... Ed eccomi tornato su questo thread, ritenendo che la mia trasferta appena conclusa meriti di essere menzionata qui!
Infine ho deciso di tornare a trovarLO, s' intende Sua Maestà Re Stelvio... partendo stavolta direttamente dall' ingresso principale, Prato allo Stelvio con i suoi 48 tornanti, versante alto atesino...
Mercoledi
La partenza da Castelbello, paesino sud tirolese immerso nei meleti dove sono arrivato la sera di martedi, e di buon' ora perchè il meteo è davvero infausto e nel pomeriggio secondo le previsioni peggiorerà.. già la notte ha piovuto tutto il tempo.
Alle 7 sono in strada, sotto le nuvole e mentre pioviggina... ma non sono venuto dalla Toscana per guardare piovere da una finestra d' albergo! :rosik:
Abbandono a Laces la famosa ciclabile della Val Venosta, la Redroute, che collega Merano al Passo Resia, per imboccare la ss 38 dello Stelvio, sia per aver letto proprio qui sul forum che la statale è molto più comoda per le bdc che dopo aver consultato uno dei pochi abitanti del posto che biascicano l' italiano... e verso le 8 30 sotto una pioggerellina insistente sono all' imbocco della Corte di Re Stelvio per la seconda volta da quest' ingresso.
E anche stavolta: 25 km e lo sapevo. 48 tornanti, e lo sapevo.
Parto con andatura un po' più "allegra" di due anni fa (ma quella volta ero salito fino al Passo Umbrail da Bormio), e trovo in strada anche qualche altro collega d' avventura... o di sventura visto il tempo.
Beh vado su, Re Stelvio mi vuol rivedere.. e via su per LA salita, fino al fatidico cartello "48 esimo tornante"... e più o meno 15 km all' arrivo.
E ricomincia a piovere, nonchè a soffiare un vento che d' estivo non ha proprio nulla, ma non c' è niente di strano, questo è il saluto di Sua Maestà che vuol mettermi alla prova proprio come due anni fa, più di due anni fa... ma io sono anche più determinato di due anni fa, e anche un po' più allenato!
No, Re Stelvio, non mi impedirai di arrivare su, supero tutti i tornanti, gli ultimi a 7-8 km all' ora, supero diversi sventurati che devono rifiatare tra le insidie che il Re dispone sulla stada per la sua corte in un paesaggio meraviglioso, prima fiabesco ameno e boschivo poi lunare, desolato, montano...
e lì sugli ultimi tornanti mi accorgo che io e il Re ormai ci diamo del tu, in un conto alla rovescia spossante, quando noto che spesso al cambio di direzione corrisponde una spinta col vento, e che a ogni tornante si rifiata, si va su meglio, addirittura passando dai 7-8 orari ai 12-13!
Questa è LA salita, questa è la corte di Re Stelvio!
E sul passo, mentre i venditori di bugigattoli stendono i teli contro la pioggia, è tempo delle foto di rito e di brioche e
caffè (al vetro, e come mi fanno notare qui lo sanno cos' è, siamo in Lombardia... in Sud Tirolo mi sono dannato per far capire cosa volevo!!! :rosik:)
Re Stelvio mi accoglie e mi saluta dandomi appuntamento alla prossima volta, e lo fa facendo uscire il sole come premio per l' impresa, addirittura facendomi trovare la strada asciutta giù per la Val Mustair, in Svizzera... e graditissima sorpresa la strada COMPLETAMENTE asfaltata, come mi hanno spiegato su al bar del Passo roba di un paio di settimane fa!
Sosta a Spondigna sotto il solicello per canederli e strudel
e poi il colpo di coda del Re: imbocco la ciclabile della Val Venosta per non trovarmi sotto la pioggia in mezzo ai tir visto le nubi minacciose che stanno spuntando... e mi ritrovo in un km di sterrato a cercare di evitare la pioggia, impresa oltretutto riuscita solo in parte prima del rientro a Castelbello sotto il temporale.
117.90 km con dsl ben sopra i 2000 m.
Media 19.2, ma dal Re ci sono arrivato!
Giovedi
Dopo aver risalutato il Re l' idea è quella di conoscere un paio di suoi scudieri, ma di quelli tosti... con l' idea di non strafare e andare avanti finchè non sarò stremato, non facendo un dramma se dovrò tornare indietro.
Il meteo stavolta è favorevole e stavolta imbocco la ciclabile della Val Venosta con calma dopo una ricca colazione in albergo,
godendomi pienamente il paesaggio rurale altoatesino e fiancheggio l' Adige scambiando il percorso con un sacco di altre bici, mtb, city bike e bdc...
Senza difficoltà comunque, su questa strada posto c' è per tutti e anche i pochi metri di sterrato sono percorribilissimi e ben battuti; questa ciclabile è fatta davvero come si deve, ben altra cosa rispetto a quelle piene di buche, erbacce e bagnanti cui sono abituato ( e non percorro, mio malgrado!
)
E la imbocco fino a Naturno e al bivio per la Val Senales, che mi accoglie con una galleria illuminatissima ma in forte pendenza. Ed eccomi a pensare "Chi me l' ha fatto fare", e non sarà l' unica volta in questo mio faticosissimo compleanno.
Galleria superata, la salita continua tra boschi, torrenti e pascoli d' altura.
Mi sembra davvero di veder spuntare Haidi da un momento all' altro, alucinazioni da fatica?
A parte le battute il paesaggio è il solito meraviglioso tipico delle Alpi, con anche un paio di paesini e un laghetto artificiale.
Continui i cambi di pendenza, si passa da falsopiani a ripide rampe... certo che se Re Stelvio è tosto non è che lo scudiero Senales sia così arrendevole!
Mi ero ripromesso di affrontare la salita con calma (come al solito in verità) e così faccio, di fermarmi all' occorrenza... e così non faccio, cocciuto come al solito pedalo ininterrottamente fino a Maso Corto dove la strada finisce oltre i 2000 m slm dopo oltre 20 km di salita.
Discesa veloce (e per chi fa correre davvero la bici in discesa- non certo io :rosik:- qui si corre forte davvero!) e ritorno in Venosta.
Finita? Eh no, manca ancora uno scudiero, il più temibile.
Laces, Coldrano, Morter, Val Martello.
Le 13 passate e l' idea è quella di fermarmi al primo bar o ristorante per la salita.
Il che vuol dire affrontare sotto il sole un rettilineo infame con pendenze in doppia cifra e senza un goccio d' acqua nella borraccia, refrigerato solo dall' irrigazione sui raccolti!
Ma dopo 6-7 km e aver pensato una marea di volte "Torno indietro" ecco la meritata sosta in un hotel ristorante a Bagni di Salto, piatto di canderli birrona, acqua in borraccia e grappa alle fragole nello stomaco.
Da qui in poi il rifornimemnto non sarà un problema, sono numerosi gli alberghi ristoranti su per la valle.
Invece un problema è la salita anche qui cambi di pendenza continui e rampe micidiali, forse lo scudiero Martello è anche più ostico di Senales...
ma forse il paesaggio è pure più caratteristico!
...Un paio di tratti micidiali in corrispodenza di altrattante gallerie, l' attraversamento di annessi rurali in legno tipici e carinissimi in mezzo alle fragole, un lago artificiale...
e il pezzo finale, quello dei tornanti.
Eccone una serie al 13%, falsopiano e ecco il lago di Gioveretto con panorama mozzafiato... sono quasi in cima, conoscerò anche Martello, l' idea di tornare indietro non mi sfiora più.
...Anche se c' è l' ultimo ostacolo, il più duro con un' altra serie di tornanti al 14%.
Ma ci sono, col mio solito passo da lumaca salgo fino al parcheggio sotto al massiccio montuoso...
foto di rito e discesa e un' altra cima sopra i 2000 dsl nel curriculum. Due in un giorno non l' avevo mai fatto.
126.67 km con un dsl intorno ai 3000 m e media di ben 17 km all' ora... e tra Senales e Martello questa tappa è stata nche più dura di quella di ieri.... gran soddisfazione per essere riuscito a arrivare in cima entrambe le volte, gran divertimento e Auf Wiedersehen Sud Tirol!!!!