Stages powermeter la prova, anche comparativa

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Nel -per ora abbastanza ristretto- mercato dei misuratori potenza un prodotto, nel 2014, ha destato interesse e ha sicuramente avuto un buon riscontro nelle vendite* anche grazie ad una efficace azione di marketing (divenendo sponsor del Team Sky). In questo articolo/recensione/comparazione parlerò infatti del misuratore di Stages Cycling [http://www.stagescycling.com/].

*nell’inverno 2013/14, anche in USA il tempo di attesa per l’acquisto era di alcune (~10-12) settimane per via dell’elevata richiesta

Originariamente nato con il nome di “StagesOne” per poi divenire semplicemente Stages Powermeter tale prodotto si caratterizza per alcune peculiarità:
– prezzo concorrenziale rispetto alla maggior parte della concorrenza (fine 2013 e attuale)
– minimo aggravio di peso (~20g)
– misurazione sul solo lato sinistro
– protocollo di trasmissione dati via BTLE (Bluetooth 4.0) oltre che con l’ormai canonica (nel mondo del ciclismo e dei misuratori di potenza, in particolare) trasmissione via ANT+

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Tutto è incluso nella pedivella con minimi ingombri (attenzione alla compatibilità con alcuni carri posteriori e/o freno posteriore posto sotto al carro) e senza la necessità di sensori addizionali, es cadenza/velocità e/o magneti da applicare al telaio. L’installazione è la più semplice e basilare rispetto a qualsiasi altro misuratore: smontata la pedivella sinistra la si sostituisce con la Stages rispettando, come sempre, coppie di serraggio sia per la sicurezza che per la ripetibilità/accuratezza dei dati registrati. Al pari quindi di una ruota munita di PowerTap si tratta di un vero sistema “plug&play” in cui l’installazione e/o la trasposizione su altra bicicletta (ovviamente munita di medesima e/o compatibile guarnitura) richiede un grado di manualità veramente basico e un numero di minuti…conteggiabili con una mano.
Nell’utilizzo di questo misuratore in questi mesi (acquistato e ricevuto a luglio) due sono i “punti deboli” noti e che ho riscontrato:
– il primo, anche se migliorato con l’ultimo aggiornamento Firmware (via cellulare iOS o Android con versione Kitkat o superiore) riguarda la durata della batteria. Il sistema prevede l’utilizzo di una batteria a bottone CR2032, formato molto diffuso (aspetto positivo) e anche economico nell’acquisto in blister che va ad essere inserita nell’apposito vano. Anche in questo comparto un’apertura non troppo “delicata” potrebbe portare alla rottura della finestra che permette l’accesso alla batteria. Altri problemi, soprattutto nelle prime versioni, erano legati all’infiltrazione di umidità e acqua sempre nel vano batteria ma, personalmente, non ho mai riscontrato questo inconveniente nonostante le numerose gare sotto la pioggia di questa estate.
– Il secondo è di ordine fisico/fisiologico/strumentale ossia che la misurazione avviene in monopodalico (solo su lato sinistro) e viene doppiata presupponendo quindi un bilanciamento sempre costante su 50-50%. Divergenze rispetto ad un bilanciamento netto e istantaneo (componente vettoriale della forza) sono ampiamente nella norma e ho avuto modo di scrivere su questo argomento in questo report/test [LINK, rimando in particolare alla parte in grassetto a 2/3 articolo].
Come poter quindi avere un termine di paragone e farsi un’idea sulla bontà del prodotto? Partendo dal presupposto che i punti di forza (prezzo di partenza, disponibilità modelli, protocolli di comunicazione “doppio” BT 4.0 e ANT+, peso, reperibilità batteria, impatto estetico) sono già presenti e oggettivamente tangibili come si comporta lo strumento nel “mondo” reale ossia comparato, NELLO STESSO MOMENTO, ad altro/i misuratore/i?
Di seguito presento la comparazione su due sedute indoor con SRM, considerato, più o meno correttamente come il golden standard dei misuratori di potenza (file di Piergiorgio Sbrissa ossia Ser Pecora). Purtroppo un’uscita ha visto valori corrotti nella registrazione da SRM e quella comparazione non è disponibile.
Oltre a questi file ho svolto un’ulteriore comparazione tra Stages e pedali Garmin Vector, entrembe misuratori in mio possesso. I segmenti presi in analisi fanno riferimento ad uscite con caratteristiche differenti. In questo secondo scenario è stato possibile appurare e quantificare come e se (e se effettivamente questo è l’unico valore di divario) la variazione di bilanciamento può portare a differenti valori registrati. Queste prove e comparazioni oltre a rappresentare un’analisi oggettiva hanno lo scopo finale di condurre ad una riflessione sul prodotto.

SRM (rosso) vs Stages (blu), comparazione tracciati potenza, comparazione via SportTracks
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In questa prima prova vi è indubbiamente un buon parallelismo tra i due tracciati, il divario è però decisamente ampio (10-15W) e considerando l’andamento sui valori di picco in funzione di quanto poi si potrà vedere dai successivi file, non escludo che l’SRM, in questo contesto, sia risultato meno sensibile ad una correzione di temperatura e abbia tendenzialmente sottostimato il valore espresso. In ambito di compensazione su temperatura invece lo Stages si dimostra uno dei misuratori più accurati.

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In questo secondo caso il parallelismo degli andamenti tracciato sono abbastanza sovrapposti anche nei valori assoluti, da notare che la normalizzazione del dato (in Sporttracks, in maniera del tutto simile a quanto fa anche Strava) riduce ulteriormente le differenze con cadute a “zero” oggi compensate equamente tra i due misuratori a differenza di ieri dove erano maggiormente marcate sul tracciato SRM. In genere le “cadute a zero” dei valori potenza e/o cadenza sono dovute ad interferenze WiFi/Bluetooth sui 2.4Gh, frequenza utilizzata anche da ANT+. Per altre informazioni su questo problema: http://tiny.cc/ant_wifi
La differenza sul valore di picco è interessante perché rispecchia quanto poi emerso anche dalle mie uscite.

Garmin Vector (fucsia) vs Stages (azzurro), comparazione tracciati potenza, cadenza, bilanciamento; software utilizzato GoldenCheetah v 3.1
In queste successive comparazioni il tutto è stato eseguito con Garmin (800 e 510) impostati su medesime impostazioni di registrazione (QUESTE). Nei grafici è stata data la priorità alla sincronizzazione dei tracciati, vi sono marginali differenze negli intervalli selezionati (in secondi).

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Contesto: salita pedalabile affrontata con corona maggiore (50).
In questa prima prova la differenza sul bilanciamento è “contenuta” nel +1% dx a cui va sempre a sommarsi (difficilmente ad annullarsi vicendevolmente): a) l’errore strumentale b) la maggiore o minore sensibilità dello strumento, questo è spesso legato alla sua posizione. Il divario totale netto sui valori medi potenza e potenza normalizzata sono quindi abbastanza marcati in una situazione/contesto in cui è stata leggermente superiore la spinta con arto dx. Da notare infatti come i Garmin registrino ripetutamente picchi superiori rispetto allo Stages ma gli andamenti sono pressoché sovrapponibili. Lo stesso dicasi per il valore cadenza, determinante per un corretto calcolo del valore potenza. Nel terzo grafico è presente l’andamento di bilanciamento sx-dx: la linea continua rappresenta il 50% (come presupposto da Stages), il valori sopra 50% sono in positivo su lato sx, viceversa quelli inferiori al 50%.

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~30′ salita pedalabile (Aprica), affrontata con corona maggiore (50).
Bilanciamento MEDIO sx-dx 51.0%
a) bilanciamento diverso da ieri? Sì, anche a similari potenze può esserci una leggera differenza (+2% sx rispetto a ieri dove era 49%) dovuta in particolare a stanchezza e cadenza. Paradossalmente oggi (nonostante la prova, comunque non massimale, su cp20′ di ieri) stavo leggermente meglio. Per me, n=1, significa indugiare meno sull’arto dominante (dx).
b) lo Stages, per sua “locazione” registra apparentemente con minor “punte” i cambiamenti di potenza, l’andamento però è sempre estremamente parallelo tra i due tracciati. Leggere variazioni anche sulla cadenza.

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4′ Z5+basse intensità+ancora 7′ Z4/5
Considerazioni? quanto già abbastanza noto cioè che a basse intensità, ossia con minor reclutamento unità motorie va ad accentuarsi ogni forma di sbilanciamento perché inconsciamente siamo “programmati” (a livello ancestrale?) a preservare e salvaguardare l’arto dominante (e/o nel possibile a limitare il reclutamento dell’arto “preferito”).
Risultato? Se la dominanza è destra un misuratore mono-lato (situato su pedivella sinistra) tenderà a dare leggermente valori superiori in questo frangente compensati però linearmente con il valore di sbilanciamento (qui siamo in media su 53/54 sx) poiché a) meno sensibile ai picchi (anche a basse intensità) b) fornisce tendenzialmente una lettura inferiore (rispetto inq uesto caso ad un vero e proprio “doppio” misuratore come Garmin Vector) e questo in generale su tutto lo spettro di potenza e bilanciamenti.

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15’30” salita 10%
A differenza dei precedenti tratti comparativi oggi la salita è stata sia più discontinua che ripida (media 9-10% con punte del 14-15%) per provare a mettere in evidenza eventuali differenze che possono emergere con un differente uso della corona anteriore, elemento questo che può dare alcune discrepanze tra i misuratori posti a livello guarnitura e/o pedivella, come appunto lo Stages, ed altri posti in differente posizione.
Notevole il parallelismo dei tracciati escludendo però i valori i picco sempre costantemente più marcati per il sensore più “prossimo” al punto di applicazione delle forze ossia i pedali (Garmin Vector). Anche in questo caso a fronte di un bilanciamento medio pressoché prossimo al 50% è presente una differenza sul valore medio e normalizzato potenza nell’ordine del ~3% meno marcato però su brevi lassi di tempo (es valori medi/migliori 1 e 5’)

CONSIDERAZIONI

Utilizzo lo Stages powermeter da alcuni mesi essenzialmente incuriosito da prezzo, peso e minimo ingombro e ne rimango più che soddisfatto. Emergono questi PRO e CONTRO

PRO

peso, prezzo, impatto estetico e relativa (minima) esposizione a possibili danni e urti

batterie facilmente reperibili ed economiche

estrema facilità di installazione

procedura di calibrazione semplice (ora Garmin si è riallineata a questo procesos annullando la necessità di calibrazione dinamica con l’introduzione del più recente firmware)

doppio canale di comunicazione, al momento prevalgono devices ANT+ ma uno sviluppo e possibilità di comunicazione via BT 4.0 rappresenta una valida alternativa

CONTRO

limitazioni nel momento in cui il bilanciamento di spinta diverge da valori nella “norma”. Ossia è uno strumento che, nella diversità di pedalata di ognuno di noi, fornisce valori più veritieri quando il bilanciamento tende ad equipararsi (tendenzialmente a valori submassimali/massimali aerobici, in altri contesti di intensità superiore ed inferiore può, soggettivamente, divergere di più punti percentuali). Conoscere preventivamente questi andamenti (es con analisi via Wattbike e/o Garmin Vector) può sicuramente essere utile per avere un quadro iniziale del prorpio bilanciamento e come (e in quali situazioni) varia in modo dinamico in funzione di intensità, cadenza, livello di affaticamento.

emerge una tendenza ad essere meno “ricettivo” sui valori di picco ma questo può essere dovuto anche ad una differenza nel bilanciamento nelle intensità in cui è predominante la componente neuromuscolare (scatto, intensità anaerobiche alattacide)

abbastanza “vorace” di batterie, il tutto è migliorato decisamente con l’ultimo firmware ma i tempi di durata della batteria rimangono inferiori rispetto ad altri misuratori

vano batteria delicato e che richiede una certa delicatezza nell’apertura, il tutto aggravato dal dover spesso accedere proprio per la sostituzione della batteria

Dott. Massa Roberto

massarob.info

operatore sportivo, allenatore, preparatore atletico, coach
Laureato in Scienze Motorie – Sport & personal trainer
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