Evenepoel e Vollering-show alla Liège-Bastogne-Liège

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Due vittorie di fila alla prestigiosa Doyenne per Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep). Il campione del mondo belga ha prima accelerato in cima alla côte de la Redoute per lasdciare il resto del gruppo e poi ha distanziato Tom Pidcock, l’unico corridore che lo aveva seguito, a 29 km dall’arrivo. Tom Pidcock (Ineos) e Santiago Buitraguo (Bahrain) completano il podio.

Anche questa volta è saltato il duello tra Evenepoel e Tadej Pogačar (UAE-Emirates), caduto oggi al chilometro 85 della Liegi. Pogačar sarà operato per due fratture al polso sinistro. Il corridore sloveno si è rotto lo scafoide e l’osso semilunare. Adrian Rotunno, direttore medico della squadra UAE, ha dichiarato che il due volte vincitore del Tour de France sarà sottoposto a un intervento chirurgico presso uno specialista della mano a Genk.

Giulio Ciccone primo italiano, 13°.

Terza vittoria nelle ultime tre gare per Demi Vollering (SD Worx), la quale centra freccia vallone, Amstel e Liegi di filata. Seconda Elisa Loro Borghini (Trek-SEgafredo) e terza Marlen Reusser a completare il podio con la SD Worx ad occuparne anche il gradino più basso.

Nello sprint finale a due, l’olandese non ha dato scampo alla rivale italiana e ha vinto per la seconda volta in carriera la Liegi, realizzando una storica tripletta nelle classiche delle Ardenne, che finora era riuscita solo alla connazionale Anna van der Breggen.

 

Commenti

  1. Io sto ancora rosicando. Stamattina mi sono sfondato in un giro in bici bello faticoso, negli ultimi chilometri stavo gia' pregustando un pomeriggio buttato sul divano a godermi la sfida, poi accendo la tv e sento la brutta notizia. Ma li mortacci.
  2. bicilook:


    "Le Colnago oltre che andare piano fanno anche cadere i ciclisti ?"
    Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, se fanno andare piano ti fai meno male quando ti fanno cadere :mrgreen:
  3. Comunque mai visto una frequenza così alta di attacchi da lontano e tutti andati a buon fine nelle classiche e monumento.
    Siamo decisamente in una nuova era, il solo Roglic ormai, tra i grandi, corre alla vecchia maniera
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