciascuno dei suoi tubi deve svolgere compiti diversi, deve avere anche un design diverso.

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Il secondo procedimento è denominato “Shell Node Concept” (SNC), attraverso il quale i tubi del telaio vengono collegati tra loro mediante incollaggio a due semigusci, in materiale composito stampato a iniezione, estremamente resistenti ma leggeri, oltre che molto ammortizzanti. L’assemblaggio è effettuato da un robot che dispone la quantità esatta di collante bi-componente in ogni singola zona, secondo la forma e la funzione strutturale delle tubazioni. Tubazioni che non vengono verniciate, bensì sottoposte a un procedimento di finitura grafica mediante stampa a colori a tampone, estremamente resistente agli agenti ambientali e ai graffi.

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Per il 2013 il telaio Impec ha ricevuto alcune migliorie, sia estetiche sia strutturali. Le finiture dei semigusci e la loro verniciatura, poi l’incremento di rigidità di alcune tubazioni e un affinamento del processo di incollaggio delle connessioni a semiguscio, per aumentare la rigidità senza compromettere le caratteristiche intrinseche di smorzamento delle vibrazioni tipico del carbonio iniettato che compone i semigusci stessi. Infine, grazie alla sostituzione di alcuni componenti con prodotti di nuova fornitura, è stata assicurata una costanza di accoppiamento dimensionale tra scatola del movimento centrale e boccole del medesimo, onde evitare piccoli problemi riscontrati nella prima serie.

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Il telaio Impec è disponibile in cinque taglie (50, 53, 55, 57, 60) e due diverse geometrie, la “Race Fit” e la “Performance Fit”. La prima – che abbiamo provato – è assolutamente racing e corrisponde all’incirca alla bici SLR01 del team BMC, con la quale Cadel Evans nel 2010 si impose nella Freccia Vallone.
La seconda geometria è invece dotata di un tubo sella e tubo di sterzo più lunghi di 19 mm, e la distanza tra sella e manubrio è più corta di 6 mm rispetto al “Race Fit”. In questo modo si ottiene una posizione da seduti un po’ più comoda.

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Allestimento
La bici in prova (misura 55, peso rilevato 6.6 kg senza pedali) era equipaggiata con il nuovo gruppo meccanico Shimano Dura-Ace 9000 a undici velocità (pacco pignoni 11-28 e guarnitura compact 50-34), ruote in carbonio Lightweight Meilenstein con profilo di 47.5 mm specifiche per tubolare, coperture Continental Competition, sella Fi’zi:k Antares, piega e attacco manubrio Easton in carbonio (per tutti i dettagli e gli optional si rimanda alla scheda tecnica a fondo pagina).
Una componentistica allineata al prestigio e alle qualità costruttive del telaio, che si colloca indubbiamente al top della categoria racing.

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Il passaggio cavi è interno, con eventuale predisposizione per i gruppi elettronici. Mancano però i comodi registri di regolazione rapida della tensione cavi cambio e deragliatore, situati in prossimità dell’innesto tra tubo sterzo e obliquo.
Nel catalogo BMC, alla voce Impec, figurano anche le opzioni con gruppo elettronico Shimano Dura-Ace Di2 9070, Campagnolo Super Record 11 vel (sia meccanico sia elettronico EPS) e scelta ruote tra Mavic Ksyrium SLR del pacchetto di serie, Mavic Cosmic Carbone SLR e Zipp Firecrest 404, oltre che con le Lightweight avute in prova. Da segnalare anche l’esclusiva versione Impec “Lamborghini edition”, prodotta in soli 50 esemplari, con gruppo Campagnolo Super Record e ruote Campagnolo Bora Carbon Ultra Two.

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Sintesi dei test
Altezza e peso del tester: 180 cm, 70 kg (senza abbigliamento)
Bici in prova: misura 55 (tutti i dettagli nella scheda tecnica a fondo pagina)
Periodo della prova: dal 1 Aprile al 1 Maggio 2013
Uscite effettuate: 6
Tempo totale di percorrenza: 37h.42min
Distanza percorsa: 868 km
Dislivello in salita: 12.383 metri
Percorsi effettuati: misti, vallonati con salite di vario sviluppo (max 10 km) e pendenze variabili fino al 25%, con fondo stradale da asciutto a bagnato causa frequenti e improvvisi acquazzoni, tra le zone della Brianza collinare, del Triangolo Lariano, della Val Imagna, Val Taleggio e Valsassina.

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Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche riscontrate sul campo, per una sintesi immediata del profilo di questa bicicletta.

• Direzionalità
• Equilibrio ciclistico
• Maneggevolezza
• Reattività nei rilanci
• Rigidità che non penalizza il comfort
• Stabilità

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La prova
Generalmente le bici da corsa mostrano una ripartizione dei pesi difforme sui due assi, il posteriore è sempre un pochino più pesante (basti pensare al peso di pignoni, cambio, catena).
Questa Impec, invece, ha un equilibrio quasi perfetto, con l’avantreno che stabilizza l’intera bici. Ne consegue un comportamento al manubrio che offre grande precisione nell’impostazione e nel mantenimento delle traiettorie, anche in presenza di fondi sconnessi.
Il telaio è rigido quanto basta per assicurare eccellente reattività sotto sforzo, ma non penalizza il comfort sulle lunghe distanze (provato in una uscita di 202 km con 3.160 mdsl), segno della bontà progettuale BMC. Le vibrazioni sono del tutto assenti, solo la granitica forcella appare molto rigida, diretta e sensibile ai comandi imposti, come del resto è giusto che sia in un telaio spiccatamente votato alle competizioni.

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La maneggevolezza della Impec è molto buona. Al manubrio si percepisce una sfumatura inerziale che necessita un minimo di decisione quando occorre cambiare repentinamente traiettoria. Davanti non è infatti un telaio “nervoso” e ballerino, ma una struttura che regala grande sicurezza di guida e fedeltà nel percorrere le traiettorie, coadiuvato anche – nel nostro test – da una coppia di ruote straordinarie.

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Più leggere sono le ruote, migliori sono le performance in salita e accelerazione, questo è assodato. Il telaio Impec, però, si dimostra validissimo nel trasmettere a terra tutta la forza impressa sui pedali in fase di spinta, senza denunciare penalizzanti flessioni laterali.
In discesa è precisissimo, non si scompone neppure sulle asperità stradali più accentuate (buche, tombini, cordoli, dossi). In frenata – a dire il vero poco potente con il wheelset in prova – il telaio non denuncia incertezze né al retrotreno né soprattutto alla forcella, consentendo di percorrere in tutta sicurezza la traiettoria voluta, assecondando anche repentini cambi di linea senza mai tradire le attese.

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Valutazione componenti
L’elemento che più influenza le prestazioni di una bicicletta sono le ruote. Le Lightweight Meilenstein avute in prova – in versione tubolare – sono due autentiche “perle nere”. Full-carbon, profilo 47.5 mm, 20 raggi per ruota, peso 1.100 grammi effettivi, rigidissime ma docili nella risposta rispetto alle precedenti Standard, grazie alla gola del cerchio più arrotondata, che rende più semplice la gestione in curva e sui fondi sdrucciolevoli, aumentando la sensibilità di guida. Sulle asperità si comportano benissimo, consentendo traiettorie molto precise,, lontano da quella sensazione “legnosa” che forniscono alcuni wheelset ad alto profilo. La loro risposta in accelerazione è favolosa, si guadagna subito metri in un batter d’occhio. La salita diventa un piacere, si riesce a “cambiare passo” con grande facilità. E in discesa ci si ritrova ad alta velocità in pochi istanti.

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Contrariamente a molte altre ruote ad alto profilo, queste Meilenstein non sono per nulla rumorose durante la marcia (parziale merito va anche ai tubolari). Dotate di pattini freno specifici, rispondono alle sollecitazioni della frenata in maniera molto lineare e costante, ma non potente. Occorre pertanto anticipare un pochino le staccate, cercando di entrare dolcemente in curva, perché con le frenate “al limite” si arriva sempre un po’ lunghi. In compenso si esce dalle curve con velocità siderali, l’accelerazione che regalano queste ruote è fenomenale. Con il bagnato le prestazioni peggiorano appena, senza comunque mettere in difficoltà. I pattini stridono solo un pochino nel corso delle discese con frenate prolungate.
Ottima la performance dei tubolari Continental Competition, anche sul bagnato.

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Il gruppo trasmissione in dotazione è il nuovo Dura-Ace 9000 di Shimano, che tradotto vuol dire 11 velocità azionate meccanicamente. Ancora una volta i giapponesi sono riusciti a migliorare, seppur di poco, un prodotto top di gamma. Rispetto al progenitore Dura-Ace 7900, e tralasciando le ammalianti dichiarazioni filosofiche del marketing, diciamo subito che in sostanza è migliorata la cambiata (le leve necessitano di un raggio di azionamento minore per il loro spostamento, quindi meno sforzo a vantaggio della precisione), la silenziosità e fluidità di funzionamento del cambio posteriore, della catena e del pacco pignoni ha raggiunto livelli incredibili, le leve freno sono leggermente più piccole e meglio sagomate.
Inutile ribadire come un sistema a 11 velocità possa offrire una gamma di rapporti più omogenea e meglio scalata, arrivando a coprire sia le esigenze dei velocisti, sia quelle degli scalatori. Con una cassetta 11-28, accoppiata a una guarnitura compact, si va veramente dappertutto.
Ben rifinito il reggisella in carbonio, dalla forma dedicata al telaio e offset disponibile in tre misure (+5, +10, +30 mm).

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Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Nessuno.

Scheda tecnica
Telaio: BMC carbonio intrecciato senza saldature, tecnologia LSW e SNC, tubo sterzo conico, movimento centrale Press Fit BB30
Forcella: BMC carbonio a spessore differenziato, cannotto sterzo 1.1/4”-1.1/8”
Serie sterzo: 1.1/4”-1.1/8”
Curva manubrio: Easton EC90 SL3 carbonio, 31.8 mm, larghezza 420 mm (optional 400 oppure 440 mm), drop 125 mm
Attacco manubrio: Easton EC90 SL carbonio monoscocca, inclinazione +/- 5°, diametro conchiglia 31.8 mm, attacco forcella 1.1/8”, estensione 120 mm
Comandi e leve freno: Shimano Dura-Ace 9000
Freni: Shimano Dura-Ace 9000
Pattini freno: Lightweight by SwissStop
Deragliatore: Shimano Dura-Ace 9000
Cambio: Shimano Dura-Ace 9000
Guarnitura: Shimano Dura-Ace 9000, corone 50-34 (optional 53-39), pedivelle 172.5 mm (optional 170 oppure 175 mm)
Movimento centrale: KCNC Press Fit BB30, cuscinetti ceramici
Pignoni: Shimano Dura-Ace 9000, scalati 11-28 (11 vel)
Catena: Shimano Dura-Ace 9000
Reggisella: BMC integrated carbon, dimensione dedicata, offset +10 mm (disponibile anche +30 e +5 mm)
Sella: Fi’zi:k Antares (optional Arione oppure Aliante), carrello in carbonio braided
Portaborraccia: Elite Custom Race
Ruote (in prova): Lightweight Meilenstein tubular, coperture Continental Competition 700×23
Ruote (di serie): Mavic Ksyrium SLR
Misure disponibili: 50, 53, 55, 57, 60
Colorazioni disponibili: carbonio naturale con semigusci di colore bianco (in prova), oppure nero stealth, oppure rosso
Tempi di consegna: da 2 a 8 settimane, in base alla configurazione richiesta
Peso rilevato bici completa: 6.6 kg (senza pedali, misura telaio 55)
Prezzo di listino (configurazione di serie): 8.999 euro
Prezzo bici in prova: 11.499 euro

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Optional
Piega manubrio da 400, 420, 440 mm
Reggisella con offset da +30, +10, +5 mm
Sella Fi’zi:k Antares, Arione, Aliante (tutte con carrello in carbonio braided)
Gruppo Shimano Dura-Ace Di2 9070: + 2.000 euro
Gruppo Shimano Dura-Ace Di2 9070: + 2.000 euro
Gruppo Campagnolo Super Record mecc. 11 vel: + 500 euro
Gruppo Campagnolo Super Record EPS 11 vel: + 3.000 euro
Ruote Mavic Cosmic Carbone SLR: + 1.000 euro
Ruote Zipp 404 Firecrest clincher: + 2.000 euro
Ruote Zipp 404 Firecrest tubular: + 1.500 euro
Ruote Lightweight Meilenstein clincher: + 3.000 euro
Ruote Lightweight Meilenstein tubular: + 2.500 euro

BMC-Racing.com

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