Nuova Giant TCR 2021

333

L’ormai storico modello della Giant, la TCR, è arrivata alla 9^ evoluzione (la prima risale all’ormai lontano 1995), con un modello che mantiene le caratteristiche di bici All-Rounder, adatta ad ogni situazione, senza essere specifica.

Le novità riguardano i continui miglioramenti tecnici riguardanti peso inferiore mantenendo inalterata la rigidità rispetto il modello precedente, ed un pizzico di affinamento aerodinamico, che oggi è imprescindibile.

In compenso Giant non si allinea con la TCR al trend dei pendenti del carro bassi, attaccati a 3/4 del piantone, ma mantiene la propria filosofia “compact geometry“, con triangolo anteriore e posteriore più piccoli del normale e sloping pronunciato.

Gli affinamenti aerodinamici fanno dichiarare a Giant, che questa TCR ha un’efficienza a vari angoli di incidenza del vento (+-15°) che la rendono equivalente a modelli di concorrenti come Cervélo R5 e Specialized S’Works Tarmac, e superiore alla Trek Ėmonda.

Questo è stato conseguito tramite la riprogettazione della forma dei tubi, troncoconici come sulla Propel, la bici Aero della casa, in particolare nella parte posteriore dei foderi della forcella. Idem per la forma del tubo sterzo, la cui sezione maggiorata ha consentito anche di incrementare il diametro del tubo diagonale contribuendo ad ottenere una maggiore rigidità dell’area del movimento centrale.

La forcella ed il telaio, per freni a disco, ora possono accomodare copertoni sino a 32mm di sezione.

Il telaio è stato smagrito di 140gr rispetto la versione precedente, di cui 65gr solo per la verniciatura, grazie ad un processo denominato ThinLine finishing technology, che riduce gli strati da 8 a 3 (nella versione top di gamma Advanced Sl 0). Il resto della riduzione del peso è stata ottenuta tramite l’utilizzo di un processo di taglio laser del tessuto di carbonio, che ha consentito di utilizzarne anche piccoli fazzoletti di rinforzo in luogo di altri più grandi. Carbonio prodotto in casa dalla stessa Giant e non fornito da terzisti.

In questo modo il telaio della nuova TCR è dichiarato 105g più leggero di quello della Specialized S-Works Tarmac, 322g della Cervélo R5 e 17g più pesante della Trek Emonda.

La versione top di gamma viene venduta col classico sistema di reggisella integrato che può essere tagliato a misura del proprietario, ma viene consegnato con 2 morsetti reggisella di diverse lunghezze per mantenere inalterato il valore in caso di rivendita.



 

Commenti

  1. matteocicchini:

    Bella linea pulita senza stare dietro alle mode della settimana per quanto riguarda i cavi esterni forse sono rimasto uno dei pochi estimatori ma sono una gran comodità nella manutenzione e una fluidità nelle trasmissioni meccaniche impagabile, poi secondo me se messi come si deve completano la linea dello sterzo
    Confermo! Ora c e la moda del.cavo integrato ma non so se per i gruppin meccanici sia un bene ( e l elettronico , provato un ultegra di2 non mi dice proprio niente , voglio sentire la resistenza meccanica e lo scattin9 quando cambio ) ; tutta sta aerodinamica non si sa a cosa serva se poi si viaggia con spessori sotto manubrio ; prima poi passeranno anche queste mode ; tcr ottima linea e con versione rim anche più bella ; in Giappone.telaio rim offerto anche nella versione top( e costa l.equivalmetne di 2500 euro); ottimo lavoro
  2. Ipercool:

    Non cominciamo con le amenità, questa cosa me la dicevano dieci anni fa, ora non fa più neanche sorridere.
    A te piace mettere la bici sotto carica,a qualcun altro no...de gustibus..meno male che esistono entrambi i sistemi.
    Più offerta c'è e meglio è.
  3. Ipercool:

    Beh, si, in effetti riflettendoci esistono ancora le automobili con il pedale della frizione, quindi può starci che le funi di ferro resistano sulle biciclette.
    E meno male che esistono...sai che palle senza frizione e leva del cambio.
Articolo precedente

Nuova Endurace:ON AL

Articolo successivo

Corridori confinati: Davide Martinelli, solidarietà pedalante

Gli ultimi articoli in News