Bugno: “il ciclista è l’anello debole”

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Due volte campione del mondo, vincitore del Giro d’Italia, e di 15 tappe nei grandi Giri, oggi pilota di elicottero. Gianni Bugno è stato un protagonista del ciclsimo mondiale negli anni ’90 ed ha fatto alcune esternazioni un po’ sibilline al giornale francese L’Equipe:

Bisogna criminalizzare i corridori e loro solamente?“, facendosi avvocato di un ciclismo che oggi si è “evoluto in meglio“.

Il corridore si ritrova un giorno a misurarsi col doping senza averlo voluto. Perché in questo sistema è lui l’anello debole“. Già nel 1996 assieme a Maurizio Fondriest era andato a parlare di EPO all’UCI, “ma solo l’UCI può agire, dialogando con i corridori“.

Un dialogo limitato perché “gli australiani, gli americani ed i russi, che hanno larga rappresentanza nel gruppo, non sono con noi. Non abbiamo dei corridori che contano a livello politico”. Ad ogni modo Bugno resta positivo: “facciamo progressi ed abbiamo bisogno di credere a ciò che si è fatto.”

 

 

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