Perché il Tour è il numero 1: discutiamone

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Genova
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Colnago 50 Anniversary
Prendo questo intervento dal forum di salite.ch di Mirco C nel lontano 25/07/2005. Quando lo lessi mi impressionò, sebbene adesso, a distanza di 6 anni, andrebbe riaggiornato, come quella, per esempio, che oggi il Giro è molto più divertente del Tour.

Avanti con le considerazioni!

Leggendo qua e la alcuni commenti nel forum, ho potuto osservare come la spaccatura tra i pro Giro e i pro Tour si sia definitivamente delineata e allargata.
Non sono un grande tecnico del ciclismo, ma un amante della storia in genere e di quella sportiva in particolare.
Perchè il Tour è stato, è e sarà il n°1 tra le corse ciclistiche?

1. Motivi storici: è stata la prima vera corsa a tappe; i primi tour erano massacranti per chilometraggio, condizioni stradali e mezzi tecnici, nonchè alimentari (dei ciclisti) e con norme a dir poco sadiche (niente cambio della ruota, aggiustarsi la forcella della bici da soli con pinza e sldatore-ne sa qualcosa Cristophe). Insomma un'epopea-una odissea moderna. Inoltre il Tour ha introdotto per primo la scalata alle montagne impervie (Tourmalet 1910) contro il Giro (Sestriere 1911), la cronometro, la cronosquadre, le squadre nazionali ecc...

2. Motivi geografici: la Francia è al centro dell'Europa, confina con il Benelux, la Germania, la Svizzera, l'Italia, la Spagna ed è ad un passo dalla Gran Bretagna; è quindi al centro dell'Europa occidentale, quella che contava agli inizi del XX secolo, quando si andava ancora in carretti trainati da cavalli, o in treno a vapore, a piedi, in bici e nelle poche autovetture in circolazione. Non era facile viaggiare, ma diciamo che la Francia era più vicina dell'Italia ad altre nazioni, ecco il perchè dell'internazionalità del Tour rispetto al Giro: fino al 1950 la corsa italiana fu vinta da soli italiani (con partecipazione di pochi stranieri), il Tour fu spartito da Francesi, Belgi, Lussemburghesi e Italiani (Bottecchia, Bartali e Coppi), non a caso di Paesi confinanti con la Francia.

3. Motivi economici: semplicemente nel paese transalpino la vita era migliore che nel Belpaese, sia economicamente, che a livello alimentare, nonchè medico. Questo è durato fino agli anni '60 (togliendo I e II Guerra Mondiale).

4. Motivi politico-propagandistici: lo si sa: i francesi sanno ben vendere la loro immagine, la grandeur, gli italiani no! Son riusciti persino a far credere di aver vinto la II Guerra Mondiale. Tutta la Francia ha contribuito a far crescere l'evento Tour, perchè tutti ci credono e tutti lo considerano cosa loro, la Francia è di per se una nazione ed è sempre stata unita sotto Parigi. L'Italia è un meltin'-pot di culture, modi di fare e di pensare e con diverse capitali (tutt'ora ne abbiamo diverse), Il Giro è tuttavia un tratto unificante, ma non di una nazione, bensì di 20 regioni diverse. Inoltre non dimentichiamo com il Ventennio abbia un pò bloccato la partecipazione straniera, evitandola come un'invasione su un affare interno.

5. Motivi puramente sportivi: come detto, al Tour si sono avvicendati molti campioni stranieri, da sempre, anzi di francesi se ne vedono sempre meno e sempre meno forti (l'ultimo vincitore è stato Hinault 20 anni fa!): dal Benelux, dall'Italia, dalla Spagna, dalla Germania, dall'Irlanda, dagli USA; ora ci sono sempre più corridori dall'Est Europa (la nuova frontiera) e dalle Americhe, nonchè dall'Australia. Nel corso degli anni si son sfidati fior di stranieri in Francia mentre al Giro le lotte sono quasi sempre state intestine, tranne che in qualche rara occasione di un Italiano contro uno straniero e pochissimi stranieri contro (1972, Merckx-Fuente, 1989 Fignon-Prim (?), 1993 Indurain-Ugrumov e pochi altri). L'internazionalità di un evento è correlata sempre con la sua importanza (più che non il livello tecnico: i Giri anni '30-'40-'50 erano di un livello eccelso: i toscanacci, Guerra, Coppi, Magni, Koblet, Gaul; più dello stesso Tour a mio modo di vedere).
Pochi carneadi han vinto il Tour: Valkowiak, Aimar, Van Imp, Rijs (!?), in compenso molti campioni l'hanno vinto e anche ripetutamente (non li sto a ricordare), mentre al Giro in molti han fatto la comparsata e poi son spariti, non creando quindi una fidelizzazione del pubblico a quel personaggio che per tot anni ha sempre vinto, anche se stufa!

6. I personaggi: qui se la contendono alla pari Tour e Giro: tra Taccone, Anquetil, Poulidor, Moser, Bartali, Leducq....

7. Motivi ambientali: la Francia è il paese più visitato al mondo (dopo c'è la Spagna, gli USA e 4° il Belpaese), e non perchè sia il più bello, ma perchè è il più turisticizzato, con le strutture migliori e con un ottimo standard di vita. Il Tour si corre in un mese vacanziero come quello di Luglio. 2+2: abbinata vincente: arrivano schiere di tifosi, turisti, curiosi da tutta Europa, America e Oceania! Vuoi mettere con il Giro: tanti Italiani sulle alpi o in Toscana ma poi le folle diminuiscono al Centro-Sud. Si corre a Maggio, molta gente lavora, io stesso fatico a seguirlo alla TV!

8. Gli sportivi in Francia sono molto più sportivi che in Italia("!"): il calcio non sovrasta i palinsesti e i cervelli: si vive di Rugby, Tennis, Ciclismo, Vela e anche Calcio. In Italia e Spagna il calcio è oramai una piaga sociale.
Inoltre in Francia si accetano anche gli stranieri vincenti (tranne rari casi: Bartali nel '50 sull'Aspin picchiato dai tifosi, Merckx scazzottato sul Puy nel '75), in Italia si è meno propensi a d accettare vittorie straniere : De Muinck ostacolato sul Vajolet, Fignon ostacolato dalla stessa organizzazione nell '84 contro Moser, Hinault sputacchiato nell'85...).

Il Tour è destinato ad essere il numero 1 in tutti i sensi, anche se avrà sempre gli stessi percorsi, centinaia di Km a crono, salite scialbe, magari partecipazioni un pò scadenti, ma sarà sempre il Tour.
Il Giro potrà migliorare, almeno nella partecipazione, ma rimarrà sempre una corsa casalinga, ristretta a pochi avversari per lo più italiani, a meno di una qualche calata straniera (con intenzioni serie)!
Poi...che mi piaccia più il Giro che il Tour, questo è tutt'altro discorso: città e paesaggi spettacolari, orografia complessa e movimentata, montagne uniche:le Dolomiti, tanto Mare, tanti laghi, tanto sole (pizza e mandolino...vabbeh mi son lasciato un po' andare).
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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Credo che non abbia dimenticato niente.
Forse da aggiungere qualcosa sui paesaggi: il paesaggio italiano checchè se ne dica, è peggiorato parecchio, zone industriale seminate a caso, zone degradate...certo tante altre zone mantengono un fascino enorme.
Ma il tour anche nelle tappe di pianura (sarà perchè evitano i passaggi su statali) si vedono campagne a a perdita d'occhio e paesini stupendi.
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Conosco troppo poco la Francia per addentrarmi in una analisi di quanto hai riportato. Probabilmente è un pò di tutto quel che c'è scritto. La corsa più vecchia e che è stata valorizzata meglio detto in due parole.....e dubito sia pensabile riuscire in un sorpasso del Giro a favore del Tour, non certo nel breve.
Sarebbe interessante una analisi da parte di un noto forumendolo che vivendo in Francia ed essendo molto ben informato sul mondo della bici e su quello che gli ruota attorno, potrebbe confutare o confermare molte cose dandoci la sua idea.
 
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bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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qualunquemente
Credo che non abbia dimenticato niente.
Forse da aggiungere qualcosa sui paesaggi: il paesaggio italiano checchè se ne dica, è peggiorato parecchio, zone industriale seminate a caso, zone degradate...certo tante altre zone mantengono un fascino enorme.
Ma il tour anche nelle tappe di pianura (sarà perchè evitano i passaggi su statali) si vedono campagne a a perdita d'occhio e paesini stupendi.

sono completamente d'accordo.

conosco bene le Francia avendola girata in lungo e in largo in moto durante le mie vacanze estive fino a qualche anno fa, e conosco bene l'Italia visto che la giro in lungo e in largo per lavoro.
in Francia la cura per il territorio ed il paesaggio è molto superiore, ogni piccolo paesino è ben curato e pulito e le zone industriali e commerciali sono, per quanto possibile, nascoste.
inoltre, la qualità della vita è incomparabilmente migliore (per inciso, il mio obiettivo è quello di andare a vivere in Provenza... :mrgreen:)

inoltre la Francia ha la stessa popolazione italiana (intorno ai 60 milioni) con una superficie quasi doppia (550 mila km quadrati contro 300mila), il che si traduce in una densita di popolazione quasi doppia per l'Italia (200 abitanti x km quadrato contro 110) e una maggior estensione delle aree rurali in Francia, considerando anche l'ampia concentrazione urbana nell'area parigina.

infine va rilevato che la Francia è il primo paese al mondo per quanto concerne il turismo internazionale: ogni anno accoglie 75 / 80 milioni di turisti stranieri (per chi vuol vedere la 'classifica' http://it.wikipedia.org/wiki/Turismo).
essendo il paese più conosciuto in modo diretto, è quasi naturale che anche il Tour (che è anche una lunga 'cartolina') benefici di questa conoscenza.
 
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Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
penso che il punto 8 (non tanto sui tifosi ma sulla polarizzazione di interessi di ogni tipo che il calcio ha da noi) non sia da sottovalutare. E' un aspetto socio-culturale non da poco con ripercussioni anche su alcuni degli altri punti.

Il Giro degli ultimi anni è tecnicamente più moderno e sulla carta più spettacolare del più tradizionalista Tour. A volte questa ricerca della spettacolarizzazione o di tappe "estreme" porta però o a problemi logistici/prese di posizione (vd Crostis) o ad una riduzione dei papabili contendenti (ultime 2 edizioni) con una drastica riduzione dell'incertezza sul risultato finale.
Sono due gare con caratteristiche tecnico/tattiche spesso diverse ma evidentemente il Tour ha dalla sua un maggior "peso" storico e culturale che da noi manca.
 

surdeivu

Apprendista Passista
2 Ottobre 2009
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biella
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penso che il punto 8 (non tanto sui tifosi ma sulla polarizzazione di interessi di ogni tipo che il calcio ha da noi) non sia da sottovalutare. E' un aspetto socio-culturale non da poco con ripercussioni anche su alcuni degli altri punti.

Il Giro degli ultimi anni è tecnicamente più moderno e sulla carta più spettacolare del più tradizionalista Tour. A volte questa ricerca della spettacolarizzazione o di tappe "estreme" porta però o a problemi logistici/prese di posizione (vd Crostis) o ad una riduzione dei papabili contendenti (ultime 2 edizioni) con una drastica riduzione dell'incertezza sul risultato finale.
Sono due gare con caratteristiche tecnico/tattiche spesso diverse ma evidentemente il Tour ha dalla sua un maggior "peso" storico e culturale che da noi manca.
Daccordissimo sulla prima parte, visto che un evento è anche fatto dalla gente comune che lo guarda e quindi anche dall'interesse economico che muove.
Mentre riguardo al percorso (ma è una valutazione personale), trovo che se "il moderno" vuol dire andare a
partire in Grecia o in Belgio come qualche anno fa, fare tappe finali sui sanpietrini bagnati (vedi Menchov) oppure andare a fare a tutti i costi sterrati assurdi e salite impossibili ; behhh..... ben venga il tradizionalismo del tour con le solite alpi, i soliti pirenei e magari il Ventoux.
Poi ormai a livello mediatico è nettamente superiore il Tour, quindi non sarà mai proponibile per esempio avere un elenco partenti (parlo di "big") sullo stesso livello (quest'anno poi il confronto era ridicolo......).
Ciao o-o
 

nki

Apprendista Passista
9 Maggio 2011
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:(
Ma dietro la conquista della maglia verde c'è qualche interesse unicamente economico? Perchè, ammettiamolo, c'è stata davvero una bella lotta e ben curata dall'organizzazione.


Cmq, da inesperto, concordo con tutti i punti. Io direi che, soprattutto a livello sportivo, la tradizione e la storia siano una delle condizionali vincenti, nonostante lo spettacolo per la classifica non parta da subito (vedi Tour dove fino all'ottava-decima tappa la pennichella, per chi può :mrgreen: è assicurata).
Per questo credo che il Tour si culli sul suo fatto di essere il "Tour" perchè, secondo me il Giro (non so la Vuelta perchè sto seguendo da poco il ciclismo) cerca di dare spettacolo sin dalle prime tappe, nonostante il parco dei partenti non sia di primissimo ordine. Inoltre, si, collocazione temporale (luglio) e una posizione abbastanza centralizzata fa aumentare l'interesse verso la corsa :smile:
 

amarone

Pedivella
14 Aprile 2009
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Valpolicella, dopo 9 anni a Madrid
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Orbea M20Team2021; Cube Nuroad C 62 2023. MeridaCx 5 2009 alu Ciclotour. Grandis acciajo1996(rullo)
Prendo questo intervento dal forum di salite.ch di Mirco C nel lontano 25/07/2005. Quando lo lessi mi impressionò, sebbene adesso, a distanza di 6 anni, andrebbe riaggiornato, come quella, per esempio, che oggi il Giro è molto più divertente del Tour.

Avanti con le considerazioni!

Tutto vero, tutto, manca qlc particolare sulle situazioni economiche...
Su TopVélo di questo mese si parla del perché al Giro fanno arrivi in posti piccoli e al Tour no. Risposta: gli addetti all'arrivo sono 4500 al Tour e 1000 al Giro.
La risposta è + o - tutta qua.
Il Tour muove un giro di soldi tre volte maggiore del Giro (e scusatemi l'allitterazione...). In tutto, in pubblicità, televisiva e no, in soldi che passano le località attraversate.
La distanza in movimento di denaro è semplicemente abissale.
Se poi si vede dal vivo la carovana e si fa il cofronto con Giro e Vuelta (ancor meno ricca), la differenza appare palese a chiunque
 

mikimetal91

Passista
10 Agosto 2010
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torino
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Pellegrino proto01
Ma dietro la conquista della maglia verde c'è qualche interesse unicamente economico? Perchè, ammettiamolo, c'è stata davvero una bella lotta e ben curata dall'organizzazione.


Cmq, da inesperto, concordo con tutti i punti. Io direi che, soprattutto a livello sportivo, la tradizione e la storia siano una delle condizionali vincenti, nonostante lo spettacolo per la classifica non parta da subito (vedi Tour dove fino all'ottava-decima tappa la pennichella, per chi può :mrgreen: è assicurata).
Per questo credo che il Tour si culli sul suo fatto di essere il "Tour" perchè, secondo me il Giro (non so la Vuelta perchè sto seguendo da poco il ciclismo) cerca di dare spettacolo sin dalle prime tappe, nonostante il parco dei partenti non sia di primissimo ordine. Inoltre, si, collocazione temporale (luglio) e una posizione abbastanza centralizzata fa aumentare l'interesse verso la corsa :smile:
il problema è anche di cultura ciclistica: se si fa lo zoncolan 4 volte in 8 anni in italia ci sono i benpensanti che si lamentano "che si fa sempre lo zoncolan", in francia hanno fatto 80 volte il galibier, ma nessuno si lamenta perchè "è la grande tradizione del tour"...
 
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surdeivu

Apprendista Passista
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Il Tour muove un giro di soldi tre volte maggiore del Giro (e scusatemi l'allitterazione...). In tutto, in pubblicità, televisiva e no, in soldi che passano le località attraversate.
La distanza in movimento di denaro è semplicemente abissale.
Se poi si vede dal vivo la carovana e si fa il cofronto con Giro e Vuelta (ancor meno ricca), la differenza appare palese a chiunque
E' il cane che si morde la coda, il denaro mosso è maggiore, perchè ha più visibilità e impatto mediatico .
Se io voglio far vedere il mio marchio, vado prima al tour ................. morale............. il divario ci sarà sempre e noi saremo qui a parlarne :mrgreen:........
 

nki

Apprendista Passista
9 Maggio 2011
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:(
il problema è anche di cultura ciclistica: se si fa lo zoncolan 4 volte in 8 anni in italia ci sono i benpensanti che si lamentano "che si fa sempre lo zoncolan", in francia hanno fatto 80 volte il galibier, ma nessuno si lamenta perchè "è la grande tradizione del tour"...

beh, si in effetti è cosi. E' vero dipende anche da noi: è innegabile che noi ci lamentiamo con più facilità e siamo sempre alla ricerca della novità. Da una parte ciò è intrinseco nell'atteggiamento dell' "italiano", un altro pò lo Zoncolan è oggettivamente noiosetto, per di più poichè arrivo di tappa. Parliamoci chiaro, le pendenze valgono fino ad un certo punto: sullo Zoncolan è più una corsa ad eliminazione, su pendenze più dolci, lo scatto, gesto spettacolare per antonomasia, è più presente e funzionale.
Ora dirò una cavolata, ma probabilmente se i francesi avessero lo Zoncolan non gli darebbero tutta l'importanza che ha qui da noi.
 

penultimo

Gregario
23 Settembre 2008
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.
Provate a verificare la presenza del ciclismo in TV ( ad esclusione di Giro e Tour) nei
vari notiziari o servizi.
Zero.
C'è il servizio sulle vacanze estive della moglie di Totti o di Del Piero, ma ciclismo zero.
Ci sono gli approfondimenti (a volte odiosi) sui delitti famosi, ma ciclismo zero.
Ci sono i ridicoli tornei estivi di calcio, ma ciclismo zero.
Ci sono le repliche di telefilm del 1878, ma ciclismo zero.
Siamo così in Italia.

Se il Giro l'avessero gli americani, che riescono a fare un museo anche dove a fatto la
cacca la prima volta il gatto di Bush, immaginatevi voi cosa sarebbe.
 

mikimetal91

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beh, si in effetti è cosi. E' vero dipende anche da noi: è innegabile che noi ci lamentiamo con più facilità e siamo sempre alla ricerca della novità. Da una parte ciò è intrinseco nell'atteggiamento dell' "italiano", un altro pò lo Zoncolan è oggettivamente noiosetto, per di più poichè arrivo di tappa. Parliamoci chiaro, le pendenze valgono fino ad un certo punto: sullo Zoncolan è più una corsa ad eliminazione, su pendenze più dolci, lo scatto, gesto spettacolare per antonomasia, è più presente e funzionale.
Ora dirò una cavolata, ma probabilmente se i francesi avessero lo Zoncolan non gli darebbero tutta l'importanza che ha qui da noi.
forse hai ragine, non so, però sta di fatto che in salita al tour non ci sono distacchi! magari fanno lo scattino, guadagnano 20 secondi... ma se ci si divertisse a togliere dalla classifica i minuti persi in cadute e cronometro i primi 5 sarebbero in 1 minuto! il tour è sempre così, noia mortale
 

nki

Apprendista Passista
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:(
Provate a verificare la presenza del ciclismo in TV ( ad esclusione di Giro e Tour) nei
vari notiziari o servizi.
Zero.
C'è il servizio sulle vacanze estive della moglie di Totti o di Del Piero, ma ciclismo zero.
Ci sono gli approfondimenti (a volte odiosi) sui delitti famosi, ma ciclismo zero.
Ci sono i ridicoli tornei estivi di calcio, ma ciclismo zero.
Ci sono le repliche di telefilm del 1878, ma ciclismo zero.
Siamo così in Italia.

Se il Giro l'avessero gli americani, che riescono a fare un museo anche dove a fatto la
cacca la prima volta il gatto di Bush, immaginatevi voi cosa sarebbe.

Su questo non concordo in pieno: gli ascolti dello scorso maggio (punte di 5mln di spettatori) sono significativi e vogliono dire che il ciclismo all'italiano "da salotto" piace. Inoltre ora, tra Raisport 1 e Raisport 2, la copertura del ciclismo non voglio dire che è completa, ma quasi. Per di più, sempre su quei canali, mandano in onda "memorie": documenti storici che riguardano anche il ciclismo di un tempo.
Indubbiamente il calcio la fa da padrona, ma dire che il ciclismo non viene pubblicizzato non è giusto.

edit: non avevo letto quel "a parte Giro e tour", sorry :mrgreen:
cmq in sostanza io credo che il suo spazio il ciclismo lo ha, certo non come il calcio, ma a livello mediatico, l'importanza ce l'ha.

forse hai ragine, non so, però sta di fatto che in salita al tour non ci sono distacchi! magari fanno lo scattino, guadagnano 20 secondi... ma se ci si divertisse a togliere dalla classifica i minuti persi in cadute e cronometro i primi 5 sarebbero in 1 minuto! il tour è sempre così, noia mortale

Purtroppo credo che quei "scattini" a volte riescono a infiammare, seppur per poco, una corsa e renderla incerta. Poi, sempre per il discorso che i partecipanti sono una variabile importante, se quello scattino lo fa un Contador o uno Schelck ciò riesce sempre ad essere più mediatico.
 

core59

Apprendista Velocista
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A livello d percorso il paragone tra Giro e Tour è improponibile, il Giro ha una varietà di situazioni che il Tour nemmeno se le sogna.
Se i francesi avessero lo Zoncolan ci arrivano di sicuro tutti gli anni, basta vedere l'Alp d'Huez che è una salita impegnativa ma niente di trascendentale (l'ho fatta con il 39x23!)
ma ce la fanno sembrare la tappa di montagna più impegnativa del mondo.
A livello di business le cose cambiano radicalmente, la forza del Tour presso i mass media mondiali è incredibile, tutto il mondo conosce il Tour e gli sponsor sono attratti da questo.
La montagna di soldi mossi dalla gara francese non è paragonabile al nostro Giro, e, dunque l'interesse delle squadre più importanti e tutto concentrato lì.
 
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surdeivu

Apprendista Passista
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forse hai ragine, non so, però sta di fatto che in salita al tour non ci sono distacchi! magari fanno lo scattino, guadagnano 20 secondi... ma se ci si divertisse a togliere dalla classifica i minuti persi in cadute e cronometro i primi 5 sarebbero in 1 minuto! il tour è sempre così, noia mortale
beh...... opinabile il discorso........ quando sei in 3 a far classifica (di cui 2 già in partenza un pelino sotto come al giro 2011), anche solo tatticamente è più facile attaccare e fare distacchi che trovarsi come al tour in 3-4 big, più almeno altri 5-6 sul piano di Scarponi e Nibali.......... o no ?
 

Perseo_navy

Apprendista Scalatore
26 Dicembre 2008
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Pinarello FP3 e Rose CGF
Buon pomeriggio,
confermo in toto tutte le analisi fatti su ragioni economiche, socio politiche, geografiche, sportive etc etc, pero' proprio perche' e' diventato il numero 1 e si e' fatto troppo coinvolgere dalla popolarita' a detta anche di ciclisti francesi e cito fignon nel suo libro il giro rimane ancora una corsa autentica, vera e lo dimostra il miglior spettacolo che garantito nelle ultime edizioni rispetto al tour.
Buona pedalata
 
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bumba

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C'è il servizio sulle vacanze estive della moglie di Totti o di Del Piero, ma ciclismo zero.
Ci sono gli approfondimenti (a volte odiosi) sui delitti famosi, ma ciclismo zero.
Ci sono i ridicoli tornei estivi di calcio, ma ciclismo zero.
Ci sono le repliche di telefilm del 1878, ma ciclismo zero.
Siamo così in Italia.

Se il Giro l'avessero gli americani, che riescono a fare un museo anche dove a fatto la
cacca la prima volta il gatto di Bush, immaginatevi voi cosa sarebbe.

L'ultimo che è riuscito a far aprire il TG5 delle 20 parlando di ciclismo sappiamo tutti chi è stato.
Poi è successo quel che è successo, non andiamo a cercar dietrologie (a qualcuno dava fastidio che la gente oltre al calcio seguisse il ciclismo, che non porta biglietti, non porta schedine, non porta pay-TV, ecc..???), e dopo Madonna di Campiglio la gente ha iniziato a far valere l'equazione "CICLISMO=DOPING". Punto.
Anche ora, sui media il ciclismo salta fuori solo quando si parla di doping (o peggio ancora quando ci scappa il morto, vedi il povero Weyland). La Gazzetta stessa, che patrocina le corse più importanti sul suolo italiano (Giro, Sanremo, Lombardia) segue il trend e se può da spazio più ai casi di doping che ai risultati (tolti ovviamente Giro e Tour, che segue regolarmente).
 
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