Alejandro Valverde investito in allenamento

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Alejandro Valverde (Movistar) è rimasto coinvolto in un incidente questa mattina mentre si allenava con un amico ad Alcantarilla. Trasportato in ospedale rimarrà in osservazione per 24h,, ma per ora sono escluse fratture e lesioni. Anche il compagno di uscita sta bene. Valverde ringrazia dall’ospedale per i messaggi di auguri e dice di stare bene.

Secondo le prime ricostruzioni un veicolo avrebbe investito i due ciclisti e poi si sarebbe dato alla fuga.

 

Commenti

  1. Shinkansen:

    L'italiano ha una concezione tutta sua particolare del rapporto con la sua macchina. All'estero veniamo visti come quelli che considerano la propria auto un'estensione del proprio pene.

    Beninteso, di cretinetti a motore ce ne sono in tutti i paesi, Io ho visto fare le sgommate al semaforo all' Isartor a Monaco o a Meiser a Bruxelles, poi però la pressochè totalità dei guidatori il pelo non te lo fa, nenache in quelle rare occasioni in cui non c'è la pista ciclabile.
  2. sembola:


    Nella mia esperienza però (piuttosto estesa in Belgio, buona in Olanda
    Non so come sia attualmente.. ma nei primi anni 80 in Olanda non erano tutte rose e fiori neppure là e di incidenti in bici aimeh capitavano (anche tra bici e bic.. come successe a me) la differenza, da quel che comprendo, è che loro hanno migliorato vista anche la forte incidenza che ha la bici sul traffico sopratutto cittadino.. noi siamo agli albori ma ciò che manca è ancora la cultura del mezzo alternativo.. quindi se il processo ci sarà.. sarà oltremodo parecchio lungo oltre che problematico sotto l'aspetto pratico/viabilità.
  3. golias:

    Non so come sia attualmente.. ma nei primi anni 80 in Olanda non erano tutte rose e fiori neppure là e di incidenti in bici aimeh capitavano (anche tra bici e bic.. come successe a me) la differenza, da quel che comprendo, è che loro hanno migliorato vista anche la forte incidenza che ha la bici sul traffico sopratutto cittadino.. noi siamo agli albori ma ciò che manca è ancora la cultura del mezzo alternativo.. quindi se il processo ci sarà.. sarà oltremodo parecchio lungo oltre che problematico sotto l'aspetto pratico/viabilità.
    Si infatti. In Olanda la cultura delle infrastutture ciclistiche e della sicurezza e' nata negli anni '70. Ci sono voluti 50 anni, ed e' un movimento nato dal basso. Dopo la crisi del canale di Suez, i cittadini hanno chiesto la possibilita' di una mobilita' alternativa, ed i politici che si impegnavano su questo fronte sono stati premiati alle elezioni. Ricordo una campagna elettorale a Milano in cui una candidata promise 'come colpaccio' di cancellare tutte le multe agli automobilisti, tanto per far notare la differenza. Pero' vi assicuro che ci sono classi politiche peggiori della nostra, e che insomma per passare dalle idee ai fatti ci vogliono molti anni. Penso che anche in Italia qualcosa si muova, ovviamente non mi aspetto di poter pedalare tranquillo e sereno prima della pensione
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