Radioshack-Nissan lasciano nel 2014

Il distributore texano di componenti elettronici Radioshack non rinnoverà il suo impegno nel mondo del ciclismo nel 2014.

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La ragione ufficiale è la perdita di 21 milioni di dollari subita nel secondo trimestre 2012 a causa della crisi dei consumi, ed una volontà di orientarsi maggiormente a livello di marketing verso il mercato asiatico. Sicuramente le sfortune di Cancellara del 2012, i risultati deludenti di Andy Schleck, la positività di suo fratello Franck e l’affaire Armstrong non hanno contribuito in positivo a far rinnovare l’impegno di Radioshack.

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E nemmeno quello di Nissan. Il produttore automobilistico giapponese manterrà il suo supporto finanziario per il momento, ma ha chiesto che il proprio nome venga tolto dalle maglie della squadra.

Per il proprietario del team Flavio Becca si tratta ora di vedere che soluzione trovare per salvare la squadra, sempre che anche l’ultimo main-sponsor Trek non cerchi altri lidi.

E sempre che cominci ad arrivare qualche risultato importante. Speranza che al momento sembra riposare solo sulle spalle di Fabian Cancellara in occasione delle prossime classiche del Nord.

Per quanto riguarda l’altro corridore di punta, Andy Schleck, sembrano confortanti le sue parole riportate da un’intervista alla televisione lussemburghese RTL in cui afferma che sta lavorando ogni giorno per ritrovare il suo livello migliore, anche se continua ad avere dei problemi dovuti “all’apprensione nell’affrontare discese e sprint. Perché una corsa non è solo una questione fisica, ma anche mentale”. Ad ogni modo sente “di sentirsi migliorare di corsa in corsa”, e si ritiene ottimista sul proprio stato di forma.

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Si è anche brevemente soffermato sul “caso Monaco”, ovvero sulle dichiarazioni del politico lussemburghese Pierre-Yves Le Borgn’, che ha twittato di aver incontrato nell’ascensore di un albergo a Monaco Andy Schleck completamente ubriaco tanto da non reggersi in piedi.

Andy su questo taglia corto: “La storia di Monaco è ridicola, non voglio più parlarne, ma passare a cose più serie.

C’è da sperare che le cose più serie siano dei risultati degni del suo livello e talento.

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