Proseguo nella traduzione.
QUADRANTE ANALISI
Con riferimento alla preparazione corretta per le gare, il training dovrebbe essere svolto in modo specifico relativamente al tipo di gara nel quale si vuole competere.
Questo perchè è importante considerare le fluttuazioni della potenza che si verificano praticando il ciclismo.
Le fluttuazioni della potenza sono anche correlate con la potenza neuromuscolare di un atleta, e questo è il problema che abbiamo voluto risolvere sviluppando il concetto del Quadrante di analisi.
Fin dal primo utilizzo puoi vedere che quando usi un power meter durante una corsa, la potenza fluttua in modo drammatico.
Un'istante tu puoi produrre 500w, e l'istante successivo 50w, quindi 250w, e così via.
Queste fluttuazioni sono causate dai cambiamenti di velocità, dal vento, dalla strada o dalla pendenza, e da tante altre variabili.
E questo può accadere anche in pochi secondi della tua corsa.
Pensa come l'intera corsa può essere composta da queste fluttuazioni di potenza, e come queste fluttuazioni compongono tutti i giorni in cui corri.
Quindi considera le differenze di potenza tra i differenti eventi sportivi, che dipendono non dal vento o dalla strada, ma dalla natura e dalla durata dell'evento.
L'alta variabilità naturale della potenza nel ciclismo ha una significativa implicazione fisiologica, non solo in termini di risposta immediata alla singola corsa, ma anche in termini di adattamento cronico alla ripetizione delle sessioni di training.
I concetti di Potenza Normalizzata, Fattore intensità, e Training Stress Score accettano esplicitamente la natura stocastica della potenza nel ciclismo e aiutano i preparatori e gli atleti a capire meglio l'attuale richiesta fisiologica di una data corsa o allenamento.
Inoltre, per capire in modo completo le conseguenze fisiologiche di una così elevata variabilità della potenza, è necessario capire anche come questa varibilità impatta sulla funzione neuromuscolare, che sarebbe sostanzialmente la forza e la velocità che devono essere generate per produrre una determinata potenza.
Come gli effetti possono essere riscontrati attraverso l'algoritmo usato per calcolare la potenza normalizzata, ma solo per quanto concerne la loro influenza sul metabolismo (ad esempio, attraverso un'altrazione del reclutamento dei diversi tipi di fibre muscolari).
Per quanto di per sè la forza raramente è un fattore limitante nel ciclismo, tuttavia il fattore neuromuscolare può giocare un ruolo importante nella realizzazione della performance.
Pertanto, abbiamo realizzato il quadrante di analisi che potrebbe essere utile a rendere possibile l'analisi dei dati del power meter, che catturano tali importanti informazioni, in una forma che può essere facilmente compresa anche dai non esperti.
COSA SIGNIFICA NEUROMUSCOLARE?
Funzione neuromuscolare può sembrare un termine complicato, ma può essere semplicemente definita come velocemente si contrae un muscolo, e con quale forza può essere contratto, e quanto può essere lunga la sua contrazione prima di un nuovo rilassamento.
Quando qualcuno impara un nuovo movimento, qualsiasi movimento come premere un tasto sulla tastiera del pc o pedalare in bicicletta, questo movimento è governato dalla capacità di trasferire informazioni dal cervello al muscolo che è coinvolto.
Noi consideriamo questo come trasferimento, e quando questo avviene nel ciclismo noi pedaliamo, ma in realtà ognuno di noi ha diverse abilità a produrre queste contrazioni.
Con il tuo powermeter puoi iniziare a comprendere la tua capacità neuromuscolare, e puoi determinare se ti stai allenando correttamente per ottenere un miglioramento, e quindi iniziare a migliorare la potenza neuromuscolare.
MISURARE LA POTENZA NEUROMUSCOLARE
Alcune informazioni circa la domanda neuromuscolare di un certo allenamento o corsa possono essere ottenute esaminando il grafico di distribuzione della cadenza del ciclista.
Alcuni grafici, se non tutti, sono visualizzati automaticamente dai software di analisi, che quindi hanno comodi strumenti di analisi.
Nell'esempio di fig. 7.3 la cadenza dell'allenamento è distribuita in barre. In questo particolare allenamento il ciclista ha speso gran parte del suo tempo pedalando in un range di 80-90rpm.
Tuttavia, la velocità di contrazione del muscolo (come indicata dalla cadenza) è solo uno dei due fattori che determinano la potenza, l'altro naturalmente è la forza.
Sfortunatamente, al momento nessun powermeter misura la forza applicata al pedale.
Tuttavia è possibile calcolare la media della forza (su 360°) effettiva al pedale (tangenziale) a partire dai dati di potenza e cadenza.
L'equazione può essere questa:
AEPF = (P X 60) : (C X 2 X Pgreco X CL)
In questa formula AEPF sta per media effettiva della forza al pedale, P è la potenza in watts, C è la cadenza (numero rivoluzioni al minuto),CL è la lunghezza della pedivella, mentre le costanti 60, 2 e P greco servono per convertire la cadenza in velocità angolare (radians/second).
Informazioni addizionali sulla domanda neuromuscolare di una gara o di un allenamento possono essere ottenute anche attraverso un istogramma per AEPF come quello utilizzato per la cadenza, come mostrato in fig.7.3.
(da notare che, come tutti i grafici, anche questo non prende in considerazione quanto AEPF è stata continua all'interno di una determinata barra o range. Ma questo non è un problema, perchè ad esempio a differenza dell'HR, la risposta neuromuscolare e la domanda sono essenzialmente istantanei. Anzi, la potenza neuromuscolare è prodotta da specifiche velocità e forze che attraverso la contrazione muscolare guidano essenzialmente ogni altra risposta fisiologica).
Tuttavia esaminando semplicemente la frequenza di distribuzione di AEPF e della cadenza non è possibile evidenziare la correlazione tra queste due variabili.
Questa correlazione può essere quantificata solamente plottando la forza con la velocità.
Fisiologi della muscolatura fin dal 1920 hanno usato il diagramma forza-velocità per descrivere le proprietà contrattili o le caratteristiche del muscolo.
La fig.7.4 fornisce un esempio di grafico forza-velocità della stessa sessione di training utilizzata per il grafico a barre di fig.7.3.
La velocità di circonferenza del pedale, che sarebbe quanto il pedale si muove velocemente durante il ciclo della pedalata, può essere calcolata a partire dalla cadenza come segue:
CPV = C x CL x 2 x Pgreco : 60
In questa equazione CPV sta per velocità di circonferenza ( in metro/secondo), C sta per cadenza (numero rivoluzioni per minuto) CL è la lunghezza della pedivella, mentre le costanti servono per convertire i dati in appropriate unità.
SEGUE...