WKO+: Allenamento basato sui quadranti

ciclotrainer

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25 Novembre 2007
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S3, R3, P3C, SLC-SL TdF, Cinelli Willi'n, Cinelli Experience
Allenamento di oggi su Q4, 50' time trial con bdc (stamattina lenticolare a terra), praticamente un allenamento di fondo per crono, partenza senza riscaldamento, più veloce possibile dall'inizio alla fine su un circuito parzialmente cittadino.
Su questo percorso non ero mai sceso sotto i 53', su recovery ride lo faccio in 1h03'/1h06'.

3ago2011.jpg
 

gerardo61

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3 Novembre 2008
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ce l'ho
Non ho nessuna verità calata dall'alto, quando si vuole sostenere una tesi si fa una dimostrazione con un grafico, la tesi è la mia, non ho detto che deve essere per forza in quel modo, secondo me è in quel modo.
Le gare sono diverse, ma come tipologia sono uguali, attraverso il grafico quadrante Coggan ha dimostrato che ogni tipologia di gara ha una distribuzione caratteristica, ho messo proprio il confronto sul grafico quadrante per dimostrare che la distribuzione è la stessa.
Entrambe le gare sono piatte, cmq ho confrontato anche i tracciati di potenza, HR ed rpm della prima ora di gara visto che la gara del 2010 era più lunga. Giudica tu stesso.

confrontograficotrezzan.jpg

Ciao Antonio,
una domanda banale:
nel grafico della Potenza vedo delle linee orizzontali tratteggiate.
Come si fa a renderle visibilii?
Son di coccio
:doh:
 

renegade

Pignone
20 Novembre 2009
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Canyon Roadlite 7.0
.... omissis ...... Cmq ho cercato di rispondere alla stessa domanda che mi ero fatto analizzando i dati di Senna e Podestà, guarda caso ho trovato le stesse differenze confrontando la cadenza, ......... omissis

Quindi confermi la mia impressione. :mrgreen:

Un cosa però non mi è chiara: atteso che seguo attentamente i tuoi interventi in questo ed in altri post, come coniughi l'allenamento basato sui quadranti (più volte ho letto che per chi fa MF e GF suggerisci di allenare tutti e tre i quadranti durante la settimana- ovviamente modulando carico e intensità a seconda del periodo) con il metodo Carmichael secondo il quale - sempre a tuo dire - va allenata una sola qualità a periodo ? Sono sicuro che mi sfugge qualcosa. Grazie
 

all_i_need_is_bike

Apprendista Cronoman
22 Marzo 2007
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human-powered
Ho 3 anni di dati per poterlo interpretare, più i files di quelli che preparo, più i files di gente che va forte sempre e cmq. Credo sia sufficiente, se poi l'analisi non serve è un'altra questione.
Cmq ho cercato di rispondere alla stessa domanda che mi ero fatto analizzando i dati di Senna e Podestà, guarda caso ho trovato le stesse differenze confrontando la cadenza, è un caso? devo postare tutti gli altri confronti che ho fatto? non ho tempo per fare tutto questo.
Siccome sei tu che vuoi dimostrare qualcosa con dei dati, io mi aspetterei qualcosa del tipo: ho fatto questo perchè volevo ottenere questo; in conseguenza, alla luce dei casi che ho a disposizione, per M degli N (M<N) ho visto che mediamente si osserva questo...
collocare i lavori sul quadrante non vuol dire altro che essere certo di avere allenato tutti i livelli di potenza a tutte le frequenze di pedalata.
Il training tradizionale è al contrario, si assume che il ritmo ideale sia 90rpm, e si allenano tutti i livelli di potenza a 90rpm, o altra frequenza in relazione al fatto che si preferisca un ritmo piuttosto che un'altro nei vari settori. Questo determina che mediamente sei fuori coppia in relazione alla variabilità della resistenza della strada, mentre è più utile acquisire una diversa sensibilità e sfruttare tutte le cadenze, e quindi cercare di essere mediamente in coppia.
Grazie per la precisazione, forse sono io che mi ero perso una parte del discorso. Rimane il fatto, a mio parere, che la collocazione di un lavoro su di un quadrante (definito in modo corretto in relazione alla situazione che voglio descrivere) è uno strumento di analisi ma non una metodologia, cioè per scegliere quanto lavoro effettuare nelle varie zone di potenza e come effettuarlo (scelta delle coppie -cadenze- utili) è comunque necessario fare scelte e fissare riferimenti basati su altre informazioni (tipicamente modelli di esercizio analizzati dal punto di vista della fisiologia, inseriti all'interno di una certa periodizzazione).
 

all_i_need_is_bike

Apprendista Cronoman
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come coniughi l'allenamento basato sui quadranti (più volte ho letto che per chi fa MF e GF suggerisci di allenare tutti e tre i quadranti durante la settimana- ovviamente modulando carico e intensità a seconda del periodo) con il metodo Carmichael secondo il quale - sempre a tuo dire - va allenata una sola qualità a periodo ? Sono sicuro che mi sfugge qualcosa. Grazie
In nessun programma di allenamento tutti i microcicli saranno uguali dal punto di vista qualitativo, e questo anche solo per assicurare una certa variabilità degli stimoli e ridurre la monotonia del programma stesso. La cosa è presumibilmente più evidente qualora si periodizzi a blocchi la preparazione (ammesso che la metodologia si riveli adeguata all'atleta): ne segue che certe tipologie di lavori saranno limitate a certi periodi, o quantomeno verranno utilizzati in modo preponderante proprio in quei periodi.
 
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renegade

Pignone
20 Novembre 2009
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In nessun programma di allenamento tutti i microcicli saranno uguali dal punto di vista qualitativo.........

Se intendo correttamente quello che dici, questo aspetto lo davo per scontato, cioè nel giorno del Q2(salita), per esempio, non farei sempre lo stesso lavoro: in base al periodo stagionale, Forza Resistente(variante approvata da RM e CT), interval training modulando di volta in volta la durata, lavori in soglia, fuori soglia etc.

Magari il Q1(capacità anaerobica) proprio a inizio stagione avrebbe un'importanza marginale se non nulla.

Ecco, mi piacerebbe approfondire questi aspetti.
 

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Apprendista Scalatore
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Quindi confermi la mia impressione. :mrgreen:

Un cosa però non mi è chiara: atteso che seguo attentamente i tuoi interventi in questo ed in altri post, come coniughi l'allenamento basato sui quadranti (più volte ho letto che per chi fa MF e GF suggerisci di allenare tutti e tre i quadranti durante la settimana- ovviamente modulando carico e intensità a seconda del periodo) con il metodo Carmichael secondo il quale - sempre a tuo dire - va allenata una sola qualità a periodo ? Sono sicuro che mi sfugge qualcosa. Grazie

Questa settimana ne è la dimostrazione, la prossima devo fare il campionato reg crono, quindi l'allenamento di questa settimana è specializzato sul Q4 ed in parte sul Q1 (la capacità anaerobica va allenata sempre, per la crono a liv di potenza legg più bassi).
Sul Q4 bisogna allenarsi su varie zone.
La stessa cosa sarebbe se dovessi allenarmi solo per la salita, allora sarebbe necessario che l'allenamento vada a finire quasi tutto sul Q2, varie zone.
Carmichael sostiene che bisognerebbe fare una periodizzazione basata sulle 3 settimane, quindi 3 sett salita, poi pianura, poi time trial, anaerobico non necessariamente in questo ordine, nel mio caso mi faccio guidare dalla programmazione delle gare che mi interessano.
Dopo il 15 agosto farò allenamenti solo per la salita fino a fine stagione.
 

ciclotrainer

Apprendista Scalatore
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Ciao Antonio,
una domanda banale:
nel grafico della Potenza vedo delle linee orizzontali tratteggiate.
Come si fa a renderle visibilii?
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Devi trascinare il cursore con il mouse cliccando prima sui valori che ti interessano, se fai clic sul valore potenza (giallo) e trascini sul grafico ti appare la linea tratteggiata che puoi settare al livello che ti interessa.
La stessa cosa con tutti gli altri valori che compaiono sul grafico.
 

ciclotrainer

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25 Novembre 2007
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Siccome sei tu che vuoi dimostrare qualcosa con dei dati, io mi aspetterei qualcosa del tipo: ho fatto questo perchè volevo ottenere questo; in conseguenza, alla luce dei casi che ho a disposizione, per M degli N (M<N) ho visto che mediamente si osserva questo...

Il mio ragionamento è diverso, io ho cambiato il metodo di allenamento, ed ho avuto riscontri sotto vari profili, questo è un fatto.
Casualmente ho confrontato i dati di Senna e di Podestà, rilevando un differente utilizzo della cadenza, attribuendo a questo aspetto della prestazione un significato di vantaggio a favore di Podestà.
Visto che in quel caso si rileva una differenza, ho provato a confrontare una gara del 2010 e l'ultima gara di quest'anno, ho rilevato la stessa differenza, quindi ho dedotto che il training eseguito ha prodotto una variazione.
Il problema è che spesso si va per tentativi, le ipotesi che un pò tutti fanno basate sui principi di fisica all'atto pratico non servono.
I principi servono per spiegare i fenomeni, ma non ti dicono come o cosa devi fare.

Grazie per la precisazione, forse sono io che mi ero perso una parte del discorso. Rimane il fatto, a mio parere, che la collocazione di un lavoro su di un quadrante (definito in modo corretto in relazione alla situazione che voglio descrivere) è uno strumento di analisi ma non una metodologia, cioè per scegliere quanto lavoro effettuare nelle varie zone di potenza e come effettuarlo (scelta delle coppie -cadenze- utili) è comunque necessario fare scelte e fissare riferimenti basati su altre informazioni (tipicamente modelli di esercizio analizzati dal punto di vista della fisiologia, inseriti all'interno di una certa periodizzazione).

Teoricamente è così, praticamente se ti alleni basandoti sul quadrante ottieni quello che cerchi.
Il quadrante è principalmente uno strumento di analisi, ma dopo l'analisi diventa una guida pratica al training, perchè evidentemente se attraverso l'analisi puoi scriminare le tipologie di sforzo, è altrettanto vero che se vuoi fare un allenamneto che poi finisce sul quadrante sbagliato o su una diversa zona del quadrante di fatto hai fallito l'obiettivo dell'allenamento.
Ad esempio, spesso analizzo files di recovery ride che finiscono sul Q4 zona bassa perchè il recupero è eseguito a basse potenze ed alte cadenze, questo allenamento in Z1 è sostanzialmente errato perchè il recupero deve finire sul Q3.
Sotto questo profilo ad esempio si nota che le fasi di recupero di Senna finoscono prevalentemente in Q4, mentre quelle di Podestà in Q3, chi sbaglia?
Tu dici che non è un metodo? non sono d'accordo perchè il metodo consiste nell'eseguire gli allenamenti con modalità tali da far finire lo sforzo nella zona corretta, e non è sufficiente che finisca genericamente in Q2 o Q1 e via dicendo, è necessario spesso che finisca in una particolare zona del quadrante.
Non è semplice, ma con la pratica si riesce.
 

ciclotrainer

Apprendista Scalatore
25 Novembre 2007
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Questo è l'allenamento di oggi, 2 prove sui 5km, zona Q4 ma spostata su cadenze più elevate della prova lunga di ieri.

5km1prova4ago2011.jpg


Prima prova

5km2prova4ago2011.jpg


Seconda prova
 

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Apprendista Cronoman
22 Marzo 2007
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Il problema è che spesso si va per tentativi, le ipotesi che un pò tutti fanno basate sui principi di fisica all'atto pratico non servono.
I principi servono per spiegare i fenomeni, ma non ti dicono come o cosa devi fare.
Ovvio, ma l'aleatorietà è comunque guidata da metodi e modelli noti, analizzati in certe circostanze e di cui si conoscono i risultati, ed interpretati alla luce delle loro implicazioni (fisiologiche ed eventualmente fisiche), che sono comunque la base di partenza da cui iniziare per avere una successione breve e mirata di tentativi, per fare una scelta logica in riferimento al singolo.
Tu dici che non è un metodo? non sono d'accordo perchè il metodo consiste nell'eseguire gli allenamenti con modalità tali da far finire lo sforzo nella zona corretta, e non è sufficiente che finisca genericamente in Q2 o Q1 e via dicendo, è necessario spesso che finisca in una particolare zona del quadrante.
Non è semplice, ma con la pratica si riesce.
Ovviamente intendo che un'analisi dei quadranti non ti dirà che per quella giornata l'allenamento corretto è di rimanere in quel quadrante, anche se disponendo dell'analisi dettagliata di porzioni di gara potresti evidenziare che quella è una richiesta tipica (su cosa focalizzare l'allenamento) e anche se, in relazione alle variazioni all'interno della singola prestazione in riferimento a situazioni analoghe, potrebbe rappresentare una criticità. Una valutazione di quanto lavoro fare nelle differenti situazioni, della loro successione all'interno del microciclo e del loro inserimento alla luce dell'organizzazione globale della preparazione deriva necessariamente da una serie di scelte metodologiche sensate (cioè corrette relativamente alla corretta successione degli adattamenti fisiologici attesi) fatte a monte, in certi frangenti al limite anche relativamente poco specifiche.
Per questo lo vedo più come uno strumento di analisi.
 

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Apprendista Cronoman
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Se intendo correttamente quello che dici, questo aspetto lo davo per scontato, cioè nel giorno del Q2(salita), per esempio, non farei sempre lo stesso lavoro: in base al periodo stagionale, Forza Resistente(variante approvata da RM e CT), interval training modulando di volta in volta la durata, lavori in soglia, fuori soglia etc.
In generale potrebbe essere corretto... poi caratteristiche, esperienza, livello raggiunto, tempi di acquisizione e di perdita degli adattamenti ottenuti con gli esercizi svolti, capacità di gestire certi carichi di lavoro, tipologia e collocazione degli obiettivi, preferenze personali permetteranno di scegliere l'impostazione generale che sulla carta meglio si adatta. Facile, no? :wacko:
Magari il Q1(capacità anaerobica) proprio a inizio stagione avrebbe un'importanza marginale se non nulla.

Ecco, mi piacerebbe approfondire questi aspetti.
Il punto di partenza è comunque sempre l'analisi della risposta fisiologica dell'atleta: “When a training concept is not based on biological facts but on theoretical understandings without a correlation to realistic condition, it can be expected that the corresponding training programs will lead to a loss of sporting talent".
http://www.hurdlecentral.com/Docs/PlanningPeriodization/Verkhoshansky_TheEndOfPeriodization.pdf[url]http://www.hurdlecentral.com/Docs/PlanningPeriodization/Verkhoshansky_TheEndOfPeriodization.pdf[/URL]
 

gerardo61

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Devi trascinare il cursore con il mouse cliccando prima sui valori che ti interessano, se fai clic sul valore potenza (giallo) e trascini sul grafico ti appare la linea tratteggiata che puoi settare al livello che ti interessa.
La stessa cosa con tutti gli altri valori che compaiono sul grafico.

Wow era facilissimo :mrgreen:
Thanks a lot

gerry
 

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Ovvio, ma l'aleatorietà è comunque guidata da metodi e modelli noti, analizzati in certe circostanze e di cui si conoscono i risultati, ed interpretati alla luce delle loro implicazioni (fisiologiche ed eventualmente fisiche), che sono comunque la base di partenza da cui iniziare per avere una successione breve e mirata di tentativi, per fare una scelta logica in riferimento al singolo.

Teoricamente corretto, ma la fase di ricerca e di analisi è basata su modelli realizzati in laboratorio, su strada la cosa è completamente diversa, proprio per il fatto che la resistenza naturale della strada, con tutte le variabili ambientali, influisce pesantemente sulla prestazione.
Quando saranno disponibili le analisi dei files su strada, soprattutto nella valutazione delle differenze, probabilmente sarà possibile completare il quadro.

Ovviamente intendo che un'analisi dei quadranti non ti dirà che per quella giornata l'allenamento corretto è di rimanere in quel quadrante, anche se disponendo dell'analisi dettagliata di porzioni di gara potresti evidenziare che quella è una richiesta tipica (su cosa focalizzare l'allenamento) e anche se, in relazione alle variazioni all'interno della singola prestazione in riferimento a situazioni analoghe, potrebbe rappresentare una criticità. Una valutazione di quanto lavoro fare nelle differenti situazioni, della loro successione all'interno del microciclo e del loro inserimento alla luce dell'organizzazione globale della preparazione deriva necessariamente da una serie di scelte metodologiche sensate (cioè corrette relativamente alla corretta successione degli adattamenti fisiologici attesi) fatte a monte, in certi frangenti al limite anche relativamente poco specifiche.
Per questo lo vedo più come uno strumento di analisi.

La sequenza corretta è nota, teorizzata da Carmichael, e risponde ad un procedimento logico sistematico a mio parere corretto, mi alleno da oltre un anno con tale ordine.
Q1 capacità anaerobica - Q2 forza resistente (Tempo - FTP - Vo2max) - Q4 forza veloce (Tempo - FTP - Vo2max).
Naturalmente con tutte le varianti del caso specifico.
 

renegade

Pignone
20 Novembre 2009
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In generale potrebbe essere corretto... poi caratteristiche, esperienza, livello raggiunto, tempi di acquisizione e di perdita degli adattamenti ottenuti con gli esercizi svolti, capacità di gestire certi carichi di lavoro, tipologia e collocazione degli obiettivi, preferenze personali permetteranno di scegliere l'impostazione generale che sulla carta meglio si adatta. Facile, no? :wacko:

Si, in effetti, se avessi pretese da Coach potrei condividere la tua inquietudine, per fortuna sono solo uno dei tanti che si allena con il "fai da te" e cerco solo di farmi un'idea di come meglio pianificare il training, anche, ma forse soprattutto, per renderlo più interessante e meno monotono.

Il punto di partenza è comunque sempre l'analisi della risposta fisiologica dell'atleta: &#8220;When a training concept is not based on biological facts but on theoretical understandings without a correlation to realistic condition, it can be expected that the corresponding training programs will lead to a loss of sporting talent".
http://www.hurdlecentral.com/Docs/PlanningPeriodization/Verkhoshansky_TheEndOfPeriodization.pdfhttp://www.hurdlecentral.com/Docs/PlanningPeriodization/Verkhoshansky_TheEndOfPeriodization.pdf

Molto interessante, anche perchè nel Forum fino ad oggi la periodizzazione sembrava l'ABC, solo che sono 7 pagine ridondanti, dice solo IMHO che i principi dell'allenamento basato sulla periodizzazione sono stati archiviati da un pezzo, ma sostanzialmente nulla di più. Peccato !!

La sequenza corretta è nota, teorizzata da Carmichael, e risponde ad un procedimento logico sistematico a mio parere corretto, mi alleno da oltre un anno con tale ordine.
Q1 capacità anaerobica - Q2 forza resistente (Tempo - FTP - Vo2max) - Q4 forza veloce (Tempo - FTP - Vo2max).
Naturalmente con tutte le varianti del caso specifico.


Un fattore determinante per l'analisi e la metodologia di allenamenti basati sui Quadranti è ovviamente la cadenza di riferimento ( in base ad essa cambia per l'appunto la collocazione dei Q).

Siccome tempo fa, in altro post, si apri una discussione non definita su questo tema, mi interesserebbe chiarire anche questo aspetto.

La cadenza di riferimento mi sembra che tu la tieni impostata a 90, ma se non sbaglio si parla anche di self selected cadence.

Tu come ti sei regolato?

Nel caso di self-selected, fare il test della FTP in salita piuttosto che in pianura o sui rulli, non influenza questo valore? ;nonzo%
 

ciclotrainer

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25 Novembre 2007
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Un fattore determinante per l'analisi e la metodologia di allenamenti basati sui Quadranti è ovviamente la cadenza di riferimento ( in base ad essa cambia per l'appunto la collocazione dei Q).
.....
Tu come ti sei regolato?

Nel caso di self-selected, fare il test della FTP in salita piuttosto che in pianura o sui rulli, non influenza questo valore? ;nonzo%

I livelli di potenza non possono dipendere dal fatto che si esegua il test con una modalità o con un'altra, quindi l'idea che si è determinata è errata, ma l'errore deriva da errata interpretazione.
In relazione alla cadenza in realtà il problema non esiste, perchè non esiste una cadenza ideale.
Se fosse come molti vorrebbero sostenere, nel grafico quadrante la linea dell'FTP sarebbe piatta.
Perchè invece è una curva? semplice, perchè la potenza è solo la risultante di 2 componenti, questo è spiegato da un principio di fisica, ma il principio si ferma quì, tutte quelle formule che solitamente qualcuno sciorina all'occorrenza non servono assolutamente a nulla, tempo sprecato, basta semplicemente sapere quanto sopra.
Come mi sono regolato? semplice anche questo, mi sono letto attentamente la teorizzazione del grafico quadrante, a mio parere il passaggio fondamentale per chi si vuole allenare basandosi sulla potenza.
Rispondere alla domanda di cui sopra vuol dire anche capire come allenarsi.
La linea dell'FTP indica una potenza che non cambia, sia che si consideri il Q2 sia che si consideri il Q4, quello che cambia sono i valori di forza e di velocità, per cui bisogna allenare la forza e la velocità, a determinate potenze.
Se per ipotesi ci si allenasse solo a 90rpm l'allenamento sarebbe basato esclusivamente sulla variazione della forza, il che implicherebbe un tipo di training non corrispondente alle richieste fisiologiche del ciclismo su strada.
Forse vale la pena di ripassare il cap.7, ed in particolare il paragrafo Quadrant Analysis.
Cerco di tradurre.
 

ciclotrainer

Apprendista Scalatore
25 Novembre 2007
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Pag.130 prima edizione di Training and racing with a power meter.

QUADRANTE ANALISI

Con riferimento alla preparazione corretta per le gare, il training dovrebbe essere svolto in modo specifico relativamente al tipo di gara nel quale si vuole competere.
Questo perchè è importante considerare le fluttuazioni della potenza che si verificano praticando il ciclismo.
Le fluttuazioni della potenza sono anche correlate con la potenza neuromuscolare di un atleta, e questo è il problema che abbiamo voluto risolvere sviluppando il concetto del Quadrante di analisi.
Fin dal primo utilizzo puoi vedere che quando usi un power meter durante una corsa, la potenza fluttua in modo drammatico.
Un'istante tu puoi produrre 500w, e l'istante successivo 50w, quindi 250w, e così via.
Queste fluttuazioni sono causate dai cambiamenti di velocità, dal vento, dalla strada o dalla pendenza, e da tante altre variabili.
E questo può accadere anche in pochi secondi della tua corsa.
Pensa come l'intera corsa può essere composta da queste fluttuazioni di potenza, e come queste fluttuazioni compongono tutti i giorni in cui corri.
Quindi considera le differenze di potenza tra i differenti eventi sportivi, che dipendono non dal vento o dalla strada, ma dalla natura e dalla durata dell'evento.
L'alta variabilità naturale della potenza nel ciclismo ha una significativa implicazione fisiologica, non solo in termini di risposta immediata alla singola corsa, ma anche in termini di adattamento cronico alla ripetizione delle sessioni di training.
I concetti di Potenza Normalizzata, Fattore intensità, e Training Stress Score accettano esplicitamente la natura stocastica della potenza nel ciclismo e aiutano i preparatori e gli atleti a capire meglio l'attuale richiesta fisiologica di una data corsa o allenamento.
Inoltre, per capire in modo completo le conseguenze fisiologiche di una così elevata variabilità della potenza, è necessario capire anche come questa varibilità impatta sulla funzione neuromuscolare, che sarebbe sostanzialmente la forza e la velocità che devono essere generate per produrre una determinata potenza.
Come gli effetti possono essere riscontrati attraverso l'algoritmo usato per calcolare la potenza normalizzata, ma solo per quanto concerne la loro influenza sul metabolismo (ad esempio, attraverso un'altrazione del reclutamento dei diversi tipi di fibre muscolari).
Per quanto di per sè la forza raramente è un fattore limitante nel ciclismo, tuttavia il fattore neuromuscolare può giocare un ruolo importante nella realizzazione della performance.
Pertanto, abbiamo realizzato il quadrante di analisi che potrebbe essere utile a rendere possibile l'analisi dei dati del power meter, che catturano tali importanti informazioni, in una forma che può essere facilmente compresa anche dai non esperti. (almeno si spera)

SEGUE....

Peccato che qualcuno si sia fermato solo alla prima parte del penultimo periodo, mentre appare evidente come il fattore neuromuscolare sia in realtà talmente importante da indurre ad immaginare un quadrante di analisi che rende semplice capire molti aspetti del ciclismo. Per chi vuole capire naturalmente.
 
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Apprendista Cronoman
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In relazione alla cadenza in realtà il problema non esiste, perchè non esiste una cadenza ideale. Se fosse come molti vorrebbero sostenere
Il fatto che non si possano ottenere informazioni direttamente tramite il diagramma Fmed-Vmed non significa che una cadenza ideale non esista. Se tramite questa analisi tutti i punti di una curva P=costante risultano FISICAMENTE equivalenti (almeno macroscopicamente, stessa potenza meccanica fornita) non saranno necessariamente anche FISIOLOGICAMENTE equivalenti. Infatti al variare della cadenza e a parità di potenza, si avranno in generale un differente dispendio di potenza metabolica, un differente consumo di ossigeno, un differente sforzo percepito, con conseguente differenti effetti sull'atleta e differenti durate. Perchè non dovrebbe essere possibile pensare di individuare una situazione più favorevole delle altre? Perchè non dovrebbe esistere un valore di cadenza preferenziale, se devo scegliere un valore rappresentativo per definire i quadranti, scelta che andrà a condizionare l'analisi stessa discriminando l'appartenenza di un certo punto ad un quadrante piuttosto che ad un altro?
nel grafico quadrante la linea dell'FTP sarebbe piatta. Perchè invece è una curva? semplice, perchè la potenza è solo la risultante di 2 componenti, questo è spiegato da un principio di fisica, ma il principio si ferma quì, tutte quelle formule che solitamente qualcuno sciorina all'occorrenza non servono assolutamente a nulla, tempo sprecato, basta semplicemente sapere quanto sopra.
E' una curva semplicemente per un motivo matematico: una linea orizzontale su un diagramma forza-velocità è F=costante, non P=costante. L'assurdo è sia matematico (visto che, a meno di costanti numeriche, deve essere P=F*C) sia fisico (perchè altrimenti potrei ottenere la stessa potenza riducendo arbitrariamente la cadenza... al limite anche non pedalando :mrgreen:).
Rispondere alla domanda di cui sopra vuol dire anche capire come allenarsi.
E siamo sicuri che la risposta ottenuta sia soddisfacente?
Peccato che qualcuno si sia fermato solo alla prima parte del penultimo periodo, mentre appare evidente come il fattore neuromuscolare sia in realtà talmente importante da indurre ad immaginare un quadrante di analisi che rende semplice capire molti aspetti del ciclismo. Per chi vuole capire naturalmente.
Fortunatamente ci sei tu a chiarirci le idee.
 
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MrSpock

Velocista
18 Settembre 2008
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I livelli di potenza non possono dipendere dal fatto che si esegua il test con una modalità o con un'altra

Fai il test FTP a 100 RPM e poi a 50 RPM, poi ne riparliamo.

Se fosse come molti vorrebbero sostenere, nel grafico quadrante la linea dell'FTP sarebbe piatta.

Sostenere cosa ?

Il grafico a quadranti ha sulle ascisse la velocità tangenziale delle pedivelle e sulle ordinate la coppia applicata. Le curve visualizzate sono il luogo dei punti teorici che soddisfano la formula P=C*w con P costante (ad esempio = FTP). Ovvero C=P/w, ovvero trattasi di funzione y=f(x)=cost/x.

[URL]http://zonalandeducation.com/mmts/functionInstitute/rationalFunctions/oneOverX/oneOverX.html[/URL]

Una linea orizzontale rappresenterebbe semplicemente il luogo dei punti che hanno la stessa Coppia, ma Velocità Tangenziale (Cadenza) diversa e quindi, per forza di cose, potenza diversa.

Basi di analisi matematica e geometria, non serve nemmeno scomodare la fisica...

Mi togli una curiosità (se vuoi) ?
Ma tu che corsi di studi hai seguito nella vita ?
Seriamente eh ? per capire.

tutte quelle formule che solitamente qualcuno sciorina all'occorrenza non servono assolutamente a nulla, tempo sprecato, basta semplicemente sapere quanto sopra.

Se tu le capissi ti si aprirebbero nuovi mondi :mrgreen:

Massimo
 
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Ma forse pensi che l'allenamento che ti ho fatto fare 2 anni fà te l'ho fatto fare ad muzzum?
Cambia registro per favore.
Cmq chiedo ufficialmente l'intervento dei moderatori nei confronti di Mr.Spock per atteggiamenti gravemente offensivi.
Grazie
n.b. io sono stato bannato 2 volte per molto meno