Cambiare il ciclismo ora. O no?

Domenica e Lunedi 1-2 Dicembre si terrà a Londra una riunione di Change cycling Now (“cambiare il ciclismo ora”). Un movimento di persone coinvolte in questa tematica sia in quanto ex-dopati che in quanto esponenti dell’anti-doping.

Questa riunione, a cui parteciperanno tra gli altri anche Greg Lemond, Gianni Bugno, Jörg Jaksche e Johnatan Vaughters, avrà come obiettivo l’elaborare “un piano di cambiamento profondo, alla cui base dovrà esserci una modifica significativa della governance del ciclismo mondiale e la predisposizione di controlli anti-doping realmente indipendenti“.

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ChangeCyclingNow è stato creato da Jaimie Fuller, proprietario dell’azienda Skins, nell’intento di fare pressione sull’UCI, che a suo avviso è “la responsabile del deterioramento dell’immagine globale dello sport in seguito allo scandalo Armstrong.

Fuller, ha fatto anche causa all’UCI, per una cifra di 2 milioni di dollari, a causa dello scandalo Armstrong: “Ho raggiunto un punto in cui credo che sia inutile dare fiducia all’UCI. L’UCI ha mostrato senza ombra di dubbio che si credono intoccabili, non devono rendere conto di niente a nessuno, si auto-eleggono e di tutti gli altri non gliene frega niente“.

Fuller ha aggiunto che la sua azione legale vuole essere “una specie di manovra di accerchiamento“. Ora il caso è materia per gli avvocati, ma la sua opinione è che “non vedo come questo caso possa essere risolto in conciliazione“.

Greg LeMond, che si dichiara a totale supporto di questo gruppo ha dichiarato che: “Il dossier dell’USADA sul caso Armstrong è stato un momento spartiacque per il ciclismo professionistico. Resta un’opportunità affinché il ciclismo possa presentarsi come la disciplina guida nell’eliminazione del doping dallo sport, ma questo richiede una determinazione nel forzare il cambiamento. Ed io sono felice di far parte di questo gruppo pieno di gente cosi’ devota a questa causa“.

La commistione di ex-campioni rei-confessi ed esperti di anti-doping, come Michael Ashenden, medico che ha lavorato anche a realizzare i passaporti biologici, o Travis Tygart, capo investigatore dell’USADA, è piuttosto curiosa, ma gli intenti sembrano quelli di sfruttare un momento particolare per rompere certi equilibri di potere che si sono sedimentati negli anni, spesso con risultati disastrosi nella lotta al doping che questi organi avrebbero dovuto combattere.

Come per stessa ammissione dell’UCI, oggetto di critiche da praticamente tutti gli attori in gioco, dall’USADA alla WADA ai vari corridori.

I critici dell’operazione ChangeCyclingNow non mancano. Uno su tutti Johann Bruyneel, ex team manager di UsPostal, Astana e Radioshack, che su twitter ha scritto a proposito dell’incontro di Londra: “un manipolo di idioti di ritroverà a Londra. Ma perché Vaughters non ci sarà? Dovrebbe esserne la guida“. Riferendosi a Johnatan Vaughters, uno dei testimoni del dossier Usada, ex-corridore che ha confessato l’uso di doping ed ora Team Manager della Garmin-Slipstream. Che al contrario di quello che pensava Bruyneel a Londra ci sarà.

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Nel frattempo Bruyneel sta pianificando coi suoi avvocati la strategia difensiva che terrà al processo arbitrale con l’USADA. Dato che Bruyneel è l’unico accusato, assieme ai medici José Marti’ e Pepe Celaya nell’ormai celebre dossier, ad aver scelto di difendersi (al contrario ad esempio e come noto di Lance Armstrong).

Difesa di Bruyneel che potrebbe portare a sviluppi interessanti visto che l’USADA potrebbe chiamare a testimoniare….proprio Lance Armstrong…che sarebbe costretto a farlo e pure sotto giuramento.

E la cosa interessante è che tutto potrebbe tradursi in un boomerang notevole per Bruyneel visto che sia lui che Armstrong, sono o sono stati, tra i proprietari della Tailwind Sports, la società che gestiva la US-Postal ed il Discovery Team. E potrebbero essere chiamati a testimoniare soprattutto su come i soldi venivano raccolti e spesi per il doping.

Domande molto scomode, non tanto in chiave sportiva, ma a 360°, dato che potrebbero portare a far testimoniare gli altri azionisti della Tailwind Sports, tra cui Bill Stapleton, agente di Lance, Bart Knaggs, co-fondatore di Livestrong, dirigente del Carmichael Training System e socio di LA nel negozio MellowJhonny ed una catena di hotels.

Ma anche pezzi ancora più grossi come il finanziere Thom Weisel, grande amico e sponsor di LA, e John Burke, presidente e proprietario di Trek. Senza contare le amicizie che questi personaggi possono vantare anche in seno alle varie federazioni e comitati olimpici.

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Insomma, un quadro che forse fa capire meglio la “strana” mossa di LA di eclissarsi senza difendersi. E che da credito alle voci che vogliono Bruyneel oggetto di forti pressioni per rinunciare all’arbitrato.

Nel frattempo Bruyneel ha spiegato che il suo twitt è stato frainteso ed era al contrario proprio di supporto a ChangeCyclingNow. Giocando sul doppio significato dell’aggettivo “douches” che aveva usato nel primo messaggio (“cretini” o “pulitori”, a seconda)…

In effetti le congiunture suggeriscono che potrebbe essere un momento chiave per il ciclismo. O forse no.

 

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