Bici da triathlon: freni a disco o no?

EliaCozzi

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Che ruote hai? Io sulla TT monto le Bora WTO 60 e sulla bdc le 45 entrambe con pattini Campy rossi e tutti questi problemi non li ho mai avuti, anzi devo stare pure attento a non ribaltarmi in frenata, poi è vero che sul bagnato l'efficacia diminuisce ma non in modo che possa dire "senza freni", poi con la TT adotto un approccio di guida coerente con il mezzo, non mi metto mai in scia e non faccio la discesa della Cipressa a 100Km/h, quindi il problema per me non si pone.

Da quelle che sono le mie impressioni credo che le nuove piste frenanti (es. AC3 di Campagnolo) abbiano superato brillantemente i vecchi problemi, questo senza mettere in dubbio che i dischi abbiano degli innegabili vantaggi e saranno (sono oramai) il sistema di riferimento.
Le mie ruote sono delle cinesi Velosa e uso pattini DTSwiss, la frenata su asciutto è molto buona, forse anche meglio dei cerchi in alluminio, ma ti garantisco che con pioggia battente frena meno di zero, tant'è che se minaccia pioggia ben mi guardo da utilizzarla, però in gara non ho potuto farne a meno.
 
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EliaCozzi

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Vi ho letto tutti con grande interesse.
Detto ciò, ho visto ieri dal vivo la nuova BMC disk e ho avuto un fremito...
Lascia che il fremito diventi un uragano!!!
Non so che tipo di giri fai e con chi li fai, ma io che esco sempre in solitaria, appena posso prendo la bici TT. Mi da veramente emozioni a ogni curva e ogni rotonda, per non parlare dei rettilinei. Invita a spingere in modo incredibile.
 
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@EliaCozzi Guarda, non dirmelo che mollo tutto e vado a dare la caparra...:)
Faccio triathlon, distanze lunghe, e hai perfettamente ragione: la TT è una bici fantastica, molto più duttile di quel che si pensi; insomma, più la usi e più la useresti.
Quest'estate l'ho portata in Sardegna per preparare l'IM di Cervia, ho fatto anche tanta salita e mi sono divertito sempre parecchio.
 
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Possiedo la bici da crono dal 2005, ne ho cambiate da allora 5. Ci ho fatto diversi IM e moltissimi 70.3 e diversi olimpici no dtaft , sono riuscito anche a usarla in tempo di pandemia in un paio di sprint , e con cognizione ormai certa sono sicuro che non me ne comprero 'mai un altra.
Un po' perché quelle moderne non mi piacciono proprio , forme troppo assurde e a mio avviso inguardabili , e prezzi folli
Con la mia Cannondale Caad 12 e attacco negativo da 14 ci faccio veramente tutto e vado uguale e mi diverto di più .
 
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Darius

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Condivido appieno quanto scrive Daniele, anche non avendo la sua lunga esperienza nel tri giudico oggettive le considerazioni sulle nuove bici, è vero che una bici può piacere o no a seconda dei gusti ma ci sono delle esasperazioni obiettivamente inguardabili, a mio avviso create più per distinguersi tra costruttori che da reali necessità tecniche.

Essendo io uno di quelli che compera le parti sciolte, assembla in proprio le bici, le manutiene e le regola nel tempo sperimentando magari nuovi assetti, vedo con preoccupazione la tendenza a creare bici "chiuse" e piene di parti proprietarie, ovvero che non possono essere modificate nel tempo se non con spese importanti, un esempio per tutti: la moda di creare un cockpit monolitico (e proprietario) che comprende pipa, manubrio e prolunghe, di fatto impedisce tutte quelle regolazioni che si fanno normalmente nella vita del mezzo, e di gente che per aumentare di un centimetro la pipa deve comperare un cockpit completo c'è n'è più d'uno nel forum.

Voi direte: ma io vado dal biomeccanico e mi faccio la configurazione su misura, questo è vero, ma chiunque abbia cavalcato una bici con cognizione di causa sa che il setting può variare nel tempo in base all'adattamento del fisico oppure a modificazioni sopraggiunte, e se per variare l'assetto del cockpit, che so allungare gli appoggi, alzarli etc. devo comperare un set nuovo oppure una coppia di raiser proprietari che costano un botto sono bello e fritto.

Mi sembra che l'approccio dei costruttori, volto a ridurre sempre più la flessibilità del mezzo, sia invece di creare un legame a doppio filo tra loro e l'utente finale costringendolo a spendere un sacco di soldi per qualsivoglia sciocchezza debba cambiare, e questa cosa non mi piace affatto.
 

stevecemento

Novellino
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Condivido appieno quanto scrive Daniele, anche non avendo la sua lunga esperienza nel tri giudico oggettive le considerazioni sulle nuove bici, è vero che una bici può piacere o no a seconda dei gusti ma ci sono delle esasperazioni obiettivamente inguardabili, a mio avviso create più per distinguersi tra costruttori che da reali necessità tecniche.

Essendo io uno di quelli che compera le parti sciolte, assembla in proprio le bici, le manutiene e le regola nel tempo sperimentando magari nuovi assetti, vedo con preoccupazione la tendenza a creare bici "chiuse" e piene di parti proprietarie, ovvero che non possono essere modificate nel tempo se non con spese importanti, un esempio per tutti: la moda di creare un cockpit monolitico (e proprietario) che comprende pipa, manubrio e prolunghe, di fatto impedisce tutte quelle regolazioni che si fanno normalmente nella vita del mezzo, e di gente che per aumentare di un centimetro la pipa deve comperare un cockpit completo c'è n'è più d'uno nel forum.

Voi direte: ma io vado dal biomeccanico e mi faccio la configurazione su misura, questo è vero, ma chiunque abbia cavalcato una bici con cognizione di causa sa che il setting può variare nel tempo in base all'adattamento del fisico oppure a modificazioni sopraggiunte, e se per variare l'assetto del cockpit, che so allungare gli appoggi, alzarli etc. devo comperare un set nuovo oppure una coppia di raiser proprietari che costano un botto sono bello e fritto.

Mi sembra che l'approccio dei costruttori, volto a ridurre sempre più la flessibilità del mezzo, sia invece di creare un legame a doppio filo tra loro e l'utente finale costringendolo a spendere un sacco di soldi per qualsivoglia sciocchezza debba cambiare, e questa cosa non mi piace affatto.
non è proprio così per tutte le case. Ho visto dal vivo la nuova Trek crono con i dischi. mi sembra che abbiano studiato la bici per offrire molte possibilità di regolazione delle posizioni degli appoggi e delle prolunghe. puoi variare l'assetto in ogni momento. direi che proprio non manca la flessibilità. parliamo però di una bici da circa 15.000 euro
 

Darius

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non è proprio così per tutte le case. Ho visto dal vivo la nuova Trek crono con i dischi. mi sembra che abbiano studiato la bici per offrire molte possibilità di regolazione delle posizioni degli appoggi e delle prolunghe. puoi variare l'assetto in ogni momento. direi che proprio non manca la flessibilità. parliamo però di una bici da circa 15.000 euro

Penso tu stia parlando della Speed Concept SLR9, bene non dico che non mi piace, ma è proprio il tipo di bici che dal mio punto di vista mortifica qualsiasi iniziativa di tuning volta a realizzare un pezzo unico adattato alla mia persona e con la componentistica che più mi aggrada, se devo sostituire un raiser, una barra, il contenitore delle barrette etc. sono costretto a prendere la loro roba, ai loro prezzi e soprattutto alla loro politica dei ricambi, non c'è nessun componente OEM che ci si possa adattare, questo va contro la mia filosofia di bici.

Poi c'è un altro fattore, assemblando e smanettando la bici (e soprattutto studiando) si impara a dominare tutti gli aspetti del mezzo, dalla meccanica all'assetto, quando ho costruito la mia Cervèlo P3 non ero certamente uno sprovveduto su come mettere su una bici, tuttavia assemblandola e tarandola ho imparato tantissime cose che non conoscevo del mondo delle TT, e per me è stata una grande soddisfazione realizzare un mezzo praticamente unico e con costi contenuti.

Al bar del triathlon (se ne esistesse uno) di Trek SLR9 tutte noiosamente uguali ne potresti vedere cento, di P3 come la mia ne vedresti solo una, ma capisco che questo è il mio pensiero di assemblatore smanettone, se fossi un utente standard la SLR la prenderei di corsa (facendo un mutuo e divorziando :-)xxxx )
 
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La tua rimane una filosofia molto interessante e, almeno per me, in gran parte condivisibile; poi mi rendo anche conto che, nel mio caso, sono molto poco smanettone e molto tanto sensibile alle bellezze oggettive di molte bici, specie se TT; di conseguenza cedo spesso alla tentazione...
Insomma, conosci te stesso.
 

stevecemento

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Penso tu stia parlando della Speed Concept SLR9, bene non dico che non mi piace, ma è proprio il tipo di bici che dal mio punto di vista mortifica qualsiasi iniziativa di tuning volta a realizzare un pezzo unico adattato alla mia persona e con la componentistica che più mi aggrada, se devo sostituire un raiser, una barra, il contenitore delle barrette etc. sono costretto a prendere la loro roba, ai loro prezzi e soprattutto alla loro politica dei ricambi, non c'è nessun componente OEM che ci si possa adattare, questo va contro la mia filosofia di bici.

Poi c'è un altro fattore, assemblando e smanettando la bici (e soprattutto studiando) si impara a dominare tutti gli aspetti del mezzo, dalla meccanica all'assetto, quando ho costruito la mia Cervèlo P3 non ero certamente uno sprovveduto su come mettere su una bici, tuttavia assemblandola e tarandola ho imparato tantissime cose che non conoscevo del mondo delle TT, e per me è stata una grande soddisfazione realizzare un mezzo praticamente unico e con costi contenuti.

Al bar del triathlon (se ne esistesse uno) di Trek SLR9 tutte noiosamente uguali ne potresti vedere cento, di P3 come la mia ne vedresti solo una, ma capisco che questo è il mio pensiero di assemblatore smanettone, se fossi un utente standard la SLR la prenderei di corsa (facendo un mutuo e divorziando :-)xxxx )
io ho scritto che la trek si presta a mille regolazioni della posizione (basta una brugola).
certo che se vuoi alzare di 15 cm i poggia gomiti, allora hai commesso un errore al momento dell'acquisto.

Sulla tua filosofia personale di smanettone, non ho niente da dire.
Occhio sempre a cosa assembli: il triathlon è anche (soprattutto) estetica, da non mortificare confezionando una tamarrata inguardabile.:mrgreen:
ciao
 

Darius

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io ho scritto che la trek si presta a mille regolazioni della posizione (basta una brugola).
certo che se vuoi alzare di 15 cm i poggia gomiti, allora hai commesso un errore al momento dell'acquisto.

Sulla tua filosofia personale di smanettone, non ho niente da dire.
Occhio sempre a cosa assembli: il triathlon è anche (soprattutto) estetica, da non mortificare confezionando una tamarrata inguardabile.:mrgreen:
ciao

Non si tratta di alzare i poggiagomiti di 15cm ma di avere la possibilità di cambiare i componenti nel tempo in base a nuove esigenze di assetto o anche a innovazioni tecniche, ti faccio un esempio: quando ho assemblato la TT ho scelto le aerobar Profile Design con impugnatura S-Bend che ho usato per circa un anno, poi man mano che progrediva il mio adattamento a quel tipo di guida ho sentito la necessità di migliorare l'assetto, e spinto anche dalla curiosità di sperimentare ho voluto provare l'impugnatura J-Bend, ebbene mi è bastato comperare solo le due prolunghe, in seguito ho cambiato anche i pads con i nuovi della Profile Design che hanno un disegno più ergonomico, risultato con meno di 100€ ho migliorato di molto la posizione di guida, se avessi avuto una bici "chiusa" come la SLR sarei dovuto morire con il loro formato di prolunghe per tutta la vita.

L'ergonomia e la meccanica si evolvono velocemente, quello che oggi è un must domani sarà sostituito da nuove filosofie, e io voglio poter aggiornare la mia bici seguendo le evoluzioni senza rimanere al palo.

Sulle tamarrate, è vero che i gusti sono personali, tuttavia credo che la mia TT sia abbastanza sobria da non annoiare nel tempo, e probabilmente è più guardabile di tanta roba che c'è sul mercato ;-)
 

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daniele ultra

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Non si tratta di alzare i poggiagomiti di 15cm ma di avere la possibilità di cambiare i componenti nel tempo in base a nuove esigenze di assetto o anche a innovazioni tecniche, ti faccio un esempio: quando ho assemblato la TT ho scelto le aerobar Profile Design con impugnatura S-Bend che ho usato per circa un anno, poi man mano che progrediva il mio adattamento a quel tipo di guida ho sentito la necessità di migliorare l'assetto, e spinto anche dalla curiosità di sperimentare ho voluto provare l'impugnatura J-Bend, ebbene mi è bastato comperare solo le due prolunghe, in seguito ho cambiato anche i pads con i nuovi della Profile Design che hanno un disegno più ergonomico, risultato con meno di 100€ ho migliorato di molto la posizione di guida, se avessi avuto una bici "chiusa" come la SLR sarei dovuto morire con il loro formato di prolunghe per tutta la vita.

L'ergonomia e la meccanica si evolvono velocemente, quello che oggi è un must domani sarà sostituito da nuove filosofie, e io voglio poter aggiornare la mia bici seguendo le evoluzioni senza rimanere al palo.

Sulle tamarrate, è vero che i gusti sono personali, tuttavia credo che la mia TT sia abbastanza sobria da non annoiare nel tempo, e probabilmente è più guardabile di tanta roba che c'è sul mercato ;-)
Tutto molto bello ,ma come abbiamo già discusso ci voleva la taglia in meno . E come avere una Maserati e trasformarla in uno Scania
 

Pigia

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Non si tratta di alzare i poggiagomiti di 15cm ma di avere la possibilità di cambiare i componenti nel tempo in base a nuove esigenze di assetto o anche a innovazioni tecniche, ti faccio un esempio: quando ho assemblato la TT ho scelto le aerobar Profile Design con impugnatura S-Bend che ho usato per circa un anno, poi man mano che progrediva il mio adattamento a quel tipo di guida ho sentito la necessità di migliorare l'assetto, e spinto anche dalla curiosità di sperimentare ho voluto provare l'impugnatura J-Bend, ebbene mi è bastato comperare solo le due prolunghe, in seguito ho cambiato anche i pads con i nuovi della Profile Design che hanno un disegno più ergonomico, risultato con meno di 100€ ho migliorato di molto la posizione di guida, se avessi avuto una bici "chiusa" come la SLR sarei dovuto morire con il loro formato di prolunghe per tutta la vita.

L'ergonomia e la meccanica si evolvono velocemente, quello che oggi è un must domani sarà sostituito da nuove filosofie, e io voglio poter aggiornare la mia bici seguendo le evoluzioni senza rimanere al palo.

Sulle tamarrate, è vero che i gusti sono personali, tuttavia credo che la mia TT sia abbastanza sobria da non annoiare nel tempo, e probabilmente è più guardabile di tanta roba che c'è sul mercato ;-)
premesso che non conosco le tue “quote” e anche io non sono proprio proporzionato ma la sella a livello dei pads mi fa strano
 

Darius

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Tutto molto bello ,ma come abbiamo già discusso ci voleva la taglia in meno . E come avere una Maserati e trasformarla in uno Scania

premesso che non conosco le tue “quote” e anche io non sono proprio proporzionato ma la sella a livello dei pads mi fa strano

Daniele ne abbiamo già parlato, questo telaio è un 51, non metto in dubbio che la misura perfetta per me sarebbe stata una taglia prima (48), ma nella gamma dei telai P3 che Bike-24 aveva messo in offerta al 50% mancava proprio la 48, prenderlo altrove mi sarebbe costato quasi 1500€ in più per avere 16mm di reach e 21 di stack in meno (circa 75€ al mm :azz), con queste differenze non è che avrei avuto chissà che dislivello sella manubrio rispetto a quello attuale.

Sono anche consapevole che la mia posizione non è da manuale del perfetto triatleta, considera che rispetto al posizionamento originale ho alzato le aerobars con dei raiser aggiuntivi per stare un po' più comodo, ho 60 anni e nonostante la mia buona flessibilità articolare non posso pensare di guidare una TT nella posizione che adotterebbe un ragazzino di venti, con la poca saggezza che mi ritrovo penso sia bene lasciare l'aerodinamica ortodossa a chi se la può permettere, e poi io mi devo divertire mica conquistare la slot per Kona ;-)

Quando avrete la mia età vi accorgerete che con la mobilità cervicale che vi ritroverete sarà impossibile guidare le TT che avete ora, e aggiungo anche le bdc.
 
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Daniele ne abbiamo già parlato, questo telaio è un 51, non metto in dubbio che la misura perfetta per me sarebbe stata una taglia prima (48), ma nella gamma dei telai P3 che Bike-24 aveva messo in offerta al 50% mancava proprio la 48, prenderlo altrove mi sarebbe costato quasi 1500€ in più per avere 16mm di reach e 21 di stack in meno (circa 75€ al mm :azz), con queste differenze non è che avrei avuto chissà che dislivello sella manubrio rispetto a quello attuale.

Sono anche consapevole che la mia posizione non è da manuale del perfetto triatleta, considera che rispetto al posizionamento originale ho alzato le aerobars con dei raiser aggiuntivi per stare un po' più comodo, ho 60 anni e nonostante la mia buona flessibilità articolare non posso pensare di guidare una TT nella posizione che adotterebbe un ragazzino di venti, con la poca saggezza che mi ritrovo penso sia bene lasciare l'aerodinamica ortodossa a chi se la può permettere, e poi io mi devo divertire mica conquistare la slot per Kona ;-)

Quando avrete la mia età vi accorgerete che con la mobilità cervicale che vi ritroverete sarà impossibile guidare le TT che avete ora, e aggiungo anche le bdc.
Il ragionamento e onesto , ma quando vedo o metto in sella clienti con taglie palesemente grandi , gli chiedo che numero di scarpe hanno .. e gli dico e come come camminare con una scarpa di 2 numeri più grande , puoi camminare ? Si , cammini nel modo giusto , no!
 
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Il ragionamento e onesto , ma quando vedo o metto in sella clienti con taglie palesemente grandi , gli chiedo che numero di scarpe hanno .. e gli dico e come come camminare con una scarpa di 2 numeri più grande , puoi camminare ? Si , cammini nel modo giusto , no!

Il tuo ragionamento non fa una piega, ma tu metteresti in posizione su una bdc o una TT un ventenne agonista e un sessantenne amatore con lo stesso approccio ortodosso? Conoscendo la tua serietà penso di no, altrimenti il sessantenne si sentirebbe felicemente Pogacar per i pochi minuti in cui pedala nel negozio... salvo poi tornare dopo una settimana con i dolori al collo e alla schiena.

Se nel mondo amatoriale oramai la curva compact è un must e i pro continuano ad usare curve con reach e drop più estesi, se non addirittura la belga, ci sarà pure un motivo no?