Intxausti vince l’ottava tappa. Contador difende la maglia rosa

CONTADOR PIÙ FORTE DEL DOLORE: “QUESTO È IL CICLISMO”
BEÑAT INTXAUSTI VINCE LA TAPPA E VESTE LA MAGLIA AZZURRA
Domenico Pozzovivo all’arrivo saluta tifosi, colleghi e giornalisti
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Campitello Matese, 16 maggio 2015 – Alberto Contador (Tinkoff Saxo) ha difeso con successo la Maglia Rosa sulle rampe della salita di Campitello Matese, nell’ottava tappa del Giro d’Italia 2015. Il campione spagnolo è giunto al traguardo al quinto posto, a 35″ dal vincitore Beñat Intxausti (Movistar Team), nello stesso gruppo dei rivali per la classifica generale Fabio Aru (Astana Pro Team), quarto, Richie Porte (Team Sky), sesto, e Rigoberto Urán (Etixx – Quick Step), settimo. Contador ha anche guadagnato sui rivali in classifica generale due secondi di abbuono in un traguardo volante.

Al traguardo si è classificato al secondo posto Mikel Landa (Astana Pro Team), mentre terzo è giunto Sébastien Reichenbach (IAM Cycling). Con la vittoria di oggi Intxausti ha anche indossato la Maglia Azzurra di miglior scalatore. Elia Viviani (Team Sky) ha mantenuto la Maglia Rossa della classifica a punti, mentre Fabio Aru (Astana Pro Team) indossa ancora la Maglia Bianca di miglior giovane.

Piacevole sorpresa all’arrivo: Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) è venuto a salutare tifosi, colleghi e giornalisti, rassicurando sulle proprie condizioni fisiche dopo la brutta caduta nella terza tappa del Giro d’Italia.

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CONFERENZA STAMPA

Alberto Contador (Tinkoff Saxo), Maglia Rosa
D: Quanto è stato difficile oggi?
R: L’ultima salita non era troppo dura ma la prima ora di corsa è stata frenetica, con 30/35 corridori a tirare il gruppo a tutta. Questo ha reso l’ultima salita più dura. Oggi per me era un test molto importante. Oggi era cruciale. Me la sono cavata senza problemi e sono davvero felice. Sono molto fiducioso. Domani pedalerò meglio. Il tempo è dalla mia parte.

Q: Quanto influisce l’infortunio sulle tue performance?
A: Il mio infortunio alla spalla mi crea problemi in sella e fuori sella. Dormo con il braccio immobilizzato e mi da fastidio, ma non so dare percentuali su quanto tutto questo influisca sulle mie performance. Mancano solo pochi giorni alla cronometro. Dovremo fare alcune prove perché di solito corro sulla bici da crono con le braccia molto vicine e forse dovrò cambiare posizione.

Q: Nel ciclismo quanto il dolore definisce la grandezza?
A: È una domanda filosofica. Posso rispondervi che durante la tappa di ieri avevo una spalla fuori posto, ero da quattro ore in sella e sapevo che dovevo ancora pedalare col vento contrario per altre quattro ore. Alla fine abbiamo corso più di 270 chilometri. In quel momento ho pensato: questo è il ciclismo.

Beñat Intxausti (Movistar Team), Vincitore di Tappa
Q: Qual’è stato il momento più difficile oggi?
A: Era una tappa ideale per le fughe. È stato davvero difficile entrarci ma le gambe erano buone. Sulla salita finale ho chiuso tutti i distacchi. Sapevo che Kruiswijk andava forte ma sapevo anche che era stanco dopo essere stato così a lungo in fuga e che aveva consumato più energie di me. Ai cinque km dall’arrivo, quando il gruppo Maglia Rosa era staccato di poco più di un minuto, ho avuto paura di essere ripreso. A quel punto sono partito e andato a tutta. Ho assaporato la vittoria negli ultimi 350 metri.

Q: Puoi paragonare questa vittoria alla tua prima vittoria di tappa al Giro d’Italia?
A: Sono entrambe belle vittorie ma questa vale doppio. Da solo, su un arrivo in salita e con la possibilità di indossare la Maglia Azzurra, cosa a cui tengo molto.

Q: Che ambizioni hai ora?
A: Guido la classifica di miglior scalatore. È una motivazione fortissima vincere questa classifica in un Gran Tour. Sarà dura vincerla perché mancano due settimane e moltissime salite e i favoriti combatteranno fino alla fine per la classifica generale nelle tappe di montagna. Potrei inoltre dover sacrificare le ambizioni di vincere un’altra tappa per tenerla, ma ci proverò comunque anche se non sarà facile.

LA TAPPA DI DOMANI – I CINQUE SENSI
Tappa n. 9 – BENEVENTO – SAN GIORGIO DEL SANNIO – 215km

Gusto
Piatto tipico: Mugniatielli
Sono involtini di interiora di agnello, come fegato, cuore, milza e animelle, avvolte da una sorta di fettuccia costituita da intestino sempre di agnello. Si aggiungono erbe e foglie aromatiche e si cucinano alla brace. Il loro profumo è inconfondibile e inebriante. Si possono cuocere anche in padella con uova e formaggio. È un piatto della tradizione contadina, molto appetitoso.
A cura della redazione di Oggi Cucino
Olfatto
Fiano di Avellino
La tappa lambisce soltanto la città di Avellino, toccando invece numerose zone di produzione del Fiano; uno dei grandi bianchi campani, ormai noti anche a livello internazionale. Questo vitigno mostra profumi fruttati (pesca bianca) accanto a nuances balsamiche di menta. In bocca è pieno, nuovamente mentolato e fruttato. Ottime capacità d’invecchiamento.
Aglianico
Bacca rossa del sud che rivaleggia, per finezza e complessità, con altri mostri sacri dell’enologia italiana come, ad esempio, il Nebbiolo. Il confronto in realtà risulta spesso superfluo, per le doti di unicità di cui è in possesso l’Aglianico. In bocca è generoso e aristocratico al tempo stesso. Il tannino c’è e si sente. Eccellente la capacità d’invecchiamento.
A cura di Luca Gardini, Campione del Mondo Sommelier 2010
Udito
IL GIRO D’ITALIA È ANCHE… OPERA LIRICA
Torello dei Lombardi (km 156,6): luogo di nascita del regista Roberto Roberti, padre del più famoso Sergio Leone, il cui film C’era una volta il West è stato definito “Un Opera Lirica di Violenza,” nel documentario del 2003 di Christopher Frayling sulla realizzazione del film.
Vi consigliamo l’ascolto di: C’era una volta il West, canticchiata dalla cantante italiana Edda Dell’Orso per il personaggio di Claudia Cardinale.
A cura di Matt Rendell.
Vista
A Benevento, la Chiesa di Santa Sofia e il suo complesso monumentale, d’origine Longobarda, sono stati dichiarati Sito Unesco. Nel Sannio, antica terra montuosa tra Campania e Basilicata, stanno rinascendo borghi storici rupestri come Campolattaro, Casalduni e la scenografica città-rocca di Cusano Mutri. La moderna San Giorgio del Sannio è al centro di una zona di antichissime frazioni rurali.
A cura della redazione di Dove.

Tatto
Celebri i salumi e formaggi pecorini sanniti, ma la vera specialità della zona è il tabacco, da fiuto o sotto forma di sigari.
A cura della redazione di Dove.

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