Il duello Lefévère-Bennett all’ultimo round

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Da mesi il mondo del ciclismo sta assistendo alla battaglia tra Patrick Lefévère, Team Manager della DeceuninckQuickStep, e Sam Bennett, sprinter irlandese in forza alla stessa. Il tutto è iniziato quando Bennett ha deciso di passare per la stagione 2022 alla Bora-Hansgrohe, squadra tedesca in cui aveva già militato prima di passare alla Deceunick. Lo schema è abbastanza tipico per Lefévère: corridori che nella sua squadra cominciano o riprendono a vincere, vedendo le proprie quotazioni alzarsi poi decidono di cercare altri lidi dove monetizzare, visto che nella squadra di Lefévère evidentemente guadagnerebbero meno.

Il fatto che Bennett era stato accolto alla Deceuninck dopo che alla Bora si era trovato male, “chiuso” come sprinter dalla presenza di Peter Sagan e da quella del beniamino di casa, il tedesco Pascal Ackermann (poi andatosene acrimoniosamente alla UAE). Quindi un ritorno dell’irlandese nella squadra tedesca deve essere particolarmente fastidioso per Lefévère, che non solo lo aveva accolto nonostante alcune difficoltà contrattuali, ma poi gli aveva fornito la migliore squadra a supporto per farlo vincere 2 tappe al Tour de France e la maglia verde, oltre ad una tappa alla seguente Vuelta.

Bennett aveva iniziato molto bene la stagione 2021, con 2 vittorie di tappa allo UAE Tour, 2 alla Paris-Nice e 2 alla Volta ao Algarve, con l’intermezzo della vittoria alla Brugge-De Panne. Da fine maggio però lo sprinter irlandese non ha più corso. Il motivo è un dolore al ginocchio che lo perseguita da un allenamento in vista del Tour.

Prima dell’ultimo Tour de France però è iniziata la schermaglia tra Bennett e Lefévère. Infatti, nello stupore generale, il Team Manager belga ha iniziato pubblicamente a mettere in dubbio la natura dell’infortunio di Bennett, paventando l’ipotesi che il problema dell’irlandese fosse più di natura “caratteriale” o psicologica. Viene difficile credere che uno sprinter del calibro di Bennett volesse rinunciare al Tour de France e si inventasse un infortunio, ma tant’è.

Lefévère, da par suo, si è poi inventato il jolly di Cavendish, strappato dall’oblio per tornare a vincere 4 tappe al Tour ed eguagliare il record di Merckx. Ennesimo successo sportivo e mediatico per Lefèvère.

Lefévère da allora però non ha mollato la presa, continuando a mettere in dubbio l’infortunio di Bennett, e facendo battute di dubbio gusto sullo stato mentale dell’atleta, tra cui la più infelice sul fatto che tornare alla Bora equivalesse “al ritorno di una donna a casa dopo abusi domestici”. Una battuta che gli è costata una quantità di commenti negativi sui social vari, e per cui poi il belga si è successivamente scusato.

Per un po’ le acque si sono calmate, visto anche il ritorno al successo di Fabio Jakobsen, finché non sono arrivati i campionati europei.

A settembre la Deceunick aveva informato che avrebbe decurtato lo stipendio a Bennett del 50% come da regolamento UCI, visto che il corridore non corre da almeno 3 mesi e non ha una forma sufficiente per gareggiare.

A sorpresa però Bennett ha preso il via alla gara in linea dei campionanti europei, percorrendo soli 7km e poi ritirandosi. Questa mossa impedisce alla Deceunick di poter decurtargli lo stipendio come da regolamento. Inoltre la squadra belga non poteva, sempre da regolamento, rifiutare la convocazione da parte della nazionale irlandese.

Furiosa la reazione di Lefévère, che sul Het Nieuwsblad ha tuonato: “Quello che sta facendo è giocare con le mie palle in pubblico. Ha anche inviato una lettera all’UCI denunciando che lo avrei insultato in pubblico. Ma non funziona. Gli starò addosso finché non gli uscirà il fumo dalle orecchie“.

Lefévère quindi ora è costretto a pagare stipendio pieno a Bennett sino a fine stagione, quando l’irlandese tornerà alla Bora-Hansgrohe. Nel mentre lo sprinter non si è mai sottoposto ad operazioni chirurgiche per il ginocchio e, a detta di Lefévère, non invia alcun dato di allenamento alla squadra, come spiegato dal manager belga: “Tutti quelli che mi conoscono sanno che non ho mai fatto una cosa del genere (tagliare lo stipendio di un corridore infortunato -ndr). Ho continuato a pagare in pieno Jakobsen e decine di altri corridori anche se erano fuori per infortunio per lunghi periodi, ma qui il corridore sta agendo in malafede. Non carica più i file di allenamento, non vuole essere operato e si mette a piangere al telefono con il nostro medico, Philip Jansen“.

Quindi si è arrivati all’ultimo round, quello del dispetto finale, che per Lefévère consiste nel fatto che: “…da ora parteciperà a tutte le gare a cui lo iscriverò. A cominciare dai campionati delle Fiandre (che si terranno domani ndr-), poi domenica sarà a Gooik (al Gooijkse Pils -ndr-), quindi martedì a Vichte (al Textijelpris -ndr-) e a tutto quello che verrà dopo. È lui che lo ha voluto. E sono anche improvvisamente dispiaciuto che il Tour of Guangxi in Cina sia stato cancellato. Quando tornerò (dal giro di Slovacchia -ndr-) ci incontreremo“.

A parte l’involontaria comicità dell’essere dispiaciuto che la gara cinese sia stata annullata si prospetta un ultimo round di fuoco tra i due, in particolare per vedere cosa farà Bennett, che oltretutto nelle gare indicate da Lefévère dovrebbe fare da gregario a Jakobsen.

 

 

 

Commenti

  1. Ser pecora:

    E' proprio quello il punto che aveva fatto partire alla carica Lefévère. Quando Bennett disse di essersi fatto male al ginocchio, "sbattendolo contro il manubrio in uno sprint in allenamento*", la squadra gli chiese di andare in Belgio a farsi visitare.
    Bennett non ci è mai andato. La prima volta disse (riportato dallo staff della Deceuninck) di aver perso l'aereo perché in ritardo, poi perché in overbooking.
    Alla fine Bennett andò da solo da un fisioterapista a Monaco (lo stesso di Froome) dicendo che poteva tornare ad allenarsi.

    Da quello che ho capito quindi Bennett a farsi visitare dalla squadra non c'è mai andato. Ovvio che queste cose sono riportate dalla Deceunick, però Bennett non le ha mai smentite o aggiunto nulla.

    Per me la cosa incomprensibile è che Bennett si sia inventato tutto pur di non correre, quando era lo sprinter più atteso al Tour. Cosa ci ha guadagnato? Nulla, credo. Anzi.

    Lefévère aveva parlato di "paura di perdere" al Tour. Forse si può ipotizzare che Bennett sia andato in burnout come vari altri e poi non abbia saputo gestire la cosa o che con Lefévère (che sicuramente non è uno zuccherino) non sia stato possibile gestirla.
    Boh.


    *capita, fa anche male, ma per stare fuori mezza stagione..
    Aggiungo pure che il dolore al ginocchio e' il piu' difficile da diagnosticare e verificare. Ed e' il grande classico delle truffe alle assicurazioni. Se dici che in un incidente stradale ti sei rotto un braccio o preso un colpo di frusta... basta una lastra. Se lamenti un male al ginocchio nessuno ti potra' dire che non e' vero, in quanto e' un'articolazione complessa e la cui meccanica e varia sensibilmente da persona a persona. Quindi puo' darsi fosse vero, ma se uno deve inventare un malanno, dice 'male al ginocchio dopo botta'.
  2. Tanto per aggiungere un po' di pepe alla storia. Ci deve essere un "complice" nella nazionale irlandese che lo ha convocato solo per fargli avere lo stipendio pieno.
    Perché anche la sua convocazione all'europeo dopo quattro mesi di stop e su un percorso assolutamente non adatto a lui puzza un pochino...
  3. martin_galante:

    Credo a quel che dici. Riportavo solo quel che mi ha detto un medico che faceva perizie per assicurazioni (nella fattispecie mi ha detto 'aho se te pijano da dietro tu di' che hai sbattuto er ginocchio'). Forse la prognosi della verticalizzazione della colonna è comunque limitata ad una/due settimane, mentre col ginocchio si può andare avanti per mesi. Non so, mai provato.
    Per esperienza personale ti dico che i medici delle assicurazioni spesso sono disposti a dire anche che ti hanno rapito gli alieni.....
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